Discussione:Santeramo in Colle

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Comuni italiani
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Sposto la sezione Storia in quanto probabile copyviol. (avvisi inclusi) Da verificare! --Σιδìον (msg) 22:58, 18 set 2012 (CEST)[rispondi]

Verificare enciclopedicità eventi:

  • Carnevale dei Ragazzi, martedì grasso
  • Festival della Canzone Oratoriana, luglio
  • Sagra della Carne Arrosto, luglio
  • Dreaming of Horses...Il Sogno - Spettacolo di arte equestre, agosto

--Σιδìον (msg) 21:20, 9 giu 2013 (CEST)[rispondi]

Qualcuno continua a cancellare Artes Radio dalla voce[modifica wikitesto]

Salve ho dovuto reinserire la voce Artes Radio nella sezione media, nonostante abbia fornito indirizzo e sito. Prima siamo stati per un anno nella voce Media ad Altamura e nessuno ha mai obbiettato nulla, poi ci siamo trasferiti a Santeramo in Colle e ho provveduto personalmente, sono il Presidente, al trasferimento della voce. Mi sta sfuggendo qualcosa? Noi siamo fisicamente a Santeramo da dove trasmettiamo tutti i nostri programmi.

Il problema non era l'esistenza o meno della radio, ma il mettere indirizzo, sito web, eccetera, solitamente visto come sintomo di autopromozionalità (e di conseguenza contrarissimo alle linee guida di Wikipedia). Ho rimosso tutto, ovviamente l'indicazione che la radio esiste ed è a Santeramo può restare, ci mancherebbe. --Fabius aka Tirinto 23:28, 5 mag 2015 (CEST)[rispondi]

Edit rollbackati[modifica wikitesto]

Negli ultimi tempi ho rollbackato diversi edit in violazione di copyright e diversi edit di informazioni non enciclopediche e/o così mal formattate che si fa prima a rifare tutto da capo piuttosto che sistemare. Ricordo che la forma è importante, in particolare contributi in netto e macroscopico contrasto con Wikipedia:Modello di voce/Comuni italiani verranno annullati e, se protratti nel tempo, porteranno al blocco dello scrivente o della voce stessa. Grazie per la collaborazione. --Fabius aka Tirinto 15:25, 9 ago 2015 (CEST)[rispondi]

Sono stato costretto a bloccare la voce, vogliamo per favore discutere qui PRIMA di fare edit al di fuori delle linee guida, per favore? --Fabius aka Tirinto 19:29, 10 ago 2015 (CEST)[rispondi]

Blocco voce[modifica wikitesto]

La voce è stata nuovamente bloccata in scrittura, ovviamente alla versione sbagliata: prego gli anonimi di discutere qui e mettersi d'accordo, altrimenti non se ne viene fuori, grazie. --Fabius aka Tirinto 21:30, 11 apr 2016 (CEST)[rispondi]

Ho ripristinato la voce ad una versione antecedente all'edit war. Allo scadere del blocco invito gli ip anonimi e gli utenti registrati a partecipare alla discussione sulle modifiche utilizzando questa pagina. Sembra che di informazioni da inserire ne abbiate molte quindi per favore discutetene,proponete modifiche costruttive e soprattutto corredatele di fonti autorevoli. --Updown(msg) 19:36, 12 apr 2016 (CEST)[rispondi]
[@ Tirinto] Di nuovo edit war, di nuovo ripristino all'ultima versione utile. L'invito a discutere in questa pagina ora diventa perentorio. Annullerò ogni modifica non corredata di fonti e non discussa preventivamente. [@ Lupatia, Russian00] Vi invito a sospendere la guerra di modifiche. Vi invito fortemente a sospendere ogni vostra attività di produzione testi a favore della lettura delle pagine di aiuto di wikipedia. Esistono delle regole decise dalla comunità per contribuire al progetto Wikipedia; leggetele comprendetele e poi tornate a editare in maniera costruttiva! --Updown(msg) 11:51, 15 apr 2016 (CEST)[rispondi]
Ho notato stamane, con notevole dispiacere, che l'utente [@ Lupatia] si ostinava ad inserire informazioni senza fonti, eliminando (erroneamente, presumo in buona fede) il template comuni, ed insistendo caparbiamente anche sulla dizione dialettale Sandéreme sostituita con Sandèrm, oltretutto errata, quando la prima viene anche riportata dal Dizionario di toponomastica italiano in maniera corretta. L'invito che darei all'utente è di non provocare un'altra edit war, in questi giorni mi sono limitato esclusivamente a ripristinare la versione prima dei suoi edit continuativi. Non interverrò nuovamente sulla pagina per evitare esattamente ciò, nell'attesa di una risposta più calma e ragionata da parte dell'utente, che certamente non si evince dall'ultimo intervento nella sua pagina di discussione. --Russian00 (msg) 13:30, 15 apr 2016 (CEST)[rispondi]
I miei tentativi di fermare l'edit war dell'utente Lupatia sono caduti nel vuoto, i toni si stanno esasperando. Per questo motivo mi asterrò da ulteriori azioni e auspico l'intervento di un utente con più esperienza e più pazienza, la mia è terminata. Buon Lavoro. --Updown(msg) 19:02, 15 apr 2016 (CEST)[rispondi]

