Lingua rapanui

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Rapanui
Rapa Nui / Vānaŋa Rapa Nui
Altri nomiRapa Nui
Pronuncia[ˈɾapa ˈnu.i]
Parlato inBandiera del Cile Cile
RegioniIsola di Pasqua
Locutori
Totalecirca 1 000 (2016)
Altre informazioni
ScritturaAlfabeto latino, precedentemente forse Rongorongo
TipoVSO, isolante, accusativa
Tassonomia
FilogenesiLingue austronesiane
 Lingue maleo-polinesiache
  Lingue oceaniche
   Lingue del Pacifico centrale
    Lingue polinesiane
     Lingua rapanui
Statuto ufficiale
Ufficiale inCile
Codici di classificazione
ISO 639-2rap
ISO 639-3rap (EN)
Linguist Listrap (EN)
Glottolograpa1244 (EN)
Estratto in lingua
Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1
Te hanau henua, mai te poreko haŋa, he manu tere, manu rarama e manu mana’u; ko tu’u piru ana ta’ato’a. Mai ai he hanau e haka topa ro a i te mana’u, e here, e mo’a, e tapu ki a raua ‘a.
Esempio di iscrizione in scrittura Rongorongo su supporto pisciforme, copia della tavoletta denominata Mu'a Au Mingo Ata'i Hoa Au. Presenta 16 linee, suddivise in 8 per lato, per un totale di 720 simboli incisi. Di tutta la Polinesia, Rapa Nui è l'unico luogo in cui si sia sviluppato un sistema di scrittura autoctono, peculiarità che lascia ancora perplessi gli epigrafisti del settore.

La lingua rapanui o, con grafia non univerbata, rapa nui (Vānaŋa Rapa Nui oppure Re‘o Rapa Nui in lingua autoctona[1]), nota in italiano anche come pasquano o pasquense, è una lingua austronesiana del ramo polinesiano parlata prevalentemente sull'Isola di Pasqua, conosciuta anche come Rapa Nui e amministrativamente parte del Cile.

Distribuzione geografica[modifica | modifica wikitesto]

Secondo l'edizione 2009 di Ethnologue, nel 2000 i locutori dell'idioma rapanui in Cile erano 3.390, stanziati principalmente sull'isola di Pasqua. La lingua è attestata anche a Tahiti, nella Polinesia Francese, e nei territori pacifici degli Stati Uniti d'America.

Al censimento cileno del 2002, si contavano 4647 persone di etnia rapanui, la popolazione autoctona dell'Isola di Pasqua.[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Rapa Nui, nome autoctono dell'Isola di Pasqua, significa "grande isola". Il nome deriverebbe da quello di un'isola della Polinesia Francese, Rapa Iti o "piccola isola"; per la somiglianza tra le due isole, poste anche alla stessa latitudine. Tuttavia, Thor Heyerdahl ipotizza che originariamente il nome dell'Isola di Pasqua fosse solamente Rapa e che, quando alcuni schiavi, verso il 1860, arrivarono sulla nuova isola, essa abbia assunto a causa loro il nome Rapa Iti, cioè "piccola Rapa"; di conseguenza, l'altra sarebbe diventata Rapa Nui.[3] Ad ogni modo, la denominazione Rapa Nui è attestata almeno a partire dal 1869.[4]

Fonologia[modifica | modifica wikitesto]

L'inventario fonologico della lingua rapanui possiede dieci consonanti e cinque vocali, le quali diventano dieci se si considera il tratto della lunghezza: le cinque vocali brevi hanno cinque controparti lunghe.

Consonanti[modifica | modifica wikitesto]

Consonante labiale Consonante alveolare Consonante velare Consonante glottidale
Nasale m n ŋ
Occlusiva p t k ʔ
Fricativa v h
Monovibrante ɾ

Vocali[modifica | modifica wikitesto]

Vocale anteriore Vocale centrale Vocale posteriore
Vocale chiusa i u
Vocale media e o
Vocale aperta a

Tutte le vocali possono essere lunghe o brevi. Sono presenti molte sequenze vocaliche, con l'eccezione di *uo. Ripetizione di sequenze non si possono verificare, se non nel caso di eee ("si").[5]

Grammatica[modifica | modifica wikitesto]

Da un punto di vista tipologico, il rapanui è una lingua VSO: ciò prevede che l'ordine non marcato, basico dei costituenti di frase abbia il verbo in prima posizione, topicalizzato.

Scrittura[modifica | modifica wikitesto]

Anticamente, il rapanui impiegava un proprio sistema di scrittura autoctono detto roŋo-roŋo. A causa di malattie e schiavitù europee, e della drastica diminuzione delle risorse ambientali da parte degli abitanti dell'isola, il radicale cambio culturale accaduto a Rapa Nui provocò una perdita irreversibile della conoscenza di tale scrittura, l'unica nativa della Polinesia. Oggigiorno il rapanui viene scritto utilizzando l'alfabeto latino importato dagli europei, come tutte le altre lingue polinesiane. Gli europei stilarono diverse versioni dell'alfabeto latino per il rapanui, su cui è basata l'ortografia moderna.

