Discussione:Piccolomini

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Troppa roba[modifica wikitesto]

Voce eccessivamente pesante, eventualmente creare voci ancillari, e meglio anche togliere cassetti, deprecati in ns0.--Kirk39 Dimmi! 11:48, 8 giu 2014 (CEST)[rispondi]

Ringrazio per l'interesse mostrato per questa voce. Ritengo, però che la sua parcellizzazione, in diverse voci ancillari, andrebbe a snaturare la sua struttura che tende a dare al ricercatore ed allo studioso, oltre una particolareggiata e riunita bibliografia, una visione di insieme di tutti i personaggi che la compongono, finora dispersi e a volte confusi come appartenenti a diverse famiglie.
L'uso dei cassetti, contenenti esclusivamente tavole genealogiche che, messe in chiaro, avrebbero occupato troppo spazio, tendono a facilitare la visione di insieme, su richiamata, e risultano utili e a volte indispensabile a facilitarne, ove necessario, un'approfondita lettura.
Sarei del parere eventualmente di creare altre voci per descrivere i personaggi storicamente più importanti, e al riguardo mi rendo disponibile, senza però smembrare questa, togliendogli la sua caratteristica di unicità.--Roberto.Amerighi (msg) 13:10, 13 giu 2014 (CEST)[rispondi]
Sui cassetti, vedi che dice il {{cassetto}} in neretto, per le dimensioni, spero che tu non abbia intenzione intenzione un giorno di proprola come voce d qualità, visto ciò che dice la linea guida a tal proposito ;-)--Kirk39 Dimmi! 14:42, 13 giu 2014 (CEST)[rispondi]
Ho letto le indicazioni da te suggerite e ho appreso nozioni del modo Wikipediano che non conoscevo. Per quanto riguarda l'improbabile proposta a voce di qualità, forse è proprio la completezza e la dovizia di informazione che potrebbero renderla interessante a tale indirizzo :). Peculiarità che perderebbe in caso di "vivisezione" :). Comunque a parte le battute, se nulla osta, avrei piacere, che la voce rimanesse inalterata, in quanto ho preferito donarla a Wikipedia, proprio per le sue caratteristiche grafiche e perché rappresenta un veicolo divulgativo senza eguali.
Grazie per gli input che mi hai dato--Roberto.Amerighi (msg) 15:24, 13 giu 2014 (CEST)[rispondi]
Ho provveduto a sostituire il {{infobox}} con il {{casata}}. Sto ristrutturando la voce, secondo le indicazioni che mi hai dato, usando in modo preliminare la mia sandbox. Mentre per la eliminazione dei cassetti e lo scorporo della voce, non credo di aver bisogno di aiuto, ricorro alla tua cortesia per ovviare all'uso improprio della tabella che avevo utilizzato per compilare l'elenco alla sezione Prelati. Non so infatti come compilare l'elenco, mantenendo lo stesso aspetto grafico e le stesse specifiche, ovvero le indicazioni della cattedra vescovile, il ramo di appartenenza ed i periodo di insediamento.
Ti pregherei anche di darmi un'indicazione di massima su uno dei punti viziati da iperdettaglio, onde io possa regolarmi per le rettifiche.
Mi spiace di aver recato disturbo, in quanto ho lavorato molto prima della pubblicazione della voce, nell'intento di non commettere errori. Con il tuo aiuto ed eventualmente con quello di Moroboshi, sono certo di sistemare il tutto in tempi brevi se non brevissimi. Ancora grazie.--Roberto.Amerighi (msg) 18:28, 17 giu 2014 (CEST)[rispondi]
Nessun disturbo, il problema è che ci sono degli standard da seguire su wikipeda, ad esempio sulle tabelle: se Moroboshi si riferiva alle varie genealogie, come cambiarle senza alterarne la grafica non saprei, così però si vedono un po' troppo in piccolo i nomi (cassetti a parte), se vedi una qualsiasi altra voce di nobili, ci sono tabelle magari meno "colorate" ma certamente più leggibili (es. Elisabetta_II_del_Regno_Unito#Ascendenza). Sul troppo dettaglio è forse scritto troppo su alcuni personaggi non enciclopedici (tieni presente che i vescovi non sono automaticamente enciclopedici) e quello rende la voce un po' troppo lunga. In parte lo scorporo può risolvere, sempre che qualcuno non trovi un intero "ramo" non enciclopedico.--Kirk39 Dimmi! 09:48, 18 giu 2014 (CEST)[rispondi]
Ok. D'accordo per i chiarimenti. In effetti quella di Elisabetta è un'ascendenza che tende ad indicare i maggiori di un singolo personaggio, mentre una tavola genealogica Vedi tende ad indicare gli appartenenti ad una famiglia o a un singolo ramo e serve per lo più ad individuare le connessioni tra i vari componenti. L'esposizione in chiaro (senza cassetti), risulta poco gradevole, poiché l'immagine, risulta troppo grande e ingombrante. Sto studiando un altro modo espositivo, ove magari cliccando sull'immagine, si renda più agevole la lettura.
Comunque porto avanti il lavoro sull'eliminazione dei cassetti e lo scorporo della voce e vediamo se il risultato va bene. Grazie per la disponibilità.--Roberto.Amerighi (msg) 14:23, 18 giu 2014 (CEST)[rispondi]

