Kurmanji

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Curdo settentrionale
Kurmancî
Parlato inBandiera della Turchia Turchia
Bandiera dell'Iran Iran
Bandiera dell'Iraq Iraq
Bandiera della Siria Siria
RegioniKurdistan
Locutori
Totale15 milioni (2009)
Tassonomia
FilogenesiLingue indoeuropee
 Lingue indoiraniche
  Lingue iraniche
   Lingue iraniche occidentali
    Lingue iraniche nordoccidentali
     Lingua curda
      Kurmancî
Statuto ufficiale
Ufficiale inBandiera dell'Iraq Iraq
Rojava
Codici di classificazione
ISO 639-3kmr (EN)
Glottolognort2641 (EN)
Estratto in lingua
Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1
Hemû mirov azad û di weqar û mafan de wekhev tên dinyayê. Ew xwedî hiş û şuûr in û divê li hember hev bi zihniyeteke

Il kurmanji (in curdo کورمانجی‎, Kurmancî,[1] che significa curdo),[2][3][4][5] anche detto curdo settentrionale,[6][7][8] è il dialetto settentrionale[7] della lingua curda, parlate in prevalenza nel sud-est della Turchia, nord-ovest e nord-est dell'Iran, nel nord dell'Iraq, nel nord della Siria e nelle regioni del Caucaso e Khorasan.[9] È la forma più parlata del curdo e madrelingua anche per altre minoranze etniche nel Kurdistan, tra cui armeni,[10] ceceni, circassi,[11] e bulgari.[12]

La prima testimonianza del curdo Kurmancî risale al XVI secolo circa e molti importanti poeti curdi come Ahmad Khani (1650–1707) scrissero anche in questo dialetto.[4][13] Il curdo Kurmancî è anche il dialetto comune e cerimoniale degli yazidi.[14] Il loro libro sacro Mishefa Reş e tutte le preghiere sono scritte e pronunciate in Kurmancî.[15]

Fonologia[modifica | modifica wikitesto]

Le caratteristiche fonologiche del Kurmancî includono la distinzione tra consonanti occlusive aspirate e non ispirate, che possono essere aspirate in tutte le posizioni e la presenza di fonemi facoltativi.[16][17] Quindi /p/ contrasta con /pʰ/, /t/ con /tʰ/, /k/ con /kʰ/, /q/ con /qʰ/ e l'affricata /t͡ʃ/ con /t͡ʃʰ/.[17]

Continuum dialettale[modifica | modifica wikitesto]

Il Kurmancî costituisce un continuum dialettale di grande variabilità. Si possono distinguere sei aree di sottodialetti:[18]

Politiche Ezdîkî e Yazidi[modifica | modifica wikitesto]

Tra alcuni yazidi, il glossonimo Ezdîkî viene usato per Kurmancî per indicare un tentativo di cancellare la loro affiliazione con i curdi. Mentre Ezdîkî non è diverso da Kurmancî,[14][20][21][22][23] questi sforzi tentano di dimostrare che lo Ezdîkî è una lingua indipendente che include rivendicazioni di essere una lingua semitica. Ciò è stato criticato in quanto non basato su prove scientifiche e privo di consenso scientifico.[24]

