Classe K (sommergibile Unione Sovietica)

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Classe K
Silouette di un'unità classe K
Descrizione generale
Tiposommergibile
Numero unità11
In servizio con Voenno-morskoj flot
Entrata in servizio1939-1944
Caratteristiche generali
Dislocamento
  • in emersione: 1.503 t
  • in immersione: 2.128 t
Lunghezza97,7 m
Larghezza7,4 m
Pescaggio4,51 m
Profondità operativa70 m
Propulsionedue motori diesel da 8.400 hp, due motori elettrici da 2.400 hp
Velocità in immersione 10 nodi
Velocità in emersione 22,5 nodi
Equipaggio65
Armamento
Artiglieria2 cannoni da 100 mm
2 cannoni da 45 mm
Siluri8 tubi lanciasiluri da 533 mm
Altro20 mine
dati tratti da[1] e [2]
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La classe K, anche detta classe Katjusa[1] o Serie XIV[3], fu una classe di sommergibili della Marina militare sovietica, composta da undici unità entrate in servizio tra il 1939 e il 1944 (più una dodicesima mai completata).

Le unità subacquee di più grandi dimensioni in servizio con la flotta sovietica durante la seconda guerra mondiale, i classe K furono assegnati alla Flotta del Nord (sei unità) e alla Flotta del Baltico (cinque unità), operando contro la Germania nazista nell'ambito delle operazioni del teatro dell'Artico e del teatro del Mar Baltico; cinque unità, tutte della Flotta del Nord, andarono perdute per cause belliche nel corso del conflitto.

I classe K superstiti furono radiati dal servizio tra gli anni 1950 e gli anni 1970 e avviati alla demolizione; una unità, il K-21, è stata preservata come nave museo ed è ancora in mostra a Murmansk.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

La torre del K-21 in mostra a Murmansk; si notano i due pezzi da 100 mm (alle due estremità) e i più piccoli cannoni antiaerei da 45 mm

I classe K erano una versione migliorata e corretta dei precedenti battelli della classe Pravda del 1936-1937, giudicati come poco riusciti e affetti da gravi problemi tecnici che imposero una totale rivisitazione del loro progetto. Come i predecessori, i classe K erano grossi "sommergibili incrociatori", dotati di un potente armamento di artiglieria (per essere delle unità subacquee) e di velocità e autonomia sufficienti a operare a fianco delle navi di superficie della flotta; i classe K furono i più grandi sommergibili prodotti nei cantieri sovietici nel periodo precedente la seconda guerra mondiale[2].

I classe K avevano uno scafo lungo 97,7 metri e largo 7,4 metri, per un pescaggio di 4,51 metri; il dislocamento con il battello in emersione si aggirava sulle 1.503 tonnellate, che salivano a 2.128 con il battello in immersione. La profondità operativa massima era di 70 metri; l'equipaggio ammontava a 65 tra ufficiali e marinai[2][1].

L'apparato propulsivo si basava su due motori diesel da 8.400 hp per la navigazione in superficie e due motori elettrici da 2.400 hp per la navigazione sott'acqua; la velocità massima toccava una punta di 22,5 nodi con il battello in emersione, mentre scendeva a 10 nodi con il battello in immersione. L'autonomia si aggirava sulle 15.000 miglia a 9 nodi di velocità in emersione, e a 160 miglia a 3 nodi in immersione[2][1].

L'armamento di artiglieria dei classe K comprendeva due cannoni antinave calibro 100 mm, collocati a prua e poppa della massiccia torre di comando centrale; per la difesa antiaerea vi erano anche due cannoni da 45 mm. L'armamento siluristico verteva su otto tubi lanciasiluri da 533 mm con 22 siluri di scorta; era inoltre possibile imbarcare e rilasciare 20 mine navali[2][1].

Unità[modifica | modifica wikitesto]

Tutte le unità furono assemblate a Leningrado, per la maggior parte nel cantiere dell'Ammiragliato tranne tre unità (K-21, K-22 e K-23) varate nel cantiere Sudomekh e tre (K-54, K-55 e K-56) nel cantiere del Baltico[1].