Wikipedia ha delle sue linee guida per la formattazione delle pagine e questi andrebbero rispettati, oltre all'uso del cassetto deprecato nelle voci, c'è anche l'uso diretto di {{infobox}} per fare un template ad hoc invece di utilizzare {{casata}} e numerose formattazioni non standard (titoli in corsivo, uso del grassetto per simulare titoli, tabelle usate in modo improprio come se fossero liste).--Moroboshi scrivimi 22:34, 13 giu 2014 (CEST)[rispondi]

Ristrutturazione e riorganizzazione della voce[modifica wikitesto]

Secondo i consigli e le indicazioni ricevute, delle quali ringrazio, poiché hanno concorso ad ampliare le mie conoscenze di molte regole di Wikipedia, da me ignorate, ho provveduto ad apportare delle modifiche alla voce Piccolomini:

  1. ho provveduto ad effettuarne lo scorporo, creando tre voci ancillari e precisamente Piccolomini Todeschini, Piccolomini Pieri e Bandini Piccolomini, trasformando la voce originale in quattro distinte fra loro,
  2. ho provveduto ad eliminare il template {{infobox}}, sostituendolo, come indicato, con il template {{casata}},
  3. ho provveduto ad eliminare le formattazioni non stardard ((titoli in corsivo, uso del grassetto per simulare titoli)
  4. ho provveduto ad eliminare tutti i cassetti presenti nelle voci,
  5. ho eliminato le tabelle non conformi, sostituendole con un elenco, ove necessario,
  6. ho cercato di eliminare l'iperdettaglio, eliminando alcuni personaggi minori, ed eliminando molte note, in effetti inutili, in quanto riferite, ad unica fonte, valida per richiami multipli.
  7. ho eliminato il template {{organizzare}}, salvo ripristinarlo a vostro diverso avviso.

Mi dispiace aver procurato questi disguidi, dovuti alla mia poca esperienza, che spero possa migliorare in futuro. Rigrazio Kirk39 e Moroboshi, per la pazienza rappresentatami --Roberto.Amerighi (msg) 20:19, 3 lug 2014 (CEST)[rispondi]

Voce illeggibile[modifica wikitesto]

Questa voce è illeggibile. Troppi dettagli, troppe informazioni secondarie. --Chiorbonus da Frittole (msg) 02:44, 30 dic 2014 (CET)[rispondi]

Questa voce è già stata interessata dal template {{organizzare}}, in relazione al quale sono state apportate, modifiche ed una ristrutturazione generale della stesura, che la comunità ha ritenuto sufficientemente adeguate. Tuttavia le critiche ed i consigli, in Wikipedia, sono sempre bene accolti, se costruttivi. Quindi, se sarà ritenuto necessario apportare ulteriori modifiche, queste verranno, come d'uso nella comunità, verificate e se giudicate positive, approvate.--Roberto.Amerighi (msg) 18:15, 30 dic 2014 (CET)[rispondi]

In data 1 ottobre 2016 l'Incipit la voce della presente discussione era così articolata:

"I Piccolomini sono una famiglia italiana di origine toscana, influente a Siena a partire dall'XI secolo. I suoi componenti, grazie al commercio, le armi, la cultura e le scienze, acquisirono notevole visibilità, in Italia ed in Europa. Furono Grandi di Spagna, Principi del Sacro Romano Impero e diedero, alla Chiesa, due Pontefici."

