Discussioni Wikipedia:Raccomandazioni e linee guida

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Da tradurre?[modifica wikitesto]

Ciao, cercavo la parte da tradurre, ma non ne vedo. Non è che l'avviso del "da tradurre" è un avanzo residuo del passato? Giovanni Dall'Orto - Per scrivermi clicca qui 16:20, 16 set 2006 (CEST)[rispondi]

Probabile. Non avendo trovato niente neanch'io, l'ho tolto.

Frieda (dillo a Ubi) 17:24, 16 set 2006 (CEST)[rispondi]

Ma le voci già tradotte che però mantengono accanto il link alla voce inglese presentano ancora pezzi da tradurre o sono completate? - .:[Shony]:. scrivimi 23:10, 28 nov 2007 (CET)[rispondi]

Rendi esplicite le omissioni ha un corrispettivo linkabile su en. oppure è un rewording di concetti già espressi oltre? --Elitre ♥ wp10 13:32, 12 set 2011 (CEST)[rispondi]

Riformulazione dell'incipit[modifica wikitesto]

Segnalo questo edit, con cui ho cercato di svolgere la sintassi in una forma meno involuta. Ho, al contempo, espanso un po' il discorso sulla presunzione di buona fede. Francamente il testo precedente non va assolutamente bene: se non questa versione, bisogna comunque cercarne una alternativa. --pequod ..Ħƕ 14:27, 2 gen 2013 (CET)[rispondi]

Politiche di WP[modifica wikitesto]

Questioni sulle politiche devono essere formulate e dibattute nel namespace Wikipedia, sulle pagine di discussione, e su Meta-wiki.

Così sta scritto nella voce. 1) che si intende per politiche di WP? 2) È utile al potenziale contributore niubbo leggere di namespace e meta? Si potrebbe riformulare chiarendo o eliminando quel "politiche" (che a me mi sa sono le linee guida e le regole) e generalizzando il resto con "pagine di aiuto e sedi tecniche", o roba del genere. --Zero6 10:56, 18 feb 2013 (CET)[rispondi]

INFO SU ARGOMENTO DA INSERIRE.[modifica wikitesto]

HO LETTO I 5 PILASTRI PERO' VORREI SAPERE SE UN ARGOMENTO PUO' RIGUARDARE UN INVENZIONE DEPOSITATA ALL' UFFICIO BREVETTI. HO INVENTATO UN NUOVO GIOCO DI CUI SI PUO' AVERE TRACCIA SPULCIANDO IL NUMERO DI PROTOCOLLO ALLA CAMERA DI COMMERCIO ( UFFICIO BREVETTI) . NE POSSO PARLARE OPPURE RIENTRA NELLE CATEGORIE NON PUBBLICABILI. GRAZIE

GIANLUIGI CADDEO

IMVVVHO: Inesattezza[modifica wikitesto]

Hm... questo è condivisibile, persino utile in risposta a certe pretese. Ma c'è una inesattezza formale (che però fa sostanza). Non siamo un progetto privato. Per due motivi: primo, WMF è una charity, praticamente una ONLUS, non è esattamente una fondazione privata: ha scopi di interesse pubblico, si finanzia con donazioni pubbliche, promuove la più larga partecipazione possibile anche nei propri organi decisionali. Secondo, dire che è un "progetto privato" fa lessicalmente a pugni con tutta la filosofia Open source da cui anche il nostro progetto deriva. Avere regole fondamentali decise (anche) dalla fondazione che mette a disposizione i server non ci rende meno 'open': quello che facciamo è pubblico, i contenuti domani potranno essere hostati da qualsiasi altra organizzazione. Non contesto il discorso sulle 'regole della casa', è lapalissiano, tuttavia mi urta un po' la sottolineatura 'privato', fatta qui, che assume significati secondo il mio umilissimerrimo parere non esatti, e persino controproducenti riguardo al rispetto delle regole stesse (personalmente apprezzo e rispetto le nostre regole perché le condivido, le sento nostre e so di avere la possibilità di migliorarle insieme a tutti quanti voi, non perché lo dice la ditta). --Yuma (msg) 17:32, 28 ago 2016 (CEST)[rispondi]

