Diana Davies (fotografa)

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Diana Davies (...) è una fotografa, drammaturga, pittrice, grafica, illustratrice e musicista statunitense, nonché una delle principali fotoreporter che hanno documentato i movimenti di liberazione femminista e gay degli anni '60 e '70. Le sue fotografie coprono i primi giorni di svariati movimenti sociali femminili e della comunità LGBT, così come quelli per i diritti civili degli afroamericani, il movimento pacifista e quelli per i diritti dei braccianti..

Primi anni[modifica | modifica wikitesto]

Nata nel 1938, Davies è cresciuta nel Maine, nella regione del Catskills dello Stato di New York. I suoi nonni erano sindacalisti e socialisti di Debs; Davies sostiene, difatti, che il suo background familiare ha avuto una certa influenza nel suo attivismo.[1]

Abbandonò il liceo a 16 anni e lavorò come cameriera e lavapiatti mentre perseguiva la sua carriera musicale.[1][2]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Negli anni '60, Davies si avvicinò la fotografia durante il suo lavoro con il teatro e la musica, iniziando ad utilizzare attrezzature di seconda mano. La sua professione di fotografa inizia da autodidatta, scattando dietro le quinte dei teatri.[3]

Grazie alla carriera con Agnes "Sis" Cunningham e Gordon Friesen, editori della rivista Broadside, ed il suo background familiare, Davies ha sviluppato il proprio interesse verso i diritti umani.[4]

Davies ha fotografato numerosi momenti cruciali della musica e dei movimenti per la giustizia sociale degli anni '60 e '70, tra cui la marcia dei poveri a Washington, il Newport Folk Festival e il Philadelphia Folk Festival.[4] Ha fotografato i primi anni del Smithsonian Folklife Festival. Oltre agli Stati Uniti, Davies ha fotografato l'America centrale, l'Africa, l'Europa e il Medio Oriente.[5]

Tra gli anni '60 e '80, il suo lavoro è apparso in pubblicazioni quali Life, il The New York Times eThe Boston Globe.[2] Davies si alleò al movimento Gay Liberation Front e diede il suo contributo fotografico alla rivista pubblicata dal GLF: Come Out!.[6] Inoltre documentò il primo Gay Pride a New York il 28 giugno 1970.[7]

Negli anni '90 si concentrò sull'illustrazione, la pittura e la grafica, abbandonando quasi del tutto la fotografia.[5]

Davies ha scritto opere teatrali dai temi di giustizia sociale, avendo per tutta la vita partecipato e sostenuto tutti gli aspetti del "teatro popolare".[8]

Nel 2018 Davies viveva a Northampton, nel Massachusetts, e continuava ad esibirsi in gruppi musicali, anche come percussionista per i gruppi Flame n Peach e i Liberated Waffles.[9]

Collezioni[modifica | modifica wikitesto]

Il lavoro di Davies è conservato negli archivi di Ralph Rinzler Folklife situati nel Center for Folklife & Cultural Heritage, oltre alla New York Public Library, la Howard University, la Greenwich Village Society for Historic Preservation, la Sophia Smith Collection dello Smith College e la Swarthmore College Peace Collection.[10]

Lavori[modifica | modifica wikitesto]

Libri

Opere teatrali

  • The Witch Papers (1980)[1]
  • The War Machine (1998)

Discografia

  • Twelve o'clock girl in a nine o'clock town (1996), Red Hot Records (cassetta)[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c sova.si.edu, https://sova.si.edu//record/CFCH.DAVIE#Biographical/Historical%20note. URL consultato il 13 maggio 2020.
  2. ^ a b Copia archiviata, su Smith College Libraries. URL consultato il 5 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2016).
  3. ^ Stephanie Smith, Joyce Capper, Jillian Foley, and Meaghan McCarthy, Diana Davies Photograph Collection Finding Aid (PDF), su Ralph Rinzler Folklife Archives and Collections, Smithsonian Institution, 2004–2005.
  4. ^ a b Ralph Rinzler Folklife Archives and Collections, Smithsonian Institution, http://media.smithsonianfolkways.org/docs/folklife/Archives/Finding_Aids/DianaDavies/Diana_Davies_Photograph_Collection_Finding_Aid.pdf.
  5. ^ a b (EN) socialarchive.iath.virginia.edu, http://socialarchive.iath.virginia.edu/ark:/99166/w6989d9s. URL consultato il 5 marzo 2017.
  6. ^ (EN) Artsy, https://www.artsy.net/article/artsy-editorial-underrecognized-photographers-queer-life-1960s. URL consultato il 15 maggio 2020.
  7. ^ nypl.org, https://www.nypl.org/blog/2020/06/18/first-nyc-pride-march-diana-davies-photographs. URL consultato il 24 giugno 2020.
  8. ^ Diana Davies Papers, 1960s-1996 (ongoing), in Sophia Smith Collection, Smith College. URL consultato il 28 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2013). Template:Cc-notice
  9. ^ a b (EN) Valley Advocate, https://valleyadvocate.com/2018/02/12/basemental-world-according-moggie/. URL consultato il 15 maggio 2020.
  10. ^ folklife.si.edu, http://www.folklife.si.edu/archives_resources/collections/davies.aspx.
  11. ^ (EN) Diana Davies, Photojourney: photographs, Bag Lady Press, 1º gennaio 1989.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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