Nella stessa data l'utente -kayac- ha modificato la voce nel modo seguente:

"I Piccolomini sono una famiglia italiana di origine toscana, influente a Siena a partire già dall'XI secolo. I suoi componenti, grazie ai commerci, alle armi, agli studi culturali e scientifici intrapresi, acquisirono notevole visibilità. In particolare assunsero rilevanza in Italia ed in Europa, a partire dall'elezione a papa, nel 1458, di Enea Silvio Piccolomini, che prese il nome di Pio II. Alcuni membri illustri dei Piccolomini si trasferirono nel meridione d'Italia dove i loro discendenti acquisirono tale importanza, che la famiglia, nelle sue varie diramazioni, iniziò ad essere annoverata tra le maggiori casate dell'intero Regno di Napoli[1][2]. Suoi esponenti divennero Grandi di Spagna, Principi del Sacro Romano Impero, Cardinali e diedero alla Chiesa un secondo Pontefice, Pio III."

L'utente -kayac- con la sua modifica, pone in evidenza due punti:

1° I Piccolomini in particolare assunsero rilevanza in Italia ed in Europa, a partire dall'elezione a papa, nel 1458, di Enea Silvio Piccolomini.
2° Alcuni membri illustri dei Piccolomini si trasferirono nel meridione d'Italia dove i loro discendenti acquisirono tale importanza, che la famiglia, nelle sue varie diramazioni, iniziò ad essere annoverata tra le maggiori casate dell'intero Regno di Napoli[1][2].

Entrambi i due punti contengono delle inesattezze ed esprimono dei punti di vista non corretti.

1° Rilevanza dei Piccolomini In Italia ed Europa

I Piccolomini alla stregua dei più importanti banchieri europei del XII secolo, come i Bonsignori e i Gallerani erano molto noti a livello internazionale. Svolsero la loro attività creditizia a Genova, Venezia, Trieste, Aquileia, in Francia, Inghilterra, Germania, Austria e oriente Cristiano (Spreti: Enciclopedia Storico-Nobiliare Italiana Tomo V pag. 325-326). Notizia confermata nell'Enciclopedia Treccani e da Alessandro Lisini (Il maggiore storico della famiglia Piccolomini) nella sua "Genealogia dei Piccolomini alle pagine 7/8.

Stabilire quindi il 1458 come data iniziale della rinomanza della famiglia in Italia ed Europa, costituisce un'affermazione impropria, seppure l'elezione a papa di Enea Silvio Piccolomini rappresenti una tappa rilevante nella storia di questa famiglia.

2° Alcuni membri illustri dei Piccolomini si trasferirono nel meridione d'Italia dove i loro discendenti acquisirono tale importanza, che la famiglia, nelle sue varie diramazioni, iniziò ad essere annoverata tra le maggiori casate dell'intero Regno di Napoli[1][2].

