Giulio Dragonetti

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Giulio Dragonetti (L'Aquila, 11 giugno 1818L'Aquila, 13 marzo 1896) è stato uno storico e politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque all'Aquila nel 1818 dal marchese Luigi Dragonetti, appartenente a una nobile famiglia aquilana, e Laura de Torres. Compì i primi studi in Abruzzo e, in seguito, studiò lettere e scienze presso l'università degli Studi di Roma "La Sapienza", laureandosi in matematica. In questo periodo intrattenne rapporti con molti letterati, tra cui il poeta capitignanese Angelo Maria Ricci.[1]

Nel 1841 il padre fu ritenuto colpevole di aver preso parte all'insurrezione aquilana contro il governo borbonico e fu costretto all'esilio nell'abbazia di Montecassino; il Dragonetti si occupò così dell'educazione dei fratelli minori e si recò più volte a Napoli a chiedere la grazia, che ottenne nel 1846. Con l'elezione di papa Pio IX al soglio pontificio, la famiglia si trasferì quindi a Roma, nel palazzo De Torres, e Giulio si avvicinò alla vita politica romana, manifestando, come il padre, ideali liberali e repubblicani.[1]

Nel 1848 tornò all'Aquila per partecipare attivamente alle vicende politiche cittadine, parteggiando per Fabio Cannella e Pietro Marrelli, i cui tentativi d'insurrezione non ebbero esito positivo; di conseguenza, fu costretto all'esilio in Francia, dapprima a Tolosa e poi a Parigi, dove frequentò numerosi intellettuali e si legò in maniera particolare ad Alphonse de Lamartine.[1]

Dragonetti tornò in Italia nel 1860, venendo arruolato per la causa unitaria, e fu nominato colonnello della guardia nazionale. In seguito all'unità d'Italia si stabilì nuovamente all'Aquila con la moglie, la contessa Almina Rusconi, dove fu eletto consigliere comunale e ricoprì diversi incarichi, dedicandosi inoltre allo studio della storia dell'Aquila e dell'Abruzzo e aprendo al pubblico la pinacoteca della residenza di famiglia. Nel 1875 fondò la Società di storia patria dell'Abruzzo, antesignana della Deputazione abruzzese di storia patria.[1]

Morì nel 1896.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Luigi Cepparrone, Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 41, Enciclopedia Treccani, 1992.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]