Non mi sento di intervenire altrettanto e non credo di poterlo fare fino a nuove indicazioni, nel frattempo attenderò l'evolversi della situazione, che già di per sé non è delle più tranquille. Russian00 (msg) 20:40, 15 apr 2016 (CEST)[rispondi]

Segnalo di aver bloccato l'utente Lupatia per 7 giorni in seguito ai suoi edit su questa voce, spero vivamente che possa servire a qualcosa. --Fabius aka Tirinto 21:43, 15 apr 2016 (CEST)[rispondi]
Segnalo che nonostante gli avvertimenti e il blocco di Tirinto, l'edit war tra Russian00 e Lupatia, pare essere ricominciata. Faccio presente (di nuovo) che la dizione in dialetto nell'incipit deve essere supportata da fonte attendibile, come precisato anche in QUESTA DISCUSSIONE (parte finale). Suvvìa un po' di buon senso e dialogo costruttivo non guasta...--Ceppicone 20:25, 2 mag 2016 (CEST)[rispondi]
Faccio presente in sede che ho evitato a tutti i costi una edit war con l'utente Lupatia, al quale ho lasciato circa una o due settimane fa un invito nella pagina di discussione ad un dialogo costruttivo per concordare le parti di storia ostinatamente rimosse e sostituite forsennatamente con altre nuove comunque prive di fonti e perciò non plausibili. L'utente ha replicato con poca garbatezza sia all'admin che gli ha assegnato il blocco sia al mio messaggio, sostenendo veementemente che la storia di Santeramo è sua, nessuno si deve permettere/azzardare a toccarla e a dissacrarla in quanto tale, ribadendo in tal modo la possessività che mostra nei confronti della pagina, quando con calma gli ho fatto notare che l'enciclopedia è un bene comune a disposizione di tutti, e quindi chiunque vi può contribuire seguendo le ovvie regole, ma l'idea non sembra essere stata recepita, anzi è stata rifiutata con atteggiamento poco maturo dinanzi alla questione dell'infinito edit war che si protraeva nel frangente. Tolta la piccola parentesi della dizione dialettale, che il dizionario di toponomastica italiana riporta correttamente come Sandéreme, oltretutto riportata da me varie volte come fonte verificabile e invece rimossa e sostituita con una versione sbagliata, redatta da un poeta locale e non verificabile, resta da avviare un ultimo discorso con l'utente nel tentativo, si spera efficace questa volta, di renderlo collaborativo e non distruttivo come i suoi edit hanno sinora dimostrato (oltre al fatto di aver editato da sloggato per non farsi riconoscere come Lupatia, ma i suoi interventi portano un'impronta riconoscibilissima). Come anche ribadito in un mio precedente intervento qui in pagina, mi astengo dall'intervenire prossimamente in attesa dell'evolversi della situazione.--Russian00 (msg) 21:11, 2 mag 2016 (CEST)[rispondi]
[@ Russian00] Ho lasciato un "ultimo" invito nella talk dell'utente Lupatia, per discutere qui, in maniera costruttiva, vediamo se accetta. Ciao.--Ceppicone 21:31, 2 mag 2016 (CEST)[rispondi]

