Idiochelys fitzingeri

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Idiochelys
Fossile di Idiochelys fitzingeri
Stato di conservazione
Fossile
Periodo di fossilizzazione: Giurassico
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Tetrapoda
Classe Reptilia
Sottoclasse Anapsida
Ordine Testudines
Sottordine Cryptodira
Famiglia Thalassemydidae
Genere Idiochelys
Specie I. fitzingeri

L'idiochelide (Idiochelys fitzingeri) è una tartaruga estinta. Visse nel Giurassico superiore (Kimmeridgiano, circa 155 - 150 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Europa.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questa tartaruga era di dimensioni medie, e non superava i 40 centimetri di lunghezza. Idiochelys possedeva un carapace più o meno arrotondato; il telaio marginale, discoidale, era collegato al piastrone per mezzo di prolungamenti isolati di quest'ultimo. I nove elementi ossei del piastrone erano ben saldati fra loro, ma uniti da strutture lasse lungo la linea mediana. Il collo di Idiochelys probabilmente non era retrattile, ma poteva piegarsi lateralmente. Il bacino era saldato al carapace. La struttura della testa ricordava quella delle attuali tartarughe marine (Cheloniidae); l'osso quadrato costituiva il bordo esteriore della cavità timpanica. Le vertebre caudali erano numerose (più di venti) e formavano una lunga coda, tipica delle tartarughe d'acqua dolce. Gli arti erano relativamente poco sviluppati e non erano trasformati in strutture simili a pagaie.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Idiochelys fitzingeri è stata descritta per la prima volta da Wagner nel 1839, ed è una delle prime tartarughe descritte allo stato fossile. I fossili di Idiochelys provengono dai giacimenti di Cerin (Francia) e di Solnhofen (Germania). Idiochelys fa parte della famiglia Thalassemydidae, un gruppo di tartarughe di dimensioni relativamente modeste, considerate forme alla base dei criptodiri e probabilmente di abitudini marine (Karl et al., 2012); un'altra forma simile era Thalassemys. Altri studi la avvicinano al genere Eurysternum (Lapparent de Broin et al., 1996).

Paleoecologia[modifica | modifica wikitesto]

Idiochelys, per alcuni aspetti, richiamava le tartarughe marine, soprattutto per la struttura della testa e per gli spazi tra le piastre del carapace. D'altra parte, la presenza di una lunga coda e le zampe non trasformate in pagaie richiamano le tartarughe di acqua dolce. È probabile che Idiochelys vivesse lungo i margini delle lagune del basso mare europeo del Giurassico superiore.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • A. v. Wagner. 1853. Beschreibung einer fossilen Schildkröte und etlicher anderer Reptilien-Ueberreste aus den lithographischen Schiefern und dem Grünsandstein. Abhandlungen der Mathemat.-Physikalischen Classe de Königlich Bayerischen Akademie der Wissenschaften 7:241-264
  • F. d. Lapparent de Broin, B. Lange-Badré, and M. Dutrieux. 1996. Nouvelles decouvertes de tortues dans le Jurassique Supérieur du Lot (France) et examen du taxon Plesiochelyidae. Revue de Paléobiologie 15(2):533-570
  • H.-V. Karl, G. Tichy, and D. Valdisberri. 2012. Sontiochelys cretacea Stache, 1905 and new description of the families Eurysternidae Dollo, 1886 and Thalassemydidae Rutimeyer, 1873 (Testudines: Cryptodira). Studia Geological Salmanticensia 48(1):45-76

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]