Discussioni utente:Alcuni Wikipediani/Lettera aperta sulle leggi sul copyright

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E' un posto per mettere insieme un testo che riguarda wikipedia, la politica di wikipedia ed anche, per dirla tutta, una cosa che è appena successa a molte delle immagin iche abbiamo. --Draco "What you see is not real" Roboter 22:50, 25 gen 2007 (CET)[rispondi]

Vedrò di apportare il mio contributo anche io :D Skyluke ⇛ ✉ 23:03, 25 gen 2007 (CET)[rispondi]

Versione gamma (quella che viene dopo beta!)[modifica wikitesto]

Alcune settimane fa la Soprintendenza di una città d'arte italiana ha inviato ad alcuni collaboratori di Wikipedia, l'enciclopedia libera, la diffida dall'utilizzo di fotografie da essi scattate all'interno dei musei della città allo scopo di illustrare le voci dell'enciclopedia.

Come è noto, Wikipedia ha una natura fondamentalmente altruistica. La sua principale finalità è quella di donare al mondo la più estesa raccolta di informazioni che mai sia stata creata. Questa opera potrebbe, almeno potenzialmente, dare la possibilità a nazioni e persone con pochi mezzi di avere una fonte informativa affidabile ad un prezzo decisamente ridotto (o nullo).

Wikipedia, frutto del lavoro di decine di migliaia di volontari come noi, è da una parte aiutata dall'invenzione delle cosiddette licenze libere da parte della comunità informatica, dall'altra dall'affermazione della decadenza del diritto di copia su un'opera dell'ingegno dopo che un periodo ragionevole di tempo (dai 20 ai 70 anni a seconda delle legislazioni) messo in pratica dalla convenzione di Berna del 1886.

Purtroppo normative come l'articolo 107 della legge 6 luglio 2002, n. 137 [1] si pongono decisamente in contrasto con il nostro lavoro, perchè ci impediscono di offrire a chiunque - e sostanzialmente a titolo gratuito - quanto di meglio abbia prodotto l'umanità: l'arte italiana.

Il governo italiano e le sue estensioni operative, secondo tale normativa, possono infatti arrogarsi il diritto di controllare ciò che, secondo il comune buon senso (e, forse, nello stesso diritto naturale), dovrebbe essere fruibile dall'umanità intera senza alcun limite: tutte le riproduzioni di opere d'arte (tra cui le nostre foto, che sono state in effetti cancellate). Paradossalmente, su Wikipedia potranno dunque essere caricate solo opere italiane presenti in musei esteri, secondo i principi della già citata convenzione di Berna.

La legislazione sul diritto d'autore, che riteniamo un fondamentale istituto giuridico, è stata ideata essenzialmente per due motivi:

  1. per dare un riconoscimento alle creazioni dell'inventiva umana;
  2. per prevenire appropriazioni indebite da parte di terze persone estranee alla creazione di libri, canzoni, opere, oggetti artistici.

Con l'avvento dell'era digitale, tuttavia, la legislazione sembra esser decisamente più attenta al secondo aspetto che non al primo. Piuttosto che favorire il riconoscimento all'autore attraverso una diffusione più ampia possibile dell'opera, sembra essere partita una strenua rincorsa atta ad evitare il riutilizzo di tali opere per qualsiasi scopo, qualsiasi esso sia. Spesso giustificando tale atteggiamento con la necessità di difendere astrattamente il diritto o più pragmaticamente comprensibili ragioni economiche.

Tale atteggiamento ha dunque portato di fatto allo snaturamento dello spirito originario di questo mezzo giuridico. Sempre più spesso, oggi, si ergono barriere tali da privare l'autore di un vero riconoscimento, spesso ridotto ad un semplice nome su di un contratto.

Emblematico è il caso degli autori musicali, un tempo famosi tanto quanto gli interpreti, ed oggi praticamente sconosciuti ai più. Simile discorso può essere fatto per i ricercatori scientifici, le cui scoperte sono attribuite all'azienda o all'ente per cui lavorano.

Ma questa visione distorta finisce per inficiare anche il lavoro di tanti volontari, poiché l'estremizzazione di questo principio impedisce perfino l'inserimento di immagini che riproducono patrimoni artistici che idealmente non appartengono a privati o enti pubblici ma all'umanità intera.

Testo dell'articolo[modifica wikitesto]

  1. ^ Il testo dell'art. 107:
    Uso strumentale e precario e riproduzione di beni culturali
    1. Il Ministero, le regioni e gli altri enti pubblici territoriali possono consentire la riproduzione nonché l’uso strumentale e precario dei beni culturali che abbiano in consegna, fatte salve le disposizioni di cui al comma 2 e quelle in materia di diritto d’autore.
    2. E’ di regola vietata la riproduzione di beni culturali che consista nel trarre calchi dagli originali di sculture e di opere a rilievo in genere, di qualunque materiale tali beni siano fatti. Sono ordinariamente consentiti, previa autorizzazione del soprintendente, i calchi da copie degli originali già esistenti nonchè quelli ottenuti con tecniche che escludano il contatto diretto con l'originale. Le modalità per la realizzazione dei calchi sono disciplinate con decreto ministeriale.
    Link al testo completo della legge

Note alla versione[modifica wikitesto]

  1. Mi sono permesso di proporre un nuovo incipit, perchè abbia uno stile più giornalistico (se l'incipit è debole, nessuno inizia a leggere l'articolo!). E a cascata anche una parziale riscrittura del resto. Non l'ho fatto direttamente di là, perchè mi sembra una modifica decisamente bold.
  2. Non ho messo il nome della Soprintendenza per non rischiare che il discorso si riduca ad un Wikipedia vs Firenze o simili. Ma si può mettere se vogliamo.
  3. Manca ancora la sezione finale, che contenga il "cosa chiediamo?". --¡Giac83! (ma il copyviol è un'emergenza sempre) 18:59, 26 gen 2007 (CET)[rispondi]

Informarsi bene su come va citata la legge[modifica wikitesto]

Giutissima l'iniziativa di Draco. Già ieri avevo (molto timidamente) avanzata una proposta che andava nella stessa direzione. Inviterei, però, prima di stendere "la bella copia" di approfondire alcuni aspetti. Ad esempio se si trova una persona veramente esperta,avrei da porgli ho un primissimo dubbio persino su come va citata la legge.

Da quello che ho capito [1] l'art 107 è del decreto legislativo 22 gennaio 2004 n.42 che è un testo unico emanato ai sensi dell'art. 10 legge 6 luglio 2002 n.137.

Il testo dell'articolo in questione riproduce, (salvo che per il secondo comma che qui non interessa) la disposizione già contenuta nella legge 14 gennaio 1993 n.4 (Legge Ronchey).

Un buon riassunto della materia l'ho trovata qui--Mizardellorsa 20:08, 26 gen 2007 (CET)[rispondi]

Una cosa non ho capito. Si parla tanto del problema del copyright, ma a quanto sembra dalla legge citata il problema non è la protezione del diritto d'autore ma la salvaguardia fisica dell'opera d'arte (cioè, l'art. 107 sembra voler evitare che venga fatta una foto con strumenti che rovinino il quadro, o un calco con mezzi che rovinino la scultura). Quindi il problema sta nell'ottenere la concessione a fare una foto, ma una volta che la foto è fatta, se Botticelli è morto da pù di 70 anni io la foto della Primavera la posso mettere dove voglio. O qualcosa mi sfugge? Perché se fosse così, una volta che le foto siano state fatte prima della legge che attribuisce all'ente che ha in custodia l'opera d'arte la possibilità di "consentire la riproduzione" (sembra di capire: garantendo che l'opera d'arte non venga rovinata), non credo che si possa invocare alcun effetto retroattivo. E volete che non si trovino foto fatte nei musei prima del 1993? (altro discorso sarebbe se l'interpretazione fosse che le opere d'arte detenute dallo Stato Italiano sono in eterno proprietà intellettuale dello Stato italiano, ma mi sembrerebbe una mostruosità giuridica) --Vermondo 11:39, 27 gen 2007 (CET)[rispondi]
@Vermondo. In Italia nel fare le leggi siamo molto bizantini. L'articolo 107 del Testo unico ha due commi, molto diversi tra loro: il secondo comma dice una cosa veramente ovvia: fare un calco di una statua con un metodo che fa rischiare la conservazione della statua è una attività criminale e non ci piove.
Il primo comma, invece è la riproduzione della legge Ronchey e tutela, l nell'interpretazione corrente, non tanto il diritto dello Stato, quanto quello delle "organizzazioni" che hanno "acquistato" diritti di esclusiva. Sollevare questa questione lo si può fare solo se si ha una finalità precisa: ad esempio ottenere la libera riproducibilità sul web delle opere d'arte purchè a "bassa risoluzione" che sicuramente non ledono i diritti comprati da queste "organizzazioni", mentre sono indispensabili per la divulgazione culturale.
Sulla applicazione non retroattiva della norma, probabilmente hai ragione, ma la alleanza tra Sovraintendenze e detentori dei diritti è una trappola micidiale ed esporrebbe ad un contenzioso allucinante. Senza contare che anche se hai una cartolina fatta nel 1993 da Alinari, per fare un esempio, non hai il diritto di riprodurla ed una tua foto "amatoriale" dell'epoca era stata fatta, sicuramente, mentre c'era già la clausola che delle foto amatoriali non è ammesso un uso "pubblico" --Mizardellorsa 12:39, 27 gen 2007 (CET)[rispondi]
Ohibò, che stato di diritto è mai questo? Cosa intendi per "l'interpretazione corrente"? A me sembra che il testo parli chiaro: Il Ministero, le regioni e gli altri enti pubblici territoriali possono consentire la riproduzione nonché l’uso strumentale e precario dei beni culturali che abbiano in consegna, fatte salve le disposizioni di cui al comma 2 e quelle in materia di diritto d’autore. Qui si parla di beni in consegna, ovviamente alludendo al fatto di non doverli rovinare. Non si parla di beni "su cui abbiano dei diritti". E poi, dici che lo Stato avrebbe "venduto" a qualcuno dei diritti. Ma se una cosa è di pubblico dominio, non è di "proprietà" neppure dello Stato, che quindi non può cederla a terzi, così come io non posso vendere il Duomo a un turista giapponese perché il Duomo non è mio. Se diritti hanno, è di far pagare per vedere gli originali. Ma le riproduzioni, dopo 70 anni sono di tutti. (O in realtà ci sono altre norme e codicilli a noi ignoti?) --Vermondo 15:25, 27 gen 2007 (CET)[rispondi]