Cari utenti, innanzitutto chiariamo che, non mi nascondo dietro etichette, quindi probabilmente è frutto di una inesperienza nel utilizzo del sito. Andiamo al dunque: a) non ho mai detto che la storia di Santeramo è mia in forma possessiva, ma ho evidenziato più volte che sono di Santeramo, per cui conosco più di voi (che, penso, non siete di Santeramo)la mia storia, che è ben diversa dalle vostre affermazioni! b)riguardo alla forma dialettale, il "famigerato" e sbandierato DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA ITALIANA, visto che mi chiedete sempre il collegamento alle fonti, perché non lo collegate alla parola "Sandereme"???, in modo che gli utenti di Wiki, possano giudicare. Inoltre, quel dizionario da voi sbandierato, non è una fonte ufficiale, in primis il dialetto è nato in maniera organica in un contesto storico, per cui chi l'ha scritto non conosce il nostro contesto, in secundis, vi ripeto che, personalmente, nonché i miei antenati SANTERAMO viene pronunciano in Sandèrm. c) riguardo alla storia di Santeramo, quella "ostinatamente rimossa e sostituita" da voi, è pura LEGGENDA metropolitana, il martire erasmiano non c'entra un bel niente, per cui, personalmente, mi sono attenute alle ipotesi, rileggete: Riguardo al suo toponimo, non è possibile tradurre in certezze le ipotesi più accreditate, poiché manca ad oggi il dovuto sostegno documentario, tra le ipotesi, quella verosimile è che Santeramo si riferisca ad un luogo di culto, ci aiuta molto la sua forma dialettale, appunto Sandèrm (SANTO ERMO), se si ha una chiara attestazione successiva al Mille di un monastero, può essere accaduto che tale monastero fosse chiamato "eremo" e che ad esso si permettesse l'aggettivo "santo", come pure non è da escludere l'accostamento con il martire erasmiano, quest'ultima cara agli studiosi municipali. Di Santeramo, il cui agiotoponimo dovrebbe richiamarsi a Sant'Erasmo, non si hanno notizie documentarie prima del XII secolo (giusto la charta del 1180). Aggiungo che già dal Mille, prima del culto del martire erasmiano, era presente in Santeramo quello di S.Efrem (probabile luogo consacrato ad Efrem).Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Lupatia (discussioni · contributi).

Stamane hai di nuovo eliminato, declinando perciò l'invito che ti è stato fatto a collaborare e discutere in maniera pacata, la versione originale del paragrafo Storia sostituendola con la tua versione dei fatti, che è ugual modo non supportata da fonti valide. Da quanto da te affermato nella talk, in sintesi vuoi che le tue ipotesi non debbano essere toccate e/o modificate da alcun utente, e che rimangano stabilmente in pagina, senza alcun sostegno bibliografico e/o link esterno. Così facendo, i contributi che apporti sembrano essere una ricerca originale, ho letto attentamente la tua versione di Storia, la quale è farcita di supposizioni e non di fatti certi e verificati, quindi un testo come quello che ti ostini a presentare non potrà mai rimanere lì, che sia anche leggenda o meno quello che era stato scritto prima e che ti possa essere gradito o meno, non hai integrato la parte che hai eliminato, frutto di un lavoro svolto negli anni dagli utenti di questa comunità. L'idea di possessività continui a sbandierarla come tale, affermando campanilisticamente di essere di Santeramo e che nessuno conosce la storia meglio del sottoscritto; l'invito che ti porgo è, ancora un'ennesima volta, di pacare i toni e di essere più collaborativo in questa sede prima di operare altre modifiche. Ho notato, e non credo solo io, che ci tieni molto al paragrafo Storia, quindi ti lascio qualche consiglio: rimodula il testo in maniera più plausibile, apponi le fonti laddove necessario, e proponi qua le tue modifiche, integrando il testo presente in precedenza, al di là della tua considerazione di leggenda o meno.--Russian00 (msg) 11:33, 3 mag 2016 (CEST)[rispondi]

Buongiorno Russian00, ti confesso che stamani, come mi dichiari, NON ho eliminato nessun paragrafo e, apportato modifiche. NON ho fatto niente di niente, per cui ci sarà qualche altro che agisce per me. Hai notato bene e, ti ringrazio per l'espressione concessa!L'impegno e il tempo che dedico alle ricerche sulle origini della mia terra è tanto e, soprattutto con amore e passione (http://www.academia.edu/9621564/Sullantica_Lupatia )Sull'antica Lupatia | Auro Pampaloni and Vito Zullo. Rimodulerò il testo, così come consigliato e lo sottopongo qua! Buona giornata Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Lupatia (discussioni · contributi).