Nome Impostazione Varo Entrata in servizio Destino finale
K-1 27 dicembre 1936 29 aprile 1938 16 dicembre 1939 assegnato alla Flotta del Nord; scomparve tra il settembre e l'ottobre 1943 nel Mar di Kara senza lasciare alcuna traccia[4], si ritiene sia affondato dopo essere entrato in uno degli sbarramenti minati depositati dai tedeschi nel corso dell'operazione Wunderland dell'anno prima[5]
K-2 27 dicembre 1936 29 aprile 1938 16 dicembre 1939 assegnato alla Flotta del Nord; affondato il 9 settembre 1943 all'imboccatura del Tanafjord in Norvegia per l'urto con una mina[6][7]
K-3 27 dicembre 1936 31 luglio 1938 27 novembre 1940 assegnato alla Flotta del Nord; affondato il 21 marzo 1943 al largo di Båtsfjord in Norvegia per l'azione dei cacciasommergibili tedeschi UJ 1102, UJ 1106 e UJ 1111 dopo un fallito attacco a un convoglio[8][9]
K-21 10 dicembre 1937 16 agosto 1939 30 novembre 1940 assegnato alla Flotta del Nord; trasformato in unità d'addestramento nel 1959, dal 1982 è conservato come nave museo a Murmansk[10]
K-22 5 gennaio 1938 3 novembre 1938 15 luglio 1940 assegnato alla Flotta del Nord; affondato il 7 febbraio 1943 davanti Kongsfjord in Norvegia per l'urto con una mina tedesca[11][12]
K-23 5 febbraio 1938 28 aprile 1939 29 settembre 1940 assegnato alla Flotta del Nord; affondato il 12 maggio 1942 al largo di Capo Nordkinn in Norvegia per l'azione dei cacciasommergibili tedeschi UJ 1101, UJ 1108 e UJ 1110 dopo un fallito attacco a un convoglio[13][14]
K-51 26 febbraio 1938 30 luglio 1939 17 settembre 1941 assegnato alla Flotta del Baltico; radiato dal servizio il 13 marzo 1975 e avviato alla demolizione[15]
K-52 26 febbraio 1938 5 dicembre 1939 11 ottobre 1942 assegnato alla Flotta del Baltico; radiato dal servizio il 20 marzo 1978 e avviato alla demolizione[16]
K-53 30 maggio 1938 2 settembre 1939 31 agosto 1943 assegnato alla Flotta del Baltico; radiato dal servizio l'11 febbraio 1960 e avviato alla demolizione[17]
K-54 30 aprile 1937 8 marzo 1941 mai completato lo scafo incompleto fu demolito a Leningrado nel 1949[18]
K-55 29 aprile 1937 7 febbraio 1941 25 dicembre 1944 assegnato alla Flotta del Baltico; radiato dal servizio l'11 settembre 1954 e avviato alla demolizione[19]
K-56 17 ottobre 1937 29 dicembre 1940 25 novembre 1942 assegnato alla Flotta del Baltico; radiato dal servizio il 30 dicembre 1956 e avviato alla demolizione[20]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f (EN) K (Katjusa) class, su uboat.net. URL consultato il 29 gennaio 2020.
  2. ^ a b c d e Poolman, pp. 156-157.
  3. ^ Faggioni & Rosselli, p. 149.
  4. ^ (EN) K-1, su uboat.net. URL consultato il 29 gennaio 2020.
  5. ^ Faggioni & Rosselli, p. 219.
  6. ^ (EN) K-2, su uboat.net. URL consultato il 29 gennaio 2020.
  7. ^ Faggioni & Rosselli, p. 194.
  8. ^ (EN) K-3, su uboat.net. URL consultato il 29 gennaio 2020.
  9. ^ Faggioni & Rosselli, p. 207.
  10. ^ (EN) K-21, su uboat.net. URL consultato il 29 gennaio 2020.
  11. ^ (EN) K-22, su uboat.net. URL consultato il 29 gennaio 2020.
  12. ^ Faggioni & Rosselli, p. 204.
  13. ^ (EN) K-23, su uboat.net. URL consultato il 29 gennaio 2020.
  14. ^ Faggioni & Rosselli, p. 178.
  15. ^ (EN) K-51, su uboat.net. URL consultato il 29 gennaio 2020.
  16. ^ (EN) K-52, su uboat.net. URL consultato il 29 gennaio 2020.
  17. ^ (EN) K-53, su uboat.net. URL consultato il 29 gennaio 2020.
  18. ^ (EN) K-54, su uboat.net. URL consultato il 29 gennaio 2020.
  19. ^ (EN) K-55, su uboat.net. URL consultato il 29 gennaio 2020.
  20. ^ (EN) K-56, su uboat.net. URL consultato il 29 gennaio 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gabriele Faggioni, Alberto Rosselli, L'epopea dei convogli e la guerra nel Mare del Nord, Mattioli 1885, 2010, ISBN 978-88-6261-152-7.
  • Kenneth Poolman, Sottomarini alleati della seconda guerra mondiale, La Spezia, Fratelli Melita Editori, 1993, ISBN 88-403-7387-X.

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