  1. Alcuni membri illustri dei Piccolomini si trasferirono nel meridione d'Italia:
    affermazione inesatta. Sembrerebbe infatti, con questa esposizione, che in un momento imprecisato della storia di famiglia, alcuni membri della famiglia alla spicciolata abbiano deciso di migrare nel regno di Napoli in modo anonimo e senza una motivazione specifica. È invece noto a tutti i cultori della storia di questa famiglia e quelli della storia aragonese del regno di Napoli, che per sancire l'alleanza tra papato e Regno di Napoli, Pio II favorì e privilegiò il diritto successorio di Ferrante d'Aragona nella monarchia partenopea, ai danni del pretendente angioino Giovanni di Lorena. Tale alleanza fu suggellata dal matrimonio di Antonio Todeschini con la figlia naturale di Ferrante di Aragona.
    Fu dunque Antonio Todeschini Piccolomini, poi d'Aragona, che diede lustro alla famiglia acquisendo numerosi feudi, tra cui il Ducato di Amalfi, distinguendosi nella vita pubblica e militare. Cosa che i suoi più immediati discendenti non seppero fare.
  2. ... dove i loro discendenti acquisirono tale importanza,
    a) Il II duca di Amalfi, Alfonso I, figlio di Antonio visse all'ombra del padre e non fece nulla degno di nota.
    b) il III duca di Amalfi, Alfonso II ebbe accesso alla vita pubblica e gli onori di corte, in virtù della sua ascendenza, ma sospettato di tradimento, venne esautorato da Carlo V che lo privò di tutte le cariche pubbliche. Cadde in depressione e si ritirò nel castello di Nisida in preda alla misantropia dove morì in solitudine.
    c) Il IV duca di Amalfi, Iñigo, accusato di omicidio e ricercato dalla polizia partenopea, fu costretto alla fuga e trovo rifugio a Roma dove morì. Oltre che per questo episodio è noto per aver dissipato gran parte del patrimonio ereditato dai suoi avi oltre a quello altrettanto importante della moglie, Silvia Piccolomini Todeschini del ramo senese.
    d) Costanza V duchessa di Amalfi, concluse la discendenza del ramo primogenito.
    Si unì in matrimonio con Alessandro, ultimo discendente del ramo secondogenito dei marchesi di Deliceto, che divenne in circostanze poco ortodosse VI duca di Amalfi.
    e) Alessandro VI duca di Amalfi, dopo aver completamente dissipato il patrimonio ereditato dagli avi, tentò di aggredire il residuo patrimonio della moglie. Si diede a pratiche magiche e sortilegi, tanto da subire un processo per bestemmie ereticali da parte del Santo Officio. Subì 12 anni di carcere a Napoi, condanna inflittagli dalla giustizia vicereale, a cui se ne dovevano aggiungere altri 10 nel Castello dell'Aquila. Con l'abiura, ottene dal papa la grazie e dal viceré condonata la pena a patto che svolgesse vita militare lontano da regno di Napoli.
    Alla sua morte il re di Spagna Filippo III, non ritenendo meritevole e degna di questo riconoscimento la residua discendenza del fondatore della casata, donò il titolo di Duca di Amalfi ad Ottavio Piccolomini Pieri del ramo divenuto austriaco.

Dunque affermare che i loro discendenti acquisirono tale importanza, che la famiglia, nelle sue varie diramazioni, iniziò ad essere annoverata tra le maggiori casate dell'intero Regno di Napoli[1][2]. se da una parte conferma l'importanza della famiglia Piccolomini Todeschini d'Aragona nel Regno di Napoli, dall'altra costituisce un'ipotesi quantomeno affrettata, generica e comunque fuorviante, in quanto, affermare che i loro discendenti ...nelle sue varie diramazioni ecc. non è esatto. Infatti i due principali rami della famiglia napoletana, a parte il fondatore, vanno visti sotto un'ottica negativa e non aggiunsero nulla di notevole alla famiglia Piccolomini, tanto da meritare una menzione privilegiata nell'Incipit, anche se il ramo cadetto negli anni che seguirono grazie ad oculata politica di matrimoni, riuscì ad acquisire nuovamente credito e onori alla corte vicereale di Napoli e quella spagnola, grazie alla figura di uno dei suoi componenti, che fece dimenticare gli aspetti negativi dei menzionati suoi predecessori.

Va anche sottolineato che la nota [1], inserita dall'utente -kayac-, fa riferimento ad un sito web inesistente, che quando ampliai la voce fui costretto ad eliminare già nel maggio del 2014, perché non corretta. Con il copia e incolla è stata ripristinata la nota del 6 novembre 2012 (a suo tempo inserita dallo stesso utente -kayac-), senza verificare la congruità del collegamento, citando "(B. Filangieri di Candida Gonzaga, op.cit, ad voces; Spreti, op.cit, ad voces)". Tuttavia essendo la nota citata la prima della voce non si può fare riferimento ad opere citate. Si fa poi riferimento ad voces, ma non si sa di chi, se della famiglia Sanseverino o altre; non si indicano le pagine e i tomi delle opere cui si fa riferimento.
Nella nota [2], sempre inserita dall'utente -kayac-, si fa riferimento al sito web Nobili Napoletani, che è un sito sicuramente affascinante per i cultori di araldica, ma sicuramente non attendibile dal punto di vista storico, poiché, tende ad enfatizzare la nobiltà napoletana ed è completamente privo di riferimenti bibliografici puntuali. Inoltre riporta errori grossolani, anche nella stessa voce Piccolomini.

