Diocesi di Chișinău

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Diocesi di Chișinău
Dioecesis Chisinauensis
Chiesa latina
 
Mappa della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
VescovoAnton Coșa
Vicario generaleCesare Lodeserto
Presbiteri27, di cui 18 secolari e 9 regolari
740 battezzati per presbitero
Religiosi11 uomini, 23 donne
 
Abitanti3.544.140
Battezzati19.980 (0,6% del totale)
StatoMoldavia
Superficie33.000 km²
Parrocchie20
 
Erezione28 ottobre 1993
Ritoromano
CattedraleDivina Provvidenza
IndirizzoStr. Mitropolit Dosoftei 85, Chișinău 2012, Moldova
Sito webwww.catolicmold.md
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Moldavia

La diocesi di Chișinău (in latino: Dioecesis Chisinauensis) è una sede della Chiesa cattolica in Moldavia immediatamente soggetta alla Santa Sede. Nel 2021 contava 19.980 battezzati su 3.544.140 abitanti. È retta dal vescovo Anton Coșa.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi comprende tutta la Moldavia.

Sede vescovile è la città di Chișinău, dove si trova la cattedrale della Divina Provvidenza.

Il territorio è suddiviso in 20 parrocchie.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo l'unione della Bessarabia con la Romania al termine della prima guerra mondiale, papa Benedetto XV, con il decreto Quum nonnullae della Congregazione Concistoriale[1], sancì nel 1921 il distacco delle parrocchie di rito latino di Chişinău, Bălți, Tighina, Hotin e Crasna dalla diocesi di Tiraspol e la loro aggregazione alla diocesi di Iași.

Nel 1936 erano censite dieci parrocchie di rito latino per un totale di poco più di dodicimila fedeli.

Al termine della seconda guerra mondiale, con il passaggio della Bessarabia all'Unione Sovietica, le parrocchie latine furono date in amministrazione agli arcivescovi di Riga.

Ottenuta l'indipendenza dall'Unione Sovietica, la Santa Sede eresse il 28 ottobre 1993, con il decreto Quo aptius della Congregazione per i Vescovi, l'amministrazione apostolica della Moldavia.

Il 27 ottobre 2001 l'amministrazione apostolica è stata elevata a diocesi con la bolla Sollicitus de spirituali di papa Giovanni Paolo II.

Il 3 aprile 2019 la Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti ha concesso ai sacerdoti che vivono nella diocesi di celebrare fino a quattro messe la domenica e nelle feste di precetto.[2]

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi nel 2021 su una popolazione di 3.544.140 persone contava 19.980 battezzati, corrispondenti allo 0,6% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1999 20.000 4.340.000 0,5 12 6 6 1.666 8 20 9
2001 20.000 4.378.000 0,5 15 8 7 1.333 1 17 26 11
2002 20.000 4.340.000 0,5 18 10 8 1.111 1 16 33 11
2003 20.000 4.247.700 0,5 20 12 8 1.000 2 18 35 11
2004 20.000 4.247.700 0,5 14 6 8 1.428 1 18 40 11
2006 20.000 3.800.000 0,5 24 11 13 833 1 22 43 13
2013 20.000 4.334.000 0,5 32 17 15 625 2 20 35 19
2016 20.000 3.800.000 0,5 31 16 15 645 1 18 27 20
2019 20.000 3.547.500 0,6 28 17 11 714 2 13 28 20
2021 19.980 3.544.140 0,6 27 18 9 740 11 23 20

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (LA) Decreto Quum nonnullae, AAS 13 (1921), p. 434.
  2. ^ Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, decreto 3 aprile 2019, Prot. 78/19, vedi Notitiae, 2018, p. 88

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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