Giuseppe Palizzi

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Autoritratto nella foresta di Fontainebleau, 1870 circa

Giuseppe Palizzi (Lanciano, 12 marzo 1812Parigi, 1º gennaio 1888) è stato un pittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Tomba al Cimitero Père-Lachaise

Giuseppe nasce secondogenito, il 19 Marzo 1812, da Antonio avvocato e insegnante di lettere e filosofia e da Doralice del Greco, donna colta e particolarmente dedita alla musica, che amava suonare il pianoforte.La città natale di Lanciano conserva ancora la sua casa natale, nel quartiere Borgo, in via dei Tribunali, accanto all'ex convento di San Francesco e all'oratorio di San Filippo Neri, dove è stata apposta una targa ricordo. Poco dopo la nascita di Giuseppe la famiglia si trasferisce a Vasto. La numerosa prole, educata all'arte, venne denominata affettuosamente dai concittadini vastesi "Le Nove Muse" perché tutti mostrarono grandi doti creative e artistiche. Tra i suoi fratelli infatti anche Filippo, Nicola e Francesco Paolo divennero famosi pittori[1].

Giunto a Napoli nel 1835, Giuseppe Palizzi frequenta dall'anno seguente il Reale Istituto di Belle Arti, entrando in contatto con i pittori della Scuola di Posillipo.

Alle mostre biennali Borboniche presenta paesaggi storici, ma i difficili rapporti col mondo accademico lo portano a lasciare l'Italia: nel 1844 arriva a Parigi e si stabilisce poi a Bourron-Marlotte (Seine & Marne), ai margini della foresta di Fontainebleau che diventa il soggetto privilegiato della sua pittura, maturata verso un attento verismo, grazie anche all'influsso degli artisti della Scuola di Barbizon.

In contatto epistolare col fratello Filippo, condivide con lui le proprie ricerche artistiche. Espone regolarmente ai Salons parigini e, dopo un soggiorno in Italia nel 1854, rientra in Francia, dove la sua pittura di paesaggio, spesso animata da figure di umili lavoratori, riscuote grande successo. Morì a Parigi nel 1888 e fu sepolto al cimitero di Père-Lachaise.

La città di Lanciano ha intitolato a Giuseppe Palizzi il liceo artistico comunale.

Opere all'Accademia di belle arti di Napoli[modifica | modifica wikitesto]

La Galleria dell'Accademia di belle arti di Napoli - dove si conserva la più importante collezione di opere di Giuseppe Palizzi - possiede gli oli su tela: Predica interrotta 160,5x104,5 cm; Interno con figure, 73,5x54 cm; Nella foresta: donne che trasportano fascine, 80x98 cm; Il falegname o Interno di un atelier da falegname, 61x44 cm; La foresta di Fontainebleau, 37x27 cm; Vacca nera, 54x38,5 cm; Vacca in interno, 40,5x32,5 cm; La Pagliara Palizzi a Fontainebleau, 60,5x49,5 cm; Nella foresta di Fontainebleau, 70,5x45,5 cm; Foresta giovane di Fontainebleau, 66x42 cm; Autoritratto, 61x76,5 cm; Cavallo bianco, 38x46 cm; Contadino con tacchini, 37,5x46 cm, Vacca al pascolo, 56x34 cm; Studio di quercia, 76x55 cm; Scampagnata a Fontainebleau, 100x62 cm (in deposito alla Galleria d'arte moderna e contemporanea[non chiaro] - Roma); Foresta di Fontainebleau, 55,5x38 cm; Foresta di Fontainebleau, 60x74 cm; Interno di ovile con pecore e patore, 70x55 cm; Interno di foresta di Fontainebleau con carretto, 69x95 cm; In primavvera, 87x65 cm; Al tramonto, 32,5x23 cm; Sonno al meriggio, 33x23 cm, Casa di campagna, 56x34 cm, Il taglialegna o Foresta con taglialegna, 90x117 cm; Gruppo (Vacche pecora cane, ecc), 159x116 cm; Fagiani nella neve, 81,5x100; I carbonai o Carboniera, 104x64 cm (in deposito alla Pinacoteca di Capodimonte); Vacche al pascolo presso un ruscello, 90x55 cm; Ponte con vacche,103x63 cm; Caino dopo il delitto, 103,5x76 cm. Possiede inoltre l'olio su tavoletta Gruppo di bufali, 73x49 cm.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine della Legion d'onore - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Menna&Menna.
  2. ^ Galleria dell'Accademia,  pp. 119-120, fig. 38 e tav. da LI a LVIII.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Paolo Ricci, I fratelli Palizzi: Filippo, Giuseppe, Nicola, Francesco Paolo, Busto Arsizio, Bramante, 1960, SBN IT\ICCU\NAP\0042686.
  • Anna Caputi, Raffaello Causa, Raffaele Mormone (a cura di), La Galleria dell'Accademia di Belle Arti in Napoli, Napoli, Banco di Napoli, 1971, SBN IT\ICCU\NAP\0178087.
  • (DE) Joachim Busse, Internationales Handbuch aller Maler und Bilhauer des XIX Jahrhunderts: Busse-Verzeichnis, Wiesbaden, Busse Kunst Dokumentation, 1977, p. 934, SBN IT\ICCU\RAV\0061213. Ad vocem
  • Giuliano Matteucci, Aria di Parigi nella pittura italiana del secondo Ottocento, Torino, Umberto Allemandi editore, 1998.
  • (FR) Bénézit, Dictionnaire critique et documentaire des peintres, sculpteurs, dessinateurs et graveurs de tous les temps et de tous les pays. 10: Mullert-Pinto Pereira, Paris, Gründ, 1999, p. 513-514, SBN IT\ICCU\VEA\0109024. Ad vocem
  • Giovanna di Matteo, Cosimo Savastano, Palizzi del Vasto: Filippo, Giuseppe, Nicola, Francesco Paolo, S. Atto (Teramo), Edigrafital, 1999, SBN IT\ICCU\RMS\0082789.
  • (FR) Livio Zanone, Giuseppe Palizzi et ses frères, "Bull. Les Amis de Bourron-Marlotte", nº 51, 2009.
  • Antonio Menna e Vittorio Menna, Giuseppe Palizzi - Celebrazione del bicentenario della nascita (1812-2012), Vasto, Edizioni Cannarsa, 2012, SBN IT\ICCU\NAP\0558535.
  • (DE) Saur allgemeines Künstlerlexiko: die bildenden Künstler aller Zeiten und Völker. Band 94: Ostrogović-Pellegrina, München-Leipzig, Saur, 2017, p. 185, SBN IT\ICCU\TO0\1977621. Ad vocem

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