Rilevanza del ramo Piccolomini Todeschini d'Aragona nel più ampio contesto della famiglia Piccolomini

Va ricordato che il ramo Piccolomini Todeschini d'Aragona nella nomenclatura della Consorteria Piccolomini non fa parte dei rami originari, ma è un ramo aggregato per adozione, come riferito dalle più autorevoli fonti bibliografiche, indicate nella voce, Quali Roberta Mucciarelli, Vittorio Spreti e Giovanbattista di Crollalanza.
Crollalanza, fa questa distinzione, descrivendo separatamente la famiglia Piccolomini Todeschini, nell'ambito della quale dedica 14 righe al ramo meridionale dei Piccolomini d'Aragona, delle 130 circa dedicate alla famiglia. (Pag. 334 tomo II del suo Dizionario storico nobiliare)
Spreti, fa questa distinzione, descrivendo anch'egli separatamente la famiglia Piccolomini Todeschini, nell'ambito della quale dedica poco meno di una pagina (Pag. 329 tomo V della sua Enciclopedia storico nobiliare) delle complessive 13 pagine (325-337 tomo V) dedicate alla famiglia.
Dunque pur considerando il rango più che illustre di questo ramo della famiglia, nulla ha di più o di meno degli altri rami, che sono molto numerosi. Nella presente voce ne vengono descritti solo 23 (comprendendo Piccolomini Pieri, Piccolomini Todeschini e Bandini Piccolomini), tralasciando quelli di minore rilevanza storica.

In definitiva nessun testo, riporta il primato del ramo partenopeo rispetto agli altri rami della famiglia. Risulta quindi, a mio avviso, inappropriata e viziata da pov non neutrale, l'evidenziazione formulata nell'incipit nella forma esposta dall'utente -kayac-.

Nuova formulazione dell'Incipit

Tuttavia l'esigenza di ampliare il contenuto dell'Incipit con maggiori notizie, così come richiamata dall'utente -kayac-, potrebbe essere risolta nel modo seguente senza appesantirne eccessivamente il contenuto:

I Piccolomini sono una famiglia italiana di origine toscana, influente a Siena a partire dall'XI secolo. I suoi componenti, grazie alla loro affermazione nel commercio, nelle armi, nella cultura e nelle scienze, acquisirono notevole visibilità, in Italia ed in Europa. Furono Grandi di Spagna, Principi del Sacro Romano Impero e diedero, alla Chiesa, numerosi alti prelati e due Pontefici.

Nel XV secolo, l'elevazione al soglio pontificio di Pio II, al secolo Enea Silvio, che era ultimo discendente del cosiddetto "Ramo papale", il più ricco e potente della famiglia, permise ai Piccolomini di acquisire nuovo prestigio e popolarità.

La statura religiosa, politica e diplomatica del nuovo papa, l'istituzione della consorteria Piccolomini, unita all'atteggiamento apertamente nepotistico di quest'ultimo, diedero nuovo impulso all'affermazione della famiglia, che si impose con rinnovato vigore, sia in campo nazionale che internazionale. In particolare emersero, per opulenza, peso politico ed eccellenza militare i due rami legati alle sorelle del pontefice: i Piccolomini Todeschini e i Piccolomini Pieri.

I primi, si imposero oltre che per l'elezione di un nuovo papa, Pio III, anche per la loro affermazione nel resto della penisola, stabilendo numerosi nuovi feudi in Toscana, Emilia e Marche e soprattutto nel meridione d'Italia dove si inserirono ai massimi vertici politici, militari e aristocratici del Regno di Napoli.

I secondi, con molti dei suoi esponenti raggiunsero il primato in campo militare, in Toscana, nel Mediterraneo, in Spagna e nel Sacro Romano Impero, dove, uno dei suoi componenti, il principe Ottavio divenne, nel XVII secolo, Feldmaresciallo dell'Impero.

Gli altri rami della famiglia, sviluppatisi prevalentemente in territorio senese, ebbero radici in tempi antichi. I più illustri furono i Piccolomini di Modanella, i Piccolomini Salamoneschi e i Carli Piccolomini. Questi ultimi due si suddivisero poi in diverse altre ramificazioni. Tutti ebbero, tra i propri membri, personaggi di alto lignaggio che si affermarono nelle più svariate discipline. (Immissione firma omessa per dimenticanza in data 26/10/2015)--Roberto.Amerighi(msg) 18:15, 9 dic 2016 (CET)[rispondi]

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ho appena modificato 2 collegamento/i esterno/i sulla pagina Piccolomini. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 07:01, 21 ott 2017 (CEST)[rispondi]