Cosa chiediamo?[modifica wikitesto]

Senz'altro una revisione della legge, ma immagino che questo significhi tempi impossibilmente lunghi. Chiedere sul breve periodo un'esenzione "ad personam" per Wikipedia (o per chiunque faccia opera divulgativa e didattica) è follia?
Chiedere al polo museale fiorentino un'autorizzazione formale è possibile? Fattibile? --Paginazero - Ø 20:25, 10 mag 2007 (CEST)[rispondi]

secondo me quello che potremmo ragionevolmente chiedere oggi - non che lo possiamo ottenere senza problemi, ma almeno ci si può tentare - è una regolamentazione che dia la possibilità di avere immagini a bassa risoluzione, tipo max 100KB, e con l'obbligo di citare dove si trova l'opera. Il guaio è che naturalmente in questo modo perdono tutti i soldi degli accordi con gli editori di libri d'arte e/o le pubblicazioni vendute direttamente dai musei, ed è per questo che non lo vorranno mai e che quindi dobbiamo inventarci noi un compromesso sufficiente per i nostri scopi. -- .mau. ✉ 13:41, 4 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Una occasione irripetibile[modifica wikitesto]

Nei giorni 7 e 8 giugno la commissione cultura della Camera sente in audizione Bruce Perens , Richard Stallman insieme al prof Di Corinto sui temi legati all'Open Dource e in connessione all'attività legislativa legata anche alla prossima direttiva europea Ipred2. La presenza di Bruce Perens e Richard Stallman darà occasione ad altri momenti di incontro, il principale all'Università, dove è stata invitata anche Wikimedia. Sarà questa una occasione irripetibile per far sentire la nostra voce. Perderla sarebbe un delitto--Mizardellorsa 07:48, 29 mag 2007 (CEST)[rispondi]

Una prima bozzaccia[modifica wikitesto]

La mia proposta è che chi presenta a nome di Wikimedia l'esperienza nell'ambito dell'Open content costituita da Wikipedia, legga anche un breve documento, preparato da tutta la comunità. Per una ovvia questione tecnica io propongo che tale documento sia inviato in forma preventiva prof Di Corinto, in modo tale che, se il professore, lo ritiene, ne possa tener conto per il suo intervento durante l'audizione della Commissione cultura. Il testo che propongo io, per meglio rispettare la natura dell'occasione che riguarda temi più generali, non è ristretto al solo tema che ci sta più a cuore che è quello delle immagini di opere d'arte, ma è più generale sull'uso equo di opera protetta. Sulla cosa, me ne rendo conto, ci possono essere anche altre opinioni e può prevalere anche una opinione diversa.

Bozzaccia[modifica wikitesto]

L' emendamento numero 16, della proposta di direttiva denominata IPRED2, accolto dal parlamento europeo così recita: Gli Stati membri provvedono a che l'uso equo di un'opera protetta, inclusa la riproduzione in copie o su supporto audio o con qualsiasi altro mezzo, a fini di critica, recensione, informazione, insegnamento (compresa la produzione di copie multiple per l'uso in classe), studio o ricerca, non sia qualificato come reato.

Il testo approvato presenta anche la seguente Motivazione La libertà di stampa deve essere protetta da misure penali. Professionisti quali i giornalisti, gli scienziati e gli insegnanti non sono criminali, così come i giornali, gli istituti di ricerca e le scuole non sono organizzazioni criminali. Questa misura non pregiudica tuttavia la protezione dei diritti, in quanto è possibile il risarcimento per danni civili.

Si rende perciò necessario che il legislatore nazionale determini meglio gli aspetti civilistici di questo uso equo per non vanificare il principio contenuto nell'emananda direttiva e dare un giusto contemperamento delle opposte esigenze. Si auspica pertanto che venga precisato che le citazioni e le parafrasi costituiscono un uso equo di un'opera protetta, non diano luogo a compenso tutte le volte in cui, oltre ad essere effettuato esclusivamente per fini di critica, recensione, informazione, insegnamento, per la sua lunghezza non crei alcun pregiudizio economico al titolare dellopera protetta. Allo stesso modo la riproduzione su siti web di opere d'arte conservate in pubblici musei è libera quando è effettuata con immagini a bassa risoluzione, e sempre che avvenga per scopi di critica e di recensione, informazione e insegnamento.

--Mizardellorsa 12:05, 29 mag 2007 (CEST)[rispondi]

Aggiungerei "è realmente necessario ed auspicabile un intervento del legislatore in quest'ambito, poiché risulta quanto meno paradossale che un'enciclopedia, ma anche una qualunque fonte di informazione, sia costretta a non poter utilizzare immagini di opere d'arte (anche qualora si abbia l'autorizzazione di chi le ha ritratte) solo perché le stesse sono tutelate da astringenti legislazioni sui beni culturali; altrettanto paradossale appare che, un qualunque sito di vendite on-line possa inserire l'immagine del prodotto che vende ed invece, una qualunque enciclopedia, non possa utilizzare liberamente la medesima immagine per illustrare la voce relativa al medesimo prodotto.--Ş€ņpãİ - せんぱい scrivimi 17:23, 29 mag 2007 (CEST)[rispondi]

Io non sono certo un esperto, ma se Wikipedia, essendo basata su GFDL, prevede espressamente l'eventuale sfruttamento commerciale dei suoi contenuti, quelli in fair use, perché è di questo che si tratta, sarebbero da escludere completamente ad esempio in una versione commercializzata su supporti stabili (come DVD), in quanto non ricadrebbero meramente nei fini di critica, recensione, informazione, insegnamento, studio o ricerca; se questo è relativamente fattibile con le immagini, coi testi mi pare sia molto doloroso e complicato, dovremmo iniziare a distinguere e a taggare diversamente le porzioni in GFDL e quelle in uso equo? --Brownout(dimmi tutto) 12:30, 30 mag 2007 (CEST)[rispondi]

Infatti il fair use è fuori discussione per i testi, a meno non si tratti di citazioni ma in tal caso la legge già c'è, ed è l'ultima spiaggia e sono personalmente contrario al suo utilizzo per le immagini anche qualora fosse permesso. Il vero problema, IMO, è il PD non il fair use. Draco "Pasta d'uomo" Roboter
No perché con

«Si auspica pertanto che venga precisato che le citazioni e le parafrasi costituiscono un uso equo di un'opera protetta»

mi sembrava si volesse aprire la strada anche in questo senso. Evidentemente ho male interpretato. --Brownout(dimmi tutto) 12:52, 30 mag 2007 (CEST)[rispondi]

Dico la mia. Una premessa la Commissione cultura della camera è soprattutto interessata all'impatto degli emanandi provvedimenti sull'Open source. E' stata la sensibilità di uno dei tre auditi di chiedere un riscontro, durante la lectio magistralis universitaria, anche a Wikimedia, come la maggiore realtà che ha esperienza dell'open content.

Di nuovo, sempre de iure condendo, c'è da questo punto di vista, l'introduzione del termine giusto uso in un progetto di direttiva europea: Che cosa sia l'uso equo ancora nessuno lo può dire perchè probabilmente saranno solo i legislatori nazionali a decidere una delle tre strade:

  • considerarlo la ripetizione di concetti già esistenti,
  • mutuare concetti dal diritto americano
  • creare qualche cosa di nuovo.

Tento una mia piccola personale sintesi delle posizioni emerse (mi scuso se ho forse fraiteso) Draco è drastico di considerare le novità, qualunque esse siano, non interessanti per i testi e non incisive per le immagini, Jaquin solleva la necessità di introdurre un concetto simile all PDUSgov, Brambaf si è posto il quesito dell'adeguatezza del GFDL per le wikipedia europee che invece Brouwnout esclude a priori.

C'è ancora qualche giorno per discutere.--Mizardellorsa 14:44, 30 mag 2007 (CEST)[rispondi]

Forse confusamente, ma avevo introdotto due richieste e posto una domanda:
1)Diritto di panorama (penso sia il piu' facile da ottenere)
2)Licenze libere per materiale proveniente da enti pubblici (ossia il PDUSgov americano, ma esteso oltre gli enti governativi statali)
3)Compatibilita' fra GFDL (implicante commerciabilita') e un possibile "fair use all' italiana" legato a finalita' didattiche e culturali, o meglio come questo debba essere definito in modo che copra i bisogni di wiki italiana.--Bramfab Parlami 10:39, 31 mag 2007 (CEST)[rispondi]

Non si potrebbe proporre anche che venga introdotta in Italia una legislazione analoga a quella statunitense per cui le immagini prodotte dal governo sono PD? E magari anche per la Camera dei Deputati, ecc. --Jaqen il Telepate 12:24, 29 mag 2007 (CEST)[rispondi]

(conflittato) IMHO, non sono avvocato, ma nella nostra desiderata ci deve essere anche dell' altro, segnatamente per la peculiarita' di wikipedia e della sua licenza GFDL. Mi spiego grossolanamente: per noi europei enciclopedia/sapere libero immediatamente significa liberta' di diffusione, e di accesso, per gli americani significa anche liberta' di farci soldi volendo. Ora noi vogliamo una disposizione legislativa che ci permetta maggior liberta' di fruizione di quanto oggi e' coperto da diritti d' autore o simili vincoli, questa richiesta potrebbe anche essere facilmente concessa in un ambito che consideri il sapere libero nella accezione europea. Piu' difficile ottenere una legge che permetta a noi di usare fotografie degli Uffizi ed a qualcun altro di ricavarne un profitto (sfruttamento che va oltre gli scopi di critica e di recensione, informazione insegnamento e copie multiple per l'uso in classe). Inoltre aggiungerei anche due parole sia sull' introduzione del diritto di panorama, tanto per dare un esempio e' assurdo che non si possano pubblicare fotografie del cavallo di Leonardo sia sulla libera riproduzione di materiale (cartaceo e online) proveniente da uffici/enti/agenzie pubbliche (gia' abbondantemente pagato dagli italiani tramite le tasse).--Bramfab Parlami 12:37, 29 mag 2007 (CEST)[rispondi]
La mia opinione è che lo sforzo comune deve essere quello di legare meglio le proposte ad un testo che abbia più probabilità di arrivare alla commissione cultura della Camera-
Mi ripeto: il professor Di Corinto, ha avuto la cortesia di invitare un esponente di Wikimedia a portare la propria esperienza in tema di open content in occasione della lezione magistrale dei due massimi esponenti mondiali dell' open sorce Il professore e i due americani sono stati invitati dalla commissione cultura a partecipare ad una audizione finalizzata esplicitamente a rendere edotta la commissione stessa di elementi che possano essere utili nell'attività legislativa che darà applicazione in Italia di direttive europeee in corso di emanazione come l'Ipred 2. Propongo, perciò di valutare con questo metro le cose da dibattere in questi giorni, per far arrivare, almeno al professor Di Corinto un testo di cui possa, se lo ritiene, tener conto nelle sue risposte in sede di audizione. Gli altri temi, pure importanti, possono essere rinviati a dopo l'8 di giugno.--Mizardellorsa 13:39, 29 mag 2007 (CEST)[rispondi]

Conclusione?[modifica wikitesto]

Mi sembra che il testo sia ben scritto, ma che manchi la conclusione. Ovvero, cosi' com'e' ora presenta il problema, ma non suggerisce una soluzione. Bisognerebbe aggiungere in fondo una nostra richiesta o proposta. Per esempio: chiediamo che venga liberalizzato l'uso delle foto scattate nei musei.

