Discussione:Alchimia

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L'utente Utente:Drdulcamara3 ha aggiunto il seguente paragrafo che, nella forma attuale appare irrelato con il corpo dell'articolo. Siccome non è corretto eliminarlo senza adeguata discussione, soprattutto se come si nota contiene informazioni interessanti e valide per l'inserimento nelle coerenti parti dell'articolo, lo riporto in discussione perché sia valutato e sfruttato. - εΔω 19:47, ott 14, 2005 (CEST)(bella l'alchimia davvero)

Alchimia - Gli autori non concordano tutti sulla definizione di questa Scienza Arte, e ciò perché vi sono due tipi di alchimisti, quelli veri e quelli falsi, detti anche soffiatori o millantatori. La prima secondo Dionigi Zaccaria, si definisce come parte della filosofia naturale che insegna a fare i metalli sulla terra, imitando, per quanto possibile, a ciò che fa la Natura nelle viscere delle miniere. Ma attenzione, mai cercare di leggere alla lettera ciò che gli Alchimisti hanno scritto nei loro preziosi trattati, così come fanno i soffiatori. Paracelso dice che l'Alchimia è la scienza che mostra la trasmutazione dei generi dei metalli, l'uno nell'altro, e gli sciocchi si sono illusi di trasformare i ferri vecchi delle grondaie in puro oro di coppella. Dom Antonio Giuseppe Pernety, nel suo Dizionario Mito Ermetico, dà questa definizione: L'Alchimia è la Scienza e l'Arte di fare una polvere fermentativa la quale trasmuta in oro i metalli imperfetti, e serve di rimedio universale a tutte le malattie dell'uomo, degli animali e delle piante. E ciò adoperando gli agenti della Natura e imitandone le operazioni. L'Alchimia ottiene una cosa preziosissima da una piccola quantità di materia vile. L'Alchimia è caduta in disprezzo dopo che un gran numero di falsi artisti, approfittando del mistero che avvolge questa Tradizione, a loro sicuramente sconosciuta, ha diffuso stranezze verso la gente credulona e ignorante. L'oro, quello profano, è l'obbiettivo dell'ambizione umana. Ma se voi seminate il vostro oro non raccogliete che fumo, e alla fine dubiterete della Verità. Pochi sono gli Alchimisti autentici, molti sono invece quelli che lavorano seguendo i principi della chimica volgare. I veri Alchimisti non fanno trofei della loro Scienza, e non hanno bisogno di scroccare la moneta del prossimo, perché come dice Morieno al Re Calid: Chi possiede tutto non ha bisogno di niente. Essi invero, danno parte dei loro beni ai bisognosi e agli uomini che non anelano a carpire il loro segreto. I veri Alchimisti conoscono la Natura e le sue operazioni, e si valgono di tali conoscenze per arrivare, come dice S. Paolo, alla Conoscenza del Creatore. Leggete le Opere di Ermete Trismegisto, di Geber, di Morieno, dei Fedeli D'Amore, di Dante, Pitagora, Raimondo Lullo, Basilio Valentino, Flamel, Cosmopolita, d'Espagnet, Giacomo Catinella, Fulcanelli, Omero, e di tutti gli altri alchimisti, e non ve n'è uno solo che non predichi senza posa l'Amore del Divino, non quello delle varie religioni, spesso a immagine e somiglianza dell'uomo, ma quello Universale, del quale l'UOMO ne è immagine e somiglianza. Nessuno si lusinghi di pervenire coi mezzi della chimica volgare alla Verità della Scienza, perchè quella chimica al massimo può essere da pietra di paragone a chi fosse esposto all'inganno dei ciarlatani e di farabutti. La Chimica Ermetica non è altro che la Natura stessa, che libera le virtù native dei corpi, dalle prigioni ove erano rinchiuse, rendendo più ampie la loro opera di attività e raccogliendo i principi che le vivificano. Il fuoco che serve nelle operazioni alchemiche, non è il fuoco volgare delle nostre cucine, noto sotto il nome di fuoco elementare, quello alchemico è invece il fuoco celeste, diffuso per ogni dove, ed è la causa principale della pietra tanto lodata dai veri Filosofi, per cui il fuoco celeste è il padre della Pietra. Questo fuoco però non agirebbe se non fosse eccitato da un fuoco celeste volatile, che si estrae con distillazione filosofica da una Terra conosciuta dai soli Filosofi, e da essi chiamata la Madre della loro Pietra (Si legga la Lettera sul fuoco Filosofico di Pontano). L'Alchimia è un Dono del Divino, e chi vuole pervenirvi deve Leggere, Leggere, Leggere, Pregare, e Sperimentare, e se il suo cuore è puro, raccoglierà nel palmo della sua mano, quella pepita d'oro che con nessuna moneta si può comprare.