Grazie Russian00, adesso va meglio il testo, una precisazione, nella nota [3] scrivi: Te vogghje bbène Sandéreme, anziché Sandèrm (da me, anche,sostenuto). Ti allego il link per la verifica: http://www.santeramolive.it/news/Attualit%C3%A0/2185/news.aspx . Non vorrei sbagliarmi, penso che è opportuno correggere, oppure scrivere: Santeramo in Colle [in dialetto locale (scrivi tu) però sarebbe più corretto scrivere "apulo-lucano" (per me, per la sua vicinanza a Matera/Lucania).

A riguardo della dizione dialettale, tenterò di far chiarezza in maniera definitiva: la pronunzia è Sandér'm' e in questo non c'è nulla di errato, la scrittura invece presenta gli errori tipici di chi vi si cimenta senza conoscere le regole di essa, e ovvero sia l'aggiunta delle cosiddette vocali atone (che non si pronunciano), indicate nell'IPA (Alfabeto fonetico internazionale) con /ə/ e scritte con una semplice e o la ë con dieresi. Perciò la scrittura non altera in alcun modo la pronunzia, che rimane la stessa, ma differentemente mette in rilievo le due vocali non pronunciate Sandéreme . A sostegno di quanto detto, è possibile consultare un qualsiasi libro di fonetica dei dialetti alto-meridionali (vd. Giovan Battista Mancarella) e questo link. --Russian00 (msg) 15:45, 5 mag 2016 (CEST) P.S.: per l'appartenenza del dialetto santermano ai dialetti pugliesi centrali (o apulo-barese) e chiarire ogni dubbo circa la questione, ti rimando alla cartina qui presente. Non è da escludersi che i contatti passati avuti con Matera possano aver influenzato il dialetto stesso, ma mancano delle prove solide a sostegno di questa tesi. Ci vorrebbe uno studio più approfondito sulla questione lingustico-geografica. --Russian00 (msg) 15:56, 5 mag 2016 (CEST)[rispondi]

Tieni presente che, dopo la distruzione dell'antica Lupatia" il casale di S.Eramo apparteneva al territorio di Matera ( Memorie storiche di Matera, Francesco Paolo Volpe, pag 25 e 26), come pure lo stesso territorio apparteneva alla terra d'Otranto (( Girolamo Marciano (1571-1628), Descrizione, origini e successi della Provincia d’Otranto, Stamperia dell’Iride, Napoli, 1855 -- Corografia dell'Italia – Giovanni B. Rampoldi Volume 3 - Pagina 1429). Saluti e buon lavoro (firmato Lupatia)

A riguardo della nozione da te riportata, sarei dell'idea di integrarla successivamente in un lavoro più strutturato e completo della sezione Storia, che allo stato attuale contiene informazioni scritte in modo caotico e senza sostegno di fonti. Dato il tuo vivace interesse per l'ampliamento di codesta, se hai da proporre informazioni più solide (ovviamente con l'apporto di fonti), proponile qui e una volta verificate, potranno essere integrate. --Russian00 (msg) 16:41, 5 mag 2016 (CEST)[rispondi]

