Gino Pallotti

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Gino Pallotti (Bologna, 22 aprile 1920Bologna, 22 dicembre 2000) è stato un fumettista, vignettista e illustratore italiano.[1][2][3][4]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Si appassiona al disegno fin da bambino, vincendo a sei anni un concorso riservato agli alunni delle scuole elementari sul tempa della battaglia del grano voluto da Benito Mussolini. Inizia a frequentare la Regia Scuola per le Industrie Artistiche ma dopo un anno è costretto dai genitori a prendere il diploma di tornitore e di disegnatore meccanico. Nonostante ciò si dedica ugualmente al disegno realizzando la sua prima storia a fumetti nel 1946, scritta da Alco d'Assan che viene pubblicata sul settimanale Giornale delle Avventure, edito dal Giornale dell'Emilia.[1]

Dopo aver lavorato per diversi editori, nel 1948 inizia a collaborare con Il Resto del Carlino e con la testata sportiva Stadio[1][2] realizzando caricature.[3][5] Collabora anche con la rivista Petroniano per la quale realizza vignette umoristiche e, per alcuni anni, disegna per la moda e la pubblicità realizzando calendari e la serie Tarzan e l'elefante verde (1950/1953); nel 1951 inizia a collaborare anche con la Editrice Universo alle riviste Intrepido e Il Monello;[1][3] dapprima riprende la serie Il Cavaliere ideale ideata da A. Zulian e disegnata inizialmente da Alvaro Mairani, realizzandone le storie dal 1952 al 1959. Nel frattempo realizza anche numerose copertine e illustrazioni per romanzi a puntate publbicati su Intrepido e gli Albi dell'Intrepido.[1] Passa, poi, al periodico Grand Hotel in qualità di illustratore[3][6] dedicandosi all'illustrazioni di storie per cinque anni;[1] dal 1974 fino agli anni ottanta collabora come vignettista con il Guerin Sportivo.[3][7] Dal 1992 collabora con la Sergio Bonelli Editore disegna quattro albi della serie Mister No (210, 211, 223, 224), due dei quali in collaborazione con Fabrizio Busticchi e Luana Paesani.[1][3][8]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Gino Pallotti, su guidafumettoitaliano.com.
  2. ^ a b (EN) Gino Pallotti, su lambiek.net. URL consultato il 9 luglio 2022.
  3. ^ a b c d e f FFF - Gino PALLOTTI, su www.lfb.it. URL consultato il 9 luglio 2022.
  4. ^ Salce 1.0 - Soprintendenza SBSAE Venezia, su www.collezionesalce.beniculturali.it. URL consultato il 9 luglio 2022.
  5. ^ museobolognacalcio.it, https://www.museobolognacalcio.it/wp/index.php/vignettisti/gino-pallotti/. URL consultato il 21/2/21.
  6. ^ Copia archiviata, su comiccargoteam.com. URL consultato il 21/2/21 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2020).
  7. ^ bolognain.info, http://bolognain.info/come-eravamo-il-guerin-sportivo-del-1987. URL consultato il 21/2/21.
  8. ^ sergiobonelli.it, https://en.sergiobonelli.it/scheda/24094/La-prigione-di-ghiaccio.html. URL consultato il 21/2/21.
  9. ^ ansa.it, https://www.ansa.it/emiliaromagna/notizie/2020/10/28/f1-i-manifesti-dei-gp-di-imola-allaeroporto-di-bologna_7084f674-1eb4-486e-98d8-c7ed8d67cdf5.html. URL consultato il 21/2/21.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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