Giovanni Battista Zappi (generale)

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Giovanni Battista Zappi
NascitaImola, 2 giugno 1816
Morte28 dicembre 1885
Cause della mortemorte naturale
ReligioneCattolicesimo
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Impero austriaco Impero austriaco
Bandiera dello Stato Pontificio Stato Pontificio
Forza armataImperial regio Esercito austriaco
Esercito pontificio
ArmaEsercito
CorpoCavalleria
Anni di servizio1836-1870
GradoGenerale di brigata
ComandantiHermann Kanzler
GuerreSeconda guerra d'indipendenza
Terza guerra d'indipendenza
CampagneCampagna dell'Agro romano per la liberazione di Roma
Campagna piemontese in Italia centrale
BattaglieBattaglia di Castelfidardo
Battaglia di Mentana
Presa di Roma
Comandante diDragoni pontifici
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Il marchese Giovanni Battista Zappi (Imola, 2 giugno 1816Firenze, 28 dicembre 1885[1]) è stato un generale italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giovanni Battista Zappi entrò a vent'anni nell'esercito austriaco; divenne capitano degli Ulani (cavalleria). Nel 1848 si sposò con la figlia di un generale austriaco, ma due anni dopo lasciò l'Austria per entrare nell'esercito pontificio[2]. Qui fece una brillante carriera militare come maggiore istruttore nel reggimento dei Dragoni (cavalleria) nel 1851, poi colonnello e generale di brigata nel 1860.

Membro dello Stato maggiore dell'esercito pontificio, Zappi partecipò alle principali battaglie combattute dall'esercito fino alla Presa di Roma.

Nel 1866, dopo la partenza dei francesi da Roma, l'esercito pontificio fu riorganizzato dal pro-ministro delle Armi Hermann Kanzler. Le forze furono suddivise in due brigate; una di esse, quella a difesa dell'Urbe, fu affidata a Zappi[2].

Il primo fatto d'arme in cui Zappi fu impegnato nel nuovo ruolo fu la campagna dei garibaldini per la conquista di Roma. Zappi ebbe il comando di 5500 uomini (tra cui il reggimento degli Zuavi pontifici; suo vice fu il colonnello Lopez. I garibaldini furono fermati presso Mentana e sconfitti da Kanzler e dalle truppe francesi.

Nel settembre 1870 Zappi partecipò alla difesa di Roma, posta sotto attacco da parte dell'esercito italiano. Pio IX ordinò a Kanzler di arrendersi alla prima manifestazione di offesa italiana sotto la cinta muraria esterna, cosa che avvenne la mattina del 20 settembre. Fu proprio il generale Zappi a dare comunicazione al pro-ministro che presso Porta Pia era stata aperta una breccia[2].

Dopo la fine dello Stato Pontificio Zappi, come Kanzler, continuò a mantenere simbolicamente la propria carica militare.

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Giovan Battista Zappi ebbe due figli:

  • Luigi (1854-1932), fu sindaco di Imola dal 1885 al 1889, venne eletto deputato al parlamento per il partito liberale moderato e fu nominato senatore nel 1910;
  • Virginia (1855-1915), andò in sposa con il conte Giuseppe Murri di Faenza.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ https://gw.geneanet.org/19riccardo60?lang=fr&p=giovanni+battista&n=zappi&oc=8
  2. ^ a b c Alfio Caruso, Con l'Italia mai! La storia mai raccontata dei mille del papa, Longanesi, 2015.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Spreti Vittorio, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, vol. I-VI, 1-2 (appendici), Milano 1928-1956, 1003-1004 (vol. VI)

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Zappi Ceroni, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato l'8 maggio 2016.
Controllo di autoritàVIAF (EN8785159477950027990002 · BAV 495/202152