Articolo banale,pretestuoso e inutile.

Approvo la critica alla cancellazione del paragrafo citato nella discussione. L'alchimia non era una "protoscienza" ma un sistema filosofico esoterico. L'oro degli alchimisti non era quello materiale ma, avendo essi un linguaggio ermetico per sfuggire alla censura e per lo stesso intento esoterico, diedero il via alla chimica, inducendo chi non possedeva la chiave per decriptare il linguaggio alchemico a trovare il modo di trasformare il piombo in oro. In realtà il piombo della materia poteva essere trasmutato nell'oro della visione mistica appunto dalla filosofia (pietra filosofale).

Anch'io trovo che l'aspetto chimico è fin troppo accentuato nell'articolo. Proporrei di aggiungere un paragrafo del tipo: "L'approccio alchemico ha parecchi punti in comune con l'approccio massonico, dove anche se si utilizzano le espressioni "pietra grezza da squadrare" etc... in realtà non vi è attualmente nessun massone che fisicamente intagli la pietra. L'alchimia va distina anche lei in speculativa ed operativa. Alchimia operativa utilizzando materiali fisici. Alchimia speculativa utilizzando l'uomo. E'probabile che i due aspetti fossero già scissi tra loro già dalla fine dell'impero romano se non prima. Situazione analoga è osservabile nell'alchimia cinese"

Alchimia: discussione.

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Qualcuno ha scritto: Articolo banale,pretestuoso e inutile.

Come fa questo signore a dire che l'articolo è banale, pretestuoso e inutile? Ha egli studiato per vari decenni sulle Opere dei veri Maestri? Legga Raimondo Lullo, Sendivogio, Bacone, Paracelso, Trevisano, Filalete, Ciliany, Santinelli, Fulcanelli, Canseliet, Hortolanus, Arnaldo da Villanova, Flamel, basilio Valentino, Pontano, Lavinio di Moravia, il Cosmopolita, De Nuysement, Gobineau de Montluisant, Artefio, Pietro Bono da Ferrara, Geber, e mille altri. E se avrà speso tutta la vita nello studio e nella pratica, e sarà riuscito ad abbeverarsi alla Fontana d'Acqua viva del veri Filosofi, forse potrebbe sussurrare qualche parola. Ma purtroppo ai veri Alchimisti non è mai stato dato spazio per descrivere cosa fosse l'Alchimia, e allora restano le pseudo definizioni dei cosiddetti "dotti" che mescolano con millanteria storia, psicanalisi, chimica e tutto il resto. E chi volesse conoscere il significato di Alchimia? niente, solo parole, tante parole. Questo signore che definisce l'articolo banale, pretestuoso e inutile deve essere uno di quelli che scrive saggi e tiene conferenze su che cos'è l'Alchimia. Purtroppo questa è la realtà. Dr.Dulcamara

Categoria Pseudoscienza

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Vorrei esprimere la mia perplessità per l'inserimento dell'alchimia tra le "pseudoscienze", come se i metalli di cui si parla fossero davvero quelli materiali. La collocazione naturale, secondo me, è la categoria "esoterismo". Tanto più che in "esoterismo" esiste già la sottocategoria "alchimisti", dunque... --Lucio Di Madaura (disputationes) 02:31, 28 feb 2006 (CET)[rispondi]

Protoscienza termine scorretto

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La classificazione come "protoscienza" non è corretta: ciò che noi classifichiamo "protoscienza" è una categoria che non appartiene al periodo storico in cui l'alchimia si è sviluppata. E'possibile, certo, usare il termine "scienza" in maniera più ampia, come conoscenza umana in generale, ma anche in tal caso occorrerebbe chiamarla "una scienza di tale o tal altro periodo", altrimenti dovremmo chiamare protoscienza anche quanto affermato da Galilei.


