Ibn Sa'id al-Maghribi

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Estratto dal capitolo su Villena da Al-Mugrib fī ḥulā al-Magrib, nel quale è menzionato il poeta Abū l-Hasan Rāshid ibn Sulaymān

Abū al-Ḥasan ʿAlī ibn Mūsā ibn Saʿīd al-Maghribī (in arabo علي بن موسى المغربي بن سعيد, noto anche come Ibn Saʿīd al-Andalusī (Alcalá la Real, 1213Tunisi, 1286) è stato un geografo, storico e poeta arabo e il più importante collezionista di poesie di al-Andalus nei secoli XII e XIII[1][2][3].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ibn Said nacque ad Alcalá la Real, vicino a Granada, da una preminente famiglia che discendeva dal compagno del Profeta, Ammar ibn Yasir.[4] Molti membri della sua famiglia erano figure letterarie,[5] ed egli crebbe a Marrakech. In seguito studiò a Siviglia e soggiornò a Tunisi, Alessandria d'Egitto, Il Cairo, Gerusalemme ed Aleppo. All'età di trent'anni intraprese il pellegrinaggio a La Mecca.[5] Era anche un amico intimo del poeta Muladi, Ibn Mokond Al-Lishboni (di Lisbona). I suoi ultimi anni furono trascorsi a Tunisi, e lì morì nel 1286.[5]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Ibn Said al-Maghribi scrisse o compilò "almeno quaranta opere su vari rami della conoscenza".[6]

La sua opera maggiore è il trattato in quindici volumi al-Mughrib fī ḥulā l-Maghrib (Il libro straordinario sugli ornamenti dell'Occidente), che era stato iniziato oltre un secolo prima da Abū Muḥammad al-Ḥijārī (1106-55) per volere del bisnonno di Ibn Said, ‘Abd al-Malik. Abū Muḥammad al-Ḥijārī completò 6 volumi, ‘Abd al-Malik ne aggiunse due: due altri il figlio di ‘Abd al-Malik’ (nonno di Ibn Said). Il padre vi lavorò su e Ibn Said completò l'opera.[6] L'opera è anche nota come Kitāb al-Mughrib ('libro dei Maghrib'), ed è a metà strada tra un'antologia di poesia e un libro di geografia, raccogliendo informazioni sui poeti del Maghreb organizzati per provenienza geografica.[7]

Parti del Mughrib circolarono separatamente, come Rāyāt al-mubarrizīn wa-ghāyāt al-mumayyazīn (Bandiere dei campioni e standard dei distinti), che Ibn Said compilò a Il Cairo, completandolo il 21 Giugno 1243 (641 dell'era islamica).[6] È, secondo Louis Cromption, "forse la più importante" delle varie antologie medievali di poesia andalusa.[8] "Il suo scopo nel compilare la collezione sembra essere stato quello di mostrare che la poesia prodotta in Occidente era buona quanto l'Oriente avesse da offrire (e l'opera di Ibn Sa'id e della sua famiglia era particolarmente buona)".[9]

Come infaticabile viaggiatore, Ibn Said fu profondamente interessato alla geografia. Nel 1250 scrisse Kitab bast al- ard fi 't -t ul wa-'l-'ard (Il libro dell'estensione delle terre su lunghezze e latitudini). Il suo Kitab al-Jughrafiya (Geografia) contiene l'esperienza dei suoi vasti viaggi attraverso il mondo musulmano e sulle rive dell'Oceano Indiano. Egli dà anche un resoconto di parti del nord Europa tra cui Irlanda e Islanda. Visitò l'Armenia e fu alla corte di Hulagu Khan dal 1256 al 1265.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (PT) Maria Alice Fernandes, Abdallah Khawli e Luís Fraga da Silva, A viagem de Ibn Ammâr de São Brás a Silves (PDF), Associação Campo Arqueológico de Tavira, 12 dicembre 2006. URL consultato il 16 dicembre 2007 (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2008).
  2. ^ [transl. by] A.J. Arberry, Moorish poetry : a translation of the pennants, an anthology compiled in 1243 by the andalusian ibn sa'id., Repr., Surrey, Curzon, 2001, ISBN 978-0-7007-1428-5.
  3. ^ (EN) Richard Leslie Hill, A Biographical Dictionary of the Sudan, Psychology Press, 1967, ISBN 978-0-7146-1037-5.
  4. ^ (EN) Pellat, Ch., Ibn Saʿīd al-Mag̲h̲ribī, su referenceworks.brillonline.com.
  5. ^ a b c Rāyāt al-mubarrizīn wa-ghāyāt al-mumayyazīn/The Banners of the Champions: An Anthology of Medieval Arabic Poetry from Andalusia and Beyond, selected and translated by James A. Bellamy and Patricia Owen Steiner (Madison: Hispanic Seminary of Medieval Studies, 1989), p. xxii.
  6. ^ a b c Rāyāt al-mubarrizīn wa-ghāyāt al-mumayyazīn/The Banners of the Champions: An Anthology of Medieval Arabic Poetry from Andalusia and Beyond, selected and translated by James A. Bellamy and Patricia Owen Steiner (Madison: Hispanic Seminary of Medieval Studies, 1989), p. xxi.
  7. ^ Ibn Said: Book of the Maghrib, 13th Century, in Internet Medieval Source Book, Fordham University Center for Medieval Studies. URL consultato il 16 dicembre 2007 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2007).
  8. ^ Louis Crompton, 'Male Love and Islamic Law in Arab Spain', in Islamic Homosexualities: Culture, History, and Literature, ed. by Stephen O. Murray and Will Roscoe (New York: New York University Press, 1997), pp. 142-58 (at p. 154).
  9. ^ Robert Irwin, The Penguin Anthology of Classical Arabic Literature (Harmondsworth: Penguin, 1999), p. 301.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ali Ibn Musa Ibn Said al-Magribi und sein Werk al-Gusun al-yaniafi mahasin su ara al-miça as-sabia by M. Kropp, in: Islam (Der) Berlin, 1980, vol. 57, no. 1, pp. 68–96 (2p.)
  • His history of the world and Islamic literature: ms. Escorial 1728. edition by Ibrahim al-Ibyari (2 vol.), Cairo 1968
  • [transl. by] A.J. Arberry, Moorish poetry : a translation of the pennants, an anthology compiled in 1243 by the andalusian ibn sa'id., Repr., Surrey, Curzon, 2001, ISBN 978-0-7007-1428-5.
  • The Banners of the Champions of Ibn Said al-Maghribi, translated by James Bellamy and Patricia Steiner (Madison: Hispanic Seminary of Medieval Studies, 1988)

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN27198358 · ISNI (EN0000 0000 8106 0662 · BAV 495/50942 · CERL cnp00395288 · LCCN (ENn83172955 · GND (DE118555219 · BNE (ESXX1314764 (data) · BNF (FRcb12964208h (data) · J9U (ENHE987007262890005171