Giuseppe Luosi

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Giuseppe Luosi (Mirandola, 1755Milano, 1 ottobre 1830) è stato un giurista italiano. Fu Ministro della Giustizia per un decennio nel napoleonico Regno d'Italia, in tale veste egli fu il primo promotore della codificazione del diritto in Italia.

Biografia

Il Luosi, dopo aver terminato gli studi di giurisprudenza, esercitò per lunghi anni la professione d’avvocato a Mirandola, fino a quando fu lanciato sul proscenio della vita pubblica dalle invasioni napoleoniche.

Luosi conobbe Napoleone Bonaparte e fu da questi subito apprezzato. Luosi poté quindi ricoprire una serie di cariche nelle Repubbliche sorelle sorte a seguita della prima Campagna d’Italia del Bonaparte: membro del governo di Modena, poi componente della giunta di difesa della Repubblica Cispadana, dal 30 giugno 1797 ministro della Giustizia della Repubblica Cisalpina, nel cui direttorio entra il 31 agosto 1797.

Dopo le alterne vicende degli anni 17991801, alla ricacciata degli austriaci dall'Italia, Luosi è nominato membro della Consulta legislativa. Infine è ministro del Regno d'Italia dal 9 giugno 1805 alla caduta del Regno stesso con la sconfitta di Napoleone.

Con la Restaurazione Luosi ritornò a vita privata.

L'impegno di Luosi per la codificazione del diritto

Durante la sua carriera ai vertici dell’amministrazione della giustizia il Luosi lottò per giungere a un’autonoma codificazione del diritto in Italia, mossa dalla speranza di non doversi limitare ad adottare i codici che Napoleone aveva introdotto in Francia.

Luosi era stato peraltro autore, nel 1801, di un progetto di codice penale e seguì personalmente tutti i successivi progetti, che affidò ai più noti giuristi e avvocati dell’epoca: il Romagnosi, il valtellinese Tommaso Nani,il criminalista calabrese Giuseppe Raffaelli, e il giudice di cassazione Antonio De Lorenzi.

Il codice di procedura fu l’unico sforzo dell’attività codificatoria italiana che giunse, per la precisione nel 1807 in porto. In tutti gli altri casi, Napoleone impose i codici d'Oltralpe, malgrado lo sforzo del Luosi di raggiungere un difficile equilibrio fra adeguamento alle scelte fatte Oltralpe – per non urtare i francesi - e una più accentuata impronta nazionale dei codici italiani. Luosi pubblicò comunque un testo, la Collezione Dei Travagli sul Codice Penale del Regno d'Italia, che raccoglie la vasta documentazione che si era accumulata sul suo tavolo e che prova il grande impegno da lui profuso nel progetto di codificazione.

Il lavoro compiuto non andò però perduto. I progetti seguiti dal Luosi influenzarono i codici dei vari Stati italiani anche dopo la Restaurazione, ad esempio il codice penale del Ducato di Parma del 1820 e attraverso questo i testi del Regno di Sardegna del 1839 e 1859, a loro volta presi a modello dal codice penale nazionale dello Zanardelli del 1889 e pure debitore dei progetti voluti dal Luosi fu, in Svizzera, il codice penale del Cantone Ticino, a cui collaborò il noto avvocato milanese Giuseppe Marocco.

Bibliografia

  • Adriano Cavanna, Codificazione del diritto italiano e imperialismo giuridico francese nella Milano napoleonica. Giuseppe Luosi e il diritto penale, in Ius Mediolani, Studi di storia del diritto milanese offerti dagli allievi a Giulio Vismara, Milano 1996, pp. 699-700, 724-736, 760-761.
  • Dezza, Appunti sulla codificazione penale, cit., pp. 225-235.
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