La notte dei mille gatti

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La notte dei mille gatti
Hugo Stiglitz in una scena del film
Titolo originaleLa noche de los mil gatos
Lingua originalespagnolo
Paese di produzioneMessico
Anno1972
Durata78 min
Rapporto2,35:1
Genereorrore, giallo
RegiaRené Cardona Jr.
SceneggiaturaMario A. Zacarias, René Cardona Jr.
ProduttoreMario A. Zacarias
Produttore esecutivoRené Cardona Jr., Hugo Stiglitz
Casa di produzioneAVANT FILMS, S.A.
Distribuzione in italianoLuxor International Films
FotografiaAlex Phillips Sr.
MontaggioAlfredo Rosas Priego
MusicheRaúl Lavista
TruccoRosa Guerrero
Interpreti e personaggi

La notte dei mille gatti (La noche de los mil gatos) è un film del 1972 diretto da René Cardona Jr..

La pellicola, di produzione messicana, fa parte di una vera e propria "gattomania" che in quegli anni si diffuse nel mondo del cinema con titoli come Il gatto a nove code di Dario Argento, Il terrore negli occhi del gatto di David Lowell Rich e La morte negli occhi del gatto di Antonio Margheriti.[1]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Ugo è un ragazzo ricchissimo di una nobile famiglia messicana che passa le sue giornate facendo la spola tra Acapulco, Città del Messico e il suo castello. Approfittando di tutti i lussuosi mezzi che la sua condizione agiata gli concede e della sua attraente e carismatica figura, riesce facilmente a fare colpo sulle belle ragazze. Una volta conquistate vengono invitate nella sua romantica dimora dove, con la complicità del suo domestico Dorgo, vengono puntualmente uccise. Il folle scopo di tutto questo è alimentare la raccolta di teste che il pazzo playboy conserva nel suo castello. Il corpo delle vittime, infatti, viene in parte bruciato, in parte dato in pasto alle migliaia di striduli gatti rinchiusi nei sotterranei, mentre le teste vengono conservate sotto spirito, una accanto all'altra, in bella mostra nella stanza degli orrori dove è custodita la sua spaventosa collezione. Dopo aver sconfitto Ugo ad una partita di scacchi anche Dorgo finisce in pasto al branco di gatti segregati. L'allucinante stile di vita del folle seduttore ha termine quando una ragazza catturata riesce a fuggire e a liberare i feroci felini pronti, a questo punto, a consumare una terribile vendetta.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Regia[modifica | modifica wikitesto]

In questa pellicola il regista affronta per la prima volta il tema degli animali assassini che riprenderà in alcuni suoi lavori successivi come Tintorera, Cyclone e Uccelli 2 - La paura.[2]

Cast[modifica | modifica wikitesto]

Nello scegliere il cast il regista sembra lasciare intendere la sua volontà di dare ai suoi lavori un respiro più internazionale cosa che poi effettivamente farà nel prosieguo della sua carriera. Tra le donne presenti infatti solo Tere Velázquez è messicana mentre Anjanette Comer è statunitense, Zulma Faiad argentina, Christa Linder tedesca e Barbara Angely austriaca. Per il ruolo del playboy assassino si affida invece a Hugo Stiglitz[3] attore che diverrà il personaggio simbolo della sua filmografia.

Riprese[modifica | modifica wikitesto]

Le riprese sono avvenute in Messico e più precisamente ad Acapulco, Città del Messico e nel Desierto de los Leones.

Promozione[modifica | modifica wikitesto]

  • I manifesti e le locandine usate per la promozione del film all'epoca della sua diffusione nelle sale cinematografiche italiane sono state curate dal celebre illustratore Luciano Crovato.[4]
  • "Solo chi è di pietra non avrà paura di questo supervietato" è lo slogan usato per pubblicizzare il film sulle locandine inserite nelle pagine dedicate alla programmazione cinematografica dei quotidiani dell'epoca.[5]
  • Negli Stati Uniti invece per fare colpo sul pubblico i distributori misero in piedi una campagna promozionale dove si assicurava una sepoltura gratuita a chi fosse deceduto per spavento durante la visione del film.[6]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato distribuito nelle sale cinematografiche italiane nel settembre del 1975.[7] Data la distribuzione differenziata tra la provincia e le grandi città, il film viene promosso nell'estate del 1976 nei trailer delle neonate televisioni private romane, per poi essere trasmesso a qualsiasi ora dalle medesime nel 1978[senza fonte].

Data di uscita[modifica | modifica wikitesto]

Le date di uscita internazionali nel corso degli anni sono state[8]:

Divieti[modifica | modifica wikitesto]

Nelle sale cinematografiche italiane il film è stato vietato ai minori di 18 anni con il visto censura nº 67039 del 2 settembre 1975.

Edizione italiana[modifica | modifica wikitesto]

Come consuetudine dell'epoca, alcuni nomi sono stati cambiati nella distribuzione italiana per dare un tono internazionale: il regista René Cardona Jr. è accreditato come Harry Stewart, così lo sceneggiatore Mario A. Zacarias, Mario Marzac.

Edizioni home video[modifica | modifica wikitesto]

  • Nel 2010 la Stormovie distribuisce per la prima volta in Italia il film in DVD. In questa edizione è presente un formato video 4:3 e 2 tracce audio: italiano e spagnolo.
  • Una nuova versione in DVD è stata distribuita nel 2012 dalla Cult Video con un formato video in 16:9 e una sola traccia audio in italiano.
  • In alcune edizioni video USA oltre a The Night of a Thousand Cats il film è stato distribuito anche con il titolo Blood Feast.
  • "Prega di avere 7 vite..." è lo slogan presente sulla cover dei DVD italiani che, a sua volta, riprendono fedelmente quello presente sul DVD per il mercato nordamericano "Prey you have nine lives".

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

In un breve articolo apparso sul quotidiano Stampa Sera all'epoca dell'uscita del film nelle sale cinematografiche viene liquidato semplicemente come un horror all'americana.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Franco Monteleone, Cecilia Martino, Volume 5 di Libri dell'Associazione Sigismondo Malatesta: Studi sul cinema, Bulzoni, 2003, p. 47, ISBN 9788883198434.
  2. ^ Manlio Gomarasca,Davide Pulici, La piccola cineteca degli orrori: Tutti i FILM che i fratelli Lumière non avrebbero mai voluto vedere, Bureau, 2013, p. 233, ISBN 8858654862.
  3. ^ Il nome sarà omaggiato dal regista Quentin Tarantino nel suo Bastardi senza gloria (2009) per il personaggio di un pericoloso nazista.
  4. ^ La notte dei mille gatti - Dettaglio scheda, su internetculturale.it. URL consultato il 26 luglio 2015.
  5. ^ Spettacolo, cultura e varietà, in La Stampa, n. 109, 1975, p. 6.
  6. ^ Bruce M. Nash, Allan Zullo, Martha L. Moffett, The Hollywood walk of shame: the most outrageously funny moments in show business history, Andrews and McMeel, 1993, p. 91, ISBN 0836280350.
  7. ^ Prime visioni a Genova, in Stampa Sera, n. 209, 1975, p. 9.
  8. ^ La notte dei mille gatti Release Info, su imdb.com. URL consultato il 28 luglio 2015.
  9. ^ In prima - La notte dei mille gatti, in Stampa Sera, n. 219, 1975, p. 8.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]