Un altro appunto: mi sembra che l'articolo di legge sia citato un po' a sproposito. Cosa c'entra con Wikipedia il divieto di realizzare calchi di sculture??? --Gerardo 15:03, 31 mag 2007 (CEST)[rispondi]

Ma dove è vietato?[modifica wikitesto]

Nel testo si dice che la legge in effetti c'impedisce di mettere foto delle opere d'arte:

"Purtroppo normative come l'articolo 107 della legge 6 luglio 2002, n. 137 [1] si pongono decisamente in contrasto con il nostro lavoro, perché ci impediscono di offrire a chiunque – e sostanzialmente a titolo gratuito – quanto di meglio abbia prodotto l'umanità: l'arte italiana."

Però il testo di quell'articolo, riportatoin fondo alla pagina, si riferiesce a

  1. " Il Ministero, le regioni e gli altri enti pubblici territoriali possono consentire la riproduzione nonché l’uso strumentale e precario dei beni culturali che abbiano in consegna, fatte salve le disposizioni di cui al comma 2 e quelle in materia di diritto d’autore."
  2. "È di regola vietata la riproduzione di beni culturali che consista nel trarre calchi dagli originali di sculture e di opere a rilievo in genere, di qualunque materiale tali beni siano fatti. Sono ordinariamente consenti ..."

E il comma 1 non si capisce nmmolto. Possono, ma in base a cosa scelgono? Se non viale le disposizioni al comma 2 e quelle in materia di diritto d’autore, si possono rifiutare comunque?

Poi si parla di riproduzioni, e il secondo comma parla di calchi. Una riprouduzione è fare un'altra copia dell'oggetto, quindi ad es. da una statua fare un'altra statua uguale. (Che potrei vendere, spacciandola per originale, per cui giustamente la legge tutela tale bene culturale).

Ma se una persona fa una foto ad una statua, e la mette anche su un sito internet, la sta forse riproducendo? --ChemicalBit - scrivimi 18:15, 3 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Ma che problema abbiamo noi con il divieto di fare calchi? Il vero problema non è non poter fotografare un'opera perché il flash potrebbe danneggiarla, è che la legge consenta ai musei di vantare diritti d'autore sulle mie fotografie di opere di pubblico dominio. Cruccone (msg) 22:33, 4 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Appunto. Ma questo dove 'sta scritto?
p.s. e le foto senza flash, autorizzate in molti musei dal cartello all'ingresso "è consentito fotografare purché senza flash e cavalletto"? --ChemicalBit - scrivimi 19:12, 6 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Alcune precisazioni

Vorrei fare un paio di commenti ma, non sapendo dove inserirli, li metto qui. Fate riferimento al copyright ma qui il diritto d'autore c'entra solo in parte. Il problema è che il citato articolo 107 del testo unico sui beni culturali stabilisce un canone amministrativo per la riproduzione dei beni culturali, che non è un diritto d'autore. le riproduzione delle opere, che è spesso possibile ottenere presso i musei (a pagamento, naturalmente), sono vincolate da una liberatoria che ne limita l'utilizzo nel tempo e nei modi. ale --193.42.200.207 14:40, 8 ago 2007 (CEST)[rispondi]

sono due problemi diversi, che pero' sono venuti fuori in tempi vicini: da un lato c'e' quello dei beni culturali, dall'altro quello del diritto d'autore che considerando anche le foto come "riproduzione" vieta di pubblicare fotografie di opere architettoniche o statue esposte al pubblico il cui autore non sia morto dai soliti 70 anni--Yoggysot 16:42, 8 ago 2007 (CEST)[rispondi]

I miei 2 centesimi[modifica wikitesto]

Mi sembra molto importante e opportuno che i wikipediani e tutti coloro che ne condividono lo spirito inizino a divenire consapevoli del profondo significato sociale del progetto di cui fanno parte, anche tramite azioni -sacrosante- come questa. Siamo un soggetto che non può non pronunciarsi su tematiche di questo tipo, che purtroppo sono ancora così ignorate dalla grandissima parte del mondo politico e culturale italiano. L'unico commento che mi sento di fare al testo della lettera è il seguente: si potrebbe togliere il richiamo al "diritto naturale"? Non credo che ci serva la metafisica per dare forza alla nostra richiesta, anzi... -- Progettualita 09:35, 4 lug 2007 (CEST)[rispondi]

+1 --{G83}-- 09:44, 4 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Piccola riflessione[modifica wikitesto]

L'impedimento di riproduzione delle foto è relativo solo a scopi professionali o commerciali. Ciò, a mente dell'art. 10 del " Regolamento dei Musei Comunali" [2] di Firenze.
Essendo lo scopo di Wikipedia palesemente "divulgativo" e/o "didattico", l'unico accorgimento sarà di inserire le foto con una licenza adeguata (: {{cc-by-nc-sa-2.5-it}} ?) che ammonisca circa il divieto d'utilizzo professionale e commerciale dell'immagine e, parimenti, soddisfi l'obbligo di "indicare sotto la riproduzione l'appartenenza dell'originale al relativo Museo" come previsto dal comma 2 del citato articolo.
Qual'è il problema ? --Ligabo 10:42, 4 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Il problema è che le policy di WMF (la mamma di wikipedia) obbligano all'uso di foto che siano riutilizzabili commercialmente e professionalmente.... Infatti le CC-NC sono incompatibili con wikipedia. --Skyluke 10:57, 4 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Nel senso che non possono essere caricate su commons o che con possono essere caricate su it.wiki e altre wiki consorelle ? --Ligabo 11:28, 4 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Su commons non sono accettate le licenze nc e nd. Qui sono accettate solo se rientrano nella casistica della Wikipedia:EDP. Cioè se non è ragionevolmente possibile ottenere un'immagine libera (cioè senza i vincoli nc e nd) equivalente. ----{G83}-- 11:37, 4 lug 2007 (CEST)[rispondi]
il che in questo caso sarebbe banalmente vero... -- .mau. ✉ 13:43, 4 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Se è vietato, per legge, l'uso senza consenso delle immagini di opere artistiche conservate nei musei italiani, è chiaro che "non è ragionevolmente possibile ottenere un'immagine libera" di quelle opere. E, pertanto, su it.wiki possono essere caricate con "licenza limitata". Se commons o wmf non le gradiscono, sono affaracci loro. Chiedere di modificare una norma perchè contrasta con le policy di wmf, sarebbe come chiedere allo Stato di cambiare le disposizioni sulle distanze tra i confini perche contrastano con il regolamento del condominio. É certo legittimo, ma leggerissimamente indicativo di una sostanziale perdita di senso della misura. Almeno, questo è quel che parrebbe ragionevole dedurre. --Ligabo 13:47, 4 lug 2007 (CEST)[rispondi]

C'è una cosa che si chiama "ideale" che, sono sicuro, conosci meglio di me: Wikipedia vorrebbe essere rivoluzionaria (che ci riesca o meno è altra faccenda). Ricordo che 'pedia non ha solo scopi divulgativi e didattici ma anche degli scopi più prosaicamente commerciali e monetari, che piaccia o meno questo è lo spirito della GFDL. Sono d'accordo col fatto che, fatto un accordo di qualche tipo con i musei italiani, potremmo caricare le foto come EDP (e NC-ND) ma questo documento parte dal fatto innegabile che per ora non è certo che i musei stessi abbiano voglia di farci qualche concessione, per ora sembrebbe il contrario visto che hanno solo brandito le carte bollate... Draco "Attacchi personali" Roboter

Nel parlare di utopie sfondi una porta aperta. Ciò non toglie la difficoltà di scoprire qualcosa di "rivoluzionario" (inteso come favorevole alla parte debole della società) nel richiedere che beni derivanti da proprietà pubbliche vengano resi disponibili per il libero commercio. Ovvero chiedere allo Stato rinunciare ai propri introiti per favorire quelli di un privato. Io credo che neppure un liberal-berlusconiano in coma etilico potrebbe arrivare a tanto. --Ligabo 19:00, 4 lug 2007 (CEST)[rispondi]
dipende da chi è il privato -- .mau. ✉ 19:50, 4 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Questa tesi è interessante ma meriterebbe e sarebbe più consona ad un luogo di dibattito diverso. Aggiungo solo che se la pensi così forse dovresti fare una riflessione attenta sulla coerenza tra questo tuo pensiero e la tua collaborazione a wikipedia essendo le tue cose, a mio avviso, in contrasto. --Draco "Attacchi personali" Roboter 19:41, 4 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Ligabo può tranquillamente accettare che i suoi contributi all'enclopedia siano sfruttati commerciarlmente da altri, e nel contempo essere profondamente scettico sul fatto che l'amministrazione dei beni culturali rinunci ad una parte dei suoi già molto esigui fondi, a favore del profitto dell'imprenditoria italiana ed estera. Non ci vedo niente di contraddittorio. --Twilight 19:59, 4 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Ok visto che pare necessario abboccare ai troll-bait altrimenti non siamo contenti facciamo pure l'esegesi e la discussione che volevo evitare... L. stava parlando di opportunità non di disponibilità. In altre parole è chiaro e fuori discussione che lo stato, nella fattispecie il museo, non "voglia" rendere disponibili i contenuti ma l'argomento è se debba (moralmente) farlo. Ricordo che lo stato Italiano ha in consegna qualcosa come il 50% dei beni culturali dell'umanità (qualcuno ha detto 70% ma mi pare troppo) è suo compito principale, moralmente, dovrebbe essere conservarli e renderli il disponibili alla società, almeno quella italiana.
In tutto ciò la questione monetaria va in secondo piano, il punto è quanto una azione aiuta o meno la fruizione del bene culturale non quanto (e chi) ci si guadagna. --Draco "Attacchi personali" Roboter 12:27, 5 lug 2007 (CEST)[rispondi]


