Les Surprises de l'Amour

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Les Surprises de l'Amour
(Le sorprese di Amore)
Lingua originalefrancese
Genereopéra-ballet (ballet héroïque)
MusicaJean-Philippe Rameau
partitura online: A. Durand & Fils, 1913, Archivio Internet
LibrettoPierre-Joseph Bernard, detto Gentil-Bernard
libretti online (Rameau Le site):
“L'Enlèvement d'Adonis”
“La Lyre enchantée”
“Anacréon”
libretti originali online (Gallica,
Bibliothèque nationale de France
)
:
1748
1757
Attiun prologo e due (poi, tre o quattro) entrées
Prima rappr.27 novembre 1748
TeatroThéâtre des Petits Appartements, Versailles
Versioni successive
31 maggio 1757, Opéra (Palais-Royal), Parigi
Personaggi
(cfr. indicazione dettagliata nel corpo della voce)

Les Surprises de l'Amour è un opéra-ballet in un prologo e due (o, in versioni successive, tre o quattro) entrées, messo in musica dal compositore francese Jean-Philippe Rameau su libretto di Gentil-Bernard. L'opera fu rappresentata per la prima volta nella reggia di Versailles il 27 novembre 1748, e, secondo l'uso del tempo, fu originariamente messa in cartellone con la semplice denominazione di “ballet[1]; essa è stata successivamente classificata dagli studiosi come un opéra-ballet[2], anche se il suo contenuto la potrebbe ricondurre più precisamente al sottogenere del ballet héroïque.

Vicende storiche[modifica | modifica wikitesto]

L'opera fu commissionata da Madame de Pompadour per celebrare il trattato di Aquisgrana e fu data in apertura della terza stagione del suo Théâtre des Petits Appartements, per l'inaugurazione della nuova sistemazione del teatro stesso sul Grand Escalier des Ambassadeurs ("Grande Scalinata degli Ambasciatori") nella reggia di Versailles[3]: la marchesa, ottima attrice e passabile cantante, interpretò due dei ruoli originali per soprano, Urania e Venere. Il lavoro, in questa sua prima forma, era composto da un prologo allegorico che richiamava il trattato di Aquisgrana, Le retour d'Astrée, e da due entrées, La lyre enchantée e Adonis. Les surprises de l'amour fu la prima opera scritta specificamente per il Théâtre des Petits Appartements e fu anche il primo lavoro di Rameau ad essere dato nell'ambito dei suoi programmi. Esso non ebbe particolare successo: scene, costumi, macchine e la nuova sistemazione del teatro furono molto apprezzati, ma l'opera in se stessa provocò i plateali sbadigli del re, il quale confessò che «[avrebbe] gradito di più una commedia»[4].

Quando il lavoro fu ripreso all'Opéra il 31 maggio 1757 per inaugurare la nuova direzione di François Francœur e di François Rebel, il prologo, non più di attualità, fu tagliato e sostituito da una nuova ouverture, le due entrées originali furono pesantemente rimaneggiate e cambiarono ordine di rappresentazione, Adonis venne anche ridenominata L'enlèvement d'Adonis ("Il ratto di Adone"), e ne fu aggiunta una terza, Anacréon[5]. «La sua prima permanenza in cartellone durò fino al 14 agosto 1757, ma solo il secondo e il terzo atto furono rappresentati dopo il 10 luglio»[6], quando l'originaria La lyre enchantée fu sostituita da una versione di Les sibarites, un acte de ballet di Rameau su libretto di Jean-François Marmontel, rappresentato inizialmente nel 1753. Successivamente, le differenti entrées furono ripetutamente intercambiate in occasione delle varie riprese dell'opera e «l'autosufficienza di ciascuna porzione de Les Surprises de l'Amour fecero del lavoro tripartito un'adatta fonte di materiale per i programmi di fragments che stavano diventando popolari negli anni precedenti la Rivoluzione»[6].