beh, la sottolineatura "privato" nasce ogni volta che qualcuno viene qui per abusare dello strumento a suo indebito comodo e poi, quando protestiamo, si comporta come se avere una voce sia un "diritto", come se essere qualcuno nel mondo esterno (e di solito manco lo si è) garantisca privilegi anche qui, ad esempio dare ordini: "privato" perché non sono i programmi dell'accesso, "privato" perché capita di sentirci dire cosa dovremmo fare e soprattutto come. "Privato" perché c'è gente che viene qui e si permette anche di darci lezioni senza manco sapere chi siamo e come funzioniamo. Privato perché se WMF decide di chiudere può farlo in qualsiasi momento, e se it.wiki decide di oscurarsi può farlo in qualsiasi momento; giuridicamente, senza che ciò comporti interruzione di pubblico servizio. Privato perché il "pubblico" non ci aiuta e semmai dobbiamo campagnare per l'ovvio come la LDP (e davvero non solo). Privato perché a breve riavremo da occuparci di progetti di norme di disturbo in uno, dieci, cento stati diversi che di comune hanno poco e niente e il Progetto non è "pubblico" in nessuno di essi.
"Privato" perché il giorno che passasse una legge che ci vieta la neutralità, io e te ci porremmo in modo open, pubblicamente, collaborativamente, in resistenza perché le nostre regole base non c'è legge cui le sacrificheremmo :-)
Lirica a parte, serve a chi accampa malintesi, fraintesi o semplicemente ingordi tentativi di pretesa. Non nasce dal nulla, è purtroppo frutto della casistica... -- g · ℵ (msg) 18:10, 28 ago 2016 (CEST)[rispondi]
Capisco e in parte condivido. Quello che non mi va giù è la brutale sintesi "progetto privato" (è una semplificazione che userei anche io alla bisogna, anzi non escludo di averlo fatto): va bene per fare a capirsi in una discussione, o in reazione a chi vorrebbe fare qui i suoi comodi, ma così incorniciata e ufficializzata in una linea guida, non mi va giù. Un "progetto privato" (messa giù altrettanto brutalmente) presuppone un padrone, non trovi? --Yuma (msg) 20:02, 28 ago 2016 (CEST)[rispondi]
Anch'io sono perplesso e ho annullato l'edit.
Ho una vecchia boutade per questi casi. Non tariamo il progetto sui tarati. Il messaggio è una "sassata" che può funzionare in uno scambio dialogico con un contesto. In questa pagina trasmette un messaggio emozionalmente fuorviante. Senza contare che le regole vanno ignorate in tutti i casi in cui cozzano con i pilastri o il buonsenso. Ci andrei cauto prima di esprimere una filosofia delle "regole di casa".
Insomma, muso duro provocato da pochi, ma c'è un sacco di gente che pensa e capisce. Le nostre pagine ns4 dovrebbero avere questi in mente e non gli irrecuperabili. pequod Ƿƿ 20:34, 28 ago 2016 (CEST)[rispondi]
Sì, va bene tutto. Ma insomma, le nostre regole sono appunto i pilastri, da cui le convenzioni derivano, e fondazione o meno qui siamo effettivamente in un contesto privato a tutti gli effetti. "Sassata" mi piace, me lo sento dire spesso. Sull'opportunità di inserire addirittura una citazione del sottoscritto, grato e onorato, ovviamente non mi esprimo.--Ale Sasso (msg) 20:40, 28 ago 2016 (CEST)[rispondi]
ovviamente né io né Ale Sasso (che non intendevo trascinare in una topica e me ne scuso vivamente con lui) intendiamo aggiungere regole o policy o - peggio - "interpretazioni autentiche". Però ci sono delle oggettività. Sopra ho provato a evidenziarne qualcuna (un po' retoricamente, lo so, ma sto tacendo altrove, è per quello ;-) e comprendo bene che la sintesi sia brutale, è vero: dover richiamare che si tratta di qualcosa di privato va in direzione del tutto contraria a ciò che facciamo e che in realtà è messo a disposizione del pubblico. Ma oggettivamente questo è un sito privato, di proprietà di una Fondazione privata che lo lascia gestire a comunità locali ad apertura limitata. Eggià: talmente siamo open che però non facciamo editare tutti, qui, guardate che è tanta la gente che