Gioconda Belli

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Gioconda Belli

Gioconda Belli (Managua, 9 dicembre 1948) è una poetessa, scrittrice e attivista nicaraguense.

Ha al suo attivo quattro libri di narrativa, nei quali vengono esplorati alcuni temi ricorrenti, come le vicissitudini politiche del suo paese e la lotta sandinista, il femminismo e l'emancipazione della donna, il rapporto tra l'America precolombiana e il Sud America attuale, e un certo livello di misticismo. È anche autrice di diverse raccolte di poesie, caratterizzate da una poetica sensuale e femminile.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Gioconda Belli nasce in Nicaragua, nel 1948 da una famiglia di origini italiane. Suo bisnonno Antonio Belli, di professione agrimensore, nacque infatti alla Colma di Biella nel 1865 ed emigrò in Sud America partecipando alla costruzione del canale di Panama; spostatosi poi in Nicaragua, sposò Carlota Chamorro dando origine alla famiglia della scrittrice.[1]
Seconda di cinque fratelli, Gioconda ha la fortuna di appartenere alla borghesia nicaraguense, cosa che le permette di portare avanti gli studi prima in Spagna e poi negli Stati Uniti, dove si diploma in giornalismo a Filadelfia.

Nel 1967, dopo la specializzazione in giornalismo, torna in patria. Dal 1970 comincia a pubblicare le sue poesie su diverse riviste letterarie del suo paese, ottenendo i primi riconoscimenti in ambito nazionale.

Gioconda Belli con Ramón Díaz Eterovic nel 1989

In quello stesso anno entra a far parte del Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale, di cui cura le relazioni internazionali. Esiliata dal regime di Somoza in Costa Rica tra il 1976 e il 1978, torna in Nicaragua per contribuire alla lotta di liberazione sandinista e, in seguito alla vittoria politica del Fronte, occupa varie cariche all'interno del governo rivoluzionario, fino al 1994, anno in cui lascia la politica attiva a causa di alcune sue divergenze con il partito.

Nel frattempo porta avanti la sua carriera letteraria, giungendo ai primi successi in ambito internazionale con la raccolta di poesie La costola di Eva, che fu un successo in molti paesi sudamericani. Ma il vero successo internazionale arriva con il suo primo romanzo, La donna abitata, pubblicato nel 1989 e tradotto anche in molti paesi Europei e in Nord America. Il libro, in parte autobiografico, racconta le vicende di una donna che entra a far parte del movimento rivoluzionario del suo paese, oppresso dalla dittatura, intrecciando alla sua storia il racconto dell'analoga resistenza perpetrata, 500 anni prima, da una donna nahua contro l'invasione spagnola.

Al primo romanzo seguiranno altre otto opere di narrativa: nel 1990 Sofia dei presagi, nel 1996 Waslala, nel 2001 Il paese sotto la pelle, racconto pienamente autobiografico degli anni della lotta sandinista, nel 2007 La pergamena della seduzione, rivisitazione storica della vita di Giovanna la Pazza, nel 2008 L'infinito nel palmo della mano, nel 2001 Nel paese delle donne, nel 2015 L'intenso calore della luna e infine nel 2019 Le febbri della memoria.

I suoi romanzi, in Italia, sono pubblicati dalle Edizioni E/O, Rizzoli e Feltrinelli.

Dal 1990 Gioconda Belli vive a Santa Monica, in California, pur tornando spesso in patria, e continua la professione di scrittrice a tempo pieno.

In Italia, la Belli viene tradotta sin dagli anni Ottanta dal trimestrale di poesia e cultura fiorentino Collettivo R, diretto da Luca Rosi. La pubblicazione delle sue opere, come di altri eminenti personalità della poesia latinoamericana, veniva sempre accompagnata da serate di letture curate dall'attrice Marcellina Ruocco.

Si oppose al regime di Daniel Ortega e nel 2023 un tribunale del Nicaragua la privò della cittadinanza in quanto "traditrice della patria".[2]

Gioconda Belli, Fiera del libro di Leipzig 2016

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Poesia[modifica | modifica wikitesto]

  • Sobre la grama (1972)
  • Linea de fuego (1978)
  • Truenos y arcoiris (1982)
  • Amor insurrecto (1985)
  • La costola di Eva (De la costilla de Eva, 1987)
  • L'occhio della donna (El ojo de la mujer, 1990)
  • Apogeo (Apogeo, 1997)

Narrativa[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ María Haydée Brenes, articoli su El Nuevo Diario, Managua (Nicaragua) - 15 settembre 2006 e 30 marzo 2008, (on-line su (ES) Así llegaron los Belli y su unión con los chamorro, su El Nuevo Diario. URL consultato il 19 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2012).)
  2. ^ In Nicaragua è stata tolta la cittadinanza a 94 persone critiche nei confronti del regime di Ortega, su Il Post, 16 febbraio 2023. URL consultato il 16 febbraio 2023.

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