Labrus viridis

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Tordo verde


Forma bruna (in alto)

Stato di conservazione
Vulnerabile[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Actinopterygii
Ordine Perciformes
Sottordine Labroidei
Famiglia Labridae
Genere Labrus
Specie L. viridis
Nomenclatura binomiale
Labrus viridis
Linnaeus, 1758
Sinonimi

Labrus prasostictes Labrus viridus (Linnaeus, 1758)
Labrus prasostictes (Pallas, 1814)
Labrus viridis prasostictes (Pallas, 1814)

Nomi comuni

tord verd (ES)
green wrasse (EN)
labre vert (FR)
grüner lippfisch, meerdrossel (DE)

Labrus viridis, conosciuto comunemente come tordo marvizzo, tordo d'alga o tordo verde, è un pesce d'acqua salata del genere Labrus, appartenente alla famiglia Labridae.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questo pesce è comune nell'intero mar Mediterraneo, nel mar Nero occidentale ed in una ristretta porzione dell'Oceano Atlantico tra la Galizia ed il Marocco.
Fondali rocciosi ricchi di vegetazione e praterie di Posidonia oceanica, raramente oltre i 10–15 m di profondità (eccezionalmente fino a 45).

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il corpo è più allungato che nelle specie di Symphodus ed abbastanza fusiforme, labbra carnose ma meno che negli altri Labrus racchiudenti denti ben visibili anche a bocca chiusa, il profilo della testa non è arcuato. Pinna dorsale unica e lunga, la parte iniziale ha raggi spinosi poco pungenti, pinna caudale arrotondata, pinne pettorali grandi.
Il colore è di solito verde vivo con una fascia bianca laterale nei giovani (questa livrea può essere assunta anche da altri giovani labridi come Labrus merula), gli adulti possono essere verdastri o rossastri con macchiette bianche sulle squame.
Raggiunge i 50 cm di lunghezza.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si ciba di invertebrati marini.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Ermafrodito proterogino, nasce femmina e dopo qualche anno diventa maschio. Si riproduce tra febbraio e giugno.

Pesca[modifica | modifica wikitesto]

Si cattura con lenze e reti da posta le sue carni vengono consumate in zuppa.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Labrus viridis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Patrick Louisy, Guida all'identificazione dei pesci marini d'Europa e del Mediterraneo, a cura di Trainito, Egidio, Milano, Il Castello, 2006, ISBN 88-8039-472-X.
  • Costa F. Atlante dei pesci dei mari italiani Mursia 1991 ISBN 88-425-1003-3*
  • Tortonese E. Osteichthyes, Calderini, 1975

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