@Ligabo Hai ragione nel dire che se non chiedessimo di avere una licenza GFDL ma una no commercial sarebbe tutto più facile. Ma , almeno come la vedo io, non chiediamo assolutamente allo stato di rinunciare ai propri introiti: non chiediamo di riprodurre i quadri con foto ad alta risoluzione in modo in contrasto con quanto dato agli Alinari (o altra azienda specializzata di turno, ma solo a bassa risoluzione che non sottraggono copie vendute di foto a stampa, anzi, reclamizzando l'opera fanno aumentare le vendite. Sarò poi in assoluta minoranza dentro wikipedia ma in ottima compagnia tra gli addetti ai lavori, personalmente ritengo che l'estensione all'Europa di alcuni istituti della legislazione statunitense (compreso il fair use) sarebbe meglio dell'attuale situazione in cui assommiamo le situazioni sfavorevoli dei due regimi.--Mizar (ζ Ursae Maioris) 20:00, 4 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Un privato è un privato. Si chiami Silvio, Luca o Jimbo non fa differenza. Se gli usi per i quali si chiede la deroga fossero senza scopo di lucro, potrei capire. Ma chiedere una deroga per scopi di lucro mi pare, quantomeno, bizzarro. In ogni caso, un appello è sempre lecito, per quanto possa sembrare assurdo.--Ligabo 21:31, 4 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Non sono sicuro che sia possibile rilasciare una foto personale di un quadro in cc-qualsiasi cosa, solo il museo potrebbe farlo. Se, nello spirito del pd-art, non ho diritti come fotografo sulla foto di un quadro, non ho il diritto di rilasciarla in cc-qualsiasicosa, dato che non sono l'autore. Comunque, leggendo il regolamento ([3]), io non sono sicuro che rientriamo nel fotografare a scopo commerciale, dato che le foto vengono pubblicate a fini educativi e l'uso commerciale potrebbe farlo qualcun altro (anche se probabilmente avrà bisogno di una qualità migliore). La cosa curiosa è che al Capo 12 ignorano bellamente il diritto d'autore: nella frase "Nel caso di artisti viventi occorre il consenso degli autori." (riferita al permesso di copiare), gli eredi degli autori morti da meno di 70 anni non avrebbero voce in capitolo. Cruccone (msg) 22:31, 4 lug 2007 (CEST)[rispondi]
@ DracoRoboter. Tralasciando le tue consuete e beote accuse di "trollaggine", ho già detto che la tua iniziativa, pur apparendomi strampalata, è assolutamente legittima.
Ciò che non trovo corretto (secondo la corrente morale dei wikipedisti) è l'utilizzo di wikipedia per lanciare "appelli fintamente sociali" in favore economico di un soggetto privato. Il quale può essere tuo amico, idolo o fidanzato, ma sempre privato resta.
Il testo del tua "lettera aperta" è fumoso e le "nobili ragioni" che qui hai espresso, a mio avviso, tendono a formare un consenso su basi non dette esplicitamente.
Vorrei fosse chiaro a tutti i firmatari che la sostanza dell'appello è: "Egregio Stato Italiano con questa lettera aperta chiediamo che le immagini dei beni culturali custoditi dai musei italiani vengano gratuitamente rese disponibili a wikipedia per poterle diffondere a scopo di lucro'".
Questo, infatti, sembra essere l'unica ragione per la quale viene fatto l'appello, visto che la pubblicazione senza fini di lucro è già consentita. Se uno, poi, intende firmare un simile proclama, fatti suoi. --Ligabo 12:57, 5 lug 2007 (CEST)[rispondi]
condivido parte del tuo ragionamento (intendo quello di ligabo)... la sottoscrizione può essere "sfruttata" a fini di lucro da qualcuno e pertanto sarei per un giudizio negativo... però nonostante tutto credo che permettere a chiunque (in possesso di un collegamento internet) di poter vedere immagini che sono patrimonio dell'umanità è ciò che ritengo debba prevalere... in fondo anche gli enti pubblici (che dal mio punto di vista dovrebbero tutelare in primis il diritto alla massima divulgazione dell'opera dell'ingegno umano) pongono queste tutele anche per fini tutt'altro che nobili... --torsolo 13:39, 5 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Parrebbe la stessa cosa, ma è tutt'altro paio di maniche. Se l'appello fosse fatto da soggetti che nulla hanno a che vedere con lo sfruttamento delle immagini, sarebbe un semplice e normale appello politico. Ma fatto da chi è interessato a sfruttarle, ingenera un certo (certissimo) significato di opportunismo mascherato da generosità. Inoltre, mi risultava che WP non facesse politica. Ciò, se le parole hanno ancora un significato condiviso, naturalmente. --Ligabo 14:09, 5 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Wikipedia ha una sua politica e l'ha sempre avuta: è a favore dell'open content Draco "Attacchi personali" Roboter 14:34, 5 lug 2007 (CEST)[rispondi]

[rientro] naturalmente ognuno può leggere nelle intenzioni dei promotori e dei sottoscrittori quello che preferisce, si sa che anche le motivazioni più lodevoli possono celare le peggiori nefandezze... io sono ingenuo (o fesso) e credo nei buoni propositi --torsolo 14:24, 5 lug 2007 (CEST) p.s. credo che ogni azione umana sia "un'azione politica"[rispondi]

(conflittato fuori cronologia) Tutte ciò che è contenuto in wikipedia può (o almeno dovrebbe) poter essere sfruttato commercialmente da terzi: se la cosa non vi piace sono affranto ma avete trovato l'hobby sbagliato. La GFDL in sé (e la GPL) non ha necessariamente a che fare con la nobiltà d'animo, ma ha sicuramente a che fare con la libertà. Inoltre ribadisco quanto tu stesso affermi e che avevo già espresso sopra: aumentare la fruibilità della cultura è la missione principale di wikipedia, il fatto che qualcuno possa guadagnarci in questa operazione è fatto noto e ritenuto non importante. Di nuovo: se la vostra lista di priorità morali è diversa da questa mi spiace ma sarebbe meglio che vi occupaste di qualcosa di diverso da 'pedia. Draco "Attacchi personali" Roboter 14:31, 5 lug 2007 (CEST)[rispondi]
beh, un conto è accettare che la "propria" attività (anche se dubito che ciò avvenga riguardo i miei contributi) possa essere liberamente sfruttata, un altro è fare pressioni sullo stato italiano perchè ciò sia fatto anche per il patrimonio pubblico... --torsolo 14:53, 5 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Non so più in quale lingua esprimermi. Evidentemente, non c'è peggior sordo di chi non voglia sentire.
Riperto, l'iniziativa è assolutamente legittima, pur non condividendola (e con me, credo, la quasi totalità dei contributori di Wikipedia); tuttavia ritengo opportuno evitare frasi che, sulla scorta di quanto detto, appaiono palesemente retoriche, quando non deliranti, come:

  1. A) "Wikipedia, frutto del lavoro di decine di migliaia di volontari come noi,.."
  2. B) "Spesso giustificando tale atteggiamento con la necessità di difendere astrattamente il diritto o più pragmaticamente comprensibili ragioni economiche."
  3. C) "Wikipedia ha una natura fondamentalmente altruistica. La sua principale finalità è quella di donare al mondo la più estesa raccolta di informazioni che mai sia stata creata."
  4. D) "una evoluzione della legislazione attualmente esistente e che possa finalmente favorire la conoscenza e la cultura libera in Italia e nel mondo."

Se non altro, per un minimo di rispetto intellettuale nei confronti degli altri utenti; in fondo questo è (o dovrebbe essere) un consesso di enciclopedisti e non una convention di piazzisti. --Ligabo 15:35, 5 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Trovo interessante che proprio tu ti senta in grado di parlare a nome dell'intera comunità, e questo a miei occhi descrive bene in che direzione la comunità stessa sta andando. Comunque
  1. A) Banalmente vero
  2. B) Si sta parlando dello Stato, wikipedia ha come fine principale la diffusione della conoscenza in modo libero ma non (necessariamente) gratis.
  3. C) Vero e non in contraddizione con quanto detto sopra per chi è a conoscenza delle ragioni dell'open source (di cui l'open content è una coerente derivazione)
  4. D) infatti è quello che chiediamo. Di nuovo conoscenza libera è diverso da consoscenza gratuita. (di nuovo a chi non piaccià ciò consiglio di ripensare alla sua presenza in questi lidi)
@Torsolo lo stato ha in consegna i beni culturali, i quali sono di tutti, e il suo scopo non (dovrebbe) farci i soldi ma farli conoscere a tutti. Inoltre ti assicuro che anche con i tuoi contenuti potrebbero fare business --Draco "Attacchi personali" Roboter 17:34, 5 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Scopo di lucro !?[modifica wikitesto]

Uno degli argomenti, di chi dissente dalla lettera, e' quello che si richiederebbe a scopo di lucro (chiaramente privato, se non privato USA) l' uso di beni pubblici italiani. Di primo acchito e' impossibile dare torto, anzi non parteggiare con questa motivazione, tuttavia guardando nel dettaglio mi sembra che le modalita' in cui si possa lucrare tramite materiale di wikipedia possano ridursi a poche tipologie:

1)Uso di banner a pagamento sulle pagine (come gia' avviene con siti che in qualche modo si linkano a wiki) in questo caso che ci siano o non ci siano fotografie del museo degli Uffizi cambia ben poco sui possibili proventi di affitto di spazio wiki-web per banner.

2)Vendita DVD dell' enciclopedia, anche in questo caso le vendite non credo che cambierebbero molto con o senza le fotografie degli Uffizi e ritengo anche che una vendita in DVD possa risultare un mezzo flop: perche' acquistare cio' che e' gia' obsoleto e che posso avere gratuitamente in rete aggiornato?

