Filippo D'Agostino

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Filippo D'Agostino (1894-1944)

Filippo D'Agostino (Gravina in Puglia, 15 marzo 1885Hartheim, 14 luglio 1944) è stato un politico e partigiano italiano decorato con una medaglia d'argento alla memoria.

Pietra d'inciampo in ricordo di Filippo d'Agostino posta dal Comune di Roma-Municipio VIII in Via Bartolomeo Bossi, 8.

Nacque a Gravina in Puglia il 15 marzo 1885. Funzionario delle ferrovie e comunista, con la moglie Rita Maierotti contribuì alla Scissione di Livorno del 1921; famoso sindacalista in Puglia, fu eletto consigliere comunale e provinciale di Bari fra le file del PSI nelle amministrative del 1920; dopo Livorno fu il primo segretario della federazione barese e fondatore del PCdI.[1] Guidò la resistenza vittoriosa della Camera del Lavoro di Bari con Giuseppe Di Vittorio durante lo sciopero legalitario promosso dall'Alleanza del Lavoro, poi il 3 agosto 1922, subì l'arresto in seguito agli scontri con la forza pubblica e i fascisti.

Nello stesso anno fu licenziato dalle ferrovie a causa della intensa attività politica. Riparò a Trieste dove operò come fiduciario del partito con lo pseudonimo Vindex occupandosi del giornale Il lavoratore comunista. Per evitare un ulteriore arresto, si ritirò in Svizzera, poi raggiunto da un decreto di espulsione. Revocato il mandato d'arresto, abitò dapprima a Roma e poi in Francia dove assunse l'incarico di segretario per la regione delle Bocche del Rodano. Ad ottobre del 1926 venne arrestato a Ventimiglia con a carico il sospetto di voler insorgere contro l'Italia.

Rilasciato, visse a Milano con la moglie; venne arrestato nuovamente, il tutto nel corso di un anno, per poi rimanere altri cinque anni a Ustica, Pesaro e infine a Ponza. Portato in tribunale nel 1927, venne arrestato a Ponza nel 1930 con l'accusa di essere a capo di una manifestazione per la riduzione del sussidio: fu per questo nuovamente condannato il 12 dicembre dello stesso anno e rimase confinato sino al 1932.

Arrestato il 19 dicembre 1943, venne rinchiuso nel carcere di Regina Coeli. Deportato il 4 gennaio 1944 al campo di concentramento di Mauthausen, organizzò un comitato clandestino con altri internati. Scoperto mentre tentava di mettere a segno un'evasione fu bastonato, quindi ucciso col gas e incenerito nel crematorio del Castello di Hartheim.[2] Il 24 dicembre 1955, il Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, gli conferì la Medaglia d'argento al valor militare alla memoria come partigiano combattente.

Il comune di Gravina in Puglia gli ha intitolato una via ed una targa in sua memoria è stata affissa nella sala consiliare del comune di Bari.[3]

A Roma è stata posta una pietra d'inciampo nei pressi della sua abitazione.[4]

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Vecchio antifascista che già in precedenza aveva patito carcere e confino, fin dagli inizi partecipava attivamente alla lotta di liberazione. Arrestato e deportato in campo di concentramento in Germania, nonostante gli stenti e le sofferenze inenarrabili cui era sottoposto, continuava a svolgere attiva opera di propaganda e di incitamento alla lotta in mezzo agli internati: scoperto nel tentativo di eliminare i componenti la guardia al campo e sottoposto ad atroci torture, teneva contegno spavaldo e sprezzante tanto che il nemico esasperato finiva per trucidarlo a bastonate. Roma settembre 1943 - Mathausen 14 luglio 1944 [5]»
  1. ^ In memoria di Filippo D’Agostino, primo segretario della Federazione comunista di Bari, fondatore del PCd’I - Partito Comunista Italiano, su ilpartitocomunistaitaliano.it, 27 gennaio 2022. URL consultato il 30 aprile 2024.
  2. ^ D’Agostino Filippo, su ANPPIA. URL consultato il 30 aprile 2024.
  3. ^ Un eroe d'un altro tempo: Filippo D'Agostino trucidato nel lager per aver difeso la libertà, su la Repubblica, 27 gennaio 2021. URL consultato il 30 aprile 2024.
  4. ^ Via Bossi,8, su www.arteinmemoria.it. URL consultato il 30 aprile 2024.
  5. ^ Medaglia d'argento al valor militare 1955 (JPG), su decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org.
  • Amedeo Tosti 9 mesi a Roma: appunti per la storia / Historicus, Roma, Opera nazionale Casa e lavoro fra reduci patrioti e vittime politiche, 1946
  • Università degli studi di Torino: Dipartimento di storia Il libro dei deportati / ricerca del Dipartimento di storia dell'Università di Torino diretta da Brunello Mantelli e Nicola Tranfaglia; promossa da ANED, Associazione nazionale ex deportati, Milano, Mursia, 2009, p. 675
  • Giacomo Massimiliano Desiante, Filippo D'Agostino, eroe d'un altro tempo, Edizioni dal Sud, Bari 2014
Controllo di autoritàVIAF (EN30147121636626391309 · ISNI (EN0000 0004 9742 1409 · LCCN (ENno2016094411 · GND (DE111189454X