Il 25 gennaio 2002, l'Armenia ha ratificato la Carta europea delle lingue regionali o minoritarie e ha posto i curdi sotto la protezione dello stato.[25] Tuttavia, a causa della divisa comunità yazida in Armenia e dopo forti critiche da parte della comunità, le autorità hanno scelto di ratificare la carta citando sia "curdo" che "yezidi" come due lingue separate.[26] Ciò ha portato il termine Êzdîkî ad essere utilizzato da alcuni ricercatori per approfondire la questione delle lingue minoritarie in Armenia, dal momento che la maggior parte dei madrelingua curdi in Armenia provengono dal gruppo yazida.[27] Come conseguenza di questa mossa, le università armene offrono corsi di lingua sia in Kurmancî che in Êzdîkî come due dialetti diversi.[28]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (KU) Ferhenga Kurmancı̂-Inglı̂zı̂, Yale University Press, 2003.
  2. ^ Captain R. E. Jardine, Bahdinan Kurmanji - A grammar of the Kurmanji of the Kurds of Mosul division and surrounding districts of Kurdistan, Baghdad, Government Press, 1922, p. ii.
  3. ^ Ayfer Gokalp, Language and Literacy Practices of Kurdish Children Across Their Home and School Spaces in Turkey (PDF), Arizona State University, agosto 2015, p. 146. URL consultato il 19 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 30 marzo 2019).
  4. ^ a b Ludwig Paul, Kurdish language I. History of the Kurdish language, in Ehsan Yarshater (a cura di), Encyclopædia Iranica, London and New York, Routledge, 2008. URL consultato il 28 agosto 2013.
  5. ^ Georg Krotkoff, Humanism, Culture, and Language in the Near East, 1997, p. 299.
  6. ^ Ethnologue - Kurdish, su ethnologue.com. URL consultato il 19 marzo 2019.
  7. ^ a b Kurdish language, su Britannica. URL consultato il 22 marzo 2019.
  8. ^ E. S. Soane, Notes on Kurdish Dialects, 1909, p. 906, ISBN 978-81-206-1750-6.
  9. ^ Philip G. Kreyenbroek, Stefan Sperl, The Kurds : a Contemporary Overview, Routledge, 2005, ISBN 1-134-90765-6.
  10. ^ (TR) Kürtler'le Ermeniler işte böyle karıştı!, in Internethaber, 30 marzo 2010. URL consultato il 24 maggio 2019.
  11. ^ Aşiretler raporu, 1stª ed., İstanbul, Kaynak Yayınları, 2000, ISBN 975-343-220-8.
  12. ^ Türkçe için getirilen Bulgarlar Kürtçe konuşuyor, Rûdaw, 17 maggio 2017. URL consultato il 21 maggio 2019.
  13. ^ Sebastian Maisel, The Kurds: An Encyclopedia of Life, Culture, and Society, 2018, p. 164–165.
  14. ^ a b Yazidis i. General, su iranicaonline.org. URL consultato il 19 marzo 2019.
  15. ^ Victoria Arakelova, Healing Practices among the Yezidi Sheikhs of Armenia, in Asian Folklore Studies, vol. 60, n. 2, 2001, pp. 319–328, DOI:10.2307/1179060.
    «As for their language, the Yezidis themselves, in an attempt to avoid being identified with Kurds, call it Ezdiki
  16. ^ Celadet Bedir Khan e Roger Lescot, Grammaire Kurde (Dialecte kurmandji) (PDF), Paris, La librairie d'Amérique et d'Orient Adrien Maisonneuve, 1970.
  17. ^ a b Kurdish linguistics: a brief overview (PDF), in Sprachtypologie und Universalienforschung, vol. 55, n. 1, 2002, p. 5. URL consultato il 27 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2017).
  18. ^ vol. 2, 2014, ISSN 2051-4883 (WC · ACNP).
  19. ^ The Kurdish language, su previous.cabinet.gov.krd. URL consultato il 13 agosto 2019.
  20. ^ The Human Rights Situation of the Yezidi Minority in the Transcaucasus (PDF), Refworld, maggio 2008, p. 5. URL consultato il 23 marzo 2019.
  21. ^ Sebastian Maisel, Yezidis in Syria: Identity Building among a Double Minority, Lanham, Lexington Books, 2017, p. 123.
  22. ^ (EN) Frederik Coene, The Caucasus - An Introduction, Routledge, 16 ottobre 2009, ISBN 978-1-135-20302-3.
  23. ^ (EN) Tork Dalalyan, Construction of Kurdish and Yezidi Identities among the Kurmanji-speaking Population of the Republic of Armenia, in: Changing Identities: Armenia, Azerbaijan, Georgia – 2011, in Changing Identities: Armenia, Azerbaijan, Georgia (Collection of Selected Works, Edited by V. Voronkov, S. Khutsishvili, J. Horan), Heinrich Böll Stiftung South Caucasus, 2011, p. 6. URL consultato il 23 marzo 2019.
  24. ^ Majid Hassan Ali, The identity controversy of religious minorities in Iraq: the crystallization of the Yazidi identity after 2003, in British Journal of Middle Eastern Studies, Routledge, 15 febbraio 2019, p. 8, DOI:10.1080/13530194.2019.1577129, ISSN 1353-0194 (WC · ACNP).
  25. ^ (DE) Kai Witzlack-Makarevich e Nadja Wulff, Handbuch des Russischen in Deutschland: Migration – Mehrsprachigkeit – Spracherwerb, Frank & Timme GmbH, 8 agosto 2017, ISBN 978-3-7329-0227-9.
  26. ^ Kurds (Kurdmanzh), su Minority Rights Group International. URL consultato il 22 marzo 2019.
  27. ^ (DE) Ilona Schulze, Methodologische Überlegungen zur soziokulturellen Dokumentation von Minderheiten in Armenien. Iran and the Caucasus Vol. 18, 2, pp. 169-193.
  28. ^ Deniz Serinci, The Yezidis of Armenia Face Identity Crisis over Kurdish Ethnicity, su Rudaw, 28 maggio 2014.

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