Congiura dei Malvezzi
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Congiura dei Malvezzi | |
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Bologna, ricostruzione di Palazzo Bentivoglio, distrutto nel 1507. | |
Tipo | omicidio |
Data | 27 novembre 1488 |
Luogo | Bologna |
Stato | ![]() |
Obiettivo | famiglia Bentivoglio, Giovanni II Bentivoglio |
Responsabili | Giovanni Malvezzi, Giulio Malvezzi, Giacomo Bargellini, Agamennone Marescotti, Galeazzo Marescotti |
Motivazione | predominio sulla città di Bologna |
Conseguenze | |
Sopravvissuti | Giovanni II Bentivoglio |

Lorenzo Costa, Pala Bentivoglio, 1488, commissionata come ringraziamento per aver scampato il pericolo della congiura dei Malvezzi.
La congiura dei Malvezzi, conclusa a Bologna il 27 novembre 1488, fu il tentativo eseguito da alcuni membri della famiglia Malvezzi, che avevano appoggiato l'ascesa dei rivali,[1] di stroncare l'egemonia dei Bentivoglio, con l'appoggio dei Marescotti e anche di Lorenzo il Magnifico.[2]
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Il piano prevedeva l'assalto al palazzo di Giovanni II Bentivoglio e l'uccisione di tutti i componenti della sua famiglia, compresa la moglie Ginevra Sforza. Giovanni Bentivoglio riuscì a sventare il complotto e il 28 novembre fece impiccare Giovanni Malvezzi con altri congiurati. La famiglia Malvezzi fu mandata al confino e i loro beni furono confiscati. Rientrarono nella città solo nel 1506, col passaggio di Bologna sotto lo Stato della Chiesa.[3]