Diodoro di Tiro

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Diodoro di Tiro (in greco antico: Διόδωρος?, Diódōros; Tiro, II secolo a.C.Atene, dopo il 110 a.C.) è stato un filosofo peripatetico greco antico.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Diodoro, nato a Tiro, fu discepolo di Critolao e gli fu successore nella scuola peripatetica di Atene nel 118 a.C., connotandosi come uno degli ultimi peripatetici ellenistici.

Nel 110 a.C. era ancora in attività quando Publio Licinio Crasso Musiano, questore di Macedonia, visitò Atene[1].

Pensiero[modifica | modifica wikitesto]

Delle sue opere ci restano appena sei frammenti[2], citati da Cicerone, che nega che fosse un peripatetico genuino[3] per via di una sua massima etica tendente a riconciliare stoicismo ed epicureismo: «il sommo bene consiste nella presenza della virtù e nell'assenza del dolore».[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cicerone, De Oratore, I 11.
  2. ^ Editi e commentati in F. Wehrli, Die Schule des Aristoteles. Hyeronymos, Kritolaos, Schuler des Kritolaos, Basel, Schwabe & Co, 1969, pp. 85-90.
  3. ^ Cicerone, De finibus bonorum et malorum, II 6, 11; IV 18; V 5, 8, 25.
  4. ^ Cicerone, Tusculanae disputationes, V 30; Academica, II 42; Clemente Alessandrino, Stromata, I, 2.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • F. Wehrli, Die Schule des Aristoteles. Hyeronymos, Kritolaos, Schuler des Kritolaos, Basel, Schwabe & Co, 1969, pp. 85-90.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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