3)Uso specifico commerciale delle singole immagini che grazie alla GFDL permetterebbero di non pagare i diritti d' autore. Ma a questa, che ritengo sia l' unica obiezione seria, osservo che basterebbe porre un limite di qualita' e dimensione delle immagini (trascurando il fatto che molte fotografie in ogni caso sono in generale di qualita' amatoriale, non eccelsa e quindi non buona per una commercializzazione specifica)

Viceversa sul profilo qualitativo e culturale credo che tutti, inclusi musei e non solo l' enciclopedia, avrebbero benefico da una maggior liberalita' di immagine.

Infine spero che siamo tutti concordi riguardo al diritto di panorama. --Bramfab Parlami 16:47, 5 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Per quanto sia perfettamente d'accordo con quanto sopra, devo sottolineare che -paradossalmente- proprio il diritto di panorama (se connesso a edifici il cui architetto... 70 anni ... ecc) ha un senso. L'architetto vince il bando, costruisce un bell'edificio, viene pagato, Fine. A questo punto nessuno avrebbe da obiettare se io fotografo l'edificio e ne faccio cartoline? Beh, si. L'architetto stesso o eredi. Che -poverelli- devono pur spremere ogni cent. dall'opera d'ingegno. Esattamente come un libro o una foto artistica. (Immagino che nessun architetto chieda diritti di riproduzione se ha costruito delle case standard). Che poi questo a me a tutti noi dia fastidio è un altro paio di maniche. Strette, maledizione, strette.--Horatius - E-pistulae 17:21, 5 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Le modalità con "cui si possa lucrare tramite materiale di wikipedia" sono infinite e, giustamente, possono essere decise solo da chi abbia il controllo (legale) di Wikipedia, senza discussioni o consensi di sorta. Del resto, non v'è nulla di male.
Altra cosa è nascondere un chiaro e legittimo interesse privato con un malinteso e truffaldino appello fondato sul "diritto dei popoli".
Anzi sono io a fare appello al senso di integrità dei firmatari affinché tolgano il loro nick, fino a quando le frasi che richiamano impropriamente la "pubblica utilità" ed la "munifica e disinteressata donazione" vengano eliminate. Questo mi pare il "minimo sindacale" della dignità. --Ligabo 17:27, 5 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Le modalità con "cui si possa lucrare tramite materiale di wikipedia" sono definite dalla GFDL, non da chi ha il controllo legale di Wikipedia. Ed è bene tenere sempre a mente, anche se i critici evitano accuratamente di evidenziare la cosa, che la possibilità di lucrare è data a tutti (anche a Ligabo se vuole), a patto di rispettare la licenza GFDL e senza che chi abbia il controllo (legale) di Wikipedia possa dire o fare alcunche. --Snowdog (bucalettere) 17:52, 5 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Il DVD ha fatto guadagnare molte decine di migliaia di euro alla wikimedia tedesca (e immagino molto di più all'editore) quindi parlare di sicuro flop mi sembra azzardato. La tesi del liga è basata su un ben congegnato groviglio di trucchi retorici (come nemico di wikipedia temo sia retoricamente il più bravo)

  1. A) chi dà disinteressato donazione del suo tempo è, generalmente, diverso da chi guadagna denaro con wikipedia. Peraltro ricordo che la WMF non è a scopo di lucro e pochissimi credo stiano al momento davvero guadagando con 'pedia. Peraltro non è richiesto agli editori di wikipedia essere disinteressati.
  2. B) La "gratuità" e la "pubblica utilità" sono concetti diversi e indipendenti. Se la cosa non è chiara pronto a spiegarne i motivi.
  3. C) Che il denaro sia "merda del diavolo" è concetto tutto italiano rispettabile ma fuori contesto se si accetta la GFDL
  4. D) Si lascia intendere che sia "legittimo interesse" privato di qualcuno in particolare, ma non spiega a chi ci si sta riferendo. Ricordo che il diritto di sfruttabilità economica del materiale wikipediano non è esclusivo di nessuno e che la sfruttabilità economica dovrebbe essere cosa nota che non dovrebbe destare scandalo visto che la GFDL ha qualche decina di anni e 'pedia 6.
  5. E) il controllo legale di wikipedia (ovvero dei suoi contenuti nei limiti della GFDL quotando sno più sopra) è degli autori ovvero di tutti noi.
  6. F) E' normale e consentito dalla legge, infatti quella italiana della fattispecie è una eccezione alla regola, fare uso privato (ed in alcuni sfortunati casi uso privato esclusivo) delle opere culturali in public domain. Questo è il motivo per cui è stata creata la GFDL per altro.

Draco "Attacchi personali" Roboter 17:57, 5 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Per non perdere di vista il "nocciolo" del problema:
1) Pubblicare le foto per fini non commerciali è consentito.
2) La "lettera aperta" chiede esclusivamente la possibilità di pubblicare le foto a scopi commerciali. (innegabile, visto che gli altri sono già consentiti)
3) La mia osservazione è rivolta solo alle frasi contenute nell'appello che, oltre a glissare sul punto precedente, cercano di far leva su un dichiarato quanto improprio "utilizzo disinteressato".
Domanda delle "cento pistole": Che te ne fai del permesso d'utilizzo commerciale se lo scopo dichiarato è l'utilizzo disinteressato ? --Ligabo 18:17, 5 lug 2007 (CEST)[rispondi]

L'unica cosa che importa da un punto di vista politico wikipediano è la "libertà", ovvero la GFDL e analoghe, e la disponibilita dei contenuti (legata strettamente alla prima). Ogni altro discorso dovrebbe essere indifferente a chiunque sposi l'ideale wikipediano e il suo tentativo rivoluzionario.

Sul tuo primo e secondo punto non mi pronuncio (IANAL) ma ho dei fondati dubbi visto che la lettera arrivata sembrava non dare spazio a trattative. Quanto al terzo io mi chiedo in che senso glissiamo visto che la precedente, e errata, versione è stata corretta e ora si parla di di avere una fonte informativa affidabile e indipendente, a un prezzo decisamente ridotto (se non nullo). la frase utilizzo disinteressato non l'ho trovata quindi non capisco a cosa tu ti riferisca. --Draco "Attacchi personali" Roboter 18:33, 5 lug 2007 (CEST)[rispondi]

  • Veramente ho cercato di andare sul pratico ed inventariare le modalita' reali e piu' semplici con cui sia possibile fare soldi col materiale di wiki, materiale che tecnicamente e' definibile come una potenziale "risorsa intangibile" e quindi difficilmente quantificabile. Da questo rapido inventario non ho trovato alcun motivo di vulnus (spero di usare un termine corretto) finanziario effettivamente possibile per gli Uffizi e simili categorie di enti.
(pluriconflittato)
  • Diritto di panorama: faccio un esempio fino a qualche anno fa potevo passeggiare e fotografare tranquillamente in Piazzale Cadorna, ora non piu'. L' opera del filo e l' ago mi ha limitato la mia liberta' di fotografia in quella piazza senza darmi un controvalore. L' autore dell' opera a sua volta e' gia' stato pagato per la sua prestazione che e' irripetibile e non duplicabile come un libro. A questo punto perche' il mio sarto non puo' pretendere un balzello per ogni volta che indosso un abito da lui disegnato e firmato? Mi spiace ma il riconoscimento di diritti successivi al pagamento dell' esecuzione per un' opera esposta in un luogo pubblico o comunque soggetta a sguardi pubblici per la sua collocazione e/o il suo uso non lo concepisco. Ed in questo specifico caso l' uso per wiki non e' il primo motivo che mi spinge a deprecare questo diritto di paesaggio, che peraltro mi sembra mal definito dalle nostre leggi ed interpretato in versione fin troppo rigida nella nostra comunita'.--Bramfab Parlami 18:18, 5 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Infatti già se gli uffizi capissero che potremmo accordarci per raggiungere compiutamente entrambi i nostri scopi sarebbe già un bel passo avanti. --Draco "Attacchi personali" Roboter 18:35, 5 lug 2007 (CEST)[rispondi]

@Ligabo anch'io personalmente preferirei che wikipedia potesse passare da una licenza GFDL ad un'altra che potesse porre il peso del carattere commercial sui soggetti che di fatto possono trarre un qualunque corrispettivo economico, ma l'attuale forma di licenza è GFDL e la rispetto. La firma sull'appello, però, la mantengo. Era estremamente più improbabile che la presidenza del consiglio concedesse una sorta di Pubblico dominio all'americana. Eppure il risultato è stato ottenuto. Se tutta la pubblica opinione fosse unanime per far pressione sul ministero per agevolare le iniziative che fanno conoscere l'arte italiana all'estero con fotografie a bassa risoluzione che in nulla si pongono in concorrenza con le opere a stampa, forse si otterrebbe qualche risultato.--Mizar (ζ Ursae Maioris) 18:38, 5 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Bene, le osservazioni che ho fatto mi soddisfano per completezza, precisione e sostanza. Se le cose non vengono capite, me ne dispiaccio, ma ho dato fondo a tutta la cura e capacità esplicativa che il caso richiedeva e che ho potuto dare. Smetto di intervenire per il fastidio che provo nel sentire lo stridio delle unghie sui vetri e per il dovuto rispetto che dev'essere dato anche a coloro che abbiano intenzione di rendersi ridicoli. --Ligabo 19:07, 5 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Non mi sorprende, dato che parlarti addosso e darti ragione da solo è l'unica cosa che ti soddisfa. --Snowdog (bucalettere) 22:16, 5 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Già, non avendo megalomanie da "legislatore della domenica", mi contento del mio poco, sempre convinto che sia più dignitoso usare se stessi per scopi altruistici che usare gli altri per scopi personali. A ciascuno il suo. --Ligabo 08:00, 6 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Spedire a chi?[modifica wikitesto]

A chi si vuole spedire questa lettera, una volta rifinita? A tutti i principali giornali nazionali, quantomeno, direi. Nemo 00:41, 6 lug 2007 (CEST)[rispondi]


Si tratta, poi, di dividersi i compiti per evitare duplicazioni od omissioni, ma io proporrei di inviarla a tutti i giornali quotidiani. Quanto all'altra stampa periodica va fatta una scelta, ma io lo invierei a tutte le riviste con una certa notorietà, anche se di settore o di caratere regionale.

Io lo invierei anche a tutte le testate online che risultano registrate in Tribunale e che siano un po' note.

La manderei anche a tutti i siti da noi conosciuti che tradizionalmente si occupano di questi argomenti, con particolare attenzione a quelli che riportano notizie sull'open content.