Russian00, volevo aggiungere che, circa l'etimologia del suo toponimo, sulle cartografie Rinascimentali il DANTI (Egazio Danti) riporta S.ERMO. Da notare che, la tradizione classica diventa per lui il punto di partenza per la propria professione di scienza. I colori vivaci, la perfezione del disegno, la precisa denominazione di luoghi, in greco e in latino, la posizione esatta dei luoghi, insomma la realizzazione di una corografia esatta. Quindi se il Danti riporta S.ERMO, è "Santo Ermo " altrimenti avrebbe scritto Sant'Erasmo (con la "S"), per cui è probabile che il luogo si riferisse ad un "Luogo Santo", ovvero ad un Ermo santo, che poteva stare anche per "colle" (Santeramo è sul colle). Il Danti sviluppa un metodo che ritroviamo nei suoi contemporanei Gerhard Mercatore (1512 – 1594) e Ortelio (1527 – 1598) Circa la fonte del Danti, per le informazioni di carattere geografico, penso che occorra far riferimento prima di tutto alle conoscenze dell’ambito familiare e in particolare al padre Giulio; è il padre di Egnazio infatti che, grande cartografo e pittore e orafo, sviluppa (o addirittura, forse, inventa) il “radio”, uno strumento che consentiva l’esatta rilevazione e il disegno delle carte geografiche. Lo descrive il Danti nel suo “Trattato del radio latino”, del 1586. In linea generale è dunque l’ambiente familiare del Danti a poter aver già costituito una fonte di riferimento per i suoi interessi geografici (il nonno Piervincenzo, paragonato a Dante per indicare l’intelligenza straordinaria di cui era dotato; il prozio Giovanni Battista, che effettuò, prima di Leonardo da Vinci, un esperimento di volo sul lago Trasimeno; la zia Teodora, che gli insegna la matematica di Euclide). In secondo luogo la sua fonte dev’essere stato proprio l’Ordine domenicano del quale fece parte, una riserva davvero gigantesca di Cultura. Concludendo il Danti era un ottimo conoscitore dei toponimi. Alla prossima (firmato Lupatia)

Fonte aggiunta come da tua richiesta, puoi consultarla nella sezione Toponimi. Se fosse presente qualche errore, non esitare a farmelo notare e provvederò alla sua immediata correzione. --Russian00 (msg) 15:52, 5 mag 2016 (CEST)[rispondi]

grazie ancora Russian00!!

Russian00, ho cercato di dare una veste più ricca di contenuti all'argomento "storia", che ne dici? Ecco: Numerose sono le testimonianze, a partire dal Neolitico, che si manifestano in una capillare presenza sul territorio santermano, ma con preferenza verso la zona de «Le Matine», cioè quella zona pianeggiante a sud di Santeramo, probabilmente paludosa a partire dalla fine del sub-boreale II, ma certamente boscosa al tempo del neolitico e quasi sicuramente bonificata al tempo della Via Appia che vi scorreva nel mezzo. Anche il luogo dove sorge attualmente il centro abitato fu sede di antichi stanziamenti. Vasellame ellenico fu ritrovato negli Orti di Giandomenico e, un cippo funerario di un certo VELASIUS , fu ritrovato in macerie hortorum Antonii Di Santo, fu accolto dal Mommsen nel volume nono del CIL - Corpus Inscriptionum Latinarum. (n.b. al riguardo volevo inserire la foto della pagina del Mommsen, non so come fare) Il centro storico di questa località sia da identificare con l’antica città della Lupatia, elevata probabilità ed opinione comune tra gli Autorevoli studiosi, soprattutto di lingua germanica, lo stesso è caratterizzato da un groviglio di piccole strade che possono ricordare le ipotetiche tracce di fondamenta degli antichi stanziamenti. L'insediamento peuceta era prossimo ad un antico laghetto e copriva una superficie di qualche ettaro.[7] L'unico scavo effettuato all'inizio degli anni '80 dalla Soprintendenza Archeologica di Taranto ha individuato due diversi insediamenti, uno risalente al IX-VIII secolo a.C. e un altro invece valutato al IV secolo a.C. Tuttavia dice la relazione citata: «Non mancano tuttavia testimonianze sporadiche di una frequentazione del sito anche nei periodi intermedi.» Si riporta il rinvenimento di alcuni frammenti subgeometrici a decorazione bicroma e si fa riferimento anche ai vasi in ceramica apula a figure rosse provenienti da Santeramo e conservati nel museo di Bari e citati già dal Mayer. La fase protostorica di Santeramo, caratterizzata dalla presenza di ceramica japigia e dalla persistenza di forme in impasto levigato di tradizione proto-villanoviana, trova numerosi elementi di confronto nella fase di Gravina I, datata dall'825 al 725 a.C. E, in particolare, significativi sono i numerosi e puntuali confronti con i motivi decorativi riscontrati nella ceramica geometrica di Gravina, di recente inserita dallo Yntema nella fase più antica della produzione iapigia, datata in un arco cronologico che va dal IX agli inizi dell'VIII secolo a.C. Le analogie con Gravina I non sono evidentemente casuali, se si considera la posizione dei due collocati, come i vicini centri di Altamura e Monte Sannace, nell'entroterra della Peucezia, al margine dell'altopiano murgico, etc etc.» (fonte Archeologa M. R. Depalo - 1984). Il «Borgo Antico» può essere suddiviso in area originale peuceta e area di successiva espansione «romana», probabilmente da ascriversi al periodo dalla ricostruzione presunta nel II secolo a.C. e fino ai primi secoli EV. Dagli itinerari descritti nella Cosmographia Anonimi Ravennatis e nella Guidonis Geographica, appare chiaro che Lupatia era situata sul raccordo fra la Appia e la Minucia e cioè a N-NE di Sublupatia in direzione dell’Adriatico. Nell’ambito delle fonti troviamo menzionati sia il poleonimo Lupatia che quello di Sublupatia, in tutte le loro varianti. I mutamenti fonetici in atto, quali l’assibilazione202 e la sonorizzazione della bilabiale occlusiva (*) vengono trascritti sulle fonti e appaiono anche come varianti sui diversi codici. In entrambi gli itinerari appare chiaro come la stazione sulla Appia denominata Sublupatia debba coincidere con Masseria Viglione (**), con verifica su entrambi gli itinerari. Anche Heinrich Kiepert (Formae Orbis Antiqui, 1893) ci da un’altra carta storica, che vale la pena di riproporre perche disegna la Appia con Silvium e Blera, ma anche Lupatia posta ad una certa distanza dalla Appia in direzione Nord. (firmato Lupatia)