L’alfabeto ufficiale si presenta così:

Aa Ee Ii Oo Uu Hh Kk Mm Nn Ŋŋ Pp Rr Tt Vv ʻ

Il sillabario completo in ordine alfabetico polinesiano, detto Hakamana[6] dalle prime quattro sillabe, appare così:

a e i o u ā ē ī ō ū
h ha he hi ho hu
k ka ke ki ko ku
m ma me mi mo mu
n na ne ni no nu
ŋ ŋa ŋe ŋi ŋo ŋu ŋā ŋē ŋī ŋō ŋū
p pa pe pi po pu
r ra re ri ro ru
t ta te ti to tu
v va ve vi vo vu
ʻ ʻa ʻe ʻi ʻo ʻu ʻā ʻē ‘ī ʻō ʻū

La lettera <ŋ> può essere sostituita da <ng> o da <g> se non disponibile nella tastiera; e la lettera <‘> (che rappresenta l'occlusiva glottale, detta e'e), invece che con l'apostrofo, può essere scritta con la ʻokina hawaiana per scelta stilistica.

Più in dettaglio, i caratteri in ordine alfabetico latino corrispondenti ai foni, con esempi di vocaboli e pronuncia approssimata in italiano:

Grafia AFI Esempio Italiano Pronuncia approssimata
A, a a ariŋa faccia a di atollo.
E, e e era quello, quella e di caffè.
H, h h hare casa aspirata come in inglese.
I, i i ivi osso i di isola.
K, k k koe tu c di cosa.
M, m m maika banana m di mare.
N, n n nui-nui gigante n di nave.
Ŋ, ŋ (g, ng) ŋ ŋaŋāta uomini ng di gong.
O, o o oru maiale o di ore.
P, p p poki bambino/a p di pelo.
R, r ɾ Rapa Nui Isola di Pasqua r intervocalica di pera.
T, t t te il, la, lo, i, gli, le t di topo.
U, u u uma petto u di uno.
V, v v~υ vi‘e donna v intervocalica di vivo.
ʔ tooku il mio Consonante sorda prodotta interrompendo il flusso d'aria nella gola, come in oh-oh!

L'occlusiva glottidale sorda presente nell'inventario fonemico viene rappresentata col segno ortografico . Du Feu (1996:2) ipotizza che il fatto che questa consonante occlusiva sia rimasta nella lingua si debba all'isolamento geografico dell'isola nel corso dei secoli, che non avrebbe così partecipato alle innovazioni occorse nel resto della famiglia polinesiana.

Le lettere d, f, s ed i digrafi ch e ll vengono usati per le parole di origine straniera, specialmente per quelle prese in prestito dallo spagnolo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Kieviet 2017, p. 5.
  2. ^ Censo 2002 Síntesis de Resultados - Etnías pag. 23 (PDF), su ine.cl, Instituto Nacional de Estadísticas. URL consultato il 14 gennaio 2013.
  3. ^ Thor Heyerdahl The Concept of Rongorongo Among the Historic Population of Easter Island. Stockholm 1961 - Heyerdahl afferma che le due isole hanno all'incirca le stesse dimensioni e che i termini "grande" e "piccolo" siano da considerare attributi storici e non fisici. In realtà l'Isola di Pasqua è circa 4 volte più grande dell'altra.
  4. ^ vedi pag. 7 del testo "Hoa Hakananai'a" di Jo Anne Van Tilburg, 2004, The British Museum Press.
  5. ^ Du Feu 1996: p. 185–186
  6. ^ Come in māori, mentre in hawaiano è Hakalama

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Du Feu, V., 1996. Rapa Nui. London: Routledge.
  • Fischer, S.R., 2008. Reversing Hispanisation on Rapa Nui (Easter Island). In T. Stolz, D. Bakker, R.S. Palomo (eds) Hispanisation: The Impact of Spanish on the Lexicon and Grammar of the Indigenous Languages of Austronesia and the Americas. Berlin: Mouton de Gruyter, pp. 149–165.
  • (EN) Paulus Kieviet, A Grammar of Rapa Nui, collana Studies in Diversity Linguistics, Berlin, Language Science Press, 2017, DOI:10.5281/zenodo.235525, ISBN 978-3-946234-76-0, OCLC 1030820863, SBN IT\ICCU\VEA\1219702.
  • Makihara, M., 2005a. Rapa Nui ways of speaking Spanish: Language shift and socialization on Easter Island. Language in Society 34, pp. 727–762.
  • Makihara, M., 2005b. Being Rapa Nui, speaking Spanish: Children's voices on Easter Island. Anthropological Theory 5, pp. 117–134.
  • Pagel, S., 2008. The old, the new, the in-between: Comparative aspects of Hispanisation on the Marianas and Easter Island (Rapa Nui). In T. Stolz, D. Bakker, R.S. Palomo (eds) Hispanisation: The Impact of Spanish on the Lexicon and Grammar of the Indigenous Languages of Austronesia and the Americas. Berlin: Mouton de Gruyter, pp. 167–201.

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