Ieronimo di Rodi

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Ieronimo di Rodi (in greco antico: Ἱερώνυμος ὁ Ῥόδιος?, Hierṓnymos ho Rhódios; 290 a.C. circa – 230 a.C. circa[1]) è stato un filosofo peripatetico greco antico, avversario di Arcesilao e Licone di Troade.

Biografia e opere[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene Cicerone sollevi dubbi al riguardo, Ieronimo era un peripatetico che modificò successivamente il suo pensiero fondando una scuola a indirizzo eclettico[2].

Tra i suoi avversari filosofici non vi fu soltanto l'accademico Arcesilao[3], ma anche il peripatetico Licone di Troade[4] che aveva modificato la dottrina aristotelica in senso rigorosamente stoico mentre Ieronimo propendeva per l'epicureismo affermando che il sommo bene era l'assenza di dolore (aponia) come risulta dalle citazioni di Cicerone, ostile alla dottrina epicurea, il quale sostiene che il filosofo considerò come bene maggiore la libertà dal dolore e dalle difficoltà e che il piacere dovesse essere cercato per se stesso:

«– Ricordi la definizione che Ieronimo di Rodi dà del sommo bene, a cui ritiene si debba riferire ogni cosa?
– Sì; secondo lui il termine estremo è l'assenza del dolore.
– E sempre il medesimo che pensa del piacere?
– Dice che non è desiderabile per se stesso.
- Dunque ritiene che altro è provar gioia, altro dolore.»

Ma il non provare dolore, sostiene Cicerone non vuol dire vivere bene:

«E non bisogna dar retta a Ieronimo, per cui il sommo bene si identifica con quello che voi talvolta, o meglio troppo spesso, dite tale: il non provar dolore. Giacché, se il dolore è un male, non è sufficiente per vivere bene mancare di tale male.»

Esistono solo frammenti degli scritti e delle lettere di Ieronimo. Diogene Laerzio ricorda due sue opere: Sulla sospensione del giudizio[5] e Note sparse[6].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Brad Inwood, Lloyd P. Gerson, Hellenistic philosophy: introductory readings, 1997, pag. 408
  2. ^ Enciclopedia Italiana Treccani alla voce "Geronimo di Rodi"
  3. ^ Diogene Laerzio, IV 41
  4. ^ Diogene Laerzio, V 68
  5. ^ Diogene Laerzio, II 105
  6. ^ Diogene Laerzio, I 26; II 14

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • E. Zeller, La filosofia dei Greci nel suo sviluppo storico, Firenze, 1966
  • F. Wehrli, Die Schule des Aristoteles. Texte und Kommentar, Basel-Stuttgart, 1969
  • W. Fortenbaugh, S. A. White, Lyco of Troas and Hieronymus of Rhodes: Text, Translation and Discussion, Transaction Publishers, 2004, ISBN 0-7658-0253-8

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN20210111 · ISNI (EN0000 0000 5752 7381 · SBN PUVV270012 · CERL cnp00585735 · LCCN (ENn2004094776 · GND (DE118704680 · BNF (FRcb123482008 (data) · J9U (ENHE987007440517505171 · WorldCat Identities (ENviaf-207994983