Grampus griseus

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Grampo
Grampus griseus
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Tetrapoda
Classe Mammalia
Sottoclasse Theria
Infraclasse Eutheria
Superordine Laurasiatheria
Ordine Cetacea
Sottordine Odontoceti
Superfamiglia Delphinoidea
Famiglia Delphinidae
Sottofamiglia Globicephalinae
Genere Grampus
Gray, 1828
Specie G. griseus
Nomenclatura binomiale
Grampus griseus
(G. Cuvier, 1812)
Sinonimi

Delphinus griseus
G. Cuvier, 1812
Delphinus rissoanus
Desmarest, 1822
Grampus rissoanus
(Desmarest, 1822)
Grampus stearnsii
Dall, 1873

Nomi comuni

Delfino di Risso

Areale

Il grampo o delfino di Risso (Grampus griseus (G. Cuvier, 1812)) è un cetaceo appartenente alla famiglia Delphinidae, ed è l'unica specie del genere Grampus Gray, 1828.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Due grampi
Esemplare di Grampo che salta nelle vicinanze della costa di Genova

Il grampo può raggiungere una lunghezza di 4 m ed un peso di 500–600 kg.

Il capo è senza rostro (una specie di becco); la fronte bombata, ma non globosa, presenta un caratteristico solco a forma di V nel mezzo, con l'apice rivolto verso il basso. La mascella superiore sporge leggermente. La pinna dorsale si trova circa a metà del corpo, molto alta, appuntita e falcata. Pinne pettorali lunghe e appuntite. Questa specie ha pochissimi denti perché si nutre di prede viscide quali i calamari.

La livrea è molto caratteristica: i neonati sono grigio chiarissimo uniforme, ma crescendo diventano prima di color brunastro e poi del grigio ardesia dell'adulto. Con il passare degli anni il corpo viene ricoperto da numerosissime ed estese graffiature chiare, che finiscono col fargli assumere una colorazione quasi bianca, soprattutto nella parte anteriore.
Si ritiene che tali graffiature siano un effetto di interazioni sociali, ma l'eventuale funzione adattativa di questa particolarissima depigmentazione rimane un mistero. Si pensa che alcuni graffi derivino dai morsi dei calamari. In alcuni esemplari è visibile una gualdrappa sottile e appena accennata. Sul lato ventrale è presente una macchia biancastra a forma di ancora, simile per forma e posizione a quella dei globicefali.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Anche se è capace di notevole agilità (può raggiungere i 25 km/h), il grampo ha di solito movimenti lenti e rilassati. A differenza dei delfino comune e del tursiope, le barche non sembrano attrarre questo cetaceo, ma non è difficile avvicinarlo. Si ritiene che sia in grado di compiere buone immersioni, ma dati oggettivi al riguardo non esistono. Il grampo tira la coda fuori dall'acqua e rimane immobile per parecchi secondi, in verticale a testa in giù. Esegue porpoising solo se si sente minacciato.

Particolari della riproduzione poco conosciuti: sembra che nel Mediterraneo si accoppino in autunno. Le femmine partoriscono un piccolo lungo circa 1,5 m; il peso del neonato non è noto.

Si nutre soprattutto di cefalopodi e occasionalmente di pesci. Poiché le sue prede hanno una consistenza viscida, il grampo possiede da 2 a 7 coppie di denti solamente nella mascella inferiore.

Si pensa che segua uno schema di movimenti stagionali, ma non se ne conoscono i particolari.

Di solito vive in piccoli gruppi di 5-10 esemplari (ma a volte si raggruppano anche 100 animali) che spesso si sparpagliano in cerca di cibo dando così l'impressione di essere solitari. Occasionalmente sono stati avvistati gruppi di ben 1000 esemplari. Lo si può vedere anche insieme ad altre specie di cetacei, soprattutto globicefali.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Il grampo è una specie circumglobale pelagica e di mare profondo, ma non è raro incontrarla vicino alla costa. È frequente nei mari tropicali e temperati caldi di tutto il mondo (Oceano Atlantico, Oceano Pacifico e Oceano Indiano), in estate si spinge anche in acque più fresche.[1]

