Guccio Gucci

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Guccio Gucci (1940)

Guccio Giovanbattista Giacinto Dario Maria Gucci (Firenze, 26 marzo 1881Milano, 2 gennaio 1953) è stato un imprenditore e stilista italiano, fondatore dell'azienda di moda Gucci.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Firenze nel 1881 da Gabriello, un artigiano di San Miniato[1] e da Elena Santini, di Lastra a Signa. Nel 1898, a soli 17 anni, decise di emigrare all'estero in cerca di fortuna, anche a causa del fallimento della bottega artigianale di cappelli di paglia del padre. Si trasferì prima a Parigi e poi a Londra, dove fu assunto come facchino d'albergo nel prestigioso Hotel Savoy. Lavorando a stretto contatto con il lusso e la ricchezza, rimase affascinato dagli eleganti bagagli e borse di HJ Cave & Sons, dei facoltosi ospiti. Iniziò così a sviluppare uno spiccato gusto della qualità e dello stile.

Dopo quattro anni decise di ritornare a Firenze dove iniziò a vendere articoli di valigeria, guanti e pelletteria.[2] Guccio Gucci sposò Aida Calvelli (1879-1955), nata a Firenze, da cui ebbe cinque figli: Grimalda (1903-1989), Enzo che morì a 9 anni (1904-1913), Aldo (1905-1990), Vasco (1907-1974), Rodolfo (1912-1983); Ugo Calvelli Gucci (1899-1973), fratellastro dei cinque, era nato da una relazione di Aida Calvelli prima del matrimonio con Guccio, che lo adottò.

Negozio Gucci in Via Montenapoleone a Milano

Nel 1921 aprì il suo primo negozio, in Via della Vigna Nuova 7, Azienda Individuale Guccio Gucci, una piccola bottega dove vendeva valigie in pelle, ma anche articoli da viaggio e selleria per l'equitazione, e che nei decenni successivi divenne la nota azienda Gucci, marchio fiorentino divenuto uno dei simboli dell'alta moda italiana nel mondo.[3][4]

Iniziò subito ad avere un ottimo successo, il che portò i migliori artigiani di quel tempo a lavorare per la sua azienda.[5] Nel 1938 Gucci fondò un'altra sede a Roma e ben presto la sua attività individuale si trasformò in attività di famiglia quando i figli si unirono a lui. Nel 1951 aprì un altro negozio a Milano.

Guccio Gucci morì improvvisamente nel 1953; è sepolto nella cappella di famiglia nel cimitero di Soffiano, il camposanto della Venerabile Arciconfraternita della Misericordia di Firenze.[6]

Saranno poi i figli Rodolfo e Aldo a continuare l'azienda di famiglia.

Famiglia Gucci[modifica | modifica wikitesto]

 GUCCI
 
 
 Gabriello
⚭ Elena Santini
 
 
 Guccio
1881-1953
⚭ Aida Calvelli (1879-1955)
 
      
Grimalda
1903-1989
Enzo
1904-1913
Vasco
1907-1974
Rodolfo
1912-1983
⚭ 1944 Sandra Ravel
 Ugo Calvelli Gucci*
1899-1973
 Aldo
1905-1990
⚭ 1927 Olwen Price
⚭ 1981 Bruna Palombo
  
     
 Maurizio
1948-1995
⚭ 1972 Patrizia Reggiani
 Giorgio
1928-2020
 Paolo
1931-1995
⚭ 1952 Yvonne Moschetto
⚭ 1977 Jenny Garwood
⚭ 1990 Penny Armstrong
 Roberto
1932-2009
⚭ Drusilla Cafferelli
Patricia
1963
    
                
 Alessandra
1976
Allegra
1981
Alessandro
1953
Isabella
Guccio
1955
Patricia
1954
Alyssa
Elisabetta
1952
Gemma
Gabrielle
Francesco
1967
Uberto
1960
⚭ Stefania
Domitilla
1964
Cosimo
1956
Filippo
1957
Maria Olimpia
1963
 
 
 Drusilla
1994

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) David Landes, Dynasties: Fortune and Misfortune in the World's Great Family Businesses, Penguin, London UK, 2008, p. 10., su books.google.it. URL consultato il 25 maggio 2019.
  2. ^ Enrico Matzeu, Il fondatore Guccio Gucci, su donnamoderna.com, 26 febbraio 2016. URL consultato il 25 maggio 2019.
  3. ^ World of Gucci. History-1920, su gucci.com, 13 aprile 2012. URL consultato il 25 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2012).
  4. ^ Gino Moliterno, Encyclopedia of Contemporary Italian Culture, Routledge, London, 2002, p. 378, su books.google.it. URL consultato il 25 maggio 2019.
  5. ^ (EN) History of Guccio Gucci, su studentske.sk. URL consultato il 25 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2018).
  6. ^ Alessandro Panajia, Soffiano. Luogo della memoria e degli affetti, Edizioni ETS, Pisa, 2018, pp. 42-43.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN217139253 · WorldCat Identities (ENviaf-217139253