Gustav Landauer

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Gustav Landauer

Gustav Landauer (Karlsruhe, 7 aprile 1870Monaco di Baviera, 2 maggio 1919) è stato un filosofo e militante Libertario tedesco.

Secondo figlio di un rivenditore ebraico di calzature, fu educato nel ginnasio Karlsruhe e studiò a Heidelberg, Berlino e Strasburgo, germanistica e filosofia.

Filosofo, attivista politico di area comunista libertaria fu un grande teorico dell'anarchismo tedesco tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo.

Nel 1908 assieme a Margarethe Hardegger «aveva fondato la Lega socialista e il suo organo di stampa Der Sozialist», ma col tempo un distacco subentrò tra i due militanti «su temi quali l'amore libero e i diritti delle donne».[1]

Convinto e attivo pacifista si oppose politicamente e con azioni di istigazione alla disobbedienza civile, alle politiche che portarono allo scoppio del primo conflitto mondiale. Alla fine del conflitto prese parte agli eventi politici correlati alla Rivoluzione di novembre che avrebbero contribuito alla costituzione della Repubblica di Weimar. Partecipò attivamente all'esperimento della Repubblica Sovietica Bavarese: venne per questo arrestato il 1º maggio 1919 e lapidato dai Freikorps il giorno dopo mentre si trovava in carcere.

Le sue opere mostrano l'influenza di Wolfgang Goethe e Lev Tolstoj. La filosofia di Landauer si forma e si perfeziona sotto l'influenza degli scritti di Johann Gottlieb Fichte, e Pierre-Joseph Proudhon e le teorie anarchiche di Michail Bakunin e Pëtr Alekseevič Kropotkin.

Viene altresì ricordato per i suoi studi e la traduzione dell'opera di William Shakespeare e, con la sua seconda moglie Hedwig Lachmann, di Oscar Wilde in tedesco.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Regula Bochsler, Margarethe Hardegger, in Dizionario storico della Svizzera, DSS. URL consultato il 13 dicembre 2023.

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