Entada rheedei

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Entada rheedei
Entada rheedei
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
(clade)Rosidi
(clade)Eurosidi
(clade)Fabidi
OrdineFabales
FamigliaFabaceae
SottofamigliaCaesalpinioideae
TribùMimoseae
GenereEntada
SpecieE. rheedei
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineFabales
FamigliaMimosaceae
GenereEntada
SpecieE. rheedei
Nomenclatura binomiale
Entada rheedei
Spreng.

Entada rheedei Spreng., comunemente nota come erba dei sogni africana, è una grande liana legnosa rampicante della famiglia delle Fabaceae.[1] La liana può crescere fino a lunghezze di 120 m. I suoi semi hanno un tegumento spesso e resistente che consente loro di sopravvivere a lunghi periodi di immersione in acqua di mare.

Distribuzione e habitat

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I suoi semi si trovano sulle spiagge dell'Africa orientale e meridionale, poiché le piante crescono sulle rive dei fiumi e degli estuari e nelle foreste paludose. A causa della sua facile dispersione via mare, Entada rheedei è ampiamente distribuita nelle aree tropicali e subtropicali (escluse le Americhe): Africa tropicale, Africa meridionale, Asia tropicale e Queensland.[2]

Seme aperto di E. rheedei

Questa specie è impiegata nella medicina tradizionale africana per indurre sogni vividi. La polpa interna del seme viene consumata direttamente oppure tritata, essiccata, mescolata con altre erbe come il tabacco e fumata appena prima di dormire per indurre i sogni desiderati.[3]

La pianta viene utilizzata anche come unguento topico contro l'ittero, il mal di denti, le ulcere e per curare problemi muscolo-scheletrici.[4] I semi sono ricercati come gioielli e come portafortuna.

  1. ^ (EN) Entada rheedei Spreng. | Plants of the World Online | Kew Science, su Plants of the World Online. URL consultato il 13 ottobre 2024.
  2. ^ Entada rheedei Spreng. GRIN-Global, su npgsweb.ars-grin.gov. URL consultato il 17 agosto 2024.
  3. ^ Entheology.org - Preserving Ancient Knowledge [collegamento interrotto], su www.entheology.org. URL consultato il 17 agosto 2024.
  4. ^ Yadav Uprety, Hugo Asselin e Emmanuel K. Boon, Indigenous use and bio-efficacy of medicinal plants in the Rasuwa District, Central Nepal, in Journal of Ethnobiology and Ethnomedicine, vol. 6, n. 1, 26 gennaio 2010, pp. 3, DOI:10.1186/1746-4269-6-3. URL consultato il 17 agosto 2024.

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