L'invio dovrebbe essere curato, per evitare confusione o addirittura la paralisi, da un gruppo molto ristretto di persone che possa decidere con molta autonomia e discrezionalità. A mio parere c'è una grossa urgenza per la cosa, quindi meglio un lavoro anche non ottimale che una ulteriore perdita di tempo. Il tam tam mediatico dovrebbe coprire eventuali omissioni.

Aprirei un piccolo sondaggio informale se inviarla anche ai veri interlocutori (ministero, parlamentari, ecc) Io sarei per il si ma, ovviamente, mi allineo alla volontà generale.--Mizar (ζ Ursae Maioris) 06:23, 6 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Anche io credo sia opportuno inviarla ai sopramenzionati "veri interlocutori". --Paginazero - Ø 08:46, 6 lug 2007 (CEST)[rispondi]
+1 ai media vari e +1 ai veri interlocutori; con un testo meno incentrato su Wikipedia e leggermente più asciutto si potrebbe, imho, lanciare una vera raccolta firme, che non sia solo wikipediana, ma questa è una diversa questione --piero tasso 09:17, 6 lug 2007 (CEST)[rispondi]
  • +1 quotidiani, riviste (tipo Panorama, Espresso), ed anche riviste del settore informatico (ottimo tam tam), televisioni e principali radio (es. radio 24, studio 105) ed interlocutori veri (ministero, presidenza del Consiglio, presidenza delle Repubblica, della Camera e Senato, gruppi parlamentari e se possibile anche, per cc, istituzioni e rappresentanti EU). Specificare che la lettera e' riproducibile e ridistribuibile senza ostacoli. --Bramfab Parlami 09:35, 6 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Perdonatemi sarebbe il caso che le critiche e le idee, si tramutassero in qualcosa di concreto. Gli utenti continuano a firmare quella lettera, dunque:
  1. si manda quella ?
  2. vogliamo modificarla?
  3. vogliamo riscriverla.
Scusate ma stiamo progtressivamente cadendo nel solito "bla bla bla" wikipediano, in cui si discute molto e non si fa una mazza ^_-.--Ş€ņpãİ - せんぱい scrivimi 12:49, 6 lug 2007 (CEST)[rispondi]

(par me) Va bene così solo che bisogna aggiungere un BREVE cappello di max 10 righe, meglio 2 o 3 però, che riassuma la questione (l'unico che verrà letto da qualcuno dei nostri interlocutori principali probabilmente. Draco "Attacchi personali" Roboter

@Senpai: Ti eri già offerto di dare la rilettura finale. Per me è più importante arrivare molto presto al testo finale, piuttosto che fare una cosa perfetta alle calende greche. Approfittiamo pertanto della tua disponibilità e licenzia un testo finale visto che le tante firme indicano chiaramente un largo consenso all'iniziativa.--Mizar (ζ Ursae Maioris) 13:04, 6 lug 2007 (CEST)[rispondi]

La version 1.2 è appunto la versione riletta e ampliata dal sottoscritto.--Ş€ņpãİ - せんぱい scrivimi 14:34, 6 lug 2007 (CEST)[rispondi]

@tutti: non mi piace ne' il prendere o lasciare, ma neppure il bla bla bla che non produce niente. Chi ha obiezioni irrinunciabili tolga la firma dalla lettera. --Bramfab Parlami 13:39, 6 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Mi pare si fosse detto (non riesco più a ritrovare dove, però) di lasciare due giorni per la firma. Di giorni ne son passati tre: se, come dice bramfab, non ci sono modifiche bold (o critiche costruttive) dell'ultim'ora, mandiamola così (e blocchiamo il testo, magari). Operativamente: facciamo una sottopagina con l'elenco dei media (e cazzi e mazzi) a cui mandare il testo? Accanto ai quali aggiungere man mano i {{fatto}} man mano che si invia il testo? ----{G83}---- 18:22, 6 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Ah, va bene questo elenco di quotidiani? O va sfoltito? ----{G83}---- 18:24, 6 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Meglio questo, forse, fatto in base ai dati di tiratura di febbraio. Ora cerco un elenco intelligente di periodici. ----{G83}---- 18:40, 6 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Perché sfoltirlo? Meglio uno in più che uno in meno imho. Io in caso aggiungerei, ad esempio: Punto Informatico, Blog di Beppe Grillo, Luisa Morgantini (qua il motivo), Antonio Di Pietro (che cita Wikipedia, ad esempio qua e qua). Non sarebbe meglio mandare la lettera da una email "ufficiale"? --Jaqen «il custode» 18:54, 6 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Sentitevi liberi di pasticciare nella mia sabbionaia, se volete aggiungere elenchi di blog e palle varie. ----{G83}---- 19:04, 6 lug 2007 (CEST)[rispondi]


Certamente ai giornali nazionali, e ad altri mass media, ma questo per conoscenza (è un alettera aperta). Ma dovrebbe essere inviata principlamente (e indirizzata) a chi sono rivolte le richieste della lettera (cioè? Parlamento? Governo? Ministero dei beni culturali?). --ChemicalBit - scrivimi 19:06, 6 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Anche a Mauro_Bulgarelli --Bramfab Parlami 19:23, 6 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Dunque, sicuramente va spedita a:

  1. Alte cariche dello stato: Presidente della Repubblica, Presidenti del Senato e della Camera, Presidente del consiglio, Ministro dei beni culturali (poi non so: Ministro dell'economia per il demanio? Ministro della giustizia per gli aspetti legali? Ministro dello sviluppo ecnomico? Chi è competente?).
  2. Parlamentari (anche del parlamento europeo): tutti o solo quelli utili (i Verdi sono gli unici che si fanno sentire, ma poi c'è anche Giulietti se non sbaglio, qualche Prc e Pdci... come scegliere? meglio tutti).
  3. Stampa: quotidiani e settimanali nazionali di attualità.
  4. Siti amici, senza limiti (ma forse è meglio lasciare che la riprendano da soli).

Ho i miei dubbi sui periodici settoriali non competenti, Gazzetta dello sport in primis, mentre si può spedire tranquillamente a tutti i periodici ambientalisti, o che si occupano di Internet o di computer e tecnologia. Dopodiché, la cosa migliore da fare mi sembra lanciare una petizione in linea come fanno tutti e pubblicizzarla dal sitenotice. Obiettivo? Uno, due milioni di firme. :-D Nemo 21:25, 6 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Ho cominciato una sezione Siti amici: ognuno aggiunga i propri. Nemo 22:23, 6 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Io però credo che sia meglio spedire la lettera a tutti i parlamentari: qui c'è una comoda lista (non so quanto completa). Inoltre c'è la possibilità di fare una petizione all'europarlamento, e qui ci sono tutti gli indirizzi degli europarlamentari. Nemo 21:02, 7 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Ci stiamo dimenticando le radio (non solo i giornali radio, ma sepsso -beh a parte quelel che trasmettono solo musica e giusto un breve notiziario- pososno fare trasmissioni di approfondimento). --ChemicalBit - scrivimi 16:58, 8 lug 2007 (CEST)[rispondi]
In genere le lettere aperte si spediscono a chi le può pubblicare, perché si basano sulla speranza (o la finzione) che vengano pubblicate, magari con una risposta; poi le possono riprendere tutti quanti, ad esempio nelle rassegne stampa. Dopodiché, se si vuole segnalare la cosa anche alle radio metti una lista. Nemo 20:54, 8 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Appunto, anche le radio possono "pubblicarle" (ovviamente non su carta stampata), al pari di giornali, riviste, telegiornali, ecc..
Il problema è che in questio periodo (Luglio) molte trasmisisoni di approfondimento sono ferme per l'estate (e non siamo ancora ad agosto dove ogni granellino viene trasformato in un macigno per mancanza di notizie -in particolare di politica, a Parlamento chiuso-) (questo non vale solo per la radio, ma anche per tv e in alcuni casi anche per la carta stampata). --ChemicalBit - scrivimi 10:26, 9 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Rassegne stampa e biblioteche[modifica wikitesto]

Credo che la nostra lettera dovrebbe essere piú ambiziosa, e avere meno l'aria di una bega di cortile (non che la abbia, però meglio mettersi all'opposto): perché non citare altri casi scandalosi, come la pretesa (secondo qualche direttiva europea, credo) che si paghi per prendere in prestito un libro in biblioteca (norma già in vigore in vari paesi europei fra cui la Francia, dove però paga lo Stato, mentre in Italia sarebbe la fine delle biblioteche), oppure che qualunque sito o mezzo di comunicazione paghi un corrispettivo al detentore dei diritti degli articoli che richiama nelle proprie rassegne stampa (inserito nella Finanziaria 2007, se non ricordo male; non so che fine abbia fatto la cosa)? Nemo 21:34, 6 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Ecco due indirizzi: NO alla tassa sulle rassegne stampa e Non pago di leggere. Posso permettermi di inserire qualcosina? Semmai annullate senza problemi. Nemo 21:43, 6 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Ecco fatto: non credo invece opportuno citare casi altrettanto scandalosi (se non criminali) ma piú complessi, come la questione del diritto all'uso personale di musica ecc., anche se si potrebbe, appoggiandosi alla campagna condotta da un'autorevole associazioni di consumatori come Altroconsumo. L'unico modo è allearsi. Nemo 22:07, 6 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Ho provato ad aggiungere due righe: se non vanno bene toglietele senza nessun problema. Nemo 02:06, 8 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Personalmente sarei per la rimozione del paragrafo su biblioteche, rassegne stampa e musica. Non che sia contrario al contenuto, ma secondo me: si rischia di buttare troppa carne al fuoco, mentre se vogliamo ottenere qualcosa dobbiamo concentrarci su pochi punti; forse è un tantino egoistico, ma credo che, almeno per ora, dovremmo occuparci dei problemi di Wikipedia, e solo di quelli; parlando di musica ci mettiamo subito contro un sacco di gente (case discografiche e company). Comunque se ho capito bene si è già cominciato a spedire la lettera, quindi sono fuori tempo massimo.. --Jaqen «il custode» 11:00, 9 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Anche perhcé una modifica così "sotto invio" non so se facciamo in tempo a rivederla e approvarla prima dell'invio (che non ho capito se sia già inziato o meno). --ChemicalBit - scrivimi 11:07, 9 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Ormai ho spedito a tutti tranne che agli organi di stampa con un indirizzo di posta elettronica (per i quali si veda sotto: mi dà un errore). Anch'io avrei aspettato ancora un po' per rifinire il tutto, però visto che s'era deciso di spedire tutto oggi ho dato una mano. Nemo 11:23, 9 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Quagliamo![modifica wikitesto]

