Eudiscopus denticulus

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Eudiscopus denticulus
Immagine di Eudiscopus denticulus mancante
Stato di conservazione
Dati insufficienti[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Superordine Laurasiatheria
Ordine Chiroptera
Sottordine Microchiroptera
Famiglia Vespertilionidae
Sottofamiglia Vespertilioninae
Tribù Vespertilionini
Genere Eudiscopus
Conisbee, 1953
Specie E.denticulus
Nomenclatura binomiale
Eudiscopus denticulus
Osgood, 1932
Sinonimi

Discopus

Areale

Eudiscopus denticulus (Osgood, 1932) è un pipistrello della famiglia dei Vespertilionidi, unica specie del genere Eudiscopus (Conisbee, 1953), endemico dell'Indocina.[1][2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Pipistrello di piccole dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 40 e 45 mm, la lunghezza dell'avambraccio tra 34 e 38 mm, la lunghezza della coda tra 36 e 42 mm, la lunghezza del piede tra 5,2 e 6 mm, la lunghezza delle orecchie tra 13 e 14 mm e un peso fino a 5 g.[3]

Caratteristiche craniche e dentarie[modifica | modifica wikitesto]

Il cranio presenta una scatola cranica notevolmente appiattita e un rostro sottile e lungo. Le arcate zigomatiche sono espanse e la regione inter-orbitale presenta una depressione. Il palato è relativamente lungo. Gli incisivi superiori interni sono bifidi. Il secondo e terzo premolare inferiore sono piccoli e nascosti nei loro alveoli.

Sono caratterizzati dalla seguente formula dentaria:

3 2 1 2 2 1 2 3
3 3 1 3 3 1 3 3
Totale: 36
1.Incisivi; 2.Canini; 3.Premolari; 4.Molari;

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

Le parti dorsali sono color bruno-sabbia, mentre quelle ventrali sono giallo-brunastre. Le orecchie sono strette, lunghe ed appuntite. Il trago è lungo, sottile, con la punta arrotondata e si piega in avanti a circa metà della sua lunghezza. La pianta del piede è modificata in un grosso cuscinetto carnoso, utilizzato per arrampicarsi sulla superficie liscia delle canne di bambù. Le dita del piede sono ridotte. Le membrane alari sono attaccate posteriormente alla fine del disco adesivo e alla base del dito più esterno del piede. Il calcar è ben sviluppato. Il pollice è corto, ingrossato alla base ma non essenzialmente modificato.

Ecolocazione[modifica | modifica wikitesto]

Emette ultrasuoni a basso ciclo di lavoro sotto forma di impulsi di breve durata a frequenza modulata iniziale di 101±1,14 kHz, finale di 51,5±3,55 kHz e massima energia a 53,45±0,49 kHz[4]

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

Si rifugia dentro le canne di bambù all'altezza degli internodi. Il suo volo è lento e manovrato ed è in grado di rimanere sospeso in aria.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre vicino alle boscaglie e alle foreste.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è conosciuta soltanto nel Laos settentrionale, Myanmar e Thailandia centrali e Vietnam meridionale.

Vive nelle foreste di bambù, collinari e decidue fino a 1.340 metri di altitudine.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List, considerato che questa specie è conosciuta soltanto in 4 località e le informazioni sull'effettivo areale, l'abbondanza e le eventuali minacce sono scarse, classifica E.denticulus come specie con dati insufficienti (DD).[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Csorba, G., Bumrungsri, S., Francis, C., Bates, P., Gumal, M. & Kingston, T. 2008, Eudiscopus denticulus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Eudiscopus denticulus, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Francis, 2008.
  4. ^ Hughes AC, Satasook C, Bates PJJ, soisook P, Sritongchuat, Jones G & Bumrungsri S, Using echolocation calls to identify Thai bat species: Bespertilionidae, Emballonuridae, nycteridae and Megadermatidae, in Acta Chiropterologica, vol. 13, n. 2, 2011, pp. 447-455.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ronald M. Novak, Walker's Mammals of the World, 6th edition, Johns Hopkins University Press, 1999. ISBN 9780801857898
  • Charles M.Francis, A Guide to the Mammals of Southeast Asia, Princeton University Press, 2008, ISBN 9780691135519.

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