Giustina Prestento

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Giustina Prestento (Gorizia, 1925Roma, 24 settembre 2008[1]) è stata un'artista italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Allieva del futurista Tullio Crali, studia arte e architettura a Venezia con Mario Deluigi e Carlo Scarpa. Frequenta l'ambiente artistico e conosce importanti esponenti della cultura e dell'arte, tra i quali Emilio Vedova e Luigi Nono. Le sue prime opere visive risalgono agli anni cinquanta. Negli anni sessanta si trasferisce a Milano, poi a New York, nel New Jersey e, nel 1970, a Roma.

Nel 1979 ha inizio la sua ricerca sulla intercomunicazione tra musica e immagine e quella tra i linguaggi del corpo. Esegue trasposizioni grafiche di figure sonore.[2] Segno, voce e gestualità sono intrecciati a formare un'opera unica visivo-dinamico-sonora che denomina “Opus Intercodex”.[3]

Numerose le mostre e le performance in Italia e all'estero. Tra queste la XXI Biennale di San Paolo del Brasile, nel 1991 e nel 1994, e la XLVI Biennale di Venezia, nel 1995. Nel 2005 allestisce un'esposizione all'Auditorium Parco della Musica di Roma in occasione della presentazione della monografia Inter codices, con esecuzione di azioni dal vivo.

Ha tenuto seminari in Università degli USA e del Brasile.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cristina Feresin, È morta l'artista visiva Giustina Prestento, in Il Piccolo, Nord Est Multimedia, 25 settembre 2008. URL consultato il 22 settembre 2015.
  2. ^ Mirella Bentivoglio, 1996.
  3. ^ Giustina Prestento, 2003.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mirella Bentivoglio, Trasposizioni da sonoro a visivo e scritture paramusicali nell'arte contemporanea, in Francesca Zannoni (a cura di), Le immagini della musica. Atti del Seminario di iconografia musicale. Metodi e pratica di catalogazione di materiali aventi rilevanza per la storia delle arti e della musica. Roma, 31 maggio-3 giugno 1994, Roma, Fratelli Palombi, 1996, ISBN 978-88-7621-118-8.
  • Giustina Prestento, Inter codices, a cura di Enrico Crispolti, Roma, De Luca Editori d'Arte, 2003.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Sito ufficiale, su giustinaprestento.com (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016). Modifica su Wikidata