Leonardo Cabizza

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Leonardo Cabizza
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
GenereCanzone popolare
Canzone italiana
Periodo di attività musicale1945 – 1995
EtichettaCetra, La Voce del Padrone, RCA Italiana, Vis Radio, IPM
Album pubblicati52
Studio52
Raccolte4

Leonardo Cabizza (Bulzi, 27 febbraio 1924Bulzi, 16 agosto 2018) è stato un cantante e cantautore italiano, esponente di spicco del canto sardo a chitarra, è considerato il cantante che si è esibito più di ogni altro durante la sua lunga carriera, circa 5.000 volte[1] . Con la sua voce di stampo tenorile ha affermato ed elevato questo genere di canto esportandolo nel mondo. Il 2 giugno 2008 presso la Prefettura di Sassari gli è stato conferito l’Onorificenza di Cavaliere all’Ordine al Merito della Repubblica Italiana..

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Leonardo Cabizza fu iniziato al canto sardo dal padre Antonio Giovanni, esperto cantadore e chitarrista, il quale aveva notato le buone qualità della voce del figlio. Dopo la sua «prima essìda» (esordio) all'età di 20 anni, secondo alcuni a San Giovanni di Salajos, frazione di Castelsardo, in una gara con Giuseppe Puxeddu con l'accompagnamento alla chitarra di Antonio Fiori[2] e secondo altre fonti nel settembre del 1945 a Badesi a fianco di Francesco Cubeddu e di Giuseppe Puxeddu[3], Cabizza raggiunse rapidamente una grande notorietà, grazie al potere unico della sua voce, un vero e proprio "terremoto", che gli permise di imporsi in un momento in cui gli amplificatori acustici avevano iniziato ad apparire sempre più spesso nelle manifestazioni canore[4].

Nel 1951 a Sassari, nella gara riservata ai cantadores accompagnati da Adolfo Merella, gli viene assegnato il primo premio, davanti a Ciccheddu Mannoni, Francesco Cubeddu e Antonio Desole[5]. Nel 1954, in rappresentanza della Sardegna, partecipò alla trasmissione radiofonica della Rai, Campanile d'oro condotta a quel tempo da Mario Riva, e ottenne il secondo posto.

Nei primi anni 60 con Maria Teresa Cau, il chitarrista Aldo Cabizza ed al fisarmonicista Antonio Ruju formò il Quartetto Logudoro.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Edouard Fouré Caul-Futy, La trace et le tracé. Mémoires et histoires dans le Cantu a chiterra de Sardaigne, in Cahiers d’ethnomusicologie, Ateliers d'ethnomusicologie, 2009, p. 64
  2. ^ in Cantosardo a chitarra Archiviato il 17 ottobre 2014 in Internet Archive.
  3. ^ Edouard Fouré Caul-Futy, cit., p. 66
  4. ^ E.Fouré Caul-Futy, cit., p. 66
  5. ^ CANTO SARDO A CHITARRA - Museo e Parco Regionale Archiviato il 17 ottobre 2014 in Internet Archive.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]