Giuseppe Renda (scultore)

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Giuseppe Renda (Polistena, 1859Napoli, 1939) è stato uno scultore italiano.


Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giuseppe Renda nacque a Polistena nel 1859,[1][2] figlio di Francesco e Clara Lagamba.[3][4][5] Iniziò ad avvicinarsi alla scultura lavorando nella bottega dei fratelli Morani,[6] nel 1874 si trasferìsce a Napoli, successivamente cominciò a studiare nell'accademia di belle arti di Napoli. Dove fu allievo di Tommaso Solari, Stanislao Lista e Gioacchino Toma.[7][8] Nell'accademia vinse il concorso d'ammissione al Reale Istituto di Belle Arti di Napoli,[9] cominciò a lavorare nella fabbrica di ceramiche di Cacciapuoti e Scotti a Capodimonte, come modellatore di pastori e figure.[10][11]

Nel 1898 divenne direttore tecnico della fonderia Laganà di Napoli. Le sue esposizioni nazionali, a Palermo nel 1891 con Angelo caduto e Cosi mi ami, Milano 1894 con La Fortuna, Firenze 1896 con Prima ebbrezza, Torino 1898 con Voluttà, a Verona nel 1900 con Ondina. Prese parte anche a numerose mostre internazionali di Londra, San Pietroburgo, Barcellona, Vienna, riceve due medaglie d'oro, con Prima ebbrezza (nel 1896 a Monaco di Baviera) e con Dopo (nel 1904 a Saint-Louis). Viene premiato con Monelli napoletani nel 1909 a Parigi.[12]

Giuseppe Renda partecipò alle esposizioni della Società Promotrice di Belle Arti “Salvator Rosa”, e alle prime mostre nazionali.[13] Fu autore di importanti monumenti, tra i quali quelli del generale Enrico Cosenz, di Giacomo Leopardi e il busto di Tommaso Campanella a Chiaia. Monumenti ai caduti di Pazzano, Castellammare di Stabia e Tropea,[14][15] le sue sculture furono richieste in tutto il mondo, il suo successo fu nelle sue figure, di nuovi elementi tratti dallo stile liberty, come Donna sorridente 1915, Prima ebbrezza 1895.[16] Creò pure presepi con l'argilla, numerose sono anche le opere di bronzo, tra cui: Bronzo Estasi, Bronzetto Violeta 1908, bronzetti a Reggio Calabria, il Bronzo Dopo e La Fortuna alta sette metri,[17] il cui originale in marmo si trova, insieme ad altre opere donate dagli eredi, nella sede della filiale di Polistena della Banca Monte dei Paschi di Siena (ex Banca Popolare di Polistena)[18]. A seguito di un accordo stretto tra Monte Paschi di Siena e il Comune della città natale del Renda, una copia bronzea de "La Fortuna" verrà esposta in Piazzale Bellavista, divenendo liberamente fruibile dai cittadini [19].

Citazioni e omaggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Nel 1990 viene intitolato a suo nome l'istituto di Polistena comprendente la scuola professionale per i servizi alberghieri e ristorazione e la scuola professionale per i servizi commerciali e turistici.[20][21]
  • Nel 1993, sono state esposte, nella rassegna scultura italiana, alcune sue opere del primo novecento come: Fortezza del Priamàr e Savona, a cura del critico d'arte Vittorio Sgarbi.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Allegoria della Fortuna, scultura in bronzo brunito, Museo Fortunato Calleri di Catania
  • Monumento ai caduti, scultura in bronzo, situata in piazza Vittorio Veneto a Tropea (VV)

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Galleria d'Arte IL TRIANGOLO - Cosenza
  2. ^ Vincenzo Guerrisi, Monografia da Altanum a Polistena territorio degli Itali-Morgeti, libro documento pag. 456 a 462, BookSprintEdizioni 2021
  3. ^ Giuseppe Renda - Comune di Polistena, su comune.polistena.rc.it. URL consultato il 26 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2015).
  4. ^ Giuseppe Renda scultore polistenese
  5. ^ POLISTENA – MOSTRA “GIUSEPPE RENDA TRA TRADIZIONI E RINNOVAMENTO” dicembre 2023
  6. ^ Scultori campani e napoletani - Arte in Campania Archiviato il 10 settembre 2013 in Internet Archive.
  7. ^ Museo nazionale di San Martino
  8. ^ Dizionario degli Artisti calabresi
  9. ^ Scultori a Napoli. La Mediterranea arte Napoli - UnDo.Net
  10. ^ Cacciapuoti - Archivio della Ceramica
  11. ^ 800 Calabrese - Galleria Il Triangolo
  12. ^ " Comune di Napoli
  13. ^ Società promotrice di belle arti Salvator Rosa - Biblioteca, su polosbn.bnnonline.it. URL consultato il 18 novembre 2023 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  14. ^ Giuseppe Renda | Polistena: Storia, Arte e Cultura
  15. ^ TropeaMagazine - Il Monumento ai Caduti di Tropea
  16. ^ Giuseppe Renda. 1859 - 1939 - Libreria Pickwick Archiviato il 26 febbraio 2015 in Internet Archive.
  17. ^ Giuseppe Renda - Comune di Polistena Archiviato il 9 maggio 2015 in Internet Archive.
  18. ^ Centro Studi Polistenesi-Consiglio regionale della Calabria
  19. ^ Copia archiviata, su comune.polistena.rc.it. URL consultato il 30 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2017).
  20. ^ Informazioni - G. Renda scuola alberghiera di Polistena, su istitutorenda.it. URL consultato il 26 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2015).
  21. ^ Sintesi del PDF - G. Renda (PDF), su istitutorenda.it. URL consultato il 26 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2015).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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