L'amore fa fare questo e altro

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
L'amore fa fare questo e altro
Commedia in tre atti
AutoreAchille Campanile
Lingua originaleItaliano
Genereumoristico
Composto nel1930
Pubblicato nel1931
Prima assoluta17 ottobre 1930
Teatro Manzoni, Milano
Personaggi
  • Leonora, diciotto anni, figlia di Alvaredo
  • Battilocchio, professore di latino
  • Alvaredo, marito separato di Rosalinda
  • Capperino, segretario di Alvaredo
  • Isabella, cameriera in casa di Alvaredo
  • Cadetto, undici anni, figlio di Alvaredo
  • Il bandito Terrore
  • Gertrude, governante di Rosalinda
  • Rosalinda, moglie separata di Alvaredo
  • Il gendarme
  • Il Giudice
  • Il Pubblico Ministero
  • Il carceriere
  • Il boia
  • Il bandito Preoccupazione
  • Un contadino
  • L'asino
  • Il fungo
  • Il serpente a sonagli
  • Le cameriere dell'Eremita
  • L'Eremita
  • Contadini, contadine, ecc.
 

L'amore fa fare questo e altro è una commedia teatrale di Achille Campanile scritta e rappresentata nel 1930.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

La commedia narra la storia d'amore tra Leonora e il professore Battilocchio costretto, per star accanto all'amata, a vestirsi da bambino per dare lezioni al capriccioso Carletto. Il grottesco del testo, tra rapimenti e scambi di persona, condurrà ad un lieto esito della vicenda.

Prima rappresentazione[modifica | modifica wikitesto]

La prima rappresentazione è avvenuta il 17 ottobre 1930, al Teatro Manzoni di Milano con la regia e le scene di Guido Salvini. Interpreti principali: Giuditta Rissone, Amelia Chellini, Giulio Donadio, Vittorio De Sica, Umberto Melnati, Checco Rissone, Stefano Sibaldi, Antonio Pierfederici.

La sera del debutto la commedia non fu apprezzata dalla critica («Il lavoro è privo di qualità teatrali»)[1] e il pubblico sin dalle prime battute si divise tra chi applaudiva e chi contestava rumorosamente e con l’intervento dei carabinieri a separare le due fazioni[2].

Nel 1933 la commedia fu ripresa al Teatro Barberini di Roma dalla Compagnia Za Bum n. 8 e la reazione del pubblico fu così feroce che De Sica, dopo il secondo atto, tacitò gli spettatori comunicando che avrebbero terminato la serata con alcune scene di Navigliana di Falconi e Biancoli[3].

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Achille Campanile, L'amore fa fare questo e altro, in L'inventore del cavallo e altre quindici commedie. 1924-1939, Torino, Einaudi, 1971, pp. 85-141

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Corriere della Sera, 18 ottobre 1930, p. 4
  2. ^ Anna Masecchia, Vittorio De Sica. Storia di un attore, Torino, Kaplan, 2012, p. 18
  3. ^ Anna Masecchia, cit., p. 30

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Teatro: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di teatro