abbiamo accompagnato alla porta, agli open proxy sbarriamo addirittura l'accesso preventivamente, e tutto sulla base delle regole che ci siamo date noi, comunità delegata dalla fondazione privata a gestire il sito privato. E non è un "difetto", un "vizio", che la nostra apertura sia limitata: qui abbiamo degli obiettivi da raggiungere e delle cose da produrre, il sito esiste e la fondazione è stata costituita per raggiungere quegli obiettivi, con molta concretezza tutto è condizionato al perseguimento e al conseguimento degli obiettivi. Non ci è consentito fare nulla di diverso. Avete presente quanti "WNqualcosa" abbiamo creato nel corso degli anni? E c'è pure un altro aspetto: se mi consentite linko in tempo reale un articolo appena apparso in cui si riflette una volta di più su cosa succede quando il volontariato si "istituzionalizza": inizia a dipendere dalla politica. Non siamo "pubblici" sino al punto di perdere di vista che ciò che facciamo prescinde, ad estremo, dalla società stessa in cui desideriamo inserire il nostro prodotto: dobbiamo creare informazione enciclopedica sulle materie di cui si occupa la scienza, la società che ci interessa è quella che viene filtrata dalla scienza (così parliamo di cose di cui si occupano 100 persone in tutta Italia e non parliamo di cose di cui si affascinano 60 milioni di persone in un territorio geopolitico, se queste non sono interessanti per la scienza). Questo è possibile solo nella forma privata, che certamente è legale, ma che non ha alcun legame con la cosa pubblica.
Il quadrotto che avevo messo non crea nuove policy, isola un memento, che era appunto il titolo del box. La frase originaria di Ale comprendeva un bel "non siamo uno Stato di diritto", che avevo omesso solo perché pensavo che "caricasse" eccessivamente l'estratto. Ma ci sta anche quello, attenzione, questa pagina viene letta di chi vuole davvero sapere come funzioniamo, anche perché è linkata dal {{benvenuto}}, e non abbiamo mica da nascondere che WP resta privata dinanzi a qualunque tentativo di "normalizzazione": avete letto nella pagina da cui proviene la citazione qualcuno straparlare di "diritto positivo" e altre amenità che non ci riguardano. E avete appena visto una segnalazione aperta con un bel "denuncio agli amministratori", caso mai non ricordaste quanto spesso in UP si va così tanto fuori tema che a suo tempo inserii proprio nello header di UP un'altra citazione (allora di [@ Ignisdelavega]). Non siamo uno stato di diritto, noi addirittura non ce ne facciamo nulla del diritto di libera espressione perché ci riferiamo solo al diritto di operare nei contesti culturali, che è cosa diversa. Quante volte lo si è dovuto ripetere? Il quadrotto quindi dice perché abbiamo delle regole costituite al modo in cui le abbiamo costituite, è la base logica che orienta tutte le regole e tutto ciò che ne deriva; serve imho riportarlo a margine (non l'avevo messo nel testo, infatti) perché chi davvero si interroga con attenzione, sino al punto di venire in questa pagina a leggere, abbia subito chiara con quella felicissima sintesi una distinzione che potrebbe non essere palese e non trasparire da cosa appare nelle voci e ciò che legge sui giornali quando parlano - non sempre precisamente - di WP. Andreste in Inghilterra a dire che si deve tenere la destra quando si guida perché nel resto d'Europa (EU o meno) si guida a destra? Andateci e vi farete rispondere che in Inghilterra decidono gli inglesi e non l'Europa (vedi, appunto... :-), e che comunque quel sistema funziona così. Trovereste così strano che, preso atto che comunque arrivano stranieri abituati a usi diversi, nelle strade inglesi ci sia ogni tanto un cartello di cortesia che ricorda come funziona? Da noi vengono a dire come dovremmo guidare la nostra macchina sulle nostre strade, per paradosso sembrano quegli inglesi che quando vanno all'estero considerato "forestieri" i locali. Non siamo "estero", non è affatto questo lo spirito; ma intanto qui si guida secondo il nostro codice della strada... ;-) -- g · ℵ (msg) 14:52, 29 ago 2016 (CEST)[rispondi]