Il Dr.Dulcamara ha ragione di dolersi del fatto che venga disconosciuta una fonte rilevante delle nostre conoscenze.Il concetto di scienza, così come noi lo assumiamo oggi, non ci consente la definizione dell'alchimia in quanto scienza, ma, attenzione, neppure l'omeopatia viene considerata tale sebbene riesca benissimo a curare molti mali.Se volessimo elemcare i debiti che il nostro conoscere ha con l'alchimia credo non basterebbe questa enciclopedia. E comunque non è condivisibile la disconoscenza degli sforzi compiuti dagli uomini per investigare sulla natura;l'alchimia fu arte nobile, una protoscienza, è giusto dire così, ma in questa definizione dobbiamo immettere tutta la nostra riconoscenza per l'opera e le fatiche degli alchimisti (che non furono soltanto chimici, ma anche astronomi,agronomi,medici,etc.)Non è necessario ricordare Newton,Van Helmont, e tanti altri che, con i loro tentativi,innescarono desideri di conoscenza fecondi.L'alchimia fu il primo campo in cui l'uomo tentò di espugnare i segreti della natura, una lotta impari, dati i mezzi di allora, ma forse per questo meno meritoria?--Piero sagnibene 23:11, 20 dic 2006 (CET) PS.All'autore della voce vorrei far presewnte che mancano riferimenti ad alcune figure considerate centrali dai cultori dell'Alchimia:si tratta del mitico Ox-afar, e dell'egizio Thmeset (queste due forse sono figure leggendarie) e di Kalid ibn-Yazid, principe della dinastia degli Ommiadi (Yacca,Yemen), Saud al-Hamadani (maestro di Kalid), Urbano Galli, medico senese, arso sul rogo,Amaldo Graviano Cresci, figlio di Tommaso medico della casa del Duca di Maddaloni, anch'egli arso sul rogo. E manca l'essnziale di Pietro D'Abano che fu avvelenato in carcere, non potendolo ardere data la sua grandissima popolarità( era il maggior medico del tempo e curava gratuitamente i poveri).E manca Piero della Francesca, insigne pittore, alchimista e geniale matematico (proprio perchè sopetto di alchimia la sua invenzione delle matrici matematiche fu d'autorità attribuita al monaco Luca Pacioli). Poichè queste figure rappresentano una storia diversa da quella esposta nella voce, non ho apportato modifiche, che avrebbero sconclusionato il racconto.Tuttavia non possiamo espungerle dalla trattazione.--Piero sagnibene 23:25, 20 dic 2006 (CET)[rispondi]

considerazioni

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per ciò che mi riguarda sono d'accordo con Dr.Dulcamara e Piero ... forse le persone dovrebbero approfondire un po di più certi argomenti prima di esprimersi in modi tanto infelici e prendere decisioni ...

una citazione chiarificatrice

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"Molti sono i meriti dell'epistemilogia del nostro secolo, di cui Popper è certo uno dei più autorevoli esponenti. Merito anche suo se possiamo affermare senza tema di venire, come un tempo, dileggiati, che la scienza ha una matrice intuitiva e mitica. Il mito non è il baluginio di un eocene psichico, di un cervello ancora in distonia con il reale, ma un sistema di pensiero, una forma di 'scienza', perchè "ogni legge scientifica", ha scritto Nietzsche,"è il relitto di un sogno mitologico" (Giorgio Celli - prefazione a Il mondo delle formiche- Rémy Chauvin-Feltrinelli,1976 E' del tutto evidente che il redattore della voce si è limitato a collazionare informazioni raccolte da vari testi senza organizzarle in un pensiero proprio; ma ancorpiù evidente è la debolezza del suo pensare per quanto riguada il concetto di scienza, chiaramente ai limiti dello scientismo. La sua posizione è del tutto fuori dal dibattito epistemologico, ed egli è preoccupato di separare la storia della scienza tra un prima e un dopo, ritenendo che lo spartiacque sia il metodo sperimentale. E non gli sorge minimamente il sospetto che tale presupposto non serve a niente e non porta a niente, dato che il metodo sperimentale non sorse dal nulla, non fu proiettato dal cielo nella mente di Galileo o di Newton, ma nacque nelle concrete contingenze storiche dal punto in cui la conoscenza era stata spinta proprio..dagli alchimisti. Questo concetto, tipicamente messianico, di separare e contrapporre i vari segmenti della storia umana (vedi la falsa contrapposizione tra Lamarck e Darwin), è una triste eredità della teologia, passata, per esaurimento della sua funzione storica, da principio organizzatore della spiritualità umana a prodotto inservibile ad uso degli intolleranti.--Piero Sagnibene 15:37, 6 gen 2007 (CET)[rispondi]


