Giuseppe Gallignani

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Giuseppe Gallignani

Giuseppe Gallignani (Faenza, 9 gennaio 1851Milano, 14 dicembre 1923) è stato un compositore, organista e direttore d'orchestra italiano.

Biografia

Organista e direttore d'orchestra, si impose all'attenzione pubblica tenendo numerosi concerti in Europa, soprattutto in veste direttoriale. Quindi, nel 1860 riesce a rappresentare la sua prima opera in un salotto privato. Proseguendo la sua attività di compositore, riesce ad approdare al Teatro Carcano nel 1876 con l'opera Atala culminando quindi, nel 1888 al Teatro alla Scala con il Nestorio, laddove la critica gli riconobbe grande padronanza dell'armonia e del contrappunto, nonché di senso del colore orchestrale ma, allo stesso tempo, denotandone una scarsezza di inventiva melodica e di cuore.

È stato direttore del conservatorio di Parma, nominato nel 1891 grazie al supporto[1] di Giuseppe Verdi, colpito dalla sua preparazione musicale dopo un suo articolo sull'Otello. Successivamente, nel 1897, verrà nominato direttore del conservatorio di Milano, che per sua iniziativa verrà intitolato al Verdi stesso, e che dirigerà per un quarto di secolo, quasi fino alla sua morte.

La sua attività di organista non conobbe soste; per organo infatti compose molte pagine di carattere sacro, di cui numerose concepite per la liturgia. Tra il 1884 e il 1891 ha ricoperto il posto di Maestro della Cappella Musicale del Duomo di Milano. Si deve a un gruppo di musicisti, tra i quali lo stesso Gallignani e, più tardi, Lorenzo Perosi, se da Milano ebbe inizio il cosiddetto “Movimento Ceciliano”, e con esso il ritorno di interesse per la musica sacra, grazie anche all’azione dell’Associazione Santa Cecilia e alla battagliera rivista “Musica Sacra”, di cui il Gallignani ne divenne in seguito direttore.

Ha fatto parte della Commissione permanente d'Arte musicale (fra cui Marco Enrico Bossi, Luigi Mancinelli, Arturo Toscanini), occupandosi di un ambizioso progetto di riforma dei programmi ministeriali per la composizione nei conservatori. Inviso, nei primi degli anni venti, dall'appena insediato governo fascista, e oggetto di una campagna denigratoria portata avanti da alcuni docenti del suo istituto, vede il suo progetto di riforma erodersi dalle critiche, e quindi completamente accantonato. Questa, e l'improvvisa collocazione a riposo dall'incarico di direttore del conservatorio di Milano, furono, probabilmente, le principali cause che lo condurranno a suicidarsi poco tempo dopo [2], provocando, fra l'altro, una violenta reazione[3] di Arturo Toscanini, il quale, irato, abbatté una corona funebre inviata dall'allora ministro della pubblica istruzione, Giovanni Gentile, e impedendo con veemenza la lettura di una orazione funebre che sarebbe stata tenuta da un docente, ritenuto dal Toscanini, diretto responsabile delle calunnie che hanno coinvolto il Gallignani.

Fra i suoi alunni figura Giovanni Tebaldini.

Opere Liriche di G. Gallignani

  • Il sindaco cavaliere, (1870) opera buffa in tre atti
  • Il grillo del focolare, (1873) opera semi-seria in tre atti
  • Atala, (1876) melodramma in tre atti su libretto di E. Praga
  • Nestorio, (1888) dramma lirico su libretto di F. Fulgonio
  • Lucia di Settefonti, (1897) leggenda sacra
  • In alto, (1921) azione lirica in quattro episodi

Bibliografia

  • Storia della Musica; vol.III - pag. 347, ed. UTET
  • Dizionario della Musica e dei Musicisti, vol.3 - pp. 285, UTET
  • Operisti minori dell'Ottocento italiano, C. Ambìveri - pag.74, Gremese editore

Note

Voci correlate

Controllo di autoritàVIAF (EN30264102 · ISNI (EN0000 0000 6127 7653 · SBN LO1V145541 · BAV 495/99802 · LCCN (ENno93036690 · GND (DE116357940 · WorldCat Identities (ENlccn-no93036690