lupus in fabula, ecco una Wikipedia non "privata" in arrivo... :-) --87.29.240.98 (msg) 15:51, 30 ago 2016 (CEST) (g sloggato)[rispondi]
Gianfranco, io adoro le tue provocazioni, mai banali, ma sostanzialmente tu proponi di fare la faccia dura su alcune questioni mentre io dico che è fuorviante, tutto qui. Non si tratta di decidere se Wikipedia sia una iniziativa di privati o un servizio governativo, mi pare. Certo, siamo tutti privati cittadini, liberamente disorganizzati oppure organizzati in una fondazione o in libere associazioni (WMF, i capitoli) e certamente non aderiamo a nessun ente pubblico e non facciamo "servizio pubblico". Ma è importante, quando si parla di regole, sottolineare che sono il prodotto di un lavoro collettivo a cui chiunque, sotto certe condizioni, può unirsi. Niente è calato dall'alto. Una sola, fra le varie idee di enciclopedia libera che c'erano in campo 15 anni fa, ha avuto successo: quella scritta da tutti, in cui chiunque può contribuire, decidere, può farsi venire in mente soluzioni ai problemi, elaborare ulteriormente regole e convenzioni. Se questo non fosse successo saremmo rimasti alle 25 voci di Nupedia (quello sì, progetto privato Sanger-Wales).
La nostra forza è il collettivo. Perciò non siamo più solo una iniziativa privata: siamo un organismo plurale che ha preso vita propria. Un organismo per certi versi fragile: condivido le tue preoccupazioni riguardo alle legislazioni statali e a chi vorrebbe piegarci a determinate necessità 'politiche'. Non condivido la tua tendenza a sopravvalutare gli "attacchi" e la necessità di fare la faccia cattiva. In fondo, paga di più mostrarci tranquilli e pacifici, capaci di una idealità alta, e (senza nessuna contraddizione) capaci di selezionare le utenze che sono in grado di collaborare e indicare gentilmente la porta a chi alza troppo la voce o sporca per terra, come si fa in qualsiasi biblioteca del mondo. Sennò ci troviamo a mettere cartelli, come quelli che si trovano sulle scale di certi condomini, in cui qualcuno sottolinea che, a casa sua, non gradisce questo o quello. A me pare che possiamo permetterci di puntare più in alto. --Yuma (msg) 23:11, 30 ago 2016 (CEST)[rispondi]
Mi permetto di dissentire: qui "privato" vuol dire esattamente che siamo una collettività con le sue regole, che possono essere messe in discussione e cambiate ma che prima di tutto vanno rispettate. Il memento, mi sembra di comprendere, serve a quello. Nulla men che pacifico e tranquillo nel ricordare ciò. Se vogliamo un sinonimo meno "tranquillo" vedrei un "Ciccio, se entri qui e pretendi qualcosa sappi che non siamo a casa nostra e non possiamo pretendere proprio nulla".--Ale Sasso (msg) 00:02, 31 ago 2016 (CEST)[rispondi]
Qui privato vuol dire...... Per questo dico che in un dialogo con un contesto si possono dire cose che "incorniciate" sembrano altro (e soprattutto appaiono meno redimibili). "Questo è un progetto privato" trasmette un senso troppo distante da quello che sentiamo tutti. Si tenga anche conto che progetto e privato sono due parole semanticamente molto ampie. Messe l'una accanto all'altra acquistano uno specifico sapore. In rapporto a wp dà un senso di "wp è nostra e ce la gestiamo noi". Sappiamo bene che invece wp è libera. Non è né pubblica né privata: probabilmente queste due dimensioni non riescono a ricomprendere il nuovo tipo di responsabilità e proprietà diffusa che implica un progetto volontario orizzontale ad aggiornamento istantaneo di carattere enciclopedico. Certamente esistono luoghi privati, luoghi pubblici e luoghi aperti al pubblico. Wp è sostanzialmente un luogo aperto al pubblico più che un luogo pubblico, nel senso che le regole di accesso sono predeterminate da un proprietario. Però attenzione, la forma di questa