Giovanni da Campione
Giovanni da Campione (Campione d'Italia, 1320 circa – Campione d'Italia, 1375 circa) è stato uno scultore italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Appartiene alla corrente dei Maestri campionesi che a lungo si distinsero con le loro opere soprattutto nel nord Italia.
Operò principalmente nel bergamasco, e tra le sue realizzazioni più importanti vanno annoverate quelle del battistero di Santa Maria Maggiore, in origine era posto all'interno della basilica alessandrina e poi, in un secondo tempo, rivisitato architettonicamente e posto all'esterno. Purtroppo questa opera ha subito, nel corso del tempo, diversi interventi correttivi e alteranti lo spirito originario e quindi di difficile giudizio.[1] Il battistero ottagonale, incluse numerose nicchie impreziosite da figure di Virtù realizzate proprio da Giovanni. In evidenza anche sei fornelle con Fatti della vita di Gesù.
Nel 1351 Giovanni completò, sempre per Santa Maria Maggiore, il protiro su stile gotico e due anni dopo la statua di san Alessandro, accostata a quella di san Proiettizio. Per il protiro meridionale, Giovanni si ispirò ai lavori di Guglielmo Longhi, in puro stile campionese.[1]
Dal 1361 al 1363 lo scultore ottenne l'incarico di capomastro dei lavori della basilica.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Francesco Maria Tassi, Vite de' pittori scultori e architetti bergamaschi, Bergamo 1793, I, 14.
- A. Gotthold Meyer, Lombardische Denkmäler des vierzehnten Jahrhunderts. Giovanni di Balduccio da Pisa und die Campionesen. Ein Beitrag zur geschichte der oberitalienischen Plastik, Stuttgart, 1893, 46-66.
- Arthur Kingsley Porter, Lombard Architecture, New Haven 1917, 107-18, 118.
- A. Pinetti, Cronistoria artistica di Santa Maria Maggiore. I. Il Battistero, in Bollettino civico della Biblioteca di Bergamo (Bergomum), XIX, Bergamo 1925, 167-183.
- Adolfo Venturi, Storia dell'arte italiana, Milano 1936.
- Emilio Lavagnino, Storia dell'arte medioevale italiana, Torino 1936.
- Ugo Donati, Breve storia di artisti ticinesi, Arturo Salvioni & Co. Editori, Bellinzona 1936, 16, 19-22.
- Costantino Baroni, Scultura gotica lombarda, Milano 1944, 37-38.
- Pietro Toesca, Il Trecento, in Storia dell'arte italiana, Torino 1951.
- Francesco Gandolfo, Il protiro lombardo: una ipotesi di formazione, in Storia dell'Arte, XXXIV, 1978, 211-220.
- S. Grigis, Giovanni da Campione: il Battistero e i portali di S. Maria Maggiore di Bergamo, Tesi di Laurea, Facoltà di lettere, Università di Pavia, a.a., Pavia 1981-1982, 116-160.
- Renzo Grandi, I campionesi a Modena, in Lanfranco e Wiligelmo. Il Duomo di Modena, Catalogo della mostra, Modena 1984, 545-570, in particolare 556-557.
- Francesco Gandolfo, La Façade romane et ses rapports avec le protiro, l'atrium et le quadriportico, in La Façade romane, Actes du Colloque international (Poitiers, 26-29 septembre 1990), in Cahiers de civilisation médiévale, XXIV, 1991, 309-319.
- B. Cassinelli, La Chiesa matrice di San Vincenzo e il suo battistero, in B. Cassinelli, L. Pagnoni, G. Colmuto Zanella (a cura di), Il Duomo di Bergamo, Bergamo 1992, 1-63, in particolare 46-61.
- Saverio Lomartire, I Campionesi al Duomo di Modena, in I Maestri Campionesi, a cura di Rossana Bossaglia, Gian Alberto Dell'Acqua, Bergamo 1992, 36-81.
- Carla Travi, Imago Mariae. Appunti per la scultura lombarda del primo Trecento, in Arte Lombarda, 113-115, Cinisello Balsamo 1995, 5-12.
- Renzo Dionigi, I segni dei lapicidi, Vigevano 1996, 142-145.
- Saverio Lomartire, Giovanni di Ugo da Campilione e il mito cittadino dei Camopionesi, in Il protiro settentrionale di Santa Maria Maggiore in Bergamo, Bergamo 1998, 7-18,in particolare, 8-9.
- M.G. Recanati, La decorazione scultorea: appunti per una ricerca, in Il protiro settentrionale di Santa Maria Maggiore in Bergamo, Bergamo 1998, 28-42,in particolare, nota 7, 39-40.
- M. L. Casati, Giovanni da Campione e la Basilica di Santa Maria Maggiore di Bergamo, in I Maestri Campionesi. La scultura del 300 in Lombardia, a cura di Daniele Pescarmona, su CD-ROM, Campione d'Italia, 2000.
- F. Tasso, Scheda: Tradate (Varese), Santa Maria di Castello. Giovanni da Campione e collaboratori. Altare e statue dell'Annunciazione, in I Maestri Campionesi. La scultura del 300 in Lombardia, a cura di Daniele Pescarmona, su CD-ROM, Campione d'Italia, 2000; Idem, Scheda: Bergamo, Battistero, Giovanni da Campione e collaboratori. Storie di Cristo, ibidem.
- Saverio Lomartire, Comacini, Campionesi, Antelami, "Lombardi". Problemi di terminologia e di storiografia, in Atti del Convegno internazionale Els Comacini i l'arquitectura romanica a Catalunya, (Girona/Barcellona, 25-26 novembre 2005), 2009, 77.
- Laura Cavazzini, Il maestro della Loggia degli Osii: l'ultimo dei Campionesi?, in Medioevo: arte e storia, Atti del convegno (Parma, 18-22 settembre 2007) a cura di Arturo Carlo Quintavalle, Parma 2008, 621-630.
- Saverio Lomartire, Magistri Campionesi a Bergamo nel Medioevo da Santa Maria Maggiore al Battistero, in Giorgio Mollisi (a cura di), Svizzeri a Bergamo nella storia, nell'arte, nella cultura, nell'economia dal '500 ad oggi. Campionesi a Bergamo nel Medioevo, Arte&Storia, anno 10, numero 44, settembre-ottobre 2009, 57-83 (con ampia bibliografia).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Ugo da Campione
- Bonino da Campione
- Duomo di Monza
- Duomo di Modena
- Duomo di Verona
- Duomo di Ferrara
- Maestri Campionesi
- Maestri comacini
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giovanni da Campione
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Giovanni da Campióne, su sapere.it, De Agostini.
- Cristina Ranucci, GIOVANNI di Ugo da Campione, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 56, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2001.
- Maestri campionesi, in Dizionario storico della Svizzera.
- Tomba di Cangrande della Scala, su wga.hu.
- Leone stiloforo, su lombardiabeniculturali.it.
- Basilica di Santa Maria Maggiore, su operapiamia.it. URL consultato il 17 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2015).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 34372454 · CERL cnp00470427 · LCCN (EN) nr98032688 · GND (DE) 12368093X |
---|