Vi riporto di seguito un'indovinello che ho trovato navigando in rete. Se a qualcuno venisse in mente una soluzione adeguata (...) [RIMOSSO]

Ci spiace ma...
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--MarcoK (msg) 19:32, 27 mag 2007 (CEST)[rispondi]


A proposito della citazione attribuita nella voce preesistente a Teofrasto

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La citazione in questione, "L'alchimia serve a separare il vero dal falso", comunemente attribuita a Teofrasto (medico e alchimista) detto "Paracelso", non è sicuramente del "Teofrasto" filosofo greco. Ho apportato la modifica anche nelle citazioni. - gco 09:19, 28 giu 2007 (CEST)[rispondi]


Anche Leonardo era un alchimista.....Dovrebbe essere aggiunto...

L'equivoco si è prodotto perché Paracelso in realtà si chiamava proprio Teophrastus Bombastus von Honnaim. Leonardo da Vinci non era affatto alchimista, ma se ne interessava parecchio e ciò ha lasciato supporre che lo fosse. In realtà non abbiamo conferme in tal senso.

Principio dello scambio equivalente

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Tale principio era descritto nella sezione "processo alchemico". L'ho cancellato, ritenendolo un'invenzione dell'anime Fullmetal Alchemist (vedi Principio dello scambio equivalente). Se qualcuno ritiene che esso faccia realmente parte dell'alchimia e voglia reinserirlo, per favore aggiunga una citazione alle sue fonti.

No, hai ragione, era da togliere. Jalo 10:21, 5 nov 2007 (CET)[rispondi]

Secondo me questa pagina si può mettere in vetrina, daltronde la wiki portoghese la messa in vetrina per molto meno!!--Dis-pater 16:02, 10 nov 2007 (CET)[rispondi]

Alchimia cinese

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Perché è stato eliminato il link al sito The Golden Elixir sull'alchimia cinese? Non essendoci altri link ad articoli sull'argomento mi pareva che fosse d'obbligo, anche vist ala caratura del compilatore--Marco Valussi 09:11, 24 gen 2008 (CET)[rispondi]

Il Dr.Dulcamara ha perfettamente ragione: prima di esprimere opinioni così drastiche, bisognerebbe riflettere adeguatamente, inquanto nessun commento, anche se banale(quello del dr.Dulcamara non lo è assolutamente, anzi, è molto dotto ed eloquente), và censurato. Come diceva Voltaire, anche se non sono d'accordo con quello che dici, farò il possibile perché tu possa esprimere la tua opinione liberamente.

Andreas

Voce non più agli standard della vetrina?

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In seguito all'orfanizzazione del Template:Novetrina, in via di cancellazione, riporto la motivazione che accompagnava il template stesso in pagina--CastaÑa 18:55, 25 mag 2008 (CEST)[rispondi]


Assenza totale di note. quasi tutti i collegamenti esterni sono in inglese, si portebbe anche ampliare un pò (Utente:Francisco83pv, 15 marzo 2008).

Proporrei di ispirarsi alla pagina di wikipedia francese http://fr.wikipedia.org/wiki/Alchimie (i francesi hanno una forte tradizione alchemica). Soprattutto l'inizio che suggerisco mette a posto tutte le scuole di pensiero:

L'alchimia è una protoscienza o una prototecnica, ma è anche egualmente una disciplina esoterica il cui oggetto è lo studio spirituale dell'uomo e della materia e delle sue trasformazioni.

@@@@la scuola francese è peggio di quella scadentssima italiana. Non citano nepure Nicholas Flamel o lo considerano un minore...è quanto dire.

