Dante Moro

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Dante Murer "Moro" (Falcade, 1933Agordo, 14 marzo 2009) è stato uno scultore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ha accompagnato un'importante produzione di sculture in legno ed in bronzo con un'apprezzata attività pittorica e grafica. Fra le sue mostre personali, si ricordano quelle alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, alla Galleria San Fedele di Milano, all'Alibert di Roma e l'antologica ad Agordo (1992). Vincitore di concorsi nazionali per opere pubbliche e premiato a mostre internazionali (Biennale del Bronzetto, Padova 19).

È scomparso nel 2009 all'età di 76 anni[1].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

I soggetti delle sue sculture possono essere raggruppati in tre filoni principali: la vita e il lavoro dell'uomo; le figure femminili dall'infanzia alla maternità; i temi religiosi. Soggetti ricorrenti sono il Pastore, la Maternità, la Ragazza che salta la corda, la Vendemmia, il Vento. Tra le opere di commissione pubblica si citano: il portale della parrocchiale di Cencenighe Agordino (1961), il portale e la lunetta della Chiesa di Santo Stefano (1968), i Crocifissi in chiese di Caviola di Falcade (1965), di Reane d'Auronzo (1965), di Sedico (1973), e di Albignasego (1981); altre opere ed altari come quello di Papa Luciani a Canale d'Agordo, inaugurato da Giovanni Paolo II nel 1979, a Padova (chiese del Policlinico, del Centro Nazareth e dell'Opera della Provvidenza) e ad Abano Terme; oltre al precoce Presepio nel convento di Santa Giustina.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • G. Segato, Dante Moro, Belluno, Nuovi Sentieri, 1993;
  • F. Chiereghin, Dante Moro nel ricordo di un amico, con fotografie di Carlo Maccà, Crocetta del Montello, Terra Ferma, 2011.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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