Scrivendo su Grove Music Online, Graham Sadler attribuisce particolare interesse all'aria per basso di Anacreonte, "Nouvelle Hébé, charmante Lycoris", e all'«incantevole, cromatico sommeil» (musica del sonno) della stessa entrée, da considerare, nel suo complesso, come la parte migliore dell'opera. Nonostante l'impressione riportata da Charles Collé che la versione del 1757 «[puzzasse] di vecchio» (Rameau era ormai settantatreenne),[7] Sadler ritiene che «la nuova musica fatta oggetto di revisione sia quasi invariabilmente più interessante di quella dell'originale» e che «le airs de ballet siano, come sempre, meravigliosamente inventive». Anche Spire Pitou, per parte sua, condividendo parzialmente l'apprezzamento di Graham Sadler, sostiene che «il passaggio più impressionante di Rameau ne Les Surprises de l'Amour fu la “musica del sonno” [nell']atto conclusivo»[6].

Personaggi e primi interpreti[modifica | modifica wikitesto]

personaggio tipologia vocale/
personaggio danzante
cast della prima a Versailles,[8]
27 novembre 1748
cast della prima rappresentazione all'Opéra,
31 maggio 1757
Prologo: Le Retour d'Astrée (“Il ritorno di Astrea”)
non rappresentato
Vulcain ("Vulcano") basse-taille
(basso-baritono/basso-cantante)
Duca d'Ayen
Astrée ("Astrea") soprano Madame de Brancas[9]
un Plaisir (“un Piacere”) soprano Madame de Marchais[10]
Le Temps (“Tempo”) basse-taille Marchese de La Salle[11]
Prima (1757: Seconda) entrée: La lyre enchantée (“La lira magica”)
Uranie ("Urania") soprano Madame de Pompadour Marie-Jeanne Fesch "M.lle Chevalier"
l'Amour (“Amore”) soprano Madame de Marchais
Parténope ("Partenope") soprano [12] Marie Fel
Linus ("Lino") basse-taille (1748)/
haute-contre (1757)
Marchese de la Salle François Poirier
Apollon ("Apollo") basse-taille [12] Henri Larrivée
Terpsichore ("Tersicore") ballerina Louise-Madeleine Lany
les Muses ("Muse") ballerine M.lles Coupée, Marquise, Chevrier, Riquet
sirènes (sirene) ballerine M.lles Deschamps, Mopin, Pagés, Chaumart
élèves de Terpsichore ("allievi di Tersicore") ballerini Mrs Dubois, Lelièvre, Balety, Beat
sylvains et Dryades (“abitatori delle selve e driadi) ballerine/i Melles Lyonois, Fleury, Morel, Armand, Thételingre;
Mrs Lyonois, Rivet, Trupty, Dupré (fils), Hus
Seconda (1757: Prima) entrée: Adonis (“Adone”) (1748), poi ridenominata L'enlèvement d'Adonis (“Il ratto di Adone”) (1757)
Vénus ("Venere") soprano Madame de Pompadour M.lle Davaux
l'Amour ("Amore") soprano Madame de Marchais Marie-Jeanne Lemière
Diane ("Diana") soprano Madame de Brancas Louise Jacquet
Adonis ("Adone") basse-taille (1748)/
soprano (1757)[13]
Duca d'Ayen M.lle Dubois
suivant de Diane ("seguace di Diana") haute-contre visconte de Rohan[14] [15]
Mercure ("Mercurio") haute-contre [12] Godart[16]
une nymphe ("una ninfa") soprano [12] M.lle Lhéritier
Endymion ("Endimione") - [balletto] ballerino Gaetano Vestris
Diane ("Diana") - [balletto] ballerina Marie-Françoise-Thérèse Vestris
l'Amour ("Amore") - [balletto] ballerina M.lle Guimard
les Grâces ("le Grazie") ballerine M.lles Marquise, Coupée, Chevrier
nymphes & chasseurs ("ninfe e cacciatori") ballerine/i M.lles Louise-Madeleine Lany, Fleury, Morel, Thételingre;
Mrs Laval, Lyonois, Rivet, Trupty, Dupré
Jeux & Plaisirs (“Giuochi e Piaceri”) ballerine/i M.lles Riquet, Pagés, Chomart, Mopin, Deschamps;
Mrs Dubois, Hamoche, Beat, Balety, Galodier
Terza entrée: Anacréon (“Anacreonte”) (1757)
non rappresentata
l'Amour ("Amore") soprano Marie-Jeanne Lemière
Anacréon ("Anacreonte") basse-taille Nicolas Gélin
la pretresse de Bacchus (“sacerdotessa di Bacco”) soprano M.lle Davaux
Lycoris ballerina M.lle Puvigné
Agathocle (Agatocle) haute-contre François Poirier
Euricles (Euricle) haute-contre Muguet
deux convives ("due convitati") taille (baritenore)/basse-taille M Poussint; M Robin
esclaves d'Anacréon ("schiavi di Anacreonte") ballerine/i M.lles Pagés, Chomart, Mopin, Deschamps;
Mrs Galodier, Hamoche, Feuillade, Gaétan Vestris
les Grâces (le Grazie") ballerine M.lles Marquise, Coupée, Chevrier
Egypans & Ménades ("fauni e menadi") ballerine/i M.lles Lyonois, Riquet, Dumirey, Morel, Fleury;
Mrs Jean-Barthélémy Lany, Laval, Rivet, Hus, Dupré, Trupty
Jeux & Plaisirs ("Giuochi e Piaceri") ballerini Mrs Dubois, Lelièvre, Beat, Balety

Soggetto (versione del 1757)[modifica | modifica wikitesto]

Il filo, tenuissimo, che lega tra loro le diverse entrées di quest'opera, è la lotta tra l'amore e diversi stati d'animo o situazioni, allegoricamente rappresentati nelle trame di ciascun atto: esse risultano però, per il resto, completamente autonome l'una dall'altra, seguendo il modello consolidato dell'opéra-ballet o del ballet héroïque.

Prima entrée: L'enlèvement d'Adonis (“Il ratto di Adone”)[modifica | modifica wikitesto]

Tema: lotta tra amore e castità[17]

La scena si svolge in una vasta foresta sacra a Diana, dove Adone (soprano in travesti), in quanto seguace della casta dea, rifugge dall'amore come da un terribile mostro capace di mettere a repentaglio la pace dell'anima degli umani, ma, nel contempo, si lamenta di non sentire più il fascino della vita dei boschi. Amore in persona (soprano in travesti) discende nella foresta ed avvicina Adone con lo scopo di strapparlo a Diana e di consegnarlo a sua madre, Venere, la quale è innamorata di lui. Quando la dea (soprano) arriva sulla scena, le è facilissimo avere la meglio sugli scrupoli di Adone e i due, con l'aiuto di Amore, decidono di fuggir via, così da evitare l'ira funesta di Diana. Allorché questa (soprano) entra in scena, ella va immediatamente su tutte le furie accusando Amore del rapimento dell'ingenuo Adone e invocando vendetta dal cielo e dagli inferi. Mercurio (haute-contre), messaggero degli dei, discende allora sulla scena ed assicura l'adirata dea che Venere le restituirà Adone, ed infatti questa fa subito rientro sopra una nuvola accompagnata da Amore e dal bellissimo cacciatore travestito da Amore, in modo che Diana non riesca a distinguerli tra loro. Constatato che Adone rifiuta di rivelarsi, Diana decide di ritirarsi nel timore di poter scegliere, tra i due, per errore, il suo peggior nemico, Amore. L'entrée prosegue quindi con un balletto celebrante le prossime nozze tra Venere e Adone, mentre, in lontananza, la stessa Diana (ora interpretata da una ballerina) viene mostrata mentre si sta facendo vincere dall'amore per il dormiente Endimione (ballerino), e poi con ulteriori e più elaborati balletti rappresentanti l'incontro-scontro tra Diana e Amore (ballerina in travesti), il risveglio di Endimione da parte di quest'ultimo ed infine gli amori tra il bellissimo giovine e Diana, fino alla sua finale ammissione sul carro della dea. L'entrée si conclude quindi con un coro festevole accompagnato da una danza generale.

Seconda entrée: La lyre enchantée (“La lira magica”)[modifica | modifica wikitesto]

Tema: lotta tra amore e indifferenza[18]

La scena è ambientata in una valle di campagna ai piedi di Montparnasse. La sirena Partenope (soprano) è innamorata del musico Lino (haute-contre), ma Urania (soprano), la musa dell'astrologia, lo invita caldamente a guardarsi dalle trappole delle passioni amorose, ché solo gli dei possono superarle indenni, mentre esse costeranno invece sempre agli umani la pace dei loro cuori. Tuttavia, dopo la sua partenza, Lino e Partenope si incontrano e si confessano il loro amore reciproco, al che la sirena propone di vendicarsi delle muse e della loro pervicace lotta contro l'ardore amoroso: a tale scopo lei farà finta di dimenticare la sua lira fatata in modo che Urania possa cadere sotto il suo magico incantesimo. La musa rientra alla ricerca di Lino e, raccolto lo strumento, un semplice tocco è sufficiente ad indurla a sciogliersi, contro la sua volontà, in un canto d'amore per Lino. A suo grande disdoro, però, il musico riafferma il suo amore per Partenope e solo il provvidenziale arrivo di Apollo (basse-taille) vale a sistemare le cose: egli dà ad Urania la sua lira in modo da spezzare l'incantesimo che l'aveva avvinta, ed invita muse e sirene a combinare i loro rispettivi talenti così da formare “le dolci catene che conducono ai piaceri”. L'entrée si conclude con un balletto eseguito dalle muse e dalle sirene sotto la guida di Tersicore (ballerina).

Terza entrée: Anacréon ("Anacreonte")[modifica | modifica wikitesto]

Tema: lotta tra amore ed ebbrezza[19]

La scena si svolge a Teos nella casa del poeta Anacreonte, dove si sta svolgendo una festa: il padrone di casa (basse-taille), i suoi ospiti, Agatocle and Euricles (hautes-contre), ed il resto del suo seguito stanno celebrando Bacco, divinità patrona dei luoghi. Anacreonte rivolge alla sua bellissima giovane schiava, Lycoris (ballerina), una calda richiesta perché ella voglia rallegrare la compagnia con il fiore della sua gioventù ed essere così sacerdotessa di tutti gli dei che il poeta adora, e quindi di Amore non meno che di Bacco (aria: “Nouvelle Hébé, charmante Lycoris”). Mentre ella sta danzando ed Anacreonte cantando, però, si ode all'improvviso una musica infiammata che accompagna l'irruzione sulla scena della sacerdotessa di Bacco (soprano) e delle menadi, le quali protestano contro i festeggiamenti in corso a causa del loro carattere profano e della commistione del culto del loro dio con quello per Cupido. Al che fa seguito un balletto rappresentante il confronto tra il seguito di Anacreonte ed i seguaci di Bacco, ma, alla fine, il poeta ed i suoi ospiti cedono alle richieste dell'indiavolata sacerdotessa ed acconsentono a adorare il dio del vino soltanto. Mentre le baccanti abbandonano il palcoscenico e Lycoris, in quanto simbolo vivente di amore, viene tratta via, un'incantevole dolce musica porta al sonno l'intera compagnia ormai ubriaca. In sogno Anacreonte è visitato da Cupido (soprano in travesti), che lo informa che Lycoris sta morendo dal dolore perché è stata abbandonata, in favore di Bacco, dall'uomo crudele che ella ama. Quando capisce che è lui quest'uomo, Anacreonte si getta ai piedi di Cupido implorandolo di restituirgli la ragazza e dichiarandosi disposto a rinunciare per lei a qualsiasi altra cosa. Lycoris rientra allora in scena accompagnata dalle Grazie, ma, mentre il poeta sta cantando le lodi di Cupido, un preludio annuncia il ritorno dei seguaci di Bacco: essi però non possono esimersi dall'inchinarsi alla presenza del dio dell'amore e dal rendere omaggio alla sua statua, mentre il seguito di Cupido rende onore a sua volta alla statua di Bacco, e le due compagnie danzanti si mescolano insieme sotto la guida di Lycoris. L'entrée termina con un coro ed una contredanse accompagnata da sistri ed "altri strumenti bacchici".

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ cf. copertina del libretto del 1757 riprodotta in Le magazin de l'opéra baroque (Pagina: “Les surprises de l'amour”) Archiviato il 1º marzo 2014 in Internet Archive. e la recensione di Charles Collé della prima del 1748 (ibid)
  2. ^ Sadler, op. cit.
  3. ^ il teatro, conosciuto anche come Théâtre des Petits Cabinets, aveva iniziato le sue rappresentazioni agli inizi del 1747 e, grazie al successo ottenuto, aveva dovuto essere completamente rifatto nel 1748 e trasferito sul Grand Escalier des Ambassadeurs : esso poteva essere smontato in quattordici ore e rimontato in ventiquattro (Lever, op. cit., p. 97) ed aveva una capacità di quaranta spettatori e quaranta musicisti, con un palchetto reale di fronte al palcoscenico e dei palchetti laterali per i favoriti. Si rumoreggiò, con malevolenza nei confronti di Madame di Pompadour, che esso fosse costato all'erario francese la somma enorme di due milioni di lire. Gli statuti erano stati redatti dalla marchesa in persona, la quale aveva previsto grandi privilegi per le attrici: a loro sole spettava di scegliere i programmi e di fissare prove e riprese, ed avevano perfino un abbuono di mezz'ora sulla multa prevista in caso di ritardo. Il Duca di La Vallière era stato nominato direttore del teatro, François Rebel direttore dell'orchestra, Bernard de Bury maestro del coro, e Jean-Baptiste Dehesse maestro per le danze. Tutti i cantanti erano nobili cortigiani, mentre fra gli orchestrali figuravano anche professionisti al servizio della corte. Il teatro fu chiuso nel 1751, alla fine della sua quarta stagione, quando le rappresentazioni sceniche furono bandite a Versailles, e Madame de Pompadour dovette spostare le sue attività teatrali al suo nuovo palazzo di Bellevue
  4. ^ Éditorial du mois (dicembre 2006): “Le Théâtre des Petits Appartements”, e pagina: “Les surprises de l'amour”, in Le magazin de l'opéra baroque Archiviato il 1º marzo 2014 in Internet Archive.
  5. ^ da non confondersi con l'omonimo acte de ballet andato in scena nel castello di Fontainebleau, con musica e vicenda completamente diverse, il 23 ottobre 1754
  6. ^ a b c Pitou, op. cit.
  7. ^ "Un ouvrage ... qui sent la vieillesse" (Journal et Mémoires de Charles Collé sur les hommes de lettres, les ouvrages dramatiques et les événements les plus mémorables du règne de Louis XV (1748-1772), Parigi, Didot, 1868, p. 93).
  8. ^ Website Madame de Pompadour, a cura di Lorenzo Crivellin (consultato il 6 giugno 2014).
  9. ^ nata Marie-Angélique Frémyn de Moras, la trentottenne duchessa vedova de Brancas divenne un'amica assai intima di Madame de Pompadour (Lever, op. cit., passim), ma le memorie che lei più tardi scrisse raccontano invece la storia della precedente favorita di Luigi XV, la duchessa de Châteauroux. Esse furono pubblicate sotto i titoli di Mémoires de la duchesse de Brancas sur Louis XV et Mme de Châteauroux. Édition augmentée d’une préface et de notes par Louis Lacour (Paris, Jouaust, 1865) e di Mémoires de la duchesse de Brancas, suivis de la correspondance de Mme de Châteauroux et d'extraits des Mémoires pour servir à l'histoire de Perse, publiés avec préface, notes et tables par Eugène Asse (Paris, Librairie des bibliophiles, 1890). Esse sono state recentemente ripubblicate da Gallimard: Madame de Brancas, Histoire de Mme de Châteauroux , Paris, Collection: Le Cabinet des lettrés, 2005, ISBN 2070773639
  10. ^ nata Élisabeth-Jeanne (o Élisabeth-Josèphe) de Laborde, la baronessa de Marchais era una lontana parente acquisita di Madame de Pompadour e moglie di Gérard Binet, primo “valet de chambre” del re (Pagina: “Le Devin du Village”, in Le magazine de l'opéra baroque Archiviato il 1º marzo 2014 in Internet Archive.). Rimasta vedova nel 1780, l'anno seguente sposò in seconde nozze il conte d'Angiviller ed era ancora viva all'inizio dell'Impero (Lever, op. cit., p. 283, note: 18), dopo aver abilmente superato indenne il Regime del Terrore
  11. ^ nome completo: Marie-Louis Caillebot de La Salle; per ulteriori informazioni biografiche, cfr. (FR) WikiManche, ad nomen
  12. ^ a b c d Personaggio non presente nella prima del 1748
  13. ^ la parte, originariamente per basso-baritono, fu trasposta per soprano nella ripresa del 1757; tutte le fonti on-line riportano M.lle Dubois come la prima interprete
  14. ^ Louis-Auguste de Rohan-Chabot, visconte de Rohan, il quale in seguito assunse il titolo di visconte de Chabot e di conte de Jarnac, eseguiva di solito le prime parti da haute-contre nei teatri di Madame de Pompadour (quale, ad esempio, il protagonista maschile nella ripresa di “Acis et Galatée” di Lully nel 1749). Per ulteriori informazioni biografiche sul nobiluomo francese, cfr. (FR) M. le Chevalier de Courcelles, Histoire généalogique et héraldique des pairs de France, des grands dignitaires de la couronne, des principales familles nobles du royaume, et des maisons princières de l’Europe, précédée de la généalogie de la maison de France, Paris, chez l’auteur & Arthus Bertrand, Libraire, 1827, tome huitième, pag. 210 (la pagina è accessibile on-line in books.google; consultata il 2 aprile 2010)
  15. ^ Personaggio non presente nell'edizione del 1757
  16. ^ Un assai oscuro Godart viene riportato dal libretto originale della versione del 1757 come l'esecutore della parte di Mercurio. Un tenore con lo stesso nome (anche se scritto "Godard") viene generalmente citato come il creatore del ruolo maschile del titolo in “Deucalion et Pyrrha” di François-Joseph Giraud e Pierre Montan Berton (1755), e viene inoltre accreditato dal GluckGesamtausgabe come primo interprete del ruolo di Ali ne “La rencontre imprévue” di Gluck (Vienna, 1764). Secondo Bruce Alan Brown "aveva fatto il suo debutto parigino come protagonista del Pygmalion di Rameau nel 1752" (Gluck's Rencontre Imprévue and Its Revisions; «Journal of the American Musicological Society», 36, 1983, p. 503).
  17. ^ per il libretto francese integrale, cfr. Rameau Le site, pagina: “L'Enlèvement d'Adonis”
  18. ^ per il libretto francese integrale, cfr. Rameau Le site, pagina: “La Lyre enchantée”
  19. ^ per il libretto francese integrale, cfr. Rameau Le site, pagina: “Anacréon”

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Lever, Évelyne, Madame de Pompadour. Passioni e destino di una favorita, Mondadori, Cles, 2010, ISBN 978-88-04-51762-7 (edizione originale: (FR) Madame de Pompadour, Perrin, Paris, 2000, ISBN 978-22-62-01225-0)
  • (EN) Pitou, Spire, The Paris Opéra. An Encyclopedia of Operas, Ballets, Composers, and Performers – Rococo and Romantic, 1715-1815, Greenwood Press, Westport/London, 1985, ISBN 0-313-24394-8
  • (EN) Sadie, Stanley (a cura di), The New Grove Dictionary of Opera, Grove (Oxford University Press), New York, 1997, ISBN 978-0-19-522186-2

Fonti on-line[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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