Iliensi

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In giallo la distribuzione degli Iliensi/Iolei, in rosso quella dei Balari, in blu quella dei Corsi.

Gli Iliensi (o Iolei) erano un'antica popolazione nuragica di pastori-guerrieri che abitava in epoca nuragica (II millennio a.C.) nella Sardegna meridionale, poi rifugiatasi nell'entroterra durante la dominazione cartaginese e romana in una zona compresa tra i monti del Limbara, il Goceano e i Monti di Alà e alta Ogliastra.

Storia

Bronzetto sardo (Capo tribù)

Origini

Nel periodo nuragico il loro territorio si estendeva dalla piana del Campidano (chiamata anche Piana Iolea) fino al fiume Tirso a nord dove iniziava il territorio dei Balari e dove è stata ritrovata l'iscrizione latina ILI-IUR-IN NVRAC SESSAR[1]. La leggenda narra che i vecchi abitanti di Ilio, cioè Troia, dopo la caduta della città si sarebbero stabiliti in questa zona della Sardegna, da qui il nome di Iliensi. Un altro mito suggerisce che l'etimologia del loro nome sia da far risalire invece a Iolao, l'eroe che condusse i Tespiadi (abitanti della città-statò Tespie, in Beozia) in Sardegna dove fondò una colonia. L'archeologo Giovanni Ugas, in base alle fonti storiche e ai reperti archeologici e antropologici, propone un'origine nord-africana o mediterraneo orientale per questa popolazione proto-sarda a suo parere particolarmente legata all'ipotesi nuragici-shardana.

Rapporti con altre civiltà

Rapporti commerciali dei popoli nuragici nel Mediterraneo.

Nel territorio che era degli Iliensi di notevole importanza sono i rinvenimenti di reperti micenei ed egei nel Nuraghe Antigori e nel Nuraghe Arrubiu a conferma degli importanti scambi fra queste due civiltà del mediterraneo.[2]

Nella Sardegna centro-meridionale durante il periodo nuragico, tra il 1300 e il 1200 a.C. , venne prodotta un tipo di ceramica grigia chiamata anche grigia sarda . Resti di questa tipologia di ceramiche sono stati rinvenuti nell'isola di Creta a Kommòs e in Sicilia a Cannatello presso Agrigento.

Dominazione Punico-Romana

Questa popolazione è citata storicamente sin dal 1000 a.C. per essersi opposta alla dominazione cartaginese. Dopo la fine della prima guerra punica, nel 238 a.C. i romani occuparono le principali fortezze puniche della Sardegna, mentre le popolazioni dell'interno si opposero duramente ai nuovi invasori, che risposero con una durissima repressione.

Nel 227 a.C., Sardegna e Corsica divennero la seconda provincia romana (la prima era la Sicilia). Lo scoppio della seconda guerra punica e le vittorie di Annibale provocarono nuovi fermenti di ribellione in Sardegna dove, dopo la disfatta romana nella battaglia di Canne, il proprietario terriero e militare sardo-punico Ampsicora, aiutato dai Cartaginesi e dagli Iliensi, organizzò una nuova rivolta. Nel 215 a.C. i ribelli furono sconfitti e massacrati nella battaglia di Cornus da Tito Manlio Torquato e così Cartagine perse definitivamente l'isola.

Ricostruzione di uno scudo nuragico basata sui bronzetti

Nel periodo nuragico i Sardi dell'interno (Iliensi e Balari) continuarono a resistere e così nel 174 a.C. il console Tiberio Sempronio Gracco mise in atto una dura repressione che portò all'uccisione e alla riduzione in schiavitù di circa 80.000 sardi. Gli Iliensi, comunque, non si piegarono mai del tutto e con l'età imperiale e l'inizio di una fase di maggior penetrazione romana nell'isola, si rifugiarono nei monti della Barbagia (Barbaria).

Alto Medioevo

L'entroterra e le sue popolazioni rimasero delle spine nel fianco anche per i Vandali che, dopo aver conquistato Cartagine, nel 456 occuparono le città costiere dell'isola, senza però riuscire ad espugnare quell'area. Ed ebbero difficoltà anche i bizantini, imponendo facilmente il loro dominio sull'isola, tranne che nei territori di Iliensi e Balari, le cui incursioni cessarono solo nel 594, quando uno dei loro più importanti capi, il cattolico Ospitone, fu convinto da papa Gregorio I (San Gregorio Magno) a fare la pace con i bizantini e far predicare il Cristianesimo tra la sua gente.

Alcune citazioni

  • Diodoro Siculo (IV, 30): "Prima i cartaginesi e poi i romani li combatterono spesso, ma fallirono il loro obiettivo".
  • Pausania, Periegesi della Grecia, X, 17, 5: "I cartaginesi, nel periodo in cui erano più potenti, per mezzo della loro flotta sottomisero tutti coloro che si trovavano in Sardegna, ad eccezione degli Iliesi, localizzati nel Marghine e nel Goceano".
  • Gelasio Floris, frate agostiniano nel III libro del suo Componimento (1830), sostiene: "... Che questi - (gli abitanti di Tortolì e di Lotzorai, ndr) siano li antichi Iiiesi, tanto vantati da Plinio e altri autori, non occorre metterlo in dubbio, né discorrerne più, perché abbastanza l'ho dimostrato altrove, discorrendo delle colonie venute in Sardegna"

Note

  1. ^ Giovanni Ugas - L'alba dei Nuraghi (2006) pg.33-34
  2. ^ I commerci con i Micenei

Voci correlate

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