Delirio di persecuzione

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Delirio di persecuzione
Specialitàpsichiatria e psicologia clinica
Eziologiafattori ambientali e genetica
Classificazione e risorse esterne (EN)

Un delirio di persecuzione è una patologia psichiatrica (più precisamente una psicosi) in cui il paziente crede che una o più persone gli vogliano fare del male nonostante non vi siano prove che ciò corrisponda alla realtà. I contenuti di questi deliri possono presentarsi alquanto variabili tra un individuo e l'altro, variando convinzioni possibili sebbene improbabili a completamente irreali.

Il delirio persecutorio si colloca sul lato più grave dello spettro della paranoia e induce a molteplici complicazioni tra cui ansia e ideazione suicidiaria. I pazienti presentano comportamenti assai diversi che possono andare dal rifiuto di uscire di casa per paura a atteggiamenti violenti. Il delirio di persecuzione è uno dei deliri più comuni e si riscontra con maggior frequenza tra i maschi.

L'eziologia della patologia è spesso una combinazione di fattori genetici e ambientali, come un intenso uso di droghe e di alcol o un passato di abusi emotivi. I trattamenti più utilizzati sono la terapia cognitivo comportamentale, la somministrazione di farmaci (in particolare antipsicotici di prima o seconda generazione); nei casi più gravi è necessario ricorrere ad un ricovero in ospedale. La condizione è comunque spesso resistente ai tentativi di cura. La diagnosi del disturbo può essere effettuata utilizzando il DSM-5 o l'ICD-11.

Segni e sintomi[modifica | modifica wikitesto]

I deliri di persecuzione sono convinzioni persistenti e angoscianti riguardo al fatto di essere di che si verrà danneggiati e che persistono anche quando viene presentata la prova del contrario. Questa condizione si riscontra spesso in disturbi come la schizofrenia, il disturbo schizoaffettivo, il disturbo delirante, episodi maniacali associati al disturbo bipolare, la depressione psicotica e in alcuni disturbi della personalità.[1][2] Accanto alla gelosia delirante, il delirio persecutorio è il tipo più comune di delirio nei maschi ed è un sintomo frequente della psicosi.[3][4] Più del 70% degli individui con un primo episodio di psicosi ha riportato deliri persecutori.[5] Il delirio persecutorio è spesso associato ad ansia, depressione, disturbi del sonno, bassa autostima, ruminazione e ideazione suicidaria.[2][6][7] Alti tassi di preoccupazione, simili a quelli del disturbo d'ansia generalizzato, sono presenti negli individui con la condizione, inoltre un'elevata paura è stata collegato alla persistenza del delirio.[2] Le persone con delirio persecutorio hanno una maggiore difficoltà nel riconoscere gli atteggiamenti degli altri e quindi spesso interpretano male le intenzioni altrui.[4][8]

Cause[modifica | modifica wikitesto]

Uno studio effettuato su pazienti schizofrenici con sindrome persecutoria ha rilevato numeri significativamente più alti di pazienti con una storia di abusi emotivi in età infantile, ma non sono state riscontrate differenze riguardo a traumi, abusi fisici, abbandoni e abusi sessuali.[9] Poiché gli individui affetti dalla patologia tendono a rispondere al delirio con angoscia invece che affrontarlo, la stessa angoscia risulta essere la causa dello sviluppo e della persistenza dei pensieri persecutori nella propria mente.[2][10]

Elementi biologici, come gli squilibri chimici nel cervello e l'abuso di alcol e droghe, sono annoverati tra i fattori che possono contribuire allo sviluppo del delirio di persecuzione. Si ritiene che anche alcuni elementi genetici possano influenzare la malattia: individui con una storia famigliare di schizofrenia e disturbo delirante presentano un rischio maggiore di sviluppare il delirio persecutorio.[11]

Diagnosi[modifica | modifica wikitesto]

Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) enumera sette tipi di deliri. La Classificazione Internazionale delle Malattie (ICD-11) ne definisce quindici. Entrambi affermano che il tipo persecutorio è un delirio comune che comporta la convinzione che il paziente, o qualcuno vicino ad esso, sia trattata con cattiveria. Ciò si concretizza con pensieri secondo cui si è stati drogati, spiati, danneggiati, derisi, imbrogliati, vittime di cospirazioni, perseguitati, molestati e così via, potendo ottenere giustizia solo presentando denunce o agendo o rispondendo violentemente.[12]

Trattamento[modifica | modifica wikitesto]

Una molecola di Clorpromazina, un antipsicotico tipico

Il delirio di persecuzione è difficile da trattare e molto spesso si dimostra resistente alla terapia.[13] Spesso si ricorre agli stessi farmaci utilizzati per gestire la schizofrenia, specialmente quando sono presenti sintomi importanti. Possono essere utili sia gli antipsicotici tipici (o di prima generazione) e sia gli atipici) (o di seconda generazione).[14] Poiché tali deliri sono spesso accompagnati da attacchi di angoscia, la terapia cognitivo comportamentale ha dimostrato di essere in grado di ridurne la frequenza, migliorano il benessere del paziente e riducendo la ruminazione.[15]