Nella sezione "introduzione" ho notato questo passaggio: <<La trasmutazione dei metalli di base in oro (ad esempio con la pietra filosofale o grande elisir o quintessenza o pietra dei filosofi o tintura rossa)>>. Mi ha ha fatto venire in mente l'elenco dei suoi nomi che fa il personaggio di Basque Grand nell'episodio 14 della prima serie animata di Fullmetal Alchemist (lì elenca come pietra dei filosofi, pietra del cielo, grande elisir, tintura rossa, quintessenza)... il che mi fa domandare se tali nomi siano tutti ripresi da nomi effettivamente dati alla pietra, oppure qualcuno le sia associato solo nel cartone animato... --Gig (Interfacciami) 13:09, 27 dic 2009 (CET)[rispondi]

L'autore della voce ha compiuto uno sforzo lodevole raccogliendo tutte le informazioni note e tentanto di dare loro un corpus organico. Non poteva fare diversamente ma purtroppo queste fonti non sono affatto attendibili, non per malafede o incompetenza dei loro autori, ma perchè essi furono tentativi di interpretazione di una conoscenza che è rimasta..inconosciuta. Le sole fonti attendibili sono purtroppo inconsultabili in quanto si trovano nell'archivio segreto delle Biblioteche Vaticane ed in alcune biblioteche diocesane il settori secretati. Tuttavia il fatto che l'alchimia sia stata un sapere precursore della chimica, sebbene sia vero, trae in inganno, in quanto l'esercizio di una scienza era pratica propedeutica presso gli alchimisti, faceva parte dell'iter formativo dell'alchimista e non sempre si trattava di chimica in quanto tutte le discipline delle scienze naturali trovarono studiosi eminenti tra gli alchimisti.Questi studi, chimica compresa, erano mascheramenti, attività che avevano lo scopo di celare la reale attività degli alchimisti. La storia alchemica comincia molti alcuni prima di Cristo. Una ipotesi delle sue finalità fa riferimento all'axè, l'energia vitale ed a culti religiosi dell'Africa Occidentale (Togo, Benin, Camenur, ecc.). Molte figure della religione egizia furono mutuate da questi culti. Qualcosa si può apprendere dal Borelli, in quanto questi fu nominato consulente (era un medico) al processo di uno dei maggiori alchimisti, il senese Urbano Galli, ma si tratta di frammenti di difficile interpetrazione. Nella voce vengono classificati alchimisti quelli che invece erano studiosi di alchimia e non alchimisti veri e propri. I veri alchimi conosciuti sono in realtà pochissimi; uno arabo, Kalid ibn Yazid, uno francese, Nicholas Flamel, e tre Italiani: Pietro D'Abano, Urbano Galli e Amaldo Graviano Cresci. L'unico alchimista egizio conosciuto per tale (ma la cosa è incerta) fu Tmeset, del IV sec. a.C. citato dal Neggerbauer. Alchimia, inoltre, è un termine che viene da "Kemà", il libro dei segreti dell'arte egizia. Scusate se mi sono intromesso in questa discussione, ma volevo fornirvi qualche elemento di ulteriore riflessione. Credo che molte affermazioni della voce potrebbero essere poste in forma problematica e, magari, dubitativa. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 87.19.143.27 (discussioni · contributi).

