Giuseppe Delfino
Giuseppe Delfino | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Nazionalità | ![]() | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Altezza | 185 cm | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Peso | 83 kg | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Scherma ![]() | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Specialità | Spada | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Palmarès | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Giuseppe Delfino (Torino, 22 novembre 1921 – Torino, 10 agosto 1999) è stato uno schermidore italiano, specializzato nella spada. Ha partecipato a quattro edizioni dei Giochi olimpici, vincendo complessivamente 6 medaglie, di cui 4 d'oro.
Biografia
Delfino si accostò alla scherma a fine anni trenta, presso la palestra FIAT di Torino, sua città natale. A causa della seconda guerra mondiale fu costretto ad interrompere l'attività agonistica per 5 anni per partire al fronte in prima linea nella Xª Flottiglia MAS. Nel 1950 entrò a far parte della nazionale italiana di scherma, in occasione dei campionati del mondo di Montecarlo.[1].
Nonostante la pausa dovuta al conflitto bellico, Delfino riuscì a vincere 4 ori olimpici, 3 consecutivi nella spada a squadre maschile ( a Helsinki '52 con Roberto Battaglia, Franco Bertinetti, Dario Mangiarotti, Edoardo Mangiarotti e Carlo Pavesi; a Melbourne '56 con Giorgio Anglesio, Franco Bertinetti, Edoardo Mangiarotti, Carlo Pavesi e Alberto Pellegrino; a Roma '60 con Edoardo Mangiarotti, Fiorenzo Marini, Carlo Pavesi, Alberto Pellegrino e Gian Luigi Saccaro) e uno nella spada individuale a Roma '60. Terminò la carriera a 42 anni vincendo l'argento a squadre alle olimpiadi di Tokio '64 (con Giovan Battista Breda, Gianfranco Paolucci, Alberto Pellegrino e Gianluigi Saccaro), dove ebbe l'onore di ricoprire il ruolo di portabandiera azzurro nella cerimonia d'apertura.
A questi successi vanno aggiunti cinque titoli mondiali nella spada a squadre, e un argento e un bronzo mondiali individuali[2]. Vinse infine anche quattro titoli individuali ai Campionati Italiani assoluti di spada oltre a numerosi tornei fra cui la Coppa Martini.
Conclusa la carriera di atleta, Delfino si avviò a quella dirigenziale nel mondo della scherma, dapprima come presidente del Club Scherma Torino e successivamente del Circolo Scherma Ivrea, di cui manterrà la presidenza sino alla morte. Oggi il sodalizio eporediese in suo onore porta il nome "Giuseppe Delfino" nella ragione sociale.
Delfino lavorava in fabbrica, prima alla FIAT e poi alla Michelin, e per partecipare ai vari tornei internazionali utilizzava i giorni di ferie concessi dall'azienda. Addirittura alle olimpiadi di Roma fu costretto a rinunciare ai festeggiamenti per l'oro, poiché l'azienda non gli concedette un ulteriore giorno di ferie[1].
Giuseppe Delfino si spegne il 10 agosto 1999 a causa di un attacco di cuore.[3].
Note
Voci correlate
- Italia ai Giochi olimpici#Azzurri a podio in almeno quattro Giochi olimpici
- Schermidori con il maggior numero di medaglie olimpiche
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- (EN) Giuseppe Delfino, su sports-reference.com, Sports Reference LLC.
- Scheda su schermaonline.com, su schermaonline.com.
- Statistiche olimpiche, su the-sports.org.
- Schermidori italiani
- Schermidori del XX secolo
- Italiani del XX secolo
- Nati nel 1921
- Morti nel 1999
- Nati il 22 novembre
- Morti il 10 agosto
- Nati a Torino
- Morti a Torino
- Italiani vincitori di medaglia d'oro olimpica
- Italiani vincitori di medaglia d'argento olimpica
- Alfieri ai Giochi della XVIII Olimpiade
- Alfieri italiani ai Giochi olimpici estivi