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Inserimento stemma dei Piccolomini Todeschini d'Aragona nel template casata[modifica wikitesto]

La Rilevanza del ramo Piccolomini Todeschini d'Aragona nel più ampio contesto della famiglia Piccolomini è stata ampiamente descritta in questa pagina di discussione. Per cui mi sembra superfluo dilungarmi ulteriormente. Mi limiterò a ripetere che è un ramo aggregato per adozione nella consorteria Piccolomini. Quindi in presenza delle numerose varianti dello stemma (numerose e spesso simili tra di loro) è corretto inserire il più antico e nel contempo valido per tutti i rami della famiglia. Lo stemma Piccolomini d'Aragona è già correttamente inserito nella pagina Piccolomini d'Aragona - Ramo di Antonio Todeschini. Procedo dunque ad annullare la modifica del 17 feb 2019‎ (ore 23,48) di[@ Guido Fineschi Sergardi], pregando l'utente di leggere attentamente il contenuto delle voci ed in questo caso anche della discussione, prima di apporre variazioni, per evitare di tornare sullo stesso argomento--Roberto.Amerighi(msg) 18:09, 19 feb 2019 (CET)[rispondi]

Per quanto attiene l'inserimento nel template "Casata" della corona principesca vale lo stesso ragionamento. Nel caso la decisione del progetto specifico sia favorevole all'inserimento delle corone nei template "Casata, potrà essere inserito nella voce Piccolomini d'Aragona - Ramo di Antonio Todeschini--Roberto.Amerighi(msg) 18:19, 19 feb 2019 (CET)[rispondi]

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Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 20:34, 21 dic 2019 (CET)[rispondi]

Modifiche apportate da Giorgio Pallavicini[modifica wikitesto]

  • La voce già reca un template che invita ad un uso più attento dei wikilink. Non sembra quindi opportuno aggiungere wikilink per il titolo di "conte", "duca", "patrizio", "signore" ecc. Inserire "Papa" tra i titoli nobiliari è sicuramente una forzatura. Aggiungere poi tra parentesi che il titolo non è ereditario, sembra una beffa che fa pensare a possibile vandalismo. Inserire Il wikilink a "Piccolomo di Montone" e superfluo quanto inutile. Di lui si conosce a malapena il nome e quindi sicuramente non enciclopedico. Provvedo a eliminare i numerosi wikilink inseriti in modifica del 14.12.2019 ore 17,24
  • L'inserimento dell'immagine [[File:Biblioteca Duomo Siena Apr 2008 2.jpg|thumb|Stemma di Casa Piccolomini sulla Biblioteca del [[Duomo di Siena]]]] si riferisce, atteso che lo stemma è ornato dal cappello cardinalizio, espressamente a un singolo personaggio della famiglia:Il cardinale Francesco Piccolomini poi Papa Pio III e quindi rappresenta un riferimento approssimativo e non pertinente. Annullo modifica del 14.12.2019 ore 17,46
  • L'inserimento dei rami cadetti non risulta corretto per questa famiglia, perché non esisteva un capo famiglia depositario di particolari prerogative nelle quali potevano eventualmente succedere altri componenti. Quella dei Piccolomini era una consorteria fondata da Pio II e come descritto nella voce che evidentemente non è stata letta era composta da rami cosiddetti "originari", "aggregati" ed "estranei". Annullo modifica del 14.12.2019 ore 18,04
  • L'inserimento nel template casata della corona principesca non è appropriato. Vedi il progetto di riferimento. Tale osservazione è già stata fatta a suo tempo in questa discussione ed è di fatto fastidioso dover tornare sull'argomento. Gli interventi di modifica sono graditi, ma devono essere costruttivi e soprattutto se si è ben certi di conoscere la materia. In particolare è stata inserita la corona di Principe del Sacro Romano Impero. Ora la famiglia Piccolomini annovera tra i tanti titoli anche quello di principe del sacro romano impero, ma questo è appartenuto ad un solo ramo, quello di Ottavio Piccolomini che lo aveva ricevuto dall'imperatore Ferdinando III, e quindi non è emblematico della famiglia. Annullo modifica del 14.12.2019 ore 18,09.

Per quanto sopra, provvedo ad annullare le modifiche indicate, reinserendo solo quei wikilink ritenuti pertinenti.--Roberto.Amerighi(msg) 17:39, 9 gen 2020 (CET)[rispondi]