Corte Franca (Spormaggiore)

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Corte Franca
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneTrentino-Alto Adige
LocalitàSpormaggiore
IndirizzoVia Alt Spaur, 9
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1300
UsoCasa del Parco Orso
Piani4

La Corte Franca è una residenza signorile situata a Spormaggiore, in posizione dominante rispetto alla strada che collega il paese alla Val di Non e la Piana Rotaliana. Attualmente il palazzo ospita il centro visitatori del Parco naturale Adamello Brenta dedicato all'orso bruno.

L'edificio nel XIV secolo era una casa murata, di proprietà della locale famiglia Alt Spaur. La denominazione "Franca" è dovuta al fatto che il palazzo godesse di franchigie come il diritto di asilo per coloro che vi si fossero rifugiati, privilegi concessi dall'imperatore Massimiliano I d'Asburgo a Giovanni de la Corte nel 1497. Tali diritti vennero riconfermati nel 1598 dall'imperatore Rodolfo II d'Asburgo ai fratelli Altspaur, tra questi Giovanni Nicolò, artefice dell'ampliamento del palazzo all'inizio del XVII secolo.[1]

L'ultimo discendente della famiglia Altspaur fu Adamo Giuseppe Maria, che morì a Mezzocorona nel 1823, ma rimase senza eredi maschi. La figlia maggiore, Giovanna Maria Margherita sposò un medico di Egna, Giovanni Michele de Vilas, che fu investito della Corte Franca per la somma di 5000 fiorini.[2] Nel 1856 vendette la residenza ai conti Spaur, che a loro volta nel 1878 la vendettero al comune di Spormaggiore per 10500 fiorini. Il comune la utilizzò per gli uffici comunali fino al 1961 e poi come caserma dei Carabinieri.[3]

L'edificio subì un'importante trasformazione all'inizio del XVII secolo, voluta da Giovanni Nicolò di Altspaur, come testimonia l'iscrizione su un portale riportante la data 1609 e la sigla HNVAS (Hans Nicolaus von Alt Spaur). La costruzione attuale è costituita da due corpi principali: la casa-torre, d'origine quattrocentesca, e la residenza seicentesca sul lato Ovest. Al primo piano è possibile visitare la "camera del conte", foderata di legno, dotata di soffitto a cassettoni e un grande stemma scolpito con le tre stelle a cinque punte della famiglia Altspaur. Sono inoltre presenti una vecchia stufa di maiolica e uno scrignetto a muro.[4]

Casa del Parco Orso

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L'edificio a partire dai primi anni Duemila è sede del centro visitatori "Casa del Parco Orso", gestito dal Parco naturale Adamello Brenta, un museo simile a quelli di Stenico e Pracul (presso Daone) volti alla conoscenza della fauna e della flora del parco naturale. I tre piani dell'edificio sono completamente dedicati all'orso bruno, che è possibile vedere nel vicino Parco faunistico di Spormaggiore.[5]

  1. ^ A. Gorfer, 1967, p. 687
  2. ^ A. Gorfer, 1967, p. 689
  3. ^ P. Micheli, 1977, p. 30
  4. ^ A. Gorfer, 1967, pp. 686-687
  5. ^ Casa del Parco Orso, su Parco Naturale Adamello Brenta. URL consultato il 31 luglio 2024.
  • Eleonora Callovi & Luca Siracusano (a cura di), Guide del Trentino. Val di Non. Storia, arte, paesaggio, Trento, TEMI, 2005.
  • Aldo Gorfer, Guida dei castelli del Trentino, Trento, Saturnia, 1967.
  • Pietro Micheli, Sulle sponde dello Sporeggio, Trento, Argentarium, 1977.
  • Desiderio Reich, I castelli di Sporo e Belforte, Trento, 1901.

Voci correlate

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Altri progetti

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