Franco Vellani Dionisi

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Franco Vellani Dionisi
NascitaBologna, 1905
MorteKostenki, 16 agosto 1942
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataMilizia Volontaria Sicurezza Nazionale
ArmaFanteria
GradoCapomanipolo di complemento
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneInvasione della Jugoslavia
Campagna italiana di Russia
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Franco Vellani Dionisi (Bologna, 1905Kostenki, 16 agosto 1942) è stato un militare e giornalista italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Bologna nel 1905, figlio di Carlo e Elvira Dionisi.[2] Conseguito il diploma di perito agrario nel 1925 presso la Scuola agraria "G. Pastori" di Brescia, fu lavorò come giornalista, scrittore e collaboratore di importanti quotidiani italiani, nonché divenne un profondo conoscitore dei problemi balcanici. Dispensato dal servizio militare nel Regio Esercito in seguito a rassegna, fu dal 1931 a Vienna corrispondente[N 1] dei quotidiani Il Resto del Carlino e Il Popolo d'Italia.[1] Nel 1939 si trasferì a Budapest, in Ungheria,[N 2] dove lo raggiunse la dichiarazione di guerra a Francia e Gran Bretagna nel giugno dell'anno successivo.[1] Già inserito nei quadri della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale, nel gennaio 1941 chiese, ed ottenne, di essere richiamato in servizio attivo con il grado di capomanipolo fu destinato alla 26ª Legione d'assalto.[1] Assegnato al LIII battaglione CC.NN. della 58ª Divisione fanteria "Legnano", assunse il comando del plotone esploratori col quale partecipò alle operazioni sul fronte greco-albanese e nel Montenegro.[1] Dopo il crollo della Jugoslavia, si trasferì sul fronte russo come corrispondente di guerra presso il Corpo di spedizione ungherese e incorporato nella compagnia propaganda partecipando attivamente alle operazioni di guerra svolte dalle truppe magiare sul fiume Don.[1] Assunto il comando della 34ª Compagnia della 9ª Divisione leggera "Honved", appartenente alla 2. magyar hadsereg, in un momento critico della battaglia, quando erano caduti tutti gli ufficiali della compagnia, e indossata la divisa ungherese si batté valorosamente per più giorni alla testa dei suoi uomini.[1] Cadde in combattimento il 16 agosto 1942, e fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2] Il governo ungherese lo insignì della Croce di Ufficiale dell'Ordine al merito del Regno d'Ungheria con decorazioni di guerra che fu consegnata alla sua vedova dal colonnello generale Ferenc Szombathelyi nel corso di una apposita cerimonia tenutasi presso l'Ambasciata del Regno d'Italia da Budapest nel settembre 1942.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze italiane[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Volontario di guerra reduce del fronte albanese ove aveva già dato numerose prove del suo valore, veniva assegnato quale corrispondente di guerra presso le truppe operanti in Russia. Mentre si trovava nel settore di una divisione, particolarmente impegnata, veniva informato che i reparti in linea avevano subito forti perdite in ufficiali ed offriva al comandante della divisione i propri servizi. Ottenuto il comando di una compagnia di fanteria, per alcuni giorni sosteneva con i suoi soldati dure lotte di fronte a preponderanti forze nemiche. Cadeva colpito da pallottola nemica allorché in testa al reparto lo portava al contrattacco. Fulgido esempio di valore italiano. — Fronte del Don, 13-16 agosto 1942 .[3]»
— Decreto del Capo Provvisorio dello Stato del 30 luglio 1947.
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di plotone esploratori, alla testa dei suoi uomini, con azione travolgente assaliva e conquistava di iniziativa una ben munita posizione nemica dimostrando prontezza di spirito, capacità di comando, e ferma decisione. Riusciva con la sua azione a portare notevole contributo alla vittoria. Valle Drino, 16 aprile 1941
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Volontario, partecipava ad un'azione diretta a snidare nuclei di ribelli che, asserragliati in una casa, opponevano strenua resistenza. Benché ferito in più parti, alla testa dei legionari, si lanciava all'attacco, stroncava ogni reazione avversaria, catturava armi e munizioni. Val Sosina (Balcania), 29 dicembre 1941

Onorificenze estere[modifica | modifica wikitesto]

Ufficiale dell'Ordine al merito militare del Regno d'Ungheria, con decorazioni di guerra e spade - nastrino per uniforme ordinaria

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Antologia Petofiana, (Sándor Petőfi), Alpes, Milano, 1928.
  • Il problema territoriale transilvano, Zanichelli, Bologna, 1932.
  • Il secondo arbitrato di Vienna, Garzanti, Milano, 1942.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mentre era corrispondente da Vienna scrisse alcuni articoli da contenuto antisemita come La Mostra razzista di Vienna, del 28 settembre 1938.
  2. ^ A Budapest lavorò anche alla traduzione in lingua italiana di romanzi e commedie di scrittori magiari come Le braccia della Venere di Milo di Ferenc Herczeg, Due prigionieri di Lajos Zilahy.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Combattenti Liberazione.
  2. ^ a b c Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 67.
  3. ^ Medaglia d'oro al valor militare Vellani Dionisi, Franco, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 luglio 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 67.
  • Nazario Sauro Onofri, Ebrei e fascismo a Bologna, Crespellano, Editrice Grafica Lavino, 1989.
  • Stefano Santoro, L'Italia e l'Europa Orientale diplomazia culturale e propaganda 1918-1943, Milano, Franco Angeli Editore, 2005.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Video