predeterminazione pone in essere una comunità sostanzialmente autarchica e chiunque entri rispettando i cinque pilastri è parte dell'archia. In altre parole, non rileva la volontà del "proprietario", che ad un dato giorno cambia (legittimamente e a suo giudizio) le condizioni predeterminate. Rileva il fine. E questo fine non è privatistico, ma trasparente e totalmente "permeabile". L'incompatibilità di certi soggetti deriva sostanzialmente dalla non accettazione dell'orizzontalità del contributo (non fanno che dire "voi"). Con l'espressione "progetto privato" rischiamo di fissare questo errore, in una spirale misinterpretativa. Ci manca solo questo. Ma a me pare proprio che non serva. Nel 90% dei casi, chi ha bisogno di cartelli semplicemente è inadatto. serve a chi accampa malintesi, fraintesi o semplicemente ingordi tentativi di pretesa. Ma mandarli a fa 'nbagno? Cioè, non è che possiamo tirar pietre a tutti i cani che abbaiano. Gente che corrisponda al piede della descrizione di Gianfranco vada a sbattere lì dove è diretta alla velocità che ritiene!! pequod Ƿƿ 04:57, 31 ago 2016 (CEST)[rispondi]
Continuo a non essere per nulla d'accordo: "progetto privato" significa e comunica esattamente quello: un luogo aperto al pubblico che però non è del pubblico stesso. Un progetto con le sue regole e il suo ordinamento, cui chiunque può prendere parte ma che deve essere innanzitutto conosciuto e rispettato, ed è proprio questa la volontà esplicita del proprietario, senza le virgolette. La trovo una sintesi efficace e non a caso la usiamo, da anni, in molti.--Ale Sasso (msg) 10:37, 31 ago 2016 (CEST)[rispondi]
Uno scritto che esplicitamente avverta che esistono delle "regole della casa" decisamente serve e deve essere posizionato nelle primissime righe di lettura del testo.--Bramfab Discorriamo 13:02, 31 ago 2016 (CEST)[rispondi]
Scusami, Ale, incidentalmente sei il "mittente" di questo messaggio. Puoi sapere cosa significa, ma non cosa comunica, che è un affare del ricevente: a me non comunica quello che dici e questo è un fatto. Quel che accade oggettivamente è comunque una ricostruzione teoretica. Di un privato sono le infrastrutture, ma il progetto è assolutamente pubblico. Per progetto intendo lo scopo. La fondazione non raccoglie soldi per tenere accesi dei server carichi di foto di Pippo Franco. Li tiene accesi per uno scopo e il progetto che persegue questo scopo è un progetto pubblico, cioè di pubblico interesse, di pubblico rilievo, **gestito** da un pubblico, indeterminabilmente forkabile, pubblicato con licenza che di privato hanno veramente poco. Inoltre la forma che ha assunto il progetto è ormai inderogabile, non appartiene più all'ideatore, al custode, al garante, al finanziatore... Invece io, nel mio luogo aperto al pubblico, posso dire "bene, da domani non siamo più un circolo di pescatori ma di tennisti".
Mi rendo certamente conto che stiamo, come dire, filosofeggiando sulla natura e sull'effetto di determinate parole, ma alla base stiamo discutendo di un edit, di un singolo edit. Allora possiamo migliorare la qualità della discussione se eliminiamo alla radice l'interrogativo se inserire o meno quella citazione, fermo restando che ci vuole un testo che avverta che esistono le regole della casa. Ora, secondo me quel testo 'c'è ed è la stessa pagina dentro cui si vuole inserire un avviso. Mi sembra come mettere in pancia ad un maiale un cartello con scritto "questo è un maiale". :D
