Inschibboleth Edizioni

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Inschibboleth Edizioni
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StatoBandiera dell'Italia Italia
Fondazione2012
Sede principaleRoma
SettoreEditoria
Sito webwww.inschibbolethedizioni.com

Inschibboleth è una casa editrice italiana fondata nel 2012 a Roma. Con oltre 300 titoli in catalogo, si occupa prevalentemente di filosofia, critica letteraria, scienze umanistiche, storia antica e giurisprudenza.

Origine del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il termine shibbòleth indica una parola o espressione che, per la sua complessità fonologica è molto difficile da pronunciare per chi parla un'altra lingua o un altro dialetto. La parola originale ebraica שבולת/ʃiˈbɔlɛt/ significa in linea di massima 'spiga'[1] anche se può essere stato il nome di un fiume o di un torrente, a seconda delle fonti[2]. La parola acquistò la funzione di segno di riconoscimento (parola d'ordine) in base alla narrazione biblica secondo il Libro dei Giudici, 12,5-6[3]: dopo un combattimento, i Galaaditi volevano impedire la fuga ai loro nemici sopravvissuti, gli Efraimiti. Questi ultimi, al momento di fuggire attraverso il fiume Giordano, dovevano quindi essere fermati e individuati come tali, anche se non sempre era evidente come riconoscerli. Si decise, dunque, di usare uno stratagemma: chi veniva fermato e negava di essere un efraimita, doveva dimostrare di saper pronunciare correttamente la parola shibboleth. Siccome, nella loro parlata, gli efraimiti non erano in grado di pronunciare il suono [ʃ] (come l'iniziale dell'italiano sciarpa), il test veniva ritenuto efficace: chi sbagliava la pronuncia, dicendo qualcosa come sibbolet, veniva infatti individuato e ucciso.

In filosofia, la parola schibboleth viene usata da Jacques Derrida nella sua silloge dedicata a Paul Celan, Schibboleth-pour Paul Celan[4]. In quest'opera, denota innanzitutto il concetto di condivisione, che simultaneamente esprime concetti quali la differenza, la separazione, la divisione e, al contempo, la partecipazione[5]. Il prefisso "in" viene quindi usato nel nome della casa editrice per indicare la presenza in questo luogo liminare di con-divisione della comune pratica filosofica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel luglio 2007 i filosofi Elio Matassi e Carmelo Meazza fondano un omonimo giornale online, coordinando un gruppo di lavoro con oltre novanta professori universitari e ricercatori. La rivista cambia nome nel 2012, diventando Appunti sul presente, e cessa le pubblicazioni nel 2013 per la morte di Matassi[5].

Nel 2011 viene costituita l'omonima associazione, da cui l'anno dopo sarà edificata la cooperativa e la casa editrice.

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Tra gli autori pubblicati, ricordiamo Alfonso Berardinelli, Eva Cantarella, Mario Capanna, René De Ceccatty, Massimo Donà, Luca Doninelli, Enrique Dussel, Emmanuel Lévinas, Jean-Luc Marion, Elio Matassi, Massimo Onofri (di cui è in corso la ripubblicazione di tutte le opere), Costanzo Preve (a cui è dedicata una intera collana per la pubblicazione degli inediti e di opere non più disponibili), Peter Sloterdijk, Vitaliano Trevisan e Vincenzo Vitiello.

Nel suo catalogo, sono ospitate cinque riviste di filosofia, tra cui Il Pensiero[6], fondata 1956 da Giovanni Emanuele Barié, e che è stata acquisita dalla casa editrice nel 2013.

Pagine correlate[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Meyers, su lexikon.meyers.de. URL consultato il 9 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 29 aprile 2009).
  2. ^ (EN) Definition of SHIBBOLETH, su m-w.com. URL consultato il 26 ottobre 2018.
  3. ^ gc 12,5-6, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  4. ^ (FR) Jacques Derrida, Schibboleth. Pour Paul Celan, Paris, Galilée, 1986.
  5. ^ a b Inschibboleth | Chi siamo, su inschibboleth. URL consultato il 28 aprile 2024.
  6. ^ Il Pensiero | Rivista, su Il pensiero. URL consultato il 23 aprile 2024.