Epistolario (Ambrogio)

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Epistolario
Titolo originaleEpistulae
Sant'Ambrogio da Milano in un ritratto quattrocentesco di Simon von Taisten
AutoreSant'Ambrogio
1ª ed. originaleIV secolo
GenereAntologia
Lingua originalelatino

L'Epistolario (in latino Epistulae) di Ambrogio di Milano, dottore della Chiesa, consiste nella raccolta della corrispondenza del vescovo meneghino, per un totale di 91 lettere, 77 delle quali sono raccolte in 10 libri[1].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Le epistulae, che sembrano imitare la disposizione dell'epistolario di Plinio il Giovane, trattano di questioni pastorali e di carattere esegetico ed offrono testimonianze primarie sul contesto storico e culturale del mondo romano del IV secolo[2].

Tra tutte le lettere, emergono l'Epistula 21, il Sermo contra Auxentium de basilicis tradendis, le Epistulae 17-18[3], che contengono il dibattito con Quinto Aurelio Simmaco sul ripristino nell'aula del Senato dell'altare della Vittoria e l'Epistula a Teodosio dopo l'eccidio di Tessalonica.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bosio-dal Covolo-Maritano, 70.
  2. ^ Bosio-dal Covolo-Maritano, 55.
  3. ^ Epistulae 72-73 nella numerazione dell'edizione a cura di Otto Faller e Michaela Zelzer apparsa in CSEL.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]