Allora interroghiamoci piuttosto sull'efficacia della pagina. Mi sembra che tutta la sezione 0 sia alquanto pesante e faticosa. Confesso comunque che, pur a favore di un legittimo interesse per un generale buono stato delle nostre pagine di ns4, il succo del progetto non risiede in esse. Queste pagine non fanno buoni contributori. Al contrario, sono le usanze dei buoni contributori (che sono ovviamente la maggioranza - *per definizione*) a modellare le regole. Un buon contributore nasce con la stella dentro ed è una stella fatta di normalità: essere normalmente collaborativi, normalmente umani, normalmente partecipi degli interessi della comunità in cui si vive... Fa molto più chiasso una minoranza di utenze deturpanti, con interessi di bottega, la presunzione del narcisista internettiano e quant'altro voi conoscete già. Fa chiasso, ma alla fine è un fenomeno che si esaurisce in sé stesso. Ci dà fastidio, certamente, ma è gente che sbatte il muso sul muro. Non esistono cure (né omo né allopatiche) per questa gente. Gente che non capisce che in un luogo nuovo si entra con garbo e curiosità manca di una elementare educazione e di solito si autocondanna sull'ara della incompatibilità. Si vuole un testo che ribadisca l'ovvio a qualcuno e l'inutile a qualcun altro. Un testo che dica delle regole ci vuole, c'è e va migliorato. Ma ribadirlo come se fosse davvero importante... Non lo è, quelli sono destini segnati. Gli interlocutori naturali delle nostre linee guida non possono essere le utenze irrecuperabili!!! pequod Ƿƿ 14:11, 31 ago 2016 (CEST)[rispondi]
Scusami, pequod, a tua volta sei il "mittente" del messaggio qui sopra e, a tua volta. Puoi sapere cosa significa, ma non cosa comunica, che è un affare del ricevente: scritti troppo prolissi defocalizzano e non sono efficaci. Meglio la sintesi. Nel caso del "mio" scritto, che è appunto una sintesi del contenuto, questa sembra apprezzata dalla prassi wikipediana e non a caso da ho preso spunto. Nel merito: guarda che il progetto continua ad essere della Fondazione in tutto e per tutto, non è che la cosa sia cambiata nel tempo.--Ale Sasso (msg) 14:29, 31 ago 2016 (CEST)[rispondi]
Su quanto dice Bramfab, includere un messaggio iniziale, concordo. Sulla bontà del rispetto delle regole che abbiamo, e sulla necessità di ricordarlo, idem, è ovvio, non starei a perder tempo per confermarci quanto siamo d'accordo sui fondamentali. L'espressione "questo è un progetto privato" suona tuttavia come unghie sul vetro. Per ammissione di tutti, è una sintesi un po' "brutale". Possiamo discuterne ancora, ma mi sembra che si possa trovare qualcosa di più condiviso. --Yuma (msg) 15:15, 31 ago 2016 (CEST)[rispondi]
Per ammissione di tutti? Per come la vedo io (anche la mia è una VVVHO) la eventuale "brutalità" deriva peraltro dal fatto che troppo spesso ci si dimentica di questo non trascurabile particolare. Che però risponde a verità.--Ale Sasso (msg) 15:28, 31 ago 2016 (CEST)[rispondi]
Va bene, registro che per te non è brutale. Ma visto che abbiamo diverse sensibilità e siamo in un contesto collaborativo, è meglio scegliere una formula differente. Sulle interpretazioni "proprietarie" (vere o non vere che siano), va bene, ma prima si trovi sufficiente consenso intorno a questo approccio (per me alquanto bizzarro, anche se legittimo) e poi lo si scriva sulle linee guida. Al momento noi siamo su un progetto in cui WMF (che è una charity e non impresa privata), ha una importanza enorme, si, ma non si pone come "padrone" di Wikipedia, anzi, e in particolare sulle regole il suo ruolo è di garanzia, non di "proprietà": il progetto non è di nessuno, ma è un po' di ognuno di noi. Così l'ho intesa io, e così l'hanno intesa in molti. Ci siamo sbagliati? Boh, per ora io ancora ci credo, sennò mica starei qui gratis, ti pare? ... :-) --Yuma (msg) 15:54, 31 ago 2016 (CEST)[rispondi]
Questione lessicale, senza dubbio, ma anche una "charity" è un soggetto privato, del resto qui nessuno ha parlato di "impresa", bensì di "casa". Il paragone che mi viene da fare è quello fra armatore e comandante: WMF svolge il primo ruolo, noi - la comunità - il secondo. O, se vuoi, appunto possiamo paragonarci a un'abitazione: il padrone di casa, quello che paga la bolletta, è WMF, noi i pur autonomi inquilini/ospiti. Ecco perché a me il paragone appariva più che calzante e per nulla brutale.--Ale Sasso (msg) 16:28, 31 ago 2016 (CEST)[rispondi]