(*) In fonologia, mutamento di una consonante (dentale, alveolare o palatale) occlusiva in sibilante. La prima testimonianza scritta e del 140 E.V., poi ampiamente diffusa nel tardo latino e nel medioevo. (**) La maggioranza degli Autori danno Sublupatia al Viglione. Fra essi: il Mentelle, il Radke, l’Uggeri, il Fornaro e la De Filippis.

Darò un'occhiata al testo il più presto possibile per la successiva integrazione nella sezione Storia.Edit 1: ho revisionato il testo nella sezione Protostoria con aggiunta di opportuno riferimento bibliografico. Il materiale presentato è molto interessante, le sezioni (piccolo difettuccio) sono ancora un po' piccole, sarebbe interessante trovare dell'altro materiale per espanderle, così sembrano molto essenziali e ridotte all'osso. Tuttavia, come contributo iniziale va più che bene, domattina provvederò a leggere il resto del tuo testo e a revisionarlo se necessario.--Russian00 (msg) 21:36, 10 mag 2016 (CEST)[rispondi]

Va molto meglio Russian00. Grazie per il contributo! Se puoi inserire e trovare la giusta collocazione dell'immagine riferita all'epigrafe del Mommsen (interessante, che non tutti conoscono, epigrafe poco studiata circa quel VELASIUS), questa immagine la trovi in rete, nel caso dimmi come fare per inserirla (firmato Lupatia)

L'immagine da te citata non è purtroppo rinvenibile in internet, trattandosi di un argomento molto specifico (un'epigrafe), studio/commento sicuramente inserito all'interno di una delle opere di T. Mommsen, nel caso volessi caricarla (accertandoti sempre che non ci sia violazione dei diritti d'autore, altrimenti viene eliminata dagli archivi) recati qui e successivamente clicca su Carica, dove troverai una guida passo-passo per l'operazione. --Russian00 (msg) 23:35, 11 mag 2016 (CEST)[rispondi]

Buongiorno Russian00, grazie dell'intervento e dei suggerimenti. Ho cercato di seguire, ma ahimè, dopo i passaggi, non riesco a caricarla. In ogni modo la trovi in rete a questo link: https://archive.org/search.php?query=corpus%20inscriptionum%20latinarum , oppure al mio blog vito zullo, alla pagina "epigrafe di santeramo - velasius". Buon lavoro e buona giornata. Per il medioevo e altro, scriverò appena possibile, naturalmente, sottoponendo lo scritto qui.

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