Dino Ponchio

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Dino Ponchio
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Atletica leggera
RuoloAllenatore
Carriera
Carriera da allenatore
1995-2001Italia (bandiera) Italia
 

Dino Ponchio (Cartura, 9 maggio 1946) è un allenatore di atletica leggera, dirigente sportivo e insegnante italiano pratica ateltica al Cus Padova (400m.). Ha nsegnato nei Licei e all'ISEF, Inizia ad allenate dal 1969 e dopo aver collaborato con la Fedrazione regionale arriva al Settore Tecnico nazionale dove opera prima come Caposettore salti e poi ricoprendo il ruolo di Commissario Tecnico e Direttore Tecnico della Nazionale femminile di atletica leggera . E' Presidente del Comitato Provinciale Coni di Padova[1] fino al 31 dicembre 2013. Da gennaio 2021 è presidente Regionale del CONI Veneto.[2]

Dopo alcuni anni trascorsi come insegnante di Educazione Fisica in istituti superiori a Padova e all'Isef, diventa Allenatore al Cus Padova, Virtus este e Fiamme Oro (allenando molti giovani talenti arrivati alle nazionali giovanili) e in particolare GIOVANNI EVANGELISTI, bronzo alle Olimpiadi di Los Angeles 1984), nel 1995, dopo un cambio al vertice tecnico, viene nominato dalla FIDAL, assieme a Giampaolo Lenzi, commissario tecnico della Nazionale di atletica leggera: al primo viene assegnato il settore maschile mentre a Ponchio viene assegnato quello femminile[3][4], il quale, nei Campionati del mondo di atletica leggera edizione 1995, conquista un oro, un argento ed un bronzo.

Partecipa a cinque Olimpiadi e varie edizioni di Mondiali, Europei (all'aperto e indoor) di atletica e anche a Universiadi e Giochi del Mediterraneo. Ha lavorato con Fiona May, Roberta Brunet, ma anche con Antonella Bevilacqua, Antionella Capriotti, Barbara Lah e, come allenatore personale, anche con Dario Badibìnelli, Luciano Cravani e molti altri atleti-e di livello nazionale. [5][6]

Al termine del mandato nel 2001, passa a dirigere l'area attività tecnica federale, ovvero tutto quanto riguarda corsi, organizzazione, specializzazione.[7][8]

Per 17 anni ha diretto il centro di formazione fisica del Comune di Padova[4]. Inoltre è stato coordinatore didattico-scientifico Scuola Regionale dello Sport Coni Veneto.[9]

È stato componente della Commissione di Vigilanza Doping del Ministero della Salute[10][11] .

Il 13 marzo 2021 è stato eletto presidente Regionale del Coni Veneto

Stella d'oro al merito sportivo - nastrino per uniforme ordinaria
Stella d'argento al merito sportivo - nastrino per uniforme ordinaria
Stella di bronzo al merito sportivo - nastrino per uniforme ordinaria

Premi e riconoscimenti

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  • Allenatore Benemerito FIDAL.
  • 2016 - Quercia al merito tecnico di 3º grado FIDAL[15]
  1. ^ La composizione del comitato Archiviato il 14 aprile 2009 in Internet Archive.
  2. ^ Dino Ponchio è il nuovo presidente del Comitato Regionale Coni Veneto, in CONI Comitato Regionale Veneto, 13 marzo 2021. URL consultato il 19 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2021).
  3. ^ Informazioni da fidal.it Archiviato il 7 marzo 2005 in Internet Archive.
  4. ^ a b Informazioni da marcomarin.eu[collegamento interrotto]
  5. ^ Informazioni da archiviostorico.gazzetta.it
  6. ^ Informazioni da archiviostorico.gazzetta.it
  7. ^ Frinolli c.t. del rilancio
  8. ^ Italia promossa con riserva, su archiviostorico.gazzetta.it.
  9. ^ Informazioni da fidal.it Archiviato il 21 novembre 2010 in Internet Archive.
  10. ^ Informazioni da coni.it
  11. ^ Ponchio membro della Commissione antidoping Archiviato il 27 novembre 2011 in Internet Archive.
  12. ^ Benemerenze sportive: Dino Ponchio Stella d’oro dirigenti, su coni.it, Comitato olimpico nazionale italiano. URL consultato il 19 marzo 2021.
  13. ^ Benemerenze sportive: Dino Ponchio Stella d’argento dirigenti, su coni.it, Comitato olimpico nazionale italiano. URL consultato il 19 marzo 2021.
  14. ^ Benemerenze sportive: Dino Ponchio Stella di bronzo dirigenti, su coni.it, Comitato olimpico nazionale italiano. URL consultato il 19 marzo 2021.
  15. ^ Le Querce al Merito atletico 2015-2016, in Federazione Italiana di Atletica Leggera, 12 gennaio 2017. URL consultato il 19 marzo 2021.

Collegamenti esterni

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