linee guida per le pagine di disambiguazione[modifica wikitesto]

chi decide linee guida così importanti?

chi se ne occupa, vede che ogni wiki lavora a modo suo. anche per sviluppare dei bot automatici, non sarebbe molto meglio darsi una rgola comune? sarà più facile adeguare chia ha 1 milione di voci a chi già ne conta 5 milioni (it.wiki alle regole di en.wiki), piuttosto che il contrario.

col risultato di avere pe run cognome le stesse voci, su en.wiki raccolte in disambigua, su it.wiki escluse

parto dall'idea autorevole (come nell' introduzione dell' Enciclopedia di Repubblica-l'Espresso) che i collegamenti fra voci e informazioni sono fondamentali in una buona enciclopedia, quanto il numero delle voci presenti. Andrebbero agevolati in ogni modo, come fanno gli inglesi, non ostacolate dalla burocrazia.

testo introduttivo alla disambigua

le linee guida italiane dicono di non iniziare mai con <<la parola Bianchi può riferirsi a>>. Sulla en.wiki è regola il contrario: vedere w:en:Bianchi, La disambigua non è molto più leggibile in questo modo? rispetto a un discaimer cui segue un elenco di paragrafi. spesso l'introduzione è piuttosto lunga, e aggiunge info importanti, che altrimenti sarebbero ripetute in ogni voce, oppure del tutto omesse.

info su etimo, diffusione, araldica.

vietate su it.wiki, di regola su en.wiki, vedere: w:en:Verdi(disambiguation), w:en:Pérez (disambiguation), w:en:Ferrari (disambiguation)

non sarebbe opportuno un paragrafo "araldica, diffusione, etimo" almeno tra le disambigue dedicate ad un cognome?? dove collegare wikitionario per l'etimo, armoriale per l'araldica, siti tipo geopatronyme per mappare la frequenza di diffusione del cognome? tutte info presenti e non sintetizzate, quando manca una voce dedicata al cognome di una famiglia.
disambigue e pagine di ricerca interne inserite fra le voci correlate.

vietate su it.wiki, regola su en.wiki. vedere, fra quelel sopra: w:en:Ferrari (disambiguation) altrimenti sarebbe utile un semplice bot che cerca fra le pagine col disclaimer {{disambigua}} , e le elenca in ordine alfabetico. A quel punto, vieto le disambigue nel paragrafo "voci correlate", e nelle pagine elenca-disambigue posso ognuno collega quel che vuole.

"dimenticanze" fra le voci inserite.

e' facile trovarsi che tra le persone inserite nella disambigua qualcuno decide chi è degno di nota e chi no, o meglio "dimentica" per stanchezza di inserire alcune voci (nobili, cardinali, mafiosi, mestieri comuni, ecc.). Non sarebbe utile un template

paragrafo "Persone", titoli da riportare.

se la biografia è di un ecclesiastico o presbitero, in disambigua sarà opportuno per spendere una parola per la fede religiosa. Meglio

  • Mario Bianchi - presbitero italiano

oppure

  • Mario Bianchi - presbitero evangelico italiano??
affiliazione alla massoneria

molto comune che impatti l'opera di una vita, politico, accademico, giornalista, ec. quanto un credo religioso. Per prime, in incipit, dovrò mettere le info importanti, o solo quelle che si vogliono far vedere??

voci simili foneticamente, fra le pagine correlate

Se alla pagina "Ferro" collego nelle voci "Ferri", "Ferretti" è ovvio, anche senza prove, che i cognomi sono collegati da una origine comune. E' quello che fa un comune vocabolario, con i nomi comuni, ordinati per lettera.
dovrebbero essere la norma. di regola sono cancellate..

Frase sull'inserimento di nuove prassi come policy[modifica wikitesto]

Cambusata da: WP:SI#Aiuto_non_per_l'Aiuto:_ma_per_Wikipedia:_per_le_linee_guida_sulle_linee_guida

Passatemi l'allitterazione non ho resistito :). Al dunque come la interpretate?:

Se non ci sono obiezioni ad una pratica, può essere difficile sostenere l'attenzione della comunità abbastanza a lungo per un formale processo di adozione di questa come norma. In questa situazione, la miglior soluzione potrebbe essere quella di documentare la pratica esistente su una pagina appropriata.

Non mi piace stravolgere le pagine molto vecchie ma la frase non mi entusiasma. Io la scriverei come

Anche se non ci sono obiezioni ad una pratica, può però essere difficile sostenere l'attenzione della comunità abbastanza a lungo per un formale processo di adozione di questa come norma.In questa situazione, la miglior soluzione potrebbe essere quella di documentare la pratica esistente su una pagina appropriata.

Se il senso è quello. Oppure è abbastanza comprensibile? Come ho detto mi dispiace alterare la nostra memoria storica specie in pagine importanti. Pareri?--Pierpao.lo (listening) 16:42, 19 feb 2020 (CET)[rispondi]

sostituirei "sostenere" con "ottenere" e completerei il complemento di specificazione "di questa..." con un sostantivo. Per il resto, la seconda che dici, assolutamente :-) --Vale93b Fatti sentire! 16:53, 19 feb 2020 (CET)[rispondi]