F 7 (sommergibile)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
F 7
Descrizione generale
Tiposommergibile di piccola crociera
ClasseF
Proprietà Regia Marina
CantiereOdero, Sestri Ponente
Impostazione1º luglio 1915
Varo23 dicembre 1916
Entrata in servizio19 marzo 1917
Radiazione1º febbraio 1929
Destino finaledemolito
Caratteristiche generali
Dislocamento in immersione319 t
Dislocamento in emersione262 t
Lunghezza46,5 m
Larghezza4,22 m
Pescaggio3,1 m
Profondità operativa40 m
Propulsione2 motori Diesel FIAT da 700 cv
2 motori elettrici Savigliano da 500 cv complessivi
2 eliche
Velocità in immersione 8 nodi
Velocità in emersione 12,5 nodi
Autonomiain emersione 1300 miglia nautiche a 9,3 nodi
o 912 mn a 12,5 nodi
in immersione 139 mn a 1,5 nodi
o 8 mn a 8 nodi
Equipaggio2 ufficiali, 24 sottufficiali e marinai
Armamento
Armamento
dati tratti da www.betasom.it e www.xmasgrupsom.com
voci di sommergibili presenti su Wikipedia

L’F 7 è stato un sommergibile della Regia Marina.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Una volta operativo fu stanziato a Brindisi[1][2].

Dal gennaio 1918 ebbe base variabilmente a Venezia od a Porto Corsini[1][2]. Fu impiegato in funzione offensiva sulle rotte avversarie nell'Adriatico settentrionale[2][1].

Il 12 febbraio 1918, al largo dello scoglio di Guizza, colò a picco il piccolo piroscafo Pelagosa (245 tsl), piccola unità ausiliaria della k.u.k. Kriegsmarine[1][2][3].

Alle 9.45 dell'11 agosto 1918 l’F 7 attaccò il piroscafo trasporto truppe austro-ungarico Euterpe (2270 tsl), in navigazione, con un migliaio di militari a bordo, al largo dell'isola di Pago e tre miglia a nord di Novalja: centrato da due siluri, l’Euterpe s'inabissò portando con sé 555 uomini[4][5][1][2][3].

Il 29 agosto dello stesso anno attaccò con i suoi siluri dapprima un sommergibile, al largo di Punta Mika, ed in seguito un trasporto: entrambi i bersagli furono mancati, perché i siluri erano difettosi[1][2].

Fu inviato nell'area di Passo delle Sette Bocche (Dalmazia) per individuare campi minati avversari[1][2].

Cercò di silurare un piroscafo circa tre miglia al largo dell'isola di Scarda, ma il malfunzionamento dei siluri impedì un successo[1][2].

Nel primo dopoguerra restò di base a Venezia sino all'aprile 1919[1][2].

Dal 1919 al 1923 ebbe base a Napoli, mentre nell'ottobre 1925 fu trasferito a Taranto (appartenendo alla Divisione Sommergibili)[1][2].

Prese parte a varie esercitazioni di attacco e lancio siluri sino al 1929, anno della sua radiazione[1].

Fu poi demolito.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k Regi Sommergibili F7-F8-F9-F10
  2. ^ a b c d e f g h i j Classe F (1915) - Betasom - XI Gruppo Sommergibili Atlantici
  3. ^ a b Giorgio Giorgerini, Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi, p. 56
  4. ^ P.fo Euterpe | DIR Italia.it, su diritalia.it. URL consultato il 5 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 5 gennaio 2014).
  5. ^ Pag Sub | Top Immersione Posizioni in Isola di Pago | Valamar, su valamar.com. URL consultato il 5 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2011).
  Portale Marina: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Marina