Diocesi di Roso

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Roso
Sede vescovile titolare
Dioecesis Rhosiensis
Patriarcato di Antiochia
Sede titolare di Roso
Mappa della diocesi civile d'Oriente (V secolo)
Vescovo titolaresede vacante
IstituitaXV secolo
StatoTurchia
Diocesi soppressa di Roso
Suffraganea diAnazarbo
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Roso (in latino Dioecesis Rhosiensis) è una sede soppressa del patriarcato di Antiochia e una sede titolare della Chiesa cattolica.

Roso, identificabile con Uluçınar, nei pressi di Arsuz nella provincia di Hatay in Turchia,[1] è un'antica sede episcopale della provincia romana della Cilicia Seconda nella diocesi civile d'Oriente e nel patriarcato di Antiochia.

Originariamente suffraganea dell'arcidiocesi di Tarso, tra IV e V secolo entrò a far parte della provincia ecclesiastica di Anazarbo. In seguito fu elevata al rango di diocesi esente dalla giurisdizione del metropolita di Anazarbo e immediatamente soggetta al patriarca, come testimoniato da una Notitia episcopatuum datata alla seconda metà del VI secolo.[2]

Sono diversi i vescovi noti di Roso. Ciroto partecipò al concilio di Sardica nel 343/344. Antipatre prese parte ad un concilio antiocheno nel 363. Porfirio è menzionato in una lettera di san Giovanni Crisostomo. Giuliano partecipò al concilio di Calcedonia del 451. Romano visse all'epoca di Severo di Antiochia. Antonino prese parte al concilio tenuto a Mopsuestia nel 550 a proposito dei tre capitoli. Infine Le Quien aggiunge il vescovo Teodoro, menzionato dal monaco e agiografo Giovanni Mosco. Inoltre, la sede episcopale fu più volte saccheggiata dagli Isauri; secondo Teodoreto di Cirro, due vescovi furono fatti prigionieri agli inizi del V secolo.[3]

Dal XV secolo Roso è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 13 luglio 1967.

Vescovi greci

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  • Ciroto † (menzionato nel 343/344)[3]
  • Antipatre † (menzionato nel 363)
  • Porfirio † (menzionato nel 404 circa)
  • Giuliano † (menzionato nel 451)
  • Romano † (prima metà del VI secolo)[4]
  • Antonino † (menzionato nel 550)
  • Teodoro † (VII secolo)

Vescovi titolari

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  1. ^ (DE) Friedrich Hild, Hansgerd Hellenkemper, Tabula Imperii Byzantini, Band 5, Kilikien und Isaurien, Wien, 1990, p. 392.
  2. ^ (FR) Siméon Vailhé, La "Notitia episcopatuum" d'Antioche du patriarche Anastase, VI siècle, Echos d'Orient X, 1907, pp. 144-145. (DE) Ernest Honigmann, Studien zur Notitia Antiochena, Byzantinische Zeitschrift, nº 25, 1925, pp. 73-75.
  3. ^ a b (FR) Robert Devreesse, Le Patriarcat d'Antioche depuis la paix de l'église jusqu’à la conquête arabe, Paris, 1945, p. 159.
  4. ^ (EN) Ernest Honigmann, The Patriarcate of Antioch: A Revision of Le Quien and the Notitia Antiochena, Traditio, vol. 5 (1947), p. 143.
  5. ^ (FR) Ursmer Berlière, Les évêques auxiliaires de Cambrai et de Tournai, Desclée de Brower et cie., Bruges-Lille-Paris, 1905, pp. 89-91.
  6. ^ Coadiutore del vicario apostolico del Siam Orientale, che gli Annuari Pontifici non menzionano. Gli stessi Annuari, dal 1859 al 1861 lo assegnano a questa sede. Nell'Annuario Pontificio 1862 invece è assegnato alla sede titolare di Roso o Rosis (Rhossensis) in Siria. Non più presente nell'Annuario del 1863 ed in quelli successivi.

Collegamenti esterni

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