Ho creato la sezione istituzioni, cercando di inserire tutte le segnalazioni fatte qua sopra. Ed ho strikkato tutti i giornali che non rientrano negli ottimi criteri di Nemo. Ma ora spediamo, non stiamo a ricamarci sopra ulteriormente. Questa lettera è stata iniziata il 25 gennaio 2007. Credo che, visti i nostri tempi, possiamo iniziare già a scrivere la prossima, ripercorrendo gli argomenti ambiziosi di Nemo o focalizzandoci sui destinatari precisi indicati da ChemicalBit. Ma mandiamola, non tergiversiamo ancora! ----{G83}---- 10:48, 7 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Per una iniziativa di così largo respiro occorre che qualcuno si senta di dare l'esempio e cominciare gli invii delle email. Se la stessa persona se la sente, potrebbe indicare quale divisione del lavoro sia opportuna per un progetto organico e coordinato, per ovviare a lacune o a duplicazioni. Chi se la sente di dare il via?--Mizar (ζ Ursae Maioris) 11:16, 7 lug 2007 (CEST)[rispondi]

In ritardo[modifica wikitesto]

Mi rendo conto che mi sveglio in ritardo e sono fuori tempo massimo, ma a mio avviso la lettera è poco chiara, perché mescola cose diverse, che mi pare siano:

  1. il complesso delle leggi sul copyright, e il fatto che in generale proteggano più il diritto di autore che il diritto di conoscenza e informazione, con particolare riguardo alla situazione italiana e alla licenza GFDL e all'open content in generale;
  2. il caso particolare del "diritto di panorama" (uscito su PI);
  3. le conseguenze pratiche di queste leggi in generale sul caso particolare di GFDL rappresentato da Wikipedia, che ha un *prevalente* fine di diffusione della conoscenza pur prevedendo nell'ambito della GFDL anche l'utilizzo commerciale;
  4. il caso particolare dell'applicazione delle leggi esistenti da parte della Soprintendenza fiorentina nei confronti di wikipedia.

Non è inoltre chiaro che cosa chiediamo (se chiediamo qualcosa: a me sembra che si voglia essenzialmente portare il caso all'attenzione pubblica).

La posizione di Wikipedia sulla GFDL e l'open content è nota, ma va benissimo ribadirla e pubblicizzarla: a dire il vero sarebbe più utile che fosse ribadita in modo più ufficiale (come non so: wikimedia Italia?), ma dovrebbe essere meglio definita (scusate, critico solo: non sono assolutamente in grado di far meglio, ma a leggerla non mi pare che funzioni).

Sulla questione della Soprintendenza fiorentina (e su alcune affermazioni fatte nella lettera) si dovrebbe invece fare più attenzione: lo stato e i suoi organi periferici come le Soprintendenze, o le istituzioni locali, hanno il dovere di tutelare i beni pubblici dallo sfruttamento commerciale privato. Lo stato, ossia noi tutti spende soldi (e non ne ha quanti ne servirebbero) per restaurare e conservare il Colosseo o gli inestimabili quadri contenuti negli Uffizi: il principio che se qualcuno guadagna soldi suoi personali vendendo l'immagine del Colosseo o di un quadro degli Uffizi debba contribuire alle spese che hanno reso possibile quel profitto, non è a mio avviso per nulla sbagliato e non credo che confligga con i principi dell'open content.

Quello che piuttosto bisognerebbe sottolineare è che c'è una differenza tra un progetto come wikipedia e l'editore che mette le foto sulla guida turistica da vendere sulle bancarelle. Un primo punto è che wikipedia non è oggettivamente in concorrenza con lo sfruttamento commerciale che costituisce una fonte di entrata delle istituzioni stesse (e si può proporre di inserire solo fotografie di dimensioni insufficienti per la stampa, ad esempio) e un secondo che con il suo fine prevalente, la diffusione della conoscenza, concorre anzi ai fini istituzionali di esse, tra i quali rientra la "valorizzazione". In questo senso è forse possibile trovare un accordo con le Soprintendenze e altre istituzioni culturali, ma appunto sono questi i punti su cui battere e la questione a me sembra del tutto distinta dalla lotta che va condotta contro l'iniquità delle leggi sul copyright.

Come ho detto sono in ritardo, ma volevo comunque spiegare il motivo per cui non mi sento di firmare la lettera. MM (msg) 13:43, 7 lug 2007 (CEST)[rispondi]

in realta', nel momento che wiki (commons) permette all'editore della guida turistica da vendere sulle bancarelle di scaricare gratuitamente la foto del bene culturale che altrimenti gli sarebbe necessario pagare per il suo prodotto commerciale (che e' fatto principalmente per guadagnare, non per distribuire conoscenza), è in concorrenza con l'uso che ne fa il museo&c o i terzi a cui il museo ha dato (a pagamento) l'esclusiva.--Yoggysot 18:11, 7 lug 2007 (CEST)[rispondi]

@Yoggysot Questo è il punto centrale. Sotto un certo numero di pixel parlare di foto che fanno concorrenza a chi ha l'esclusiva della riproduzione a stampa è un non senso tecnico--Mizar (ζ Ursae Maioris) 18:41, 7 lug 2007 (CEST)[rispondi]

dipende da cosa devi fare, se devi fare depliant o guide tascabili ti bastano anche foto da 400 pixel per lato, anche meno se stampi con risoluzione minore, mentre a schermo, con le risoluzionic he sono d'uso oggi, una 400x300 e' una miniatura, sicuramente insufficente per rappresentare bene un'opera d'arte.--Yoggysot 19:00, 7 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Non sono un'esperta, ma so con certezza che a parità di dimensioni "fisiche", in cm, una foto si vede bene a video a una risoluzione (dpi) inferiore di quella necessaria per la stampa di un libro. Casomai il problema potrebbe porsi se si commercializzazzero anche cd con immagini. Si aggiunga che le stesse istituzioni hanno la necessità di trovare un equilibrio tra esigenze economiche che ne consentano la sopravvivenza e fini istituzionali di diffusione della conoscenza, che non può essere solo a pagamento. MM (msg) 10:56, 8 lug 2007 (CEST) [rispondi]

Be', MM, non vedo che ci sia di male se è vero che «si voglia essenzialmente portare il caso all'attenzione pubblica»: per il momento non siamo pronti per una proposta concreta. Non vedo come si potrebbe risolvere il problema con un accordo (è previsto qualcosa del genere dalla legge), perciò bisogna cambiare la legge: potremmo fare anche delle proposte in questo senso, ma per il momento non siamo pronti (e in ogni caso credo che ci siano persone piú competenti che già se ne occupano anche in parlamento, solo che hanno bisogno del sostegno dell'opinione pubblica); altrimenti si potrebbe persino promuovere una legge di iniziativa popolare, dopotutto bastano 50000 firme. Nemo 20:48, 7 lug 2007 (CEST)[rispondi]

@MM Questa discussione ha il difetto di essere frantumata da più parti. Ti segnalo una bella e pacata, sia pure indiretta, risposta di Giovanni Dall'orto al tuo elogio della legge esistente, che in realtà sembra proprio ritagliata, e non sarebbe la prima volta, sugli interessi (anche economici) dei grandi gruppi editoriali. Non sarebbe nemmeno su wikipedia la prima volta che gli interessi dei grandi gruppi (leggi poi di una sola persona) perchè espressi in modo formalmente impeccabile, trovino una rispondenza maggiore di quello che è l'informe mondo dei contraddittori. Non metto in dubbio la buona fede degli interlocutori, ma sono convinto che se avessero tutti gli elementi, la loro posizione sarebbe profondamente diversa. Per tornare al tema: Per fare un discorso obiettivo occorrerebbe ricostruire in modo sereno l'iter della materia, perlomano dalla legge Ronchey e a quella del 2004 Magari in giornata proverò a scrivere uno stub, ma occorre che gli esperti in materia poi, compiano un'opera serena di revisione. Sarebbe opportuno riuscire ad esprimere i due punti di vista opposti.

Sei liberissima di non firmare la lettera, ma spero proprio che sarai tra i protagonisti del dibattito aperto.--Mizar (ζ Ursae Maioris) 07:40, 8 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Se fosse documentato e dunque inseribile nella lettera, si potrebbe persino farlo presente. Che leggi teoricamente giuste nei loro principi possano essere applicate in concreto a vantaggio di pochi non mi sorprenderebbe affatto, ma non cambia, a mio avviso, il fatto che il principio che in teoria dovrebbe essere applicato non sia sbagliato, per i motivi che ho già detto. Se vogliamo invece allargare la questione al discorso che è sbagliato privatizzare tutto e valutare tutto in soli termini economici e quantitativi, e che questo sia particolarmente deleterio nell'ambito della cultura, sono pienamente d'accordo, e anche sul fatto che in una società che si basi su altri valori probabilmente una legge come quella sarebbe inutile o sbagliata, ma mi sembra che ciò riguardi il quadro generale della società in cui viviamo: ne possiamo dibattere, ma forse è un tema un po' troppo ampio per una lettera. MM (msg) 10:56, 8 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Reperire gli indirizzi[modifica wikitesto]

