Liliana Moro

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Liliana Moro (Milano, 2 gennaio 1961) è un'artista italiana. Risiede e lavora a Milano.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Milanese, classe 1961,[2] si è diplomata all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano con Luciano Fabro, del quale è stata allieva.[3]

Sempre a Milano, ha frequentato lo Spazio di Via Lazzaro Palazzi, fondato con altri artisti nel 1989 e attivo fino al 1993.[4]

Ha preso parte a numerose mostre internazionali tra cui Documenta IX a Kassel (1992), 50ª Biennale di Venezia (1993),[5] Quadriennale di Roma (1996, 2008),[6][7] Bienal de Valencia (2001), Italics, Palazzo Grassi a Venezia (2008),[8] Biennale di Thessaloniki (2013).[9]

Nel 2019, su invito di Milovan Farronato, è tra gli artisti del Padiglione Italia della 58ª Biennale Arte di Venezia.[10][11]

Attività[modifica | modifica wikitesto]

Liliana Moro si esprime realizzando opere ambientali, disegni, collages, sculture, progetti teatrali e installazioni sonore.[12][13]

Attiva dalla fine degli anni Ottanta attraverso un linguaggio artistico libero e basato sul mondo dell'infanzia, utilizza la favola, il gioco, la maschera come mezzi comunicativi, che le permettano di esplorare la realtà soggettiva e lo spazio esterno.[14]

Mostre Personali[modifica | modifica wikitesto]

Selezione dal 2006

2006

  • Oggi che tutto appare, nella chiarezza del vuoto, ho la libertà di guardare la neve, Seconda Edizione Arte Contemporanea sul Lago Maggiore, con Robert Wilson, William Kentridge; a cura di Adelina von Fuerstenberg.
  • Film, Galerie Greta Meert, Bruxelles.

2007

  • West of Rome e The Italian Cultural Institute, The Spazio Italia Gallery, Los Angeles.

2008

  • This is the end, Careof e Viafarini, Milano, a cura di Milovan Farronato.

Mostre Collettive[modifica | modifica wikitesto]

Selezione dal 2005

2005

  • Donne Donne, Palazzo Strozzi, Firenze, a cura di Adelina Von Fürstenberg.
  • Three exhibitions, CCAC California College of Arts and Crafts, Wattis Institute, San Francisco.

2006

  • Il vuoto al centro, sedi varie, Comune di Montesilvano (PE), a cura di Emanuela De Cecco, Tullio Ponziani.
  • Il Buco. 4 artisti ogni due settimane, Galleria Pio Monti, Roma, a cura di Achille Bonito Oliva, David Peat.
  • EGOMANIA, Galleria Civica, Modena, a cura di Milovan Farronato.
  • Il Potere delle Donne, Galleria Civica d'Arte Contemporanea, Trento, a cura di L. Beatrice, C. Bourgeois, F. Pasini.
  • Italy Made in art: Now, MOCA, Museum of Contemporary Art, Shanghai, a cura di Achille Bonito Oliva.
  • Confini - Boundaries, MAN, Nuoro, a cura di Cristiana Collu, Saretto Cincinelli[15], Roberto Pinto

2007

  • Elsewhere?, Galleria Emi Fontana, Milano.
  • Camera con vista. Arte e interni in Italia 1900-2000, Palazzo Reale, Milano, a cura di Luigi Settembrini, Claudia Gian Ferrari.
  • Mentalgrafie, Tel Aviv Museum of Art, Tel Aviv, a cura di Demetrio Paparoni.
  • 3500 cm2 - L'arte contemporanea attraverso i poster, Palazzo Lantieri, Gorizia, a cura di Lorenzo Benedetti.
  • Idea. Disegno italiano degli anni novanta, Istituto Nazionale per la Grafica, Palazzo Fontana di Trevi, Roma (2006); Archivio di Stato, Torino, a cura di Laura Cherubini, Giorgio Verzotti.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci, La collezione, Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci, 2009, ISBN 978-88-09-74273-4. URL consultato il 24 giugno 2019.
  2. ^ (EN) Intervista a Liliana Moro | LuxFlux, su luxflux.net. URL consultato il 12 dicembre 2019.
  3. ^ Helga Marsala, Liliana Moro si racconta, tra tepore del quotidiano e freddezza del concetto. A Roma, per i Martedì Critici. Il video-riassunto, la prossima settimana, su Artribune Television. E intanto, c'è Pietro Fortuna, su Artribune, 23 aprile 2012. URL consultato il 24 giugno 2019.
  4. ^ SCir, Arte contemporanea, talk con Liliana Moro al Sisal Art Place, su ilGiornale.it. URL consultato il 24 giugno 2019.
  5. ^ Liliana Moro | | Flash Art, su flash---art.it. URL consultato il 24 giugno 2019.
  6. ^ La Quadriennale di Roma - Arbiq, su quadriennalediroma.org. URL consultato il 24 giugno 2019.
  7. ^ La Quadriennale di Roma - Arbiq, su quadriennalediroma.org. URL consultato il 24 giugno 2019.
  8. ^ ITALICS, 40 anni di arte italiana, su artslife.com. URL consultato il 24 giugno 2019.
  9. ^ (EN) Old Intersections—Make it New - Announcements - e-flux, su e-flux.com. URL consultato il 24 giugno 2019.
  10. ^ Tre italiani protagonisti alla Biennale - Foto, su Style. URL consultato il 25 giugno 2019.
  11. ^ Enrico David, Chiara Fumai, Liliana Moro. Ecco gli artisti per il Padiglione Italia alla Biennale 2019, su artslife.com. URL consultato il 25 giugno 2019.
  12. ^ Redazione Unione Monregalese, Mondovì oggi svela la "sound art" di Liliana Moro, su L'Unione Monregalese, 24 luglio 2020. URL consultato il 10 settembre 2020.
  13. ^ Il racconto corale di Liliana Moro a Mondovì, su ATP DIARY. URL consultato il 10 settembre 2020.
  14. ^ L'arte di Liliana Moro ⎢ Il Velo di Maya Magazine, su Il Velo di Maya, 13 settembre 2017. URL consultato il 10 settembre 2020.
  15. ^ Roberto Brunelli, Anninovanta, riscoprire chi ha valore storico-artistico per rilanciarne lavoro e percorso artistico, 9 giugno 2021. URL consultato il 21 settembre 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Achille Bonito Oliva, Minimalia: an Italian vision in 20th-century art, Milano, Electa, 1999, ISBN 978-8843571727.
  • Emanuela De Cecco, Zingonia. Arte integrazione multiculture: Stefano Arienti, Gennaro Castellano, Liliana Moro, Luca Vitone, Milano, 2001.
  • Laura Iamurri, Sabrina Spinazzé (a cura di), L'arte delle donne: nell'Italia del Novecento, Sesto San Giovanni, Meltemi ricerche, 2001, ISBN 978-8883531231.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN74764693 · ISNI (EN0000 0000 7868 954X · SBN TO0V398264 · ULAN (EN500194900 · LCCN (ENno2006003522 · GND (DE123616778 · BNF (FRcb15077377d (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no2006003522