L'autore di questo intervento sembra conoscere a fondo la materia, cosa rara in quanto sull'alchimia il rapporto tra verità e chiacchiere è 1/200. Il redattore della voce merita un plauso per lo sforzo di dare coerenza a tutto il materiale di cui disponeva, ma è proprio questo il punto, le fonti. Intanto l'arco temporale nel quale si dipana la vicenda alchemica è più che millenario: esso va dall'antichissimo Egitto fino al '700 ed oltre. Molti simboli dei codici alchemici sembrano essere segni (modificati) di antichi alfabeti dell'Africa occidentale (jorubà, nago, je je, ecc.), una scrittura, occorre dirlo, molto più evoluta di quella geroglifica che si produsse molto dopo nell'antico Egitto. Inoltre bisogna considerare quale fosse la cosmologia a cui facevano riferimento gli alchimisti. Il nostro amico cita Kalid ibn Yazid, considerati il più eminente tra gli alchimisti: ebbene proprio Kalid postulava un sistema cosmologico non soltanto eliocentrico ma multicentrico e fu, appunto, dai suoi scritti che prese l'abbrivio, sette secoli dopo, lo studio di Nassir Eddin al Tush sui solidi di rotazione delle ellissi (Nassir era un matematico arabo alla corte dei Mongoli). Secondo la tradizione alchemica, l'alchimista è unico nel suo tempo (cartiglio di Tmeset). Cresci scrive "Uno, da uno ad uno dismutato." Altra questione centrale è la finalità dell'alchimia. Nè pietra filosofale, né trasmutazioni, nè elisir, queste sono sciocchezze. Cresci, che il nostro amico conosce, predicendo il futuro della specie umana, scrisse: "Mille vulcani in uno e nient'altro che fuoco." E risale a Saud al-Hamadani (maestro di Kalid, VII sec.) il compito della "numerazione dei viventi". In effetti, se si tiene conto della lettura alchemica dell'Apocalisse di San Giovanni, che è interamente un metafora, gli alchimisti pensavano che gli uomini avrebbero provocato la loro stessa distruzione, che ciò che essi imparavano lo trasformavano in maleficio (perciò la segretezza) e che nel distruggersi avrebbero anche distrutto la vita sul pianeta. Cresci fu l'ultimo degli alchimisti. Venne arso in un rogo segreto quando i suoi protettori, i Caietani, si indebolirono; contro di lui fu eseguita una sentenza in contumacia irrogata 40 anni. Era medico valentissimo, ma, come Pietro d'Abano, non percepiva compensi per la sua opera. La sua popolarità consigliò i suoi persecutori alla segretezza del rogo. Di lui dà testimonianza Ludovico Settala che assistè ad una guarigione da lui ottenuta di un cancro gastrico già in fase emorragica. (Settala fu il fondatore della microbiologia, Protomedico di Milano che salvò la città dalla peste due volte, 1525 e 1550). Il testamento di Cresci, 28 versi in tutto (28 era il numero alchemico per eccellenza) avrebbe forse dovuto essere il punto di partenza per redigere questa voce; forse il redattore non ne è venuto a conoscenza, e non per sua fallanza. Anche traslato è di difficile interpretazione per chi non conosce a fondo la tradizione alchemica, ma dice molto più del mare di chiacchiere che sono state dette sull'Alchimia. Vorrei soltanto domandare all'autore dell'intervento come è venuto a conoscenza di cosa dai più ignorate. Vi saluto e perdonatemi se mi sono dilungato.

Critiche alla voce

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allora,l'opera al bianco e al rosso indica la trasmutazione dei metalli in argento(bianco) e oro(rosso),l'oscurità dei testi,il modo criptico col quale sono scritti servono a scoraggiare quelli che cercano una facile scienza,è una materia basata sull'utilizzo del cervello,la parte pratica,cio che si opera nel laboratorio viene solo di seguito è la parte pratica di cio che si è compreso, il laboratorium è l'estensione dell'oratorium,ovvero nell'evoluzione dell'opera materiale rispecchia l'evoluzione spirituale/mentale chi piu comprende piu all'opera si avvicina,l'alchimista non cerca di creare nuovi elemnti,ma osserva la natura e ne ricrea l'opera in laboratorio,-in potenza tutti i metalli sono oro col tempo il calore e la fermentazione mutano la loro essenza nel metallo piu perfetto- questo è il pensiero alchimistico sulla trasmutazione dei metalli;la religione è la natura è l'opera di dio,e l'alchimista non vuole infrangerela ma ne riprodice in una stanza i procedimenti,piu l'anima con preghiera e meditazione si avvicina a dio piu è capace e deduttivo,questoè il legame con la religione. e informatevi prima di dir cazzateQuesto commento senza la firma utente è stato inserito da 188.153.77.220 (discussioni · contributi).

Leggi WP:FONTI ed evita insulti che potrebbero valerti un blocco.--151.67.198.88 (msg) 12:24, 28 dic 2011 (CET)[rispondi]

Insieme ad Albedo, Rubedo e Nigredo dovrebbe esserci anche la Citrinatio, "l'opera al giallo", la completa digestione. Conferme/Smentite?

Pare che vi siano migliori informazioni nella discussione anziché nella voce, aldi là delle polemiche (ovvie) su un argomento così controverso. Credo sia difficile integrare queste informazioni con il testo della voce ma sarebbe davvero un peccato trascurarle. Come fare?--Tremaux (msg) 02:07, 11 mar 2012 (CET)[rispondi]

Dubbio qualità grave

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Buonasera, ho letto la voce e ho riscontrato le seguenti problematiche, che in una voce in vetrina non dovrebbero esserci:

  1. Ci sono numerosi inciampi nello stile, specialmente nei tempi verbali.
  2. In vari punti si affermano i grandi obiettivi dell'alchimia, ma nell'incipit si dice che nessun alchimista abbia espresso le finalità di tale disciplina.
  3. Non si fa riferimento alle evoluzioni contemporanee della disciplina che, vedo nelle librerie, è ancora presente.
  4. Sono presenti dei citazione necessaria e altre informazioni (e anche interi capoversi) sono senza fonte, o comunque senza note (e per un argomento controverso come l'alchimia ce ne vorrebbero in abbondanza).
  5. Le note non sono wikificate (procedo apponendo un template:W).
  6. Quel che ritengo più grave è che la voce sembra essere stata scritta per alchimisti già avviati: si viene direttamente catapultati nell'argomento, non è chiarito cosa sia l'alchimia in sé, tutti i testi in bibliografia sono libri di alchimia e non c'è nessun testo che sia una valutazione del fenomeno (per esempio, come se in una voce sul teatro greco venissero citate solo le commedie e le tragedie e non tutti i saggi e gli studi successivi). Non viene mai detto che l'alchimia è una pseudoscienza (così viene definita nella pagina Wikipedia:Vetrina), né è presente un paragrafo dedicato alle critiche (che ci sono state anche in età antica). Fosse per me metterei un template:finzione, ma non sono sicuro che questo sia il caso, quindi appongo un template:P.
    Contestualmente metto un template:dubbio qualità grave e segnalo al Progetto:Verificabilità scientifica. Dalla cronologia non riesco a capire chi sia il maggiore contributore, se qualcuno lo sa prego di segnalargli/le la situazione.
    Grazie. --2.38.213.47 (msg) 18:41, 21 giu 2017 (CEST)[rispondi]
Bastava usare gli strumenti presenti in cronologia... Comunque ✔ Fatto, avvisato il secondo contributore per numero di modifiche (il primo non si può avvisare in quanto la discussione utente è protetta a tempo indeterminato), pertanto i 7 giorni prima dell'avvio della rimozione semplificata partono da oggi. --Gce ★★★+4 12:55, 17 set 2017 (CEST)[rispondi]
Provo a rispondere punto per punto alle critiche:
  1. la voce è stata sottoposta a monitoraggio nel 2015 è ha un voto B per lo stile, nei prossimi giorni proverò a correggere eventuali errori e inciampi.
  2. Quella frase nell'incipit è stata aggiunta dopo l'entrata in vetrina del 2009, se non ci sono obiezioni proverò a riscriverla.
  3. Sarebbero graditi esempi di "evoluzioni contemporanee della disciplina".
  4. Ho eliminato l'unico citazione necessaria presente. La voce nel 2009 è stata salvata dalla rimozione proposta proprio per la mancanza di note. Evidentemente da allora sono state aggiunte frasi senza note. Proverò a trovare le fonti necessarie.
  5. Nella discussione di cui sopra non sono state rilevate criticità in tal senso. Chiunque può provvedere a wikificarle.
  6. Oltre all'incipit, c'è la sezione Introduzione che spiega sufficientemente cosa sia l'alchimia. Dire che tutti i testi in bibliografia siano libri di alchimia è palesemente falso, cfr ad es. Eric John Holmyard, Storia dell'alchimia, Odoya, 2009; Titus Burckhardt, Alchimia, traduzione di P. Carbonini, Edizioni PiZeta, 2005 e Mircea Eliade, Arti del metallo e alchimia, traduzione di Francesco Sircana, 2ª ed., Bollati Boringhieri, 1980. La categoria di cui fa parte l'alchimia è categoria:pseudoscienza e nella voce è scritto che è una scienza esoterica. Se si sente la mancanza di tale sostantivo si può aggiungere. Dopo un'attenta lettura di Aiuto:Punto di vista neutrale e di Wikipedia:Segnala una voce non neutrale consiglio di inserirlo eventualmente nelle sezioni in cui si ravviserebbero frasi mancanti di neutralità. Se non ci sono obiezioni nei prossimi giorni lo eliminerò dalla testa della voce. --Phantomas (msg) 17:06, 18 set 2017 (CEST)[rispondi]
Ho tolto gli avvisi dato che le note sono state aggiunte quando mancanti e wikificate, sono state eliminate le frasi senza fonti e si è provveduto a correggere errori o inciampi nello stile. --Phantomas (msg) 08:58, 23 set 2017 (CEST)[rispondi]

Collegamenti esterni modificati

[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento/i esterno/i sulla pagina Alchimia. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 10:07, 16 nov 2018 (CET)[rispondi]

Collegamenti esterni modificati

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Gentili utenti,

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