Il ladro sono io!

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Il ladro sono io!
Paese di produzioneItalia
Anno1940
Durata75 min
Dati tecnicibianco e nero
Generecommedia
RegiaFlavio Calzavara
SoggettoFlavio Calzavara, Giovanni Cenzato, tratto dalla sua commedia omonima
SceneggiaturaFlavio Calzavara, Giovanni Cenzato
Produttore esecutivoGiorgio Carini
Casa di produzioneMediterranea Film
Distribuzione in italianoC.I.N.F.
FotografiaDomenico Scala
MontaggioIgnazio Ferronetti
MusicheRenzo Rossellini
ScenografiaAlfredo Montori
Interpreti e personaggi

Il ladro sono io! è un film di genere commedia del 1940, diretto da Flavio Calzavara.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Una ragazza aspira a diventare cantante lirica, ma al suo debutto, peraltro accolta non molto bene dal pubblico, viene derubata di una collana. Giorni dopo, le si presenta il ladro dichiarando di essere stato cacciato dalla banda di cui faceva parte per la scoperta che la collana è in realtà falsa; lei è costretta a dire che l'aveva fatta spacciare come autentica al solo scopo di farsi pubblicità e il malfattore, con un ricatto, si fa assumere come segretario personale. Fa quindi studiare alla donna un'enorme quantità di spartiti in vista di scritture teatrali che in seguito sfumano misteriosamente. Alla fine la verità viene a galla: il falso ladro non è altro che un avvocato benestante, innamorato della ragazza, il quale ha cercato in ogni modo di farla desistere dal proposito di abbracciare la carriera artistica.

Commento[modifica | modifica wikitesto]

Il film venne girato negli studi di Cinecittà nell'estate del 1939. Presentato alla Commissione di Revisione Cinematografica il 21 ottobre 1939, ottenne il visto di censura n. 30.753 del 27 ottobre 1939 con una lunghezza della pellicola accertata di 2.080 metri. Ebbe la prima proiezione pubblica nel luglio 1940[1].

Altri tecnici[modifica | modifica wikitesto]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

«(...) Come si può facilmente comprendere, Il ladro sono io! è un grottesco, in cui ogni battuta è caricaturale, ogni figura è costruita per far ridere e l'insieme oscilla continuamente tra la commedia e la farsa. Flavio Calzavara ha diretto questo film con uno stile non sempre consono al soggetto, ma con bello slancio e con chiarezza encomiabile. Gli interpreti, con Nelly Corradi e Carlo Tamberlani nei ruoli dei protagonisti, sono discreti tutti, sebbene nessuno di essi appaia completamente a suo agio nel personaggio che incarna». Guglielmina Setti, Il Lavoro di Genova, 7 maggio 1940

«Anche questa commedia, tradotta in film, risente l'origine, vale a dire resta un lavoro teatrale. (…) Nei panni del regista Calzavara, diligente ricostruttore della commedia, noi avremmo trovato un ritaglio di tempo per suggerire all'attore Tamberlani di essere meno corretto e lezioso. (…) Gli altri interpreti contribuiscono a dare vivacità e brio allo spettacolo». Anonimo, Corriere della Sera, 25 luglio 1940

Recensioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Come si evince dalla pagina delle proiezioni tratta dal sito IMDB.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Francesco Savio, Ma l'amore no, Editore Sonzogno, Milano (1975), pag. 185.
  • Roberto Chiti, Enrico Lancia, Dizionario del Cinema Italiano. I film dal 1930 al 1944, Editore Gremese, Roma (2005), pagg. 191-192.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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