Nel Mar Mediterraneo è piuttosto comune, soprattutto nel Mar Ligure, nell'Arcipelago Toscano e a nord della Sicilia. È presente in abbondanza nel golfo di Taranto.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

Sono stati riportati i seguenti sinonimi:[2][3]

  • Delphinus griseus G. Cuvier, 1812
  • Delphinus rissoanus Desmarest, 1822
  • Grampus rissoanus (Desmarest, 1822)
  • Grampus stearnsii Dall, 1873

Relativamente al genere Grampus Gray, 1828 si segnalano invece i seguenti sinonimi:[2]

  • Grampidelphis Iredale and Troughton, 1933
  • Grayius Scott, 1873

Sottospecie[modifica | modifica wikitesto]

Non sono state individuate sottospecie.[2]

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Le minacce per questo cetaceo sono rappresentate dall'inquinamento acustico dovuto principalmente all'attività militare (sonar), ai sismografi di profondità ed alla pesca accidentale. Inoltre l'uomo compete sottraendo le prede, principalmente calamari. Tuttavia, tenuto conto della vastità dell'areale e della consistenza della popolazione, la Lista rossa IUCN ha attribuito a questa specie lo status "LC" (rischio minimo).[1]

Esemplari famosi[modifica | modifica wikitesto]

In Nuova Zelanda (dove la specie peraltro non è comune) è famoso un grampo di nome "Pelorus Jack", che tra il 1888 e il 1912 era solito accompagnare le navi nello stretto di Cook.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Taylor, B.L., Baird, R., Barlow, J., Dawson, S.M., Ford, J.K.B., Mead, J.G., Notarbartolo di Sciara, G., Wade, P. & Pitman, R.L., (2008) 2012, Grampus griseus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b c d (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Grampus griseus, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Grampus griseus, su Catalogue of Life 2013. URL consultato l'8 ottobre 2013.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Baird, R. W., Risso's dolphin Grampus griseus. In: W. F. Perrin, B. Wursig and J. G. M. Thewissen (eds), Encyclopedia of Marine Mammals, Academic Press, 2002, pp. 1037-1039.
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  • Barlow, J., Cetacean abundance in Hawaiian waters estimated from a summer/fall survey in 2002, in Marine Mammal Science, vol. 22, n. 2, 2006, pp. 446-464.
  • Baumgartner, M. F., The distribution of Risso's dolphin (Grampus griseus) with respect to the physiography of the northern Gulf of Mexico, in Marine Mammal Science, vol. 13, n. 4, 1997, pp. 614-638.
  • Carwardine, M., Whales, Dolphins and Porpoises, ISBN 0-7513-2781-6.
  • Davis, R. W., Fargion, G. S., May, N., Leming, T. D., Baumgartner, M., Evans, W. E., Hansen, L. J. and Mullin, K., Physical habitat of cetaceans along the continental slope in the north-central and western Gulf of Mexico, in Marine Mammal Science, vol. 14, n. 3, 1998, pp. 490-507.
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  • Dolar, M. L. L., Perrin, W. F., Taylor, B. L., Kooyman, G. L. and Alava, M. N. R., Abundance and distributional ecology of cetaceans in the central Philippines, in Journal of Cetacean Research and Management, vol. 8, n. 1, 2006, pp. 93-112.
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  • Kruse, S. L., Aspects of the biology, ecology, and behavior of Risso's dolphins (Grampus griseus) off the California coast, University of California, 1989.
  • Kruse, S., Leatherwood, S., Prematunga, W. P., Mendes, C. and Gamage, A., Records of Risso's dolphins, Grampus griseus, in the Indian Ocean, 1891-1986, in UNEP Marine Mammal Technical Report, vol. 3, 1991, pp. 67-78.
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  • Waring, G. T., Josephson, E., Fairfield, C. P. and Maze-Foley, K. (eds)., U.S. Atlantic and Gulf of Mexico marine mammal stock assessments - 2005, NOAA Technical Memorandum NMFS-NE, 2006, pp. 346 pp.

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