Quando è presente una carenza di vitamina B12 l'assunzione di integratori dedicati ha mostrato risultati positivi nel trattamento della patologia.[16] La terapia cognitiva mediante l'utilizzo della realtà virtuale si è dimostrata utile per conseguire una riduzione del pensiero paranoico e dell'angoscia. La realtà virtuale consente ai pazienti di essere immersi in un mondo che replica la vita reale ma con minor paura venendogli poi proposto di esplorare a fondo l'ambiente senza mettere in atto comportamenti di sicurezza, sfidando così la loro percepita minaccia.[17]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Startup H, Freeman D, Garety PA, Persecutory delusions and catastrophic worry in psychosis: developing the understanding of delusion distress and persistence, in Behaviour Research and Therapy, vol. 45, n. 3, 19 giugno 2006, pp. 523–537, DOI:10.1016/j.brat.2006.04.006, PMID 16782048.
  2. ^ a b c d Freeman D, Garety P, Advances in understanding and treating persecutory delusions: a review, in Social Psychiatry and Psychiatric Epidemiology, vol. 49, n. 8, 9 luglio 2014, pp. 1179–1189, DOI:10.1007/s00127-014-0928-7, PMC 4108844, PMID 25005465.
  3. ^ American Psychiatric Association, Diagnostic and statistical manual of mental disorders, 5th, American Psychiatric Association, 2022, DOI:10.1176/appi.books.9780890425787, ISBN 978-0-89042-575-6.
  4. ^ a b Freeman D, Suspicious minds: the psychology of persecutory delusions, in Clinical Psychology Review, PSYCHOSIS, vol. 27, n. 4, maggio 2007, pp. 425–457, DOI:10.1016/j.cpr.2006.10.004, PMID 17258852.
  5. ^ Daniel Freeman e Paul Bebbington, Transdiagnostic Extension of Delusions: Schizophrenia and Beyond, su Schizophrenia Bulletin, 1º marzo 2017, DOI:10.1093/schbul/sbw191, PMC 5605249, PMID 28399309. URL consultato il 26 luglio 2023.
  6. ^ Moshe Bergstein, Abraham Weizman e Zehava Solomon, Sense of coherence among delusional patients: prediction of remission and risk of relapse, in Comprehensive Psychiatry, vol. 49, n. 3, 2008, pp. 288–296, DOI:10.1016/j.comppsych.2007.06.011, ISSN 0010-440X (WC · ACNP), PMID 18396189.
  7. ^ Hartley S, Barrowclough C, Haddock G, Anxiety and depression in psychosis: a systematic review of associations with positive psychotic symptoms, in Acta Psychiatrica Scandinavica, vol. 128, n. 5, novembre 2013, pp. 327–346, DOI:10.1111/acps.12080, PMID 23379898.
  8. ^ Craig JS, Hatton C, Craig FB, Bentall RP, Persecutory beliefs, attributions and theory of mind: comparison of patients with paranoid delusions, Asperger's syndrome and healthy controls, in Schizophrenia Research, vol. 69, n. 1, luglio 2004, pp. 29–33, DOI:10.1016/S0920-9964(03)00154-3, PMID 15145468.
  9. ^ (EN) Ashcroft K, Kingdon DG, Chadwick P, Persecutory delusions and childhood emotional abuse in people with a diagnosis of schizophrenia, in Psychosis, vol. 4, n. 2, giugno 2012, pp. 168–171, DOI:10.1080/17522439.2011.619012, ISSN 1752-2439 (WC · ACNP).
  10. ^ Daniel Freeman, Graham Dunn, Helen Startup, Katherine Pugh, Jacinta Cordwell, Helen Mander, Emma Černis, Gail Wingham, Katherine Shirvell e David Kingdon, Effects of cognitive behaviour therapy for worry on persecutory delusions in patients with psychosis (WIT): a parallel, single-blind, randomised controlled trial with a mediation analysis, in The Lancet Psychiatry, vol. 2, n. 4, 31 marzo 2015, pp. 305–313, DOI:10.1016/S2215-0366(15)00039-5, PMC 4698664, PMID 26360083.
  11. ^ (EN) Delusional Disorder: Causes, Symptoms, Types & Treatment, su Cleveland Clinic. URL consultato il 17 luglio 2023.
  12. ^ MB26.07 Persecutory delusion, su ICD-11 for Mortality and Morbidity Statistics, World Health Organization, 1º gennaio 2022. URL consultato il 25 ottobre 2022.
  13. ^ (EN) Fried EI, Koenders MA, Blom JD, Bleuler revisited: on persecutory delusions and their resistance to therapy, in The Lancet. Psychiatry, vol. 8, n. 8, agosto 2021, pp. 644–646, DOI:10.1016/S2215-0366(21)00240-6, PMID 34246325.
  14. ^ Garety PA, Freeman DB, Bentall RP, Persecutory delusions: assessment, theory, and treatment, Oxford [Oxfordshire], Oxford University Press, 2008, pp. 313, ISBN 978-0-19-920631-5.
  15. ^ Freeman D, Dunn G, Startup H, Pugh K, Cordwell J, Mander H, Černis E, Wingham G, Shirvell K, Kingdon D, Effects of cognitive behaviour therapy for worry on persecutory delusions in patients with psychosis (WIT): a parallel, single-blind, randomised controlled trial with a mediation analysis, in The Lancet. Psychiatry, vol. 2, n. 4, aprile 2015, pp. 305–313, DOI:10.1016/S2215-0366(15)00039-5, PMC 4698664, PMID 26360083.
  16. ^ Carvalho AR, Vacas S, Klut C, Vitamin B12 deficiency induced psychosis–a case report., in European Psychiatry, vol. 41, S1, aprile 2017, pp. S805, DOI:10.1016/j.eurpsy.2017.01.1557.
  17. ^ Freeman D, Bradley J, Antley A, Bourke E, DeWeever N, Evans N, Černis E, Sheaves B, Waite F, Dunn G, Slater M, Clark DM, Virtual reality in the treatment of persecutory delusions: randomised controlled experimental study testing how to reduce delusional conviction, in The British Journal of Psychiatry, vol. 209, n. 1, luglio 2016, pp. 62–67, DOI:10.1192/bjp.bp.115.176438, PMC 4929408, PMID 27151071.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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