È facile aggiungere a una lista dei periodici, ma poi come si fa concretamente a inviare loro qualcosa? Ad esempio non tutti hanno un sito, e anche quelli che lo hanno non forniscono un indirizzo di posta elettronica con cui contattare il direttore: in questi casi che si fa, si spedisce alla rubrica delle lettere? Dopo aver deciso questo punto, possiamo cominciare a inserire individualmente gli indirizzi accanto ai nomi, e poi dividerci gli altri in modo da reperirli (si fa per zona geografica e poi ciascuno fa un salto in biblioteca o in edicola a cercare). Per i parlamentari ho elaborato una lista a partire da quella indicata sopra con 790 indirizzi su 945 parlamentari (83,6%), e poi un'altra per gli europarlamentari con 88 indirizzi per 77 parlamentari, di cui 20 ricavati (nome.cognome@europarl.europa.eu). Ci sono tutti i singoli parlamentari inseriti finora (compresi i presidenti). A chi posso spedirla perché la carichi in qualche sito per renderla disponibile a tutti?
Una volta reperiti gli indirizzi non ci vuole molto per spedire la lettera. Solo, a mio parere bisogna contemporaneamente creare una petizione. Nemo 01:44, 8 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Lista creta, comincio a cercare gli indirizzi.--Ş€ņpãİ - せんぱい scrivimi 12:32, 8 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Scusa, quali indirizzi cerchi? Quelli dei parlamentari io li ho messi assieme. Nemo 20:47, 8 lug 2007 (CEST)[rispondi]


mi riferivo a quelli delle riviste.--Ş€ņpãİ - せんぱい scrivimi 22:29, 8 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Un po' ne ho trovati, e li ho aggiunti a quelli che erano stati inseriti qui. Tuttavia, mi sembra meglio metterli da un'altra parte, se questa è la pagina cui rimandare tutti coloro cui segnaliamo la lettera aperta: e poi bisognerà cancellare gli indirizzi (magari anche dalla cronologia) per evitare che siano catturati. Nemo 23:09, 8 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Che ne dite della mia idea di inserire la lettera come petizione rivolta a Parlamento (ed Europarlamento) e Governo da parte dei wikipediani e degli amici di Wikipedia e della conoscenza libera (ecc.) in uno di quei siti in modo da rafforzare la lettera con migliaia di firme? Ovviamente bisognerebbe pubblicizzarla nel sitenotice, e per questo (ma in generale per la portata del passo) è necessario un notevole consenso della comunità. C'è? Nemo 01:53, 8 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Nel mondo dell'open content, esistono molti momenti aggregatori di un discorso per ora informe. Un convegno nell'aula magna dello Iulm si è autopresentato come punto di svolta del tema, con un importante riallaccio all'agenda di Lisbona. La commissione Cultura della camera ha audito il prof Di Corinto che anche in epoca successiva all'audizione, si è dichiarato estremamente interessato allo specifico problema, fornendo anche un recapito per mantenere i contatti.

Personalmente ritengo, e non sono certo il solo, che una petizione ha senso solo se presentata congiuntamente da tutto il mondo dell'open content. Ma allora sarebbe necessario che i wikipediani debbano fare lo sforzo di rivedere alcune posizioni che nascono da situazioni interne e assumano un linguaggio di più largo profilo. --Mizar (ζ Ursae Maioris) 08:04, 8 lug 2007 (CEST)[rispondi]

La cosa però cosí si fa molto piú complicata: ma si può provare. Nemo 23:20, 10 lug 2007 (CEST) P.s.: intanto ho provato a contattare questi: ci sono vari articoli interessanti nella stessa sezione.[rispondi]

Ma gli stiamo dando ragione?[modifica wikitesto]

Ma con questa lettera, stiamo dando ragioen a chi dice che tale materiale non possiamo usrlo (cos che -almento dall'articolo di legge indicato- è tutt'altro che chiara, anzi!) --ChemicalBit - scrivimi 12:08, 8 lug 2007 (CEST)[rispondi]


@Chemical bit. A me spaventa, invece chi, anche all'interno di wikipedia trova giusta la legge, e si inventa proprio le interpretazioni più aberranti ed estreme--Mizar (ζ Ursae Maioris) 13:58, 8 lug 2007 (CEST)[rispondi]

sono 2 discorsi bnen diversi.
  • se la legge c'è, si deve "lottare" perché venga cambiata e migliorata.
  • se la legge non c'è (prevede delle limitazioni -ad es. il permesso per prendere calchi di gesso- ma non quella) si deve lottare per a) fare chirezza b) vedere riconosciuto il diritto d'usare quel materiale c) cercare di far ragionare chi vorrebbe una legge che vieti tale utilizzo. --ChemicalBit - scrivimi 16:48, 8 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Fra oggi e domani procederemo all'invio, scusate la fretta, ma senza un minimo di Boldismo, qui non si cava un ragno da un buco.--Ş€ņpãİ - せんぱい scrivimi 12:16, 8 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Ok, spronare al bold.
Però dobbiamo perlaomeno prima reperire gl'indirizzi.
E la questione che ho segnalato nella sezione subito qui sopra non mi pare di poco conto: spedire una cosa in cui sosteniamo una cosa errata e quindi diamo erronemanete ragione alla "controparte", non mi pare di poco conto! Anche perhcé se le cose stanno in un modo le nostre richieste devono essere di un certo tipo. Se stanno in un altro modo, devono essere di un altro tipo. --ChemicalBit - scrivimi 10:28, 9 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Ho cominciato, come da richiesta di Giac. Anche se alcuni detsinatari (e specialmente il modo con cui ci rivolgiamo loro) mi lasciano perplesso. Nemo 10:45, 9 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Ehm, ho un problema... molti di questi simpatici politici non controllano mai la posta e hanno la casella piena, quindi abbiamo ricevuto parecchi messaggi di errore e adesso non mi fa inviare piú messaggi, proprio quando stavo cominciando a contattare la stampa... Nemo 11:02, 9 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Non so quanto tempo ci metta a dare di nuovo l'autorizzazione a inviare messaggi, però sarebbe bene concludere in giornata: o apriamo un altro indirizzo collettivo o spediamo ai rimanenti da un indirizzo individuale. Nemo 11:32, 9 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Ma se il problema è che la casella di posta di quei destinatari è piena, non è che spedendo da un'altro indirizzo (mittente) cambi qualcosa.
L'unica sarebbe di telefonare al Senato e alla Camera e dire "uhe! ma le volete svuotare 'ste caselle, che devomandarvi un'email..." ;-) --ChemicalBit - scrivimi 23:16, 9 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Ho aggiunto tra i destinatari consigliati Paola Balducci, una on dei Verdi che ha gia' presentato in questi mesi diverse proposte di legge sul diritto d'autore [4]. --Yoggysot 00:58, 10 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Ma i parlamentari non sono già compresi "di diritto" :-) nella lista dei destinatari? --ChemicalBit - scrivimi 11:48, 10 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Non so, avevo capito di no, ma forse ho capito male... comunque se ci fosse da cercare interlocutori diretti piu' mirati direi che potrebbe starci dentro insieme a Folena (che in passato si era espresso per le modifiche alla Urbani).--Yoggysot 16:28, 10 lug 2007 (CEST)[rispondi]

consigli da potenziali siti amici[modifica wikitesto]

E se contattassimo (informalmente) alcuni potenziali siti amici, come non pago di leggere, che hanno già fatto cose simili, per chiedere loro se possano darci consigli? --ChemicalBit - scrivimi 10:56, 9 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Sono anche loro nella lista degli indirizzi, perciò magari ci daranno spontaneamente qualche consiglio. Nemo 11:01, 9 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Sì, però ormai dopo che abbiamo spedito. Quindi anche se ci dicono "no guardate, la lettera fatela così e cosà, fate nottare che..." ormai l'abbiamo spedita. --ChemicalBit - scrivimi 23:14, 9 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Qual è il problema? Ad esempio sopra si proponeva di elaborare una petizione comune. Si possono fare ancora molte cose. Nemo 23:18, 10 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Questo è solo l'inizio BWAHAHA HAHA HAHAHA --Draco "Attacchi personali" Roboter 19:29, 11 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Ripulitura firme[modifica wikitesto]

Sposto qui i commenti più lunghi. Le discussioni di qui, le firme di la: grazie :) --Draco "Attacchi personali" Roboter 18:50, 11 lug 2007 (CEST)[rispondi]

  1. Concordo in pieno con il contenuto, ma, poichè leggo Firme ed adesioni, mi sembra che vogliate mettere dei nickname in calce alla lettera. Non so se è una buona idea.. --©|∇| 10:57, 11 lug 2007 (CEST)[rispondi]
  2. Amplierei pero' la parte sul diritto di panorama (magari specificando che di fatto molte delle ns citta' risulterebbeo non fotografabili quasi in toto) e toglierei quella sugli autori musicali (parlare di copyright e musica ci potrebbe far classificare istintivamente come gente che vuole le modifiche per scaricare mp3 dal p2p, indipendentemente da quelloc he c'e' scritto sulla lettera che dice cose diverse) --Yoggysot 18:01, 3 lug 2007 (CEST)[rispondi]
  3. F87 ἐγᾦμι come se fosse Antani 19:09, 6 lug 2007 (CEST) La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. (art. 9 Cost.)[rispondi]
  4. PersOnLine 11:02, 7 lug 2007 (CEST). quoto tutto però ritengo ancora che vogliamo davvero ottenere qualcosa dobbiamo: A. stendere noi una proposta di legge, B. trovarci un referente politico che ci sostenga C. attivarci per una raccolta di firme.[rispondi]
Non sarebbe bastato nasconderle (commentarle)? Vabbè. Nemo 00:21, 12 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Affinché si gridasse alla censura della cricca degli admin? :P Naaaaa... --Draco "Attacchi personali" Roboter 09:33, 12 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Riflessione[modifica wikitesto]

Visto il gran movimento scaturito da questa diffida... non sarebbe anche il caso di contemplare in qualche "missiva ai potenti", anche la questione del copyright contenuto nei siti istituzionali italiani di tutti i livelli? (eccezion fatta per quello polizia di Stato) e prendere d'esempio per una volta qualcosa cosa che hanno di buono negli Stati Uniti d'America? Nickel Chromo 14:57, 6 ago 2007 (CEST)[rispondi]

Bisognerebbe inserirlo nell'ambito di una generica campagna per il sapere libero, però non ho capito che cosa si sia fatto alla fine, e ad esempio che ne sia stato di quell'incontro a Roma. Nemo 23:12, 6 ago 2007 (CEST)[rispondi]

Altre discussioni in giro[modifica wikitesto]

Qui si rischia di perdersi. Dunque, altre discussioni che vedo in giro:

Anzi, mi sa che bisogna fare una lista di collegamenti da qualche parte. Nemo 22:58, 28 set 2007 (CEST)[rispondi]

Ciao, segnalo anche qui che Wikimedia Italia risponderà alla consultazione della commissione europea: la scadenza è il 5 marzo. Siamo praticamente pronti, ma ci piacerebbe arricchirla ulteriormente facendoci portatori dei contributi di tutti, specie con esempi concreti e convincenti di cose che non vanno e cose belle che avremmo fatto se le legge fossero piú sensate in Europa. Sono tante domande e anche difficili, ma ho inoltrato in lista alcuni suggerimenti di cose su cui scrivere qualcosa se avete voglia. Potete anche rispondere come individui, ma condividete le vostre risposte perché anche gli altri possano sostenerle! --Nemo 10:31, 1 mar 2014 (CET)[rispondi]

Non ricordo se fosse stato citato in precedenza. Questo articolo cita la lettera: http://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=2148343 --Nemo 17:30, 17 nov 2014 (CET)[rispondi]