Leptofelis vallesiensis

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Leptofelis
Cranio di Leptofelis vallesiensis
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Carnivora
Famiglia Felidae
Genere Leptofelis
Specie L. vallesiensis

Il leptofelide (Leptofelis vallesiensis) è un mammifero carnivoro estinto, appartenente ai felidi. Visse nel Miocene superiore (Vallesiano, circa 9 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Spagna.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo animale era della taglia di un gatto selvatico (Felis silvestris) e doveva pesare circa 7 - 9 chilogrammi. Possedeva zampe lunghe e snelle, ma le ossa metacarpali erano più robuste di quelle della maggior parte dei felidi corridori, anche se più gracili di quelle dei felidi arboricoli. Le vertebre erano molto simili a quelle di felidi odierni come le linci, il serval e il caracal. Leptofelis vallesiensis è noto grazie a numerosi fossili comprendenti crani, mandibole e ossa postcraniche (principalmente ossa lunghe degli arti); le ossa delle zampe erano notevolmente più gracili rispetto a generi leggermente più antichi quali Pseudaelurus, Miopanthera e Styriofelis; erano comparabili a quelle dell'attuale gatto selvatico, almeno per quanto riguarda le caratteristiche legate alla corsa.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

I fossili di questa specie vennero ritrovati nel sito Batallones-1 in Spagna, nei pressi di Madrid, e vennero attribuiti inizialmente al genere Styriofelis (S. vallesiensis). Nel 2017 un nuovo studio di Salesa e colleghi indicò che i fossili dell'olotipo (comprendenti una mandibola, una zampa anteriore sinistra, quattro vertebre lombari, un osso sacro e una zampa posteriore sinistra) era da attribuirsi a un nuovo genere, Leptofelis appunto.

Leptofelis sembrerebbe essere vicino all'origine di altri felidi di tipo moderno, come Pristifelis. I suoi adattamenti verso uno stile di vita terricolo sembrano indicare che quest'ultimo si sia sviluppato varie volte nel corso dell'evoluzione dei felini, i quali avrebbero avuto un'evoluzione convergente (Salesa et al., 2017).

Paleobiologia[modifica | modifica wikitesto]

Leptofelis doveva adottare un comportamento simile a quello dei moderni serval o caracal. Queste ultime due specie sono entrambe cacciatrici di piccole prede, e prediligono cacciare sul terreno. Dato l'ambiente altamente variabile in cui viveva, Leptofelis potrebbe essersi anche arrampicato sugli alberi per evitare grandi predatori o per tendere agguati a piccole prede, quali roditori e piccoli uccelli.

Paleoecologia[modifica | modifica wikitesto]

Sembra che Leptofelis preferisse spazi aperti boschivi, come evidenziato dai ritrovamenti a Cerro de los Batallones. Questo felide era contemporaneo di erbivori come il cavallo Hipparion, il rinoceronte Aceratherium, il proboscidato Tetralophodon, il suide Microstonyx, giraffe sivaterine e antilopi. Leptofelis era contemporaneo inoltre di alcuni carnivori come l'anficionide Magericyon, l'orso Indarctos, il piccolo ienide Protictitherium e numerosi felidi dai denti a sciabola come Machairodus, Promegantereon e Paramachaerodus. Tra questi carnivori, è probabile che l'unico competitore diretto fosse Protictitherium. I carnivori più grandi erano evitati probabilmente rifugiandosi sui rami degli alberi. L'ambiente di Batallones era altamente variabile, con vegetazione sparsa e aree molto aperte e praterie. Queste aree potevano permettere sia la necessaria protezione sia i siti necessari a praticare la caccia d'agguato.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Salesa, M.J.; Siliceo, G.; Antón, M.; Peigné, S.; Morales, J. (2017). Functional and Systematic Implications of the Postcranial Anatomy of a Late Miocene Feline (Carnivora, Felidae) from Batallones-1 (Madrid, Spain). Journal of Mammalian Evolution: 1–